Valutazioni livelli sciata , dal vangelo secondo Jam

Ovvio che Jam Session ci stava stretto, come potresti prendere un turistone a livello 5, spennarlo e ridargli il 5 a fine corso perchè ancora non riesci a spezzarsi e comunque iniziare a sciare come bisognerebbe fare togliendolo dal binario a tutti i costi???
Inventiamoci i millesimi così vanno a casa tutti contenti !!!

Giampa ti informo che in 3 righe non ne hai azzeccata una


Ovviamente in un forum ognuno dice quello che gli pare, ci mancherebbe altro, ma mi dispiace vedere un appassionato come te sparare sentenze a c.....o
 
Quelli sarebbero da legare nudi dietro ai gatti per tutta la notte durante le battiture ...

E ogni 1 ora cospargerli di sale

Gli snowboarder ..... lasciamo stare .... quelli gli cucirei insieme le gambe per la pelle dei polpacci ....così gli passa la voglia di avere i piedi legati

quanto rancore leggo in ogni tuo post...
 
quanto rancore leggo in ogni tuo post...

vabbe' dai, ma almeno quello degli snowboardisti era ironico..
Con noi invece ci va giu' pesante..Giampa io apprezzo la tua sincerita' ma quando scrivi certe frasi penso proprio che non ci conosci ne' come persone ne' come filosofia della scuola.


- - - Updated - - -

Ma questi centinaia di punti , ai quali dovrebbero corrispondere centinaia di
micro acquisizioni tecniche dell'allievo, a chi servono ? Ai maestri che nel tempo si alternano tra loro nei vari corsi itineranti ( alla cui valutazione e comprensione dovrebbero essere tutti uniformemente formati ) o alla soddisfazione dell'allievo ? Che non si sentirà dire "sei sempre a 5 " ....

Ciao Fausto,

a chi servira' lo vedremo...noi ci stiamo ancora lavorando, quindi mi e' difficile risponderti.

Intanto ci interessa far passare il concetto della non linearita' dell'apprendimento a prescindere dalla scala utilizzata, sia essa in 6-7 livelli, che nei nostri vecchi 13 livelli (che abbiamo utilizzato fino a poche settimane fa).


La scala in 13 livelli la utilizzavamo pur sapendo che 6-7 sono piu' che sufficienti per definire le capacita' di uno sciatore.

Nella scala di 13 livelli avevamo attribuito (in un ipotetico punteggio 0-1000) poche decine di punti ai primi 4 livelli e via via piu' punti ai livelli successivi, dove i miglioramenti sono meno evidenti o in certi casi, anche improbabili.

Per i nostri clienti arrivavamo al massimo a 10-11 (perche' il 12-13 riguardavano agonisti e selezionisti) e usavamo la scala piu' che altro a scopi organizzativi, per identificare un livello minimo di ingresso ai corsi (il 6).
Non ci siamo mai posti il problema di rilasciare attestati a fine corso.

Quest'anno abbiamo approfittato della ri-classificazione ufficiale delle Scuola Italian Sci per allinearci anche noi alla scala in 7 livelli, in modo che un cliente non abbia confusione in testa e trovi continuita' in caso scii con maestri di scuole diverse.
Pero' il concetto di affiancare 0-1000 vogliamo mantenerlo come nostro elemento di distinzione, anche se siamo consapevoli delle difficolta' che cio' comporta in termini di metodo di valutazione....vorrei far presente che i vostri dubbi sono anche i nostri....siamo alla ricerca di un idea per riuscire a valutare miglioramenti anche piccoli in maniera attendibile, ma se non sara' possibile sulle cose si puo' anche tornare indietro.
 
vabbe' dai, ma almeno quello degli snowboardisti era ironico..
Con noi invece ci va giu' pesante..Giampa io apprezzo la tua sincerita' ma quando scrivi certe frasi penso proprio che non ci conosci ne' come persone ne' come filosofia della scuola.


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Ciao Fausto,

a chi servira' lo vedremo...noi ci stiamo ancora lavorando, quindi mi e' difficile risponderti.

Intanto ci interessa far passare il concetto della non linearita' dell'apprendimento a prescindere dalla scala utilizzata, sia essa in 6-7 livelli, che nei nostri vecchi 13 livelli (che abbiamo utilizzato fino a poche settimane fa).


La scala in 13 livelli la utilizzavamo pur sapendo che 6-7 sono piu' che sufficienti per definire le capacita' di uno sciatore.

Nella scala di 13 livelli avevamo attribuito (in un ipotetico punteggio 0-1000) poche decine di punti ai primi 4 livelli e via via piu' punti ai livelli successivi, dove i miglioramenti sono meno evidenti o in certi casi, anche improbabili.

Per i nostri clienti arrivavamo al massimo a 10-11 (perche' il 12-13 riguardavano agonisti e selezionisti) e usavamo la scala piu' che altro a scopi organizzativi, per identificare un livello minimo di ingresso ai corsi (il 6).
Non ci siamo mai posti il problema di rilasciare attestati a fine corso.

Quest'anno abbiamo approfittato della ri-classificazione ufficiale delle Scuola Italian Sci per allinearci anche noi alla scala in 7 livelli, in modo che un cliente non abbia confusione in testa e trovi continuita' in caso scii con maestri di scuole diverse.
Pero' il concetto di affiancare 0-1000 vogliamo mantenerlo come nostro elemento di distinzione, anche se siamo consapevoli delle difficolta' che cio' comporta in termini di metodo di valutazione....vorrei far presente che i vostri dubbi sono anche i nostri....siamo alla ricerca di un idea per riuscire a valutare miglioramenti anche piccoli in maniera attendibile, ma se non sara' possibile sulle cose si puo' anche tornare indietro.
Ci descrivi meglio la questione della non linearità dell'apprendimento , dal tuo punto di vista? Cosa intendi veramente ?
Parliamo di questo ?


,.."...oggi la 'teoria dell'apprendimento lineare" è in crisi, le ricerche più recenti sui processi di apprendimento hanno messo in evidenza sempre più chiaramente come l'acquisizione di nuove conoscenze sia un processo nel quale l'individuo che apprende abbia un ruolo attivo di rielaborazione e riorganizzazione delle informazioni e, soprattutto, sia il luogo dove le conoscenze di cui già dispone ed il modo in cui esse sono organizzate costituiscono il filtro attraverso il quale passano le informazioni nuove ed il criterio utilizzato per accettarle o per respingerle.
Le conoscenze del soggetto sono organizzate in "mappe", le quali determinano i modi in cui le nuove acquisizioni vengono accolte e le ristrutturazioni che queste ultime possono provocare di feed-back sulla mappa nel suo insieme...."
 
Ci descrivi meglio la questione della non linearitÃ* dell'apprendimento , dal tuo punto di vista? Cosa intendi veramente ?
Parliamo di questo ?


,.."...oggi la 'teoria dell'apprendimento lineare" è in crisi, le ricerche più recenti sui processi di apprendimento hanno messo in evidenza sempre più chiaramente come l'acquisizione di nuove conoscenze sia un processo nel quale l'individuo che apprende abbia un ruolo attivo di rielaborazione e riorganizzazione delle informazioni e, soprattutto, sia il luogo dove le conoscenze di cui giÃ* dispone ed il modo in cui esse sono organizzate costituiscono il filtro attraverso il quale passano le informazioni nuove ed il criterio utilizzato per accettarle o per respingerle.
Le conoscenze del soggetto sono organizzate in "mappe", le quali determinano i modi in cui le nuove acquisizioni vengono accolte e le ristrutturazioni che queste ultime possono provocare di feed-back sulla mappa nel suo insieme...."

Fausto.. tu vai oltre..sei troppo scientifico :D
Quello che hai riportato e' una cosa interessantissima (a dire il vero nemmeno tanto nuova), ci fa riflettere sul fatto che ogni intervento nostro ha come filtro il vissuto dell'allievo e quindi a mio avviso avvalora l'apprendimento per metafore. Crdo che l'abilita' numero 1 del maestro sia veramente inventare l'esempio di azione motoria conosciuta o immaginabile dall'allievo per saperla trasferire nel nuovo, cioe' sugli sci.
L'allenatore credo debba in un certo modo saper interpretare e interagire con questo filtro per aiutare l'allievo o modificare in positivo queste mappe o costruirne nuove.


Comunque io intendevo semplicemente che a L3-inizio L4 ci puoi arrivare in un tempo brevissimo (quindi da principiante a L4 attribuiremmo i primi 100 punti di una scala ipotetica 0-1000)
Dopodiche' i tempi per progredire si dilatano e i margini di miglioramento si assottigliano, fino a immaginare che se non scii piu' di 30-40 giorni all'anno puoi anche rimanere tutta la vita un L5-L6 e te ne devi fare una ragione.

E' normale pensare quindi che gli altri 900 punti della scala siano ripartiti sugli ultimi livelli L5-L6-L7.

Una volta dato per buono questo concetto, si tratta di capire come valutare tutta una serie di capacita' e abilita' che "completano" lo sciatore al di la della conduzione e che permetterebbero di cogliere la differenza (faccio un esempio) tra un L6 "apparente" e un L6 "vero", che cioe' ha un rendimento piu' costante in ogni situazione di visibilita' e fondo della pista.

Infatti il discorso di sviluppare e valutare la "destrezza" e' un punto chiave che abbiamo sempre in mente (della serie mettere da parte il binario e darsii una sveglia... fondo sconnesso, neve fresca, gobbe, cattiva visibilita')

Il problema e' l'autonomia degli allievi, lo sci attuale e' tamente "viziato" dalle piste lisce che quando insegni ad un gruppo ad andare nelle gobbe dopo 1 giro meta' del gruppo e' gia' sfatto.
 

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Ultima modifica:
No Fausto.. tu vai oltre..sei troppo scientifico :D

Intendevo semplicemente che a L3-inizio L4 ci puoi arrivare in un tempo brevissimo (quindi da principiante a L4 attribuiremmo i primi 100 punti di una scala ipotetica 0-1000)
Dopodiche' i tempi per progredire si dilatano e i margini di miglioramento si assottigliano, fino a immaginare che se non scii piu' di 30-40 giorni all'anno puoi anche rimanere tutta la vita un L5-L6 e te ne devi fare una ragione.

E' normale pensare quindi che gli altri 900 punti della scala siano ripartiti sugli ultimi livelli L5-L6-L7.

Una volta dato per buono questo concetto, si tratta di capire come valutare tutta una serie di capacita' e abilita' che "completano" lo sciatore al di la della conduzione e che permetterebbero di cogliere la differenza (faccio un esempio) tra un L6 "apparente" e un L6 "vero", che cioe' ha un rendimento piu' costante in ogni situazione di visibilita' e fondo della pista.

Infatti il discorso di sviluppare e valutare la "destrezza" e' un punto chiave che abbiamo sempre in mente (della serie mettere da parte il binario e darsii una sveglia... fondo sconnesso, neve fresca, gobbe, cattiva visibilita')

Il problema e' l'autonomia degli allievi, lo sci attuale e' tamente "viziato" dalle piste lisce che quando insegni ad un gruppo ad andare nelle gobbe dopo 1 giro meta' del gruppo e' gia' sfatto.

Considerazioni che condivido moltissimo e che anzi mi danno lo spunto ad una domanda conseguente: come valutare un buon sciatore un po' "old school", quindi conduzione generalmente data per acquisita, capacità di gestire con dinamicità situazioni di neve difficile, ma magari dettagli "new school" non perfetti (del tipo un non costante parallelismo ginocchia, etc). Insomma quanto "pesa" la pulizia tecnica rispetto alla disinvoltura e alla sicurezza nella sciata? Mi vengono in mente vari esempi di ex atleti amatoriali o comunque sciatori esperti, che scendono con grande sicurezza in neve fresca o su gobbe, ma magari restano ancorati, specialmente nei pendii più impegnativi, a un gesto motorio allenato e memorizzato per anni e anni.
 
Considerazioni che condivido moltissimo e che anzi mi danno lo spunto ad una domanda conseguente: come valutare un buon sciatore un po' "old school", quindi conduzione generalmente data per acquisita, capacitÃ* di gestire con dinamicitÃ* situazioni di neve difficile, ma magari dettagli "new school" non perfetti (del tipo un non costante parallelismo ginocchia, etc). Insomma quanto "pesa" la pulizia tecnica rispetto alla disinvoltura e alla sicurezza nella sciata? Mi vengono in mente vari esempi di ex atleti amatoriali o comunque sciatori esperti, che scendono con grande sicurezza in neve fresca o su gobbe, ma magari restano ancorati, specialmente nei pendii più impegnativi, a un gesto motorio allenato e memorizzato per anni e anni.

Ma guarda qualsiasi cosa ti dicessi ognuno puo' essere d'accordo come no, colleghi o non colleghi mi sembra che qui sul forum siano in tanti ad avere le idee chiarissime.

La mia opinione e' che uno sciatore cosi' puo' essere un fine L6 inizio L7 (se vogliamo fare una media e dare un voto finale).

Una persona motoriamente parlando o e' portata o e' negata, oppure e' una via di mezzo.
Lo sciatore che hai descritto e' una persona che ha abilita' non comuni e quindi pesa maggiormente la sua destrezza e quello che sa fare che non il ginocchietto ad x (a patto che gli sci siano paralleli)

La cosa migliore e' definire le aree di miglioramento di uno sciatore, quindi la giusta risposta alla tua domanda e' la valutazione con un bel grafico a ragnatela dove coesistono capacita' da livello 7 ad altre migliorabili e su cui a colpo d'occhio si intuisce che c'e' da lavorare

(..Intendiamoci se mi dici agonista amatoriale da 200 punti fisi allora no).

Se mi dici uno sciatore da 70/80 punti, che scia su gobbe e neve fresca in disinvoltura, anche se oldstyle, per me vale quello che ti ho detto.
 
Ma guarda qualsiasi cosa ti dicessi ognuno puo' essere d'accordo come no, colleghi o non colleghi mi sembra che qui sul forum siano in tanti ad avere le idee chiarissime.

La mia opinione e' che uno sciatore cosi' puo' essere un fine L6 inizio L7 (se vogliamo fare una media e dare un voto finale).

Una persona motoriamente parlando o e' portata o e' negata, oppure e' una via di mezzo.
Lo sciatore che hai descritto e' una persona che ha abilita' non comuni e quindi pesa maggiormente la sua destrezza e quello che sa fare che non il ginocchietto ad x (a patto che gli sci siano paralleli)

La cosa migliore e' definire le aree di miglioramento di uno sciatore, quindi la giusta risposta alla tua domanda e' la valutazione con un bel grafico a ragnatela dove coesistono capacita' da livello 7 ad altre migliorabili e su cui a colpo d'occhio si intuisce che c'e' da lavorare

Il "grafico a ragnatela"... Jam rules senza dubbio da parte mia :D
 
Sono senza una connessione decente è un PC !
Velocemente :
ho scritto che i vostri corsi sono validi , non posso fare un appunto personale !? E dove siamo in regime ?
ps se mi offri un corso gratuito verrò volentieri ad allenarmi con voi !

Ps non ho nessun rancore ! Possibile che non si capisce che si scherza sul forum ??
Chi mi ha conosciuto sa veramente come son fatto e quel che penso !

quando torno con calma vedrò di analizzare le tue giuste considerazioni ! Ora non ho sbatti di farlo !! Qui la neve è stupenda !
 
Sono senza una connessione decente è un PC !
Velocemente :
ho scritto che i vostri corsi sono validi , non posso fare un appunto personale !? E dove siamo in regime ?
ps se mi offri un corso gratuito verrò volentieri ad allenarmi con voi !

Ps non ho nessun rancore ! Possibile che non si capisce che si scherza sul forum ??
Chi mi ha conosciuto sa veramente come son fatto e quel che penso !

quando torno con calma vedrò di analizzare le tue giuste considerazioni ! Ora non ho sbatti di farlo !! Qui la neve è stupenda !

Attento però che se ti viene regalato il corso dal malf poi potresti capitare in gruppo con me...:HIP:HIP
 
Attento però che se ti viene regalato il corso dal malf poi potresti capitare in gruppo con me...:HIP:HIP

Magari !!! Sarebbe bello conoscersi ! Sicuramente avresti tanto da darmi , ogni allenatore mette un tassello importante nella costruzione di un buon sciatore , l’importante è che qualche grappetta la sera tra un analisi è una correzione ...

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comunque alla fine abbiamo capito che era tutta una paraculata per scroccare qualche lezione aggratis

HIHIHI

che mi tocca fare pur di sciare ... tra pannolini e latte consuma più di un cayenne turbo
 
Infatti il discorso di sviluppare e valutare la "destrezza" e' un punto chiave che abbiamo sempre in mente (della serie mettere da parte il binario e darsii una sveglia... fondo sconnesso, neve fresca, gobbe, cattiva visibilita')

Il problema e' l'autonomia degli allievi, lo sci attuale e' tamente "viziato" dalle piste lisce che quando insegni ad un gruppo ad andare nelle gobbe dopo 1 giro meta' del gruppo e' gia' sfatto.

Ho letto le tue spiegazioni con enorme interesse, ma a proposito di questa ultima affermazione ti espongo un mio dubbio.
Nella valutazione di un allievo, come si fa a valutare la consapevolezza tecnica senza incrociare il dato con la preparazione, la forza e l'attitudine strettamente fisica?

Mi spiego meglio: quando ero giovane sciavo davvero malissimo, ma fondo sconnesso, neve fresca e gobbe mi facevano un baffo perché ero magro ed essendo atleta agonista avevo le gambe d'acciaio armonico.
Saltare come un grillo da una gobba all'altra era anzi il mio divertimento e mi illudevo di saper sciare, ma in effetti facevo schifo perché affrontavo i passaggi impegnativi "di forza" e senza un briciolo di tecnica (anche senza un briciolo di coscienza, per la verità...).

Oggi scio decisamente meglio (spero), ma con 40 anni in più, 20 kg in più e le ginocchia distrutte, evito lo sconnesso come la peste, indi il millerighe è quel che mi permette di sciare dignitosamente e non me ne allontano mai.

La mia valutazione globale sarebbe inferiore a quella di me stesso a 20 anni?
Probabilmente sì, però io mi sento decisamente migliorato.
Da qui il mio dubbio, che ti giro.

Tra un allievo più tecnico ma gracile e uno rozzo ma più forte fisicamente, chi prevale quanto a valutazione?

Dubbio puramente filosofico, impersonale e in chiave didattica, poiché i miei margini di miglioramento ormai sono inesistenti e anzi devo combattere per non regredire (come in tutti gli altri sport che pratico, per la verità),
 
Ultima modifica:
Bella domanda.... Mettiamola così: la "qualità "fisica in toto è indispensabile per una sciata di un certo livello? Ovvero per sciare bene devo essere necessariamente un discreto atleta ? La tecnica che acquisisco (lasciamo stare l'aspetto agonismo ) ,o che posso acquisire , è legata indissolubilmente alle mie condizioni fisiche ( non parlo di malattia ovviamente) ?
Con gli anni che passano la tecnica può sopperire alla forza ( nei suoi vari aspetti , veloce, resistente , esplosiva ,..ecc ) .....?
Ovvero,più affino il gesto tecnico e più lavoro in economia e meno fatica faccio ?
 
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