Stop alla vendita di auto benzina e diesel dal 2035, ok dall'Europarlamento

E tu sai se ci sono studi seri ed indipendenti (anche se all'indipendenza creo poco con tanti sghei in gioco) che i veicoli a trazione elettrica hanno un'impronta di carbonio - nel loro LCA completo - inferiore? Che poi oltre alla CO2 dovremo pur guardare a tutti gli altri impatti.
E quanto incide l'emissione degli autoveicoli nella CO2 complessiva?

Certo, è già stata detto e scritto, ma continuo a non essere convinto.
 
Nel frattempo gira sui social un video con una fila di 19 Tesla in coda per la ricarica sulla strada per le vacanze (dal distributore dove c‘è anche la colonnina sembra in e dalle targhe alcuni arrivavano dall’Olanda) sarà anche veloce la ricarica ma 40 minuti per 19 auto…
Questo deve essere visto come una spinta a studiare soluzioni innovative. Chi troverà la soluzione al problema e depositerà il relativo brevetto farà tanti di quei soldi.

La necessità di questo cambio potrà essere l'opportunità per acquisire un know how su questioni tecniche a cui tutti, prima o poi, dovranno fare ricorso in futuro.

Essere i primi a dover affrontare il problema, dovrebbe metterci in vantaggio tecnologico rispetto agli altri e, magari, si riesce a compensare il problema della dipendenza di materie prime.
 
E tu sai se ci sono studi seri ed indipendenti (anche se all'indipendenza creo poco con tanti sghei in gioco) che i veicoli a trazione elettrica hanno un'impronta di carbonio - nel loro LCA completo - inferiore? Che poi oltre alla CO2 dovremo pur guardare a tutti gli altri impatti.
E quanto incide l'emissione degli autoveicoli nella CO2 complessiva?

Certo, è già stata detto e scritto, ma continuo a non essere convinto.
Queste cose non le so, perché non rientrano nell'ambito di mia competenza. Però sono questioni che sono state esaminate dalle commissioni europee incaricate, nell'anno di lavoro che hanno effettuato preliminarmente all'assunzione della decisione del parlamento europeo.

Posto che nessuno ha da solo le competenze per comprendere appieno tutte le innumerevoli sfaccettature e motivazioni che hanno portato alla scelta del parlamento europeo, secondo me bisogna dare fiducia agli studi delle commissioni europee e guardare a questa decisione in chiave positiva, prendendola come un'occasione di crescita tecnologica.

Infine, questa decisione sulle auto non sarà isolata. Avendo l'obiettivo della neutralità climatica al 2050, sicuramente negli anni prossimi seguiranno decisioni analoghe per gli altri ambiti in cui viene prodotta Co2.
 
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Purtroppo qui non siamo nell'ambito della scienza pura, fatta di dati oggettivi ed incontrovertibili. O meglio: i dati sono sempre oggettivi, dipende però quali si prendono e quali no e da come si elaborano.
La sensazione, in questo come in tanti altri campi, è che si parta dalla tesi.
Non voglio fare il no-scienza perchè non lo sono, è che in questo caso c'è troppa alea rispetto ai calcoli che è possibile fare e si devono fare anche stime sul mix futuro della provenienza dell'energia, del quale - soprattutto ora - non c'è alcuna certezza.

Io per esempio sono molto più preoccupato del particolato e del biossido d'azoto e di altri inquinanti emessi dagli autoveicoli, ma si sa, quello che fa notizia sono i ghiacciai che si sciolgono, e dunque si cavalca la tigre della CO2 anche se boh ..... a me la cosa non convince ed ho più speranze nell'idrogeno

p.s. mi pare di ricordare che intorno al 5% della CO2 mondiale sia prodotta da attività umane e che di questa il 10% sia prodotta da autoveicoli.
Capirete che dire gli autoveicoli producono il 10% della CO2 mondiale di origine antropica e dire che gli autoveicoli producono lo 0,5% della CO2 mondiale sono entrambe asserzioni vere ... ma quale delle due troverete tra chi sostiene una tesi o l'altra?
L'ho citato come esempio non di dati non veri, ma di aleatorietà nel come i dati vengono rappresentati
 
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Purtroppo qui non siamo nell'ambito della scienza pura, fatta di dati oggettivi ed incontrovertibili. O meglio: i dati sono sempre oggettivi, dipende però quali si prendono e quali no e da come si elaborano.
La sensazione, in questo come in tanti altri campi, è che si parta dalla tesi.
Non voglio fare il no-scienza perchè non lo sono, è che in questo caso c'è troppa alea rispetto ai calcoli che è possibile fare e si devono fare anche stime sul mix futuro della provenienza dell'energia, del quale - soprattutto ora - non c'è alcuna certezza.
Proprio per questo bisogna aver fiducia nell'importante e trasversale lavoro di studio che le commissioni europee hanno svolto in preparazione alla decisione.
 

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Purtroppo qui non siamo nell'ambito della scienza pura, fatta di dati oggettivi ed incontrovertibili. O meglio: i dati sono sempre oggettivi, dipende però quali si prendono e quali no e da come si elaborano.
La sensazione, in questo come in tanti altri campi, è che si parta dalla tesi.
Non voglio fare il no-scienza perchè non lo sono, è che in questo caso c'è troppa alea rispetto ai calcoli che è possibile fare e si devono fare anche stime sul mix futuro della provenienza dell'energia, del quale - soprattutto ora - non c'è alcuna certezza.

Io per esempio sono molto più preoccupato del particolato e del biossido d'azoto e di altri inquinanti emessi dagli autoveicoli, ma si sa, quello che fa notizia sono i ghiacciai che si sciolgono, e dunque si cavalca la tigre della CO2 anche se boh ..... a me la cosa non convince ed ho più speranze nell'idrogeno

p.s. mi pare di ricordare che intorno al 5% della CO2 mondiale sia prodotta da attività umane e che di questa il 10% sia prodotta da autoveicoli.
Capirete che dire gli autoveicoli producono il 10% della CO2 mondiale di origine antropica e dire che gli autoveicoli producono lo 0,5% della CO2 mondiale sono entrambe asserzioni vere ... ma quale delle due troverete tra chi sostiene una tesi o l'altra?
L'ho citato come esempio non di dati non veri, ma di aleatorietà nel come i dati vengono rappresentati
PS. La decisione del parlamento UE non ha imposto i motori elettrici, ma ha dettato uno standard. A partire dal 2035 possono essere immessi sul mercato solo motori con 0 emissioni di Co2. Quindi è possibile adottare anche soluzioni alternative all'elettrico, basta che rispettino questo requisito.
 
Nel frattempo gira sui social un video con una fila di 19 Tesla in coda per la ricarica sulla strada per le vacanze (dal distributore dove c‘è anche la colonnina sembra in e dalle targhe alcuni arrivavano dall’Olanda) sarà anche veloce la ricarica ma 40 minuti per 19 auto…
e per fortuna le tesla ricaricano a 150 kw/h..
voglio vedere quando in coda ci saranno auto che ricaricano a max 11 kw... come le elettriche uscite alcuni anni fa HIHIHI
 
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@LadyJ

e qui ci sono i dai che ricordavo vagamente (ma a quanto pare abbastanza bene)
https://www.ilsole24ore.com/art/l-automobile-co2-e-disinformazione-targata-greenpeace-ACG8yNl

Si conferma che parliamo dello 0,5% delle emissioni complessive di CO2 ... non una goccia nell'oceano, ma di certo una goccia in una bottiglia d'acqua che non farà cambiare sapore all'acqua, mi pare.
Se poi quello 0,5% invece di essere i dati europei sono quelli mondiali, allora campa cavallo: il contributo della UE diventa uno 0.0... Mah
 
@LadyJ

e qui ci sono i dai che ricordavo vagamente (ma a quanto pare abbastanza bene)
https://www.ilsole24ore.com/art/l-automobile-co2-e-disinformazione-targata-greenpeace-ACG8yNl

Si conferma che parliamo dello 0,5% delle emissioni complessive di CO2 ... non una goccia nell'oceano, ma di certo una goccia in una bottiglia d'acqua che non farà cambiare sapore all'acqua, mi pare.
Se poi quello 0,5% invece di essere i dati europei sono quelli mondiali, allora campa cavallo: il contributo della UE diventa uno 0.0... Mah
L'articolo parte da alcune considerazioni errate.

1) La decisione di eliminare le emissioni di Co2 nel settore automobilistico non sarà isolata, ma ad essa seguiranno interventi anche in tutti gli altri settori, visto l'obiettivo di raggiungere l'impatto 0 entro il 2050.
2) Il parlamento UE ha competenza per i 27 stati che compongono l'unione. In UE il trasporto stradale è responsabile di circa un quinto delle emissioni totali (cfr. il documento del parlamento UE che ho linkato prima). Quindi, per quanto riguarda il territorio di competenza UE, il settore automobilistico ha un grande impatto in termini di emissioni di Co2.
3) Il parlamento UE ha sottolineato che il settore dei trasporti è l'unico settore che ha fatto registrare un aumento delle emissioni di Co2 negli ultimi tre decenni (con un preoccupante aumento delle emissioni relative ai motori delle auto immatricolate nel 2017: p.s. considera che il report è del 2019).
4) non ha senso continuare a parlare di sviluppare motori termici a basso impatto, visto che l'obiettivo è ridurre a zero le emissioni di Co2.

In ragione di quanto sopra, è normale che uno dei primi settori oggetto delle attenzioni del parlamento UE sia stato quello automobilistico, visto che nell'Unione (unico territorio su cui ha potere decisionale) ha un impatto significativo in termini di emissioni.

Gli spunti interessanti del tuo articolo sono due:
1) la politica di zero emissioni non può fermarsi al solo settore automobilistico;
2) purtroppo l'UE da sola non conta nulla.

Il punto 2 è un grande problema, perché le altre nazioni sono più arretrate di noi in termini di sviluppo di una sensibilità ambientale. Però questo non può essere il pretesto per adeguarci ai peggiori, ma, anzi, dobbiamo sensibilizzare gli altri sul tema dell'importanza di ridurre l'impatto ambientale, perché altrimenti la situazione ambientale andrà velocemente a deteriorarsi irreversibilmente. Fare il contrario sarebbe il torto più grande che possiamo fare ai nostri figli e nipoti.
 
avevo linkato l'articolo (per altro del 2019) solo per il dato della CO2 (incidenza settore automobilistico) e non per il resto delle tesi sostenute.

In UE il trasporto stradale è responsabile di circa un quinto delle emissioni totali (cfr. il documento del parlamento UE che ho linkato prima). Quindi, per quanto riguarda il territorio di competenza UE, il settore automobilistico ha un grande impatto in termini di emissioni di Co2.

Questo è un ragionamento che ritengo sbagliato.
Se parlassimo di riduzione di altri inquinanti. che insistono a livello locale, allora sarebbe corretto. Ma la CO2 va valutata a livello planetario, non esiste il concetto di concentrazione locale di CO2. Tantevvero che se io voglio compensare la carbon footprint della mia azienda perchè magari eccedo le quote che mi sono assegnate, posso piantare alberi in qualunque parte del pianeta.
 
Questo è un ragionamento che ritengo sbagliato.
Se parlassimo di riduzione di altri inquinanti. che insistono a livello locale, allora sarebbe corretto. Ma la CO2 va valutata a livello planetario, non esiste il concetto di concentrazione locale di CO2. Tantevvero che se io voglio compensare la carbon footprint della mia azienda perchè magari eccedo le quote che mi sono assegnate, posso piantare alberi in qualunque parte del pianeta.
Hai ragione ma quali sono le alternative? 1) agiamo noi per primi, sperando che le altre nazioni prima o poi ci seguano; 2) ce ne freghiamo, come fanno gli altri.

Visto che il problema ambientale non si risolve da solo, io preferisco provarci attraverso la strada 1.
 
altrimenti il 30% di manodopera in meno o i costi delle auto saranno l'ultimo dei problemi.
Non nego che ci sia il riscaldamento climatico e che potrebbe portare parecchi grattacapi (che intaccheranno tra le altre cose lo sci) ma ci vado molto cauto a credere a questi catastrofismi, pur riuscendo a vedere poco di bello per il futuro (e la transizione obbligatoria delle automobili fatta in modo insensata per me è estremamente negativa).

Recentemente già avremmo dovuto morire tutti di Covid. Con la grave guerra in atto l'umanità sembra destinata alla terza guerra mondiale ed alla conseguente estinzione a causa delle armi nucleari.
A queste cose ci potrò credere quando avrò più elementi concreti, anche se sono di natura piuttosto pessimista. Sul fatto che il sensazionalismo ed il catastrofismo di bassa lega che fa poi presa sulle menti più deboli faccia comodo a molti sono quasi sicuro.

Magari si sopravviverà anche in un mondo più caldo e con meno sci in modo migliore di quanto si ipotizzi adesso.
 
agiamo noi per primi, sperando che le altre nazioni prima o poi ci seguano
E se poi non ci seguono cosa si è guadagnato?
Siamo sempre lì a ragionare sulla speranza, ma il più delle volte non porta da nessuna parte.
Ci dovrebbe essere semmai degli accordi scritti con potenziali ritorsioni in caso di inadempienza.
Quante cose importanti si fanno sulla fiducia già nel piccolo ed insignificante quotidiano?
 
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