Stagione sciistica 2020/2021


A partire dall’Alto Adige, dove la giunta provinciale ha approvato un disegno di legge che è una vera e propria road map. Dall’8 via libera a negozi attività produttive industriali e artigianali, dall’11 tocca a parrucchieri, estetisti, ristoranti e bar. Il 25 maggio, infine, ripartiranno hotel e funivie. Ma a Bolzano e dintorni è già possibile vedere i parenti da pochi giorni dopo Pasqua e una ulteriore ordinanza — del 28 aprile — ha dato il via libera anche alle passeggiate nei parchi e nelle aree verdi (a tre metri di distanza).

Come ho detto sopra, il Sued Tirol ha un'altra attitudine e altra marcia - vedi lo stentoreo annuncio della Tre Cime Inc. sulla nuova funivia da completare in X mesi.:ad:

Certo - con più danèe in cassa e poca gente da amministrare tutto risulta meno difficile che, ad esempio, nella tormentata Lombardia, ma tant'è...
Roma sa bene che se non gli fanno fare quel che vogliono, la reazione da Bozen sarebbe:

(a) togliere il supporto al governo nazionale di turno (de sinistra, va da sé)
(b) guardare verso madre Austria Felix che, al di là di quanto tanti sembrano credere, di certo non lascerebbe la regione cui sono storicamente attaccati (la famiglia Tirolo originò dalle parti di Meran) in braghe di tela.

 
Ok. Però se poi io (Friuli Venezia Giulia) non posso uscire dalla regione come ci vado nell'albergo aperto della val di BZ?
Non lo dico a caso. Ho scelto la zona per le vacanze estive, trovato l'albergo, ma non mi fido a prenotare perché ancora non si sa se a fine giugno potremo uscire dalla regione per turismo.
Le decisioni devono essere chiare e condivise da tutte le regioni. Poi in situazioni particolari (vedi alcuni comuni in Lombardia) si può stringere.
Ma stringere tutto e far strage di aziende non mi sembra corretto. Molte regioni sarebbero già in grado di passare alle fasi successive
 
In realtà l'indice di rischio dello sci è 0,5 (contro 3,8 della pallavolo per esempio, che è il livello più alto), anche tenendo conto di cabinovie e funivie. Se tutti tengono la mascherina sulla bocca in funivia ...

Personalmente, non vedo così semplice sciare con una mascherina chirurgica addosso, perchè il vapore emesso con la respirazione brinerebbe in pochi minuti, generando l'effetto "barba di Messner" in cima all'Everest ;)

Mi pare ancora meno praticabile mettersi e togliere la mascherina a ogni impianto, perchè sarebbe pressochè impossibile manipolarla senza rischiare di contaminarla.

Come forse aveva già postato qualcuno, una soluzione abbastanza passabile potrebbe essere una di quelle appendici di plastica che si potevano agganciare alla maschera, à la Peter Mueller degli anni '80:

https://images.app.goo.gl/5pAdxHGc4eJe88JY9

Io ne avevo una così da ragazzino e avrò usato l'appendice 3 volte in tutto, perchè poi la maschera si appannava di brutto :D Ma i materiali e i trattamenti sono di certo migliorati in 30 anni!

Altrimenti, i produttori di caschi potrebbero creare una sorta di paramento wire-frame, che faccia da telaio a cui fissare in qualche modo una mascherina un po' più ampia di quella chirurgica (tipo il drappo pubblicizzato da Zaia), in modo che lo strato filtrante sia a 2-3 cm dalla bocca.

Nelle funivie grandi metteranno lampade UV per sterilizzare; poi però per quegli impianti ci sarà da pagare un piccolo supplemento "centro abbronzatura"!

Anche a me pare abbastanza semplice sanificare almeno 1 volta/giorno le due cabine di una funivia, perchè basta acquistare 2 lampade UVC carrellate, di potenza proporzionale alla superficie da irraggiare (investimento: qualche centinaio di euri), e posizionarle nottetempo nelle cabine stesse, per eseguire i cicli di sanificazione (ca. 30 min/ciclo, da quanto leggevo)

L'unico aspetto da valutare è se i materiali costruttivi e di rivestimento siano stati concepiti per reggere così tanti cicli di irraggiamento UVC ad alta intensità. Se così non fosse, le vernici, la finta pelle, etc ... inizierebbero a screpolarsi dopo pochi cicli.

Mi pare abbastanza fattibile anche la sanificazione notturna di tutte le cabine di un'ovovia, previa programmazione di un ciclo ad hoc nel PLC che controlla l'impianto, in modo che un gruppo di N cabine per volta entri in una delle due stazioni a porte aperte e venga esposto per X minuti alla batteria di N irraggiatori UVC, opportunamente posizionati vicino al ciglio della banchina.

Non so con esattezza quante cabine siano appese a un impianto "tipo", ma provo a calcolarle con lo spannometro:

(1800 persone/h) / (18 km/h) = 100 persone/km / (8 persone/cabina) = 12.5 cabine/km

Un impianto di lunghezza abominevole per gli standard dolomitici (4 km) potrebbe quindi avere 12.5 x 4 = 50 cabine appese lungo una delle due tratte (ragiono su un semi-impianto, perchè il lavoro di sanificazione sarebbe ovviamente smezzato fra le due stazioni).

Se la sanificazione richiede 30 minuti/cabina, servono 25 ore, per trattare le 50 cabine di una delle due tratte. Se lungo la banchina della stazione ci stanno 3 cabine (e dunque 3 irraggiatori che possono operare in simultanea), le ore di orologio si riducono a 25/3 = 8.33 h e quindi l'operazione diventa fattibile nottetempo.

Se fosse invece obbligatorio fare più sanificazioni al giorno (ma non ne vedo il motivo, perchè difficilmente la gente scia a mani nude e poi se le infila in bocca ;)), la procedura diventerebbe impraticabile.

La vera criticità che vedo è però quella del funzionamento diurno: se la regola sarà quella del 30% della capienza (come a inizio marzo), come faranno gli impiantisti a non fallire, con gli introiti ridotti al 30%?

Magari dovranno incentivare gli skipass a tempo da 3-4 h, che ora nel DSS vedono come il fumo negli occhi, in modo da fare alternare 2-3 orde di sciatori in altrettanti slot della intera giornata.
 

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personalmente mi sembra che sta roba della sanificazione sia una paranoia assurda

ritengo che il pericolo di cadere sugli sci o finire sotto una valanga sia infinitamente superiore al rischio residuo dei virus depositati il giorno precedente su pavimento e pareti di una cabinovia

se ci facciamo prendere da queste paranoie non vivremo più nel futuro, non è solo questione di cabinovie: ragionando così, non usciremo mai più di casa per il rischio di toccare il virus in giro?????
 
Da Roma partono le diffide verso i governi regionali (vedi Calabria e Trentino)... la vedo una battaglia dura e a rimetterci saremo noi!
Ad esempio sembra che quando si rientra da una certa regione alla propria si dovrà stare due settimane in quarantena (voglio proprio vedere come faremo a muoverci)

Mi immagino già a novembre/dicembre appena ripartono i contagi verrà subito emesso un DPCM per una chiusura TOTALE onde evitare una nuova pandemia :(

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Per quanto riguarda i comprensori la vedo dura sia dal punto di vista organizzativo sia economico.... le spese salgono e i ricavi scendono.
 
Se proprio deve essere mascherina penso che una di questo tipo possa essere sufficiente

https://www.decathlon.it/maschera-sci-neve-fresca-nera-id_8011835.html
questa ovviamente non è a norma perchè il naso è forato e sulla bocca ci sono piccoli fori ove potrebbe uscire ed entrare saliva etc. ma vedrai che i top brand ne metteranno a punto una idonea che tutti useremo la prossima stagione, usa sorta di scaldacollo allungato con mascherina sovrastante. ho visto già qualche pubblicità di Uyn e energia pura, molto carine.
 
questa ovviamente non è a norma perchè il naso è forato e sulla bocca ci sono piccoli fori ove potrebbe uscire ed entrare saliva etc. ma vedrai che i top brand ne metteranno a punto una idonea che tutti useremo la prossima stagione, usa sorta di scaldacollo allungato con mascherina sovrastante. ho visto già qualche pubblicità di Uyn e energia pura, molto carine.

Anche quella de La Sportiva sembra molto pratica.....se la clausola sarà la mascherina penso che le varie aziende risolveranno il problema ben prima dell' avvio della stagione
 
Se proprio deve essere mascherina penso che una di questo tipo possa essere sufficiente

https://www.decathlon.it/maschera-sci-neve-fresca-nera-id_8011835.html



Altrimenti si potrebbe usare un casco integrale... tipo moto ma più leggero

casco-integrale.jpg
 
personalmente mi sembra che sta roba della sanificazione sia una paranoia assurda

ritengo che il pericolo di cadere sugli sci o finire sotto una valanga sia infinitamente superiore al rischio residuo dei virus depositati il giorno precedente su pavimento e pareti ...

Anch'io sono del tuo stesso parere.

Anche se il virus dovesse sopravvivere per ore o giorni sulle superfici (alla fine è un guscio fatto di macromolecole e ripieno di macromolecole, che vengono degradate solo esponendole a un forte calore o irraggiamento), vedo poco probabile che uno sciatore si tolga i guanti per toccare qualcosa di diverso dal proprio smartphone :D

Però le autorità pretenderanno di certo che il protocollo di sicurezza includa un'attività di sanificazione delle cabine e quindi gli impiantisti dovranno inventarsi qualcosa.

La sanificazione mediante UVC, già indicata da un altro collega, pare anche a me la soluzione più economica: poche centinaia di euri di investimento nelle lampade, praticamente zero manodopera e solo corrente per far fare un giro in più al carosello delle cabine e alimentare le lampade.

E, una volta fatte aerare le cabine (per far effluire l'ozono che potrebbe essersi prodotto), nessuna sostanza chimica potenzialmente tossica che rimanga adesa alle superfici.
 
In Friuli e, se non erro, anche in Veneto, è obbligatorio durante l'attività fisica all'aperto indossare una mascherina o copertura per naso e bocca. Perciò allo stato attuale delle cose il passamontagna o scaldacollo alzato sopra il naso sarebbero sufficienti.
Io già scio così 20150130_151114.jpg
 
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