Straordinario itinerario di salita al Pelmo "d'altri tempi" percorso per la prima volta da Paul Grohmann nel 1863. La salita ai 3168 m slm del Pelmo avviene attraversando una impressionante cengia quasi orizzontale che corre sulle verticali pareti ovest e sud del Pelmo.
La cengia di Grohmann inizia pochi metri sotto la "Fessura del Pelmo" (talvolta chiamata Fissura). Parte con una leggera ma sempre visibile traccia che si stacca verso destra e che percorre interamente l'imponente anfiteatro "verticale" del Pelmo. L'ambiente non è descrivibile: sicuramente è uno dei passaggi percorribili a piedi più esposti e verticali delle Dolomiti. Avanzando sembra impossibile poter passare sulle esili cenge che si notano all'orizzonte. Girando lo sguardo "indietro", verso il percorso appena compiuto, sembra altrettanto impossibile essere passati per quei pochi cm di ghiaia in bilico su strapiombi verticali di centinaia di metri.
Dopo circa un'ora la cengia di Grohmann sbuca nella parte centrale del Valòn del Pelmo, poco sotto i salti rocciosi che dividono il Valòn dal Vant. L'itinerario non è tecnicamente difficile ma è estremamente esposto e tutto su terreno friabile e poco stabile. Ci sono due passaggi in cui è necessario fare particolare attenzione: un errore significherebbe cadere per centinaia di metri. Si tratta del passaggio di 2 spigoli sud. Percorrendo la cengia nella direzione "Fessura - Valòn" richiedono di percorrere in discesa un breve canalino su terreno "sporco e friabile". In questi passaggi la cengia è larga poche decine di centimetri e la sensazione di esposizione e vertigini è amplificata all'inverosimile. Il percorso nella direzione opposta "Valòn - Fessura" richiede di percorre questi due brevi da esposti passaggi in salita, situazione leggermente più facile da gestire.
La salita al Pelmo percorrendo la Cengia di Grohmann si può dividere in queste parti:
- raggiungere la località "le Mandre": la salita alla Fessuradel Pelmo parte nei pressi del ruscello che si incontra in località "Le Mandre". Per arrivarciè possibile partire dal Rifugio Venezia, dalla frazione abitata di Coi, da Zoppè di Cadore oppure Passo Staulanza;
- salire la Fessura del Pelmo: la salita è molto difficile e faticosa; la parte iniziale richiede di superare in scalata alcuni massi incastrati, rimanendo sulla destra (salendo) si possono oltrepassare i massi con meno difficoltà ma allungando il percorso; sta all'escursionista capire quale sia il modomigliore per raggiungere il grande canalone della Fessura;
- prima parte della cengia: fino al primo grande spigolo segnalato da un ometto di sassi ben visibile anche dalontano, la cengia corre in un ambiente superbo: ci sono centinaia di metri di roccia verticale sia sopra l'escursionista che sotto; la sensazione di verticalità e il senso di esposizione è estremamente forte. Nel caso in cui l'escursionista non se la senta di proseguire conviene ritirarsi poichè la parte difficile ed esposta è la successiva;
- parte centrale della cengia: questa è la parte più difficile dell'itinerario. Oltre ai 2 spigoli iper-esposti da passare, il terreno su cui corre la cengia è molto meno stabile rispetto la prima parte e i salti verticali si trovano pochi metri sotto i nostri piedi;
- terza parte: oltrepassato il secondo spigolo, la cengia torna ad allargarsi e la traccia diviene più stabile fino a sbucare sul Valòn del Pelmo incrociando la via Normale che sale dal Rifugio Venezia via Cengia di Ball;
- salita al Pelmo: si prosegue sulle tracce della via normale fino alla cima;
- ritorno: è possibile tornare percorrendo la Cengia di Ball (da non sottovalutare) o ri-percorrere la Cengia di Grohmann.
Dati tecnici
DATI TECNICI | |
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Nome itinerario | Cengia di Grohmann (o via per la Fessura) al Pelmo |
Visto | 7972 volte, ultima 2/5/25 |
Recensione proposta il | 20/9/15 |
Dislivello | 1400 |
Giudizio | Voto medio (1 voti): 10Vota (solo per utenti registrati e loggati). |
Link alle descrizioni | #1 #2 #3 #4 #5 #6 #7 #8 #9 #10 #11 #12 |