Innsbruck verso la candidatura alle Olimpiadi del 2026

Il governo austriaco ha annunciato di voler candidare Innsbruck alle Olimpiadi del 2026, in comune accordo con il governatore del Tirolo Guenther Platter, il sindaco di Innsbruck Christine Oppitz-Plörer e con il sostegno di Karl Stoss, numero uno degli sport invernali austriaci.

Inizia così l’iter che potrebbe portare alla candidatura ufficiale per la XXV edizione dei giochi olimpici; due i passaggi fondamentali da superare per raggiungere l’obbiettivo: il primo è lo studio di fattibilità da 350 mila euro che dovrà analizzare le ricadute economiche, sociali e sul territorio della manifestazione, relazione che potrebbe essere presentata a breve. Il secondo, in caso di esito sfavorevole dello studio, sarà un referendum in autunno con cui i cittadini potranno esprimere la propria opinione a riguardo.

Cerimonia delle olimpiadi del 1976

La città di Innsbruck ha già ospitato le Olimpiadi nel 1964 e nel 1976; nel possibile dossier olimpico la cittadina tirolese vanterebbe una posizione centrale in Europa con ottimi collegamenti con gli altri paesi (tra cui l'Italia in vista della futura apertura del tunnel ferroviario del Brennero).

Per le varie discipline sono numerose le strutture già in funzione sparse per la regione che quindi necessiterebbero di investimenti contenuti, non mancherebbero le opportunità per lo sci alpino grazie alle innumerevoli località dotate di piste già omologate FIS e ben collegate.

Da non dimenticare la presenza della pista da slittino, spesso tallone d’Achille di tutte le candidature olimpiche per via degli alti costi di realizzazione, a Igls (sopra la città), la pista realizzata per l’edizione del 1976 è tutt’ora funzionante e sede di gare di coppa del mondo. Oppure il trampolino per lo sci nordico di Burgisel che ogni anno durante le gare attrae numerosi appassionati.

Sul campo anche la possibilità di svolgere alcune competizioni nel vicino Alto Adige nell’ambito del progetto Euregio.

Ufficialmente per i giochi invernali del 2026, oltre all’Austria, l’unica candidatura certa è quella di Sion in Svizzera, mentre hanno espresso interesse le città di Almaty, Sapporo, Calgary, Lillehammer e Erzurum.

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