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- Cima Carega in mountain bike da Selva di Progno (Val d'Illasi)
La salita a Cima Carega in mountain bike da Selva di Progno è un interessante gita che si può fare, escludendo i tempi per gli spostamenti stradali, anche in mezza giornata. La salita non è tutta pedalabile in salita mentre, con la dovuta attenzione la discesa è tutta fattibile in sella.
Ricordatevi di portare con voi dell'acqua; ci sono dei rifugi ma è meglio, specialmente sotto il sole, non rimanere mai senza acqua. Mettete nello zaino anche un impermeabile poichè nella zona del Carega i temporali sono molto frequenti ed in pochi minuti, specialmente nel pomeriggio, si passa dal sole cocente all'acquazzone. Da controllare che il transito delle mountain bike sia consentito per non rischiare le multe.
Ho classificato questo itinerario come Veneto perchè si parte da un comune del Veneto anche se si arriva ad una cima completamente in territorio del Trentino Alto Adige.
Cima Carega in mountain bike
Si parte dal paesino di Giazza, 758 m slm. Per raggiungere "la Giazza": autostrada A4 Milano-Venezia: da Milano uscita Verona Est direzione Vicenza, Caldiero, Val d'illasi. Da Venezia uscita Soave direzione Verona, Caldiero, Val d'illasi.
Dopo aver raggiunto il paese di Selva di Progno in Alta Vall d'Illasi, proseguire per la strada principale. Giunti al centro abitato di Giazza, proseguire per la strada principale. Si entra nella foresta di Giazza. Dopo qualche chilometro parcheggiare l'auto in uno dei numerosi parcheggi presenti ai lati della strada. In bassa stagione, con poco afflusso turistico, è possibile parcheggiare nei pressi del cancello che vieta il transito delle auto, poco dopo il rifugio Revolto. Consiglio se possibile di parcheggiare nei pressi del Rifugio Boschetto, in questo modo ci si scalda un po' le gambe con qualche chilometro di strada asfaltata.
Passato il Rifugio Revolto (1336 m slm) si incontra il cancello che vietal'accesso alla strada sterrata alle auto. Oltrepassato ci attendono 6 km di strada sterrata con ottimo fondo e con una pendenza mai eccessiva. Si sale molto velocemente: in pochi minuti incrociamo il Rifugio Passo Pertica (1530 m slm). Dopo numerosi tornanti alcuni dei quali scavati nella roccia si apre il panorama sull'Alpeggio di Campobrun e sul Rifugio Pompeo Scalorbi (1770 m slm). Senza grossa fatica si raggiunge il rifugio Scalorbi.
Ora inizia la parte più impegnativa della salita a Cima Carega. Dall'Alpe di Campobrun si prende una delle numerose stradine che salgono verso la Cima Carega. Dopo un tratto per prato ancora pedalabile si incontra una sella nella quale il sentiero è franato e troppo pendente per farlo in sella alla bicicletta. Anche nella discesa giunti a questo passaggio sarà necessario scendere dalla sella per qualche metro.
Passata questa difficoltà possiamo pedalare su sentiero stretto (dare la precedenza agli escursionisti) ancora per qualche centinaia di metri dopodichè inizia una lunga rampa con ghiaia smossa. Questo tratto si fa spingendo a mano la bici mentre in discesa con attenzione si può fare in sella.
Arriviamo al termine del famoso Vajo dei Colori e da qui prendiamo una comoda stradina sterrata probabilmente costruita durante la Guerra Mondiale. La strada sale a zig zag ed in alcuni punti a causa di piccole frane non è fattibile in sella. Il terreno è composto da ghiaia compatta sulla quale, purtroppo, ci sono numerosi sassi "liberi" che obbligano ad un continuo zig zag tra di essi. Quando invece non si possono evitare rotolano sotto le ruote causando perdita di equilibrio.
Questo ultimo pezzo di strada è il più divertente sia in salita che in discesa. Il panorama è favoloso ed è un piacere fermarsi per riposare ammirando la grande conca verde piena di "fiumi di rocce" e sentieri.
Arrivati a pochi metri dal Rifugio Fraccaroli si lascia la bici e si sale a piedi in pochi minuti alla croce di vetta toccando i 2259 m slm, il punto più alto di tutta la Lessinia - Gruppo del Carega e Pasubio. Il Panorama spazia dalla Catena delle Tre Croci al Pasubio, fino alla Pianura Padana, Lago di Garda, Altopiano della Lessinia, Adamello e Brenta. In vetta se ci fermero a mangiare qualcosadopo pochi minuti numerosi gracchi alpini verranno a farci compagnia ed a strillare a pochi metri da noi.
Cima Carega in mtb: una classica non classica
La salita ha un dislivello che va dai 1300 ai 1000 m a seconda di dove si parcheggia. Presenta un primo tratto, fino ai 1770 m del Rifugio Scalorbi, molto facile e veloce, ed un secondo tratto molto impegnativo e difficile.
Indicativamente si riesce a salire in 2:30 - 3 ore. In estate il sentiero principale è molto frequentato dagli escursionisti ai quali si deve dare la precedenza.
Durante la discesa è necessario fare attenzione a non perdere il controllo della ruota anteriore a causa dei numerosi sassi "liberi" sparsi per il sentiero. E' bene inoltre scendere con cautela per non rischiare di "bloccare la ruota posteriore" la quale rovinerebbe il già delicato equilibrio del sentiero.
Sulla strada sterrata si può scendere a cannone facendo molta attenzione ai turisti presenti ovunque.
Pensavo fosse una gita molto frequentata anche dai biker ed invece, pur salendo in altissima stagione, (16 agosto) non ho visto nemmeno una mountain bike salire e nemmeno nessuna bici parcheggiata nei pressi del Rifugio Fraccaroli (ribadisco, da controllare che il transito con la mountain bike sia permesso). Una grande classica forse non classica. La discussione nello Skiforum di questa gita si trova qui: Cima Carega in mountain bike dalla Val d'Illasi.
Dati tecnici
DATI TECNICI | |
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Nome itinerario | Cima Carega in mountain bike da Selva di Progno (Val d'Illasi) |
Visto | 29869 volte, ultima 20/5/25 |
Recensione proposta il | 16/8/08 |
Dislivello | 1100 |
Giudizio | Voto medio (1 voti): 8Vota (solo per utenti registrati e loggati). |
Link alle descrizioni | #1 #2 #3 #4 #5 #6 #7 #8 #9 #10 #11 #12 #13 #14 |