- Fabio
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- 30/11/2020
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Roxa è una storica azienda di produzione di scarponi da sci e non solo. La sua “specialità” è infatti lo stampaggio delle materie plastiche per la produzione di calzature ed affini.
Come molte altre realtà italiane che operano nel settore della calzatura sportiva, anche Roxa si trova in Veneto e precisamente nella zona industriale di Asolo.
Abbiamo avuto il piacere di fare una passeggiata nello stabilimento produttivo e di vedere in azione i macchinari che da “delle piccole palline” di plastica generano quelli che sono i nostri più importanti compagni di sciata, gli scarponi da sci.
Lo scarpone da sci: un insieme di componenti di plastica stampati
Uno scarpone da sci è composto essenzialmente da 2 parti: uno “scheletro esterno rigido” e dalla parte interna a contatto con piede e gamba, la scarpetta, più morbida.
Allo scafo ed al gambetto spetta il compito di fornire le prestazioni e le caratteristiche meccaniche dello scarpone: plastiche rigide e molto “strutturate” daranno alte prestazioni ma al contempo peseranno molto. Plastiche meno rigide saranno usate per creare scarponi più comodi. La scarpetta invece è chiamata a soddisfare le esigenze di interfaccia tra gambe e scarpone fornendo la giusta “termicità”, peso, traspirabilità e sensazione generale di comfort.
Come per una ricetta, gli “ingredienti” da scegliere per ottenere un ottimo scarpone sono moltissimi. Solo l’esperienza e la creatività dei tecnici riescono a “cucinare” un ottimo scarpone. E Roxa di esperienza ne ha molta! Sono passati oltre 40 anni da quando le presse dell’azienda fondata dai fratelli Rosato hanno iniziato a stampare la plastica (guarda l’intervista fatta a ISPO: intervista a ROXA ISPO 2019).
Inizialmente Roxa è entrata nel settore come fornitore per marchi quali i famosi Raichle -Kneissl. Successivamente, forti anche dell’esperienza accumulata in anni di produzione di pattini da ghiaccio i fratelli Rosato lanciato il proprio marchio di ski-boots e nel 2003 nasce ufficialmente Roxa: roxa.com.
Come nasce uno scarpone da sci
Come nasce uno scarpone? La definizione delle caratteristiche principali che dovrà avere avviene raccogliendo pareri e commenti dai responsabili commerciali e dai clienti (gli utilizzatori). Una volta tracciata la traiettoria dello sviluppo e l’obiettivo in termini di prestazioni ed estetica si passa alla creazione del modello tridimensionale.
Tenendo sempre bene a mente i limiti del processo di produzione i tecnici di Roxa disegnano il nuovo scarpone di sci andando già a pensare ai materiali da utilizzare, agli spessori, ai rinforzi meccanici, alle interfacce scafo-gambetto e a tutta la miriade di dettagli che solo decenni di esperienza sanno dare.
La principale differenza progettuale che va presa fin dalla fase di progettazione riguarda il tipo di scarpone da produrre. Ci sono gli scarponi della tipologia “Combo” e quelli della tipologia “overlap”.
I primi, quelli con lo scafo cosiddetto “combo” sono più facili da produrre perché sono caratterizzati da una maggior semplicità strutturale però, soprattutto pensando ad un uso freeride/scialpinistico consento una minor flessibilità di utilizzo.
Quelli “overlap” invece consentono di aggiungere o togliere un componente, il linguettone, e pertanto forniscono una elevata flessibilità operativa oltre che a maggiori prestazioni sia nella salita che nella discesa.

Definite con precisione le parti dello scarpone si vanno a costruire gli stampi ovvero i pezzi meccanici che replicano in negativo le forme dei componenti di plastica che andranno a comporre lo scarpone. La materia plastica infatti verrà riscaldata e una volta che avrà una bassa viscosità verrà fatta fluire all’interno dello stampo. Al successivo raffreddamento la plastica solidificherà e avrà la forma desiderata.
Esempio di uno stampo

Stampaggio

Questo processo tanto semplice da descrivere a parole è estremamente complicato da realizzare su base industriale ed è per questo che le tante aziende del distretto calzaturiero tengono stretto e proteggono adeguatamente i loro “saperi” acquisiti in decenni di esperienza.
I componenti una volta prodotti vengo posti in speciali contenitori e posti in un magazzino in attesa di passare alla fase di tampografia o direttamente in assemblaggio.

Tampografia: il tocco estetico dello scarpone
Una volta che “i componenti” dello scarpone sono pronti, prima di assemblare il tutto si passa alla fase di “tampografia”. Una speciale macchina grazie appunto a dei tamponi e a delle speciali vernici, deposita e fissa sulle plastiche gli elementi grafici che caratterizzano il prodotto.
Oltre al marchio Roxa si potranno stampare il nome del modello, elementi grafici quali simboli, disegni, loghi e così via.


L’elemento grafico deve subire un processo termico affinché si “fissi” correttamente allo scarpone. Questo avviene facendo passare il la parte di scarpone all’interno di uno speciale “forno”.

Una volta che tutti i componenti dello scarpone sono stati prodotti e marchiati si passa alla fase finale dell’assemblaggio ed “inscatolamento”.
Una serie di postazioni con nastri trasportatori temporizzati consentono agli operatori di “assemblare” lo scarpone.
Inizio assemblaggio

Il “tesoro” di Roxa.
Per una azienda come Roxa la storia e lo “storico” degli stampi sono un patrimonio non solo meccanico ma anche culturale di enorme valore.

Alcuni modelli di scarponi Roxa presenti nello “show room” aziendale:

La nuova avventura della Rosato
Roxa scarponi da sci fa parte dell’ecosistema dell’azienda Rosato leader del mercato dei pattini da ghiaccio. Forti dell’esperienza accumulata da qualche anno la Rosato sta esplorando il mercato delle calzature di plastica da usare in ambito medico.

Da italiani fa molto piacere che un’azienda con forte conoscenze e buona competenza nella trasformazione delle materie plastiche per usi calzaturieri provi ad entrare in molteplici mercati: buona fortuna per questa nuova sfida… ma come SkiForum, ci auguriamo una crescita sempre più grande nel mercato ski-boots.
Grazie a Edoardo per la “gita” e la pazienza con cui ha risposto alle nostre numerose domande.

articolo scritto da Fabio per SkiForum