Quindi in Italia la gestione dello sci agonistico genera questi risultati:
- non fa venire fuori i talenti
- fa appendere gli sci al chiodo a tutti gli altri, azzerando lo sci master under 45
Bene ma non benissimo, insomma.
Non posso parlare per lo sci agonistico.
Ti parlo per il rugby agonistico: si.
Pieno zeppo.
Vagonate di falliti, frustrati, repressi, schiera di Ex qui ex la ex nazionale e quindi apparentemente accreditati come fantageni di quello sport, che hanno
ROVINATO
intere generazioni di ragazzini che adoravano ciò che facevano.
Uno sport.
Perché a 14 anni (o anche meno) che sia rugby calcio tennis o sci, è comunque uno sport e basta.
Te lo dico perché son stato nel giro, ho visto il giro dell’alto livello in Italia e all’estero, e non sono sorpreso che non vinciamo una partita nel 6 nazioni dal 2015.
C’è secondo me una sindrome italica in cui si prende uno che faceva bene uno sport e lo si accredita come uno in grado di allenare bene per quello sport. Addirittura in grado di insegnare quello sport.
Ora uno sport di squadra amplifica nel lungo termine questi errori, ma negli sport individuali vengono un po’ più celati magari da quello che è fenomeno di suo, e viene ringraziato l’allenatore.
Ma non bisogna guardare al fenomeno.
Bisogna guardare ai 10 mediocri intorno a lui e ai 100 che hanno mollato.