Lazio : situazione neve, aperture impianti, piste, strade...

Che i politici (nazionali, regionali, locali) gestiscano male il turismo Laziale tout court siamo d'accordo.
Se è per me, pure il turismo di Roma è gestito alla cialtrona (non è tollerabile che Roma riceva meno turisti di altre capitali europee con quattro monumenti in croce)

Ma almeno al mare ci vanno...

In montagna... quasi manco sotto le elezioni... se ne fregano proprio... e non faccio questioni di colore politico.
 
Ultima modifica:
Veramente non so più che pensare sul futuro dello sci nel lazio :( tra collegamenti scomodi (la prima causa del declino a mio avviso), neve incerta e dimensioni ormai poco competitive non so se ha senso continuare a metterci soldi pubblici...
 
Non solo, il problema è che in regione non interessa nulla, i soldi ci sono come i 29 milioni destinati al Terminillo ma con progetto arenato da anni in qualche ufficio di piazza dei Navigatori.

Basti pensare alle vagonate di soldi spesi per le barriere frangiflutto sul litorale (barriere fatte alla cdc, e non mi fate dire oltre).

Semplicemente la montagna nel Lazio per i politici non esiste.

In effetti i milioni stanziati dalla Regione per il progetto Terminillo - Leonessa sono 20 e coinvolge 4 comuni (sempre + complicato). Il problema grosso è che il progetto ha ricevuto 24 permessi su 25 che ne occorrono. Quest'ultimo che ha avuto esito negativo ha bloccato tutto da circa 2 anni (si tratta della valutazione di incidenza che si fa in aree SIC e ZPS). Ora con la mediazione del presidente della Regione sembra che con una ulteriore modifica del progetto forse si potrà sbloccare. Peccato che gli esiti li vedranno i nostri figli, forse. :D

clicca qui
 
Dovrei aver inserito ora il link apribile relativo all'inizio del post, per Prati di Mezzo.

Prati di Mezzo è senz'altro la località sciistica meno conosciuta e meno organizzata per lo sci, tra le altre 6 del Lazio.

Se non ho capito male siamo in Val di Comino, nel comune di Picinisco, nel frusinate.

Qui un articolo relativo alla stagione scorsa...

http://visitvaldicomino.it/tanta-neve-e-novita-a-prati-di-mezzo/

Prati di Mezzo, oltre lo skilift pianeggiante che hanno ricostruito nuovo da pochissimi anni, possiede anche un altro skilift, anch'esso relativamente nuovo, che permette di usufruire di una lunga pista azzurra, che scende a sinistra della foto, e, per chi vuole, come ho fatto io, sfruttare l'unico tratto ripido che scende affianco all'impianto :D (la foto è del febbraio 2011).

impianto a PRATI di MEZZO, sul versante laziale delle MAINARDE.
230593-dscn007314.jpg
 
Gli investimenti oculati devono però partire dalla regione che dovrebbe mettersi in testa di destinare qualche soldo annualmente al turismo montano così da avere delle skiaree competitive.

A Campo Catino servirebbe poco meno di un milione per smantellare tutti i ruderi (qualcosa c'è ancora...), revisionare lo skilift scuola, magari farci una pista slitte/bob a lato, completare l'impianto di innevamento.

La stessa Campo Stella, forse la migliore in termini di gestione nel Lazio, richiede da tempo un impianto di innevamento e qualche struttura (un piccolo moderno centro nolo sci e biglietteria a valle)
Campocatino è relativamente facile da raggiungere, la strada non è male, è dotato di più bar e ristoranti, albergo con 100 posti letto direttamente sulle piste, scuole sci.... E adesso lo si lascia andare in malora per chissà quale motivo.... Ma quanto può costare revisionare quello Skilift corto che fa anche da campo scuola????
E tutto l'indotto ne risentirà non poco....
Poi ci si lamenta dei paesi che si spopolano....
Politici miopi!
 

.

Ma il problema non è la revisione, anche lo scorso anno era chiuso quello skilift ma la skiarea attiva. Probabilmente sarà scaduto il solito bando (della durata di pochi anni) e il comune si è svegliato all'ultimo. Mettici anche l'assenza dell'innevamento artificiale ed ecco che al bando pubblicato in ritardo non si è presentato nessuno.

L'innevamento artificiale era anche stato abbozzato (linee, pozzetti e bacino). Mancava qualcosa (oltre all'impermeabilizzazione da rifare), oltre che i generatori.
 
Questa foto è di Campo Staffi vero?

Foto Campo Staffi
230660-foto-campo-staffi.jpg


Le piste mi sembrano ottime per imparare e migliorarsi, senza rischi particolari tipo boschi, piante e dirupi.

Per ora ho visto hanno aperto solo la manovia ( o cos'è??? ) e il Tappeto, chiuse le 2 seggiovie...
:evil:

Almeno però comunicano un pò sui social, durante la settimana ora sono chiusi.

https://www.campostaffi.org/

Un altro rifugio, a parte il Bar/Ristorante/Noleggio/Maestri di sci trovato in rete dal nome Genziana, c'è?

http://genzianacampostaffi.wixsite.com/genziana

Peraltro ha recenzioni ottime su trip advisor...

https://www.tripadvisor.it/ShowUser...na-Filettino_Province_of_Frosinone_Lazio.html
:D

A Filettino mi sono informato, un unicio Hotel, Monte Viglio...fà solo B&B, la cucina l'hanno chiusa lo scorso anno...però mi ha garantito la presenza di buoni ristoranti in paese.

https://hotelmonteviglio.weebly.com/

Con neve in quantità, se aprissero sempre le 2 seggiovie...quasi, quasi...
:D
 
Campocatino e Campo staffi, per quel poco che ho capito, essendo abbastanza alte, molto poco riparate, nonchè prive di alberi a far da schermo alle piste, paiono più stazioni da fine febbraio/marzo, da frequentare solo col sole e sena nuvole / vento tra le balle.



Altrimenti il rischio di salire e trovar chiuso (problemi burocratici a parte) è abbastanza elevato.
 
Campocatino ha gli skilift che resistono meglio al vento, il problema è che se c'è poca visibilità non vedi nulla nulla.

Poi come tutte le skiaree lato tirrenico prendono tanto con libeccio freddo, abbastanza con rodanate, solo vento con quelle da est.
 
Campocatino ha gli skilift che resistono meglio al vento, il problema è che se c'è poca visibilità non vedi nulla nulla.

Campitello Matese style... sono i regni del white out

Poi come tutte le skiaree lato tirrenico prendono tanto con libeccio freddo, abbastanza con rodanate, solo vento con quelle da est.

Eì il destino di quasi tutte le Laziali.... Livata l'anno scorso era full.. ora sta a "zero,zero".
 
Anche Livata, nel suo piccolo, se gli dessero la chance di fare un rifugio vero (magari in quota) e mettessero l'innevamento artificiale svolterebbe.
In giornate di megaaffollamento come quelle di questi giorni, avere stazioni che comunque aprono (anche con l'artificiale) consentirebbe di scegliere soluzioni più slow e più a portata delel famigliole, senza andarsi ad impiccare in code interminabili nelle solite tre quattro abruzzesi.

Da conoscitore della zona non posso che straquotare Max, livata con il suo fondo erboso, piste brevi ed esposizione che mantiene il manto sarebbe perfetta per l'innevamento artificiale, a differenza di altre realtÃ* di abbandono a livata ci sono imprenditori che investirebbero ma sono vittime dei vincoli folli dell'ennesimo parco dei divieti (l'oggettivamente semisconosciuto parco dei simbrunini)...alla regione si aggiunge il problema di essere una micro stazione senza centro abitato in quota, legata politicamente e territorialmente ad un grande comune come subiaco che oltre ad un immenso e poco valorizzato patrimonio artistico deve gestire tante problematiche economico strutturali che l'investimento sugli impianti sciistici non sarÃ* mai una piroritÃ* di qualsiasi giunta locale...

Tornando alla Regione nel suo insieme va premesso che nello stato attuale e in balia delle precipitazioni naturali il lazio è un mammuth del turismo invernale in via di estinzione avanzata, considerato che mediamente nevica almeno 3 volte di meno che a poche decine di km di distanza sui crinali abruzzesi e che la temperatura media in condizioni climatiche standard (senza correnti fredde da nord) del versante occidentale è forse ormai troppo mite per grandi periodi dell'inverno , la regione lazio ha una delle peggior gestioni del patrimonio turistico sia costiero che montano (e anche cittadino) in Italia, sicuramente sul podio delle peggiori, inoltre unisce una carenza di infrastrutture (metÃ* delle province non sono quasi prive di collegamenti stradali "portanti" e con ferrovie inaccettabili) ad una tendenza all'abbondano dei territori agricoli, montani e marini tipici di realtÃ* del profondo sud..

In questo contesto assai difficile, la situazione strutturale delle satazioni sulle belle montagne disponili è prossima al definitivo abbandono, perché oltre agli impianti spesso antiquati tutti i bacini presentano una arretratezza strutturale di fabbricati, strade, manufatti, che rappresenta un costo enorme, ormai insormontabile da affrontare per recuperare le stazioni...non solo piloni e residuati sciistisci abbandonati ma la maggior parte di hotel (perlopiù chiusi da anni), residence e abitazioni sono risalenti agli anni 70-80 e quindi ormai spesso difficilmente recuperabili con semplici "ristrutturazioni", le quali sia per privati che per eventuali investitori hanno comunque costi elevati... Anche i singoli immobili sono spesso agibili solo in condizioni estive perché con i costi che hanno oggi in quanto seconde case diventa improponibile il loro utilizzo invernale, con sistemi di riscaldamento e di corrente elettrica inefficaci e inefficienti che comportano spese tali che per farti 10 giorni in una casa della triste montagna laziale spenderesti come due settimane bianche in trentino....Il mercato immobiliare è ovviamente profondamente depresso, e cotnribuisce a quel senso di abbandono che ti attanaglia quando percorri le strade delle vecchie e gloriose stazioni del Lazio, dal reatino al frusinate alla semidesertica livata. Il filo conduttore dei queste montagne sono i paesaggi naturali belli e di grandi potenzialitÃ* che cozzano con strutture fatiscenti e degrado...

Il primoo passaggio necessario per non ripetere le cazzate giÃ* fatte altrove, qualora si volesse recuperare la montagna laziale è quello di una razionalizzazione delle stazioni, che vedrebbe un ottimale utilizzo dei bacini potenziali (nel frattempo fortemente erosi dal sempre piu vicino abruzzo in termini di tempo dalla capitale) ..Con i potenziali odierni una sola stazione per provincia avrebbe possibilitÃ* di sopravvivere combinando i bacini locali e i flussi dalla capitale...in pratica salvo livata che gode di essere unica nella provincia di RM (fattore poco sfruttato purtroppo), nel reatino si dovrebbe puntare sul consorzio del terminillo (campo stellla + pian de valli) come unico comprensorio di buona potenzialitÃ*,sciistica e ricettiva mentre nel frusinate, considerando bacini economicamente repressi, strade antidiluviane e impianti semi abbandonate andrebbe recuperata una sola tra campo staffi o campo catino recuperando le stretture locali e i bacini di seconde case semi abbandonate nelle zone di arcinazzo, filettino, etc....

Premesso che ogni anno che come questo passa senza che niente sia fatto è come un ulteriore palata che scava la fossa in cui si sta seppellendo il turismo invernale montano del lazio, la prioritÃ* prima di qualsiasi ampliamento impianti (che richiede almeno prospettive quinquennali) è il recupero di quelli efficienti nelle stazioni selezionate (monna a livata, i 4/5 di pdv + 2 di leonessa, non so quanti nelle staizoni del frusinate) le quali devono essere in primis dotate di bacini e impianto di innevamento artificiale. Senza innevamento è inutile qualsiasi idea di investimento negli impianti sciistici, che a loro volta rimangono la attivitÃ* portante dell'inverno, a cui quelle collaterali, ciaspolate, backountry, fondo, sleddog, family park fanno da traino e da supporto, viceversa queste attivitÃ* secondari da sole creano un indotto minimo, quasi esclusivamente giornaliero mordi e fuggi, che non giustifica nessuna forma di investimento....Deve essere chiaro che le "alternative" sono funzionali quando esiste la attivitÃ* di base ovvero la possibilitÃ* di praticare sci e snowboard...I non sciatori vanno a seguito degli sciatori, mentre un turismo invernale di "non sciatori" muove numeri trascurabili e fatturati prossimi allo zero. Questo concetto banale va evidenziato perchè troppe volte quando sono stati creati i "parchi dei divieti" si è lasciato credere che potesse prosperare un tursimo "alternativo" allo sci, puntualemtne sconfessato dall'abbandono, la crisi economica e il degrado seguiti in quelle che un tempo erano allegre e vivaci stazioni "di prossimitÃ*" per i romani e i laziali...
con tanto amore per il mio territorio non posso che essere oggettivamente pessimista su un futuro che ogni anno che passa senza che niente si muova, assume toni di grigio sempre piu scuri....
 
Tutto giusto a parte le accentate con caratteri cirillici... ma da cosa scrivi HIHIHI
 
Si ma voi non considerate che a Livata non c'è acqua e che un impianto di innevamento poi va gestito e manutenuto, e con le presente attuali e potenziali non ci ripaghi i costi, con il rischio che vada tutto in malora. E' un equilibrio difficile che andrebbe valutato attentamente prima di buttarsi nell'investimento.

Cosa differente a Campocatino dove invece il bacino di utenza è molto più ampio e la strada abbastanza accessibile (a differenza di Campo Staffi dove c'è da mettersi le mani nei capelli).
 
Si ma voi non considerate che a Livata non c'è acqua e che un impianto di innevamento poi va gestito e manutenuto, e con le presente attuali e potenziali non ci ripaghi i costi, con il rischio che vada tutto in malora. E' un equilibrio difficile che andrebbe valutato attentamente prima di buttarsi nell'investimento.

Se ci avessero pensato anni fa, Livata (che non è un mondo a se stante, senza nulla sotto, come Campo felice o Campitello Matese: sotto ci sono una quantità di ruderi di alberghi, e seconde case... oltre a quelle ancora in piedi, quindi desumo che una volta era popolata e frequentatissima) non sarebbe ridotta all'attuale stato di decozione, che tanto ricorda quello della montagna reatina.

Alla fine Livata paga solo il fatto che se prosegui hai Ovo o campo felice, oltre al fatto che spesso non ha neve perchè non c'è l'innevamento.
Ma è vicinissima a Roma e come costi è infinitamente più conveniente delle stazioni abruzzesi. Tante famiglie romane (ma proprio tante) neanche sanno della sua esistenza.

POTREBBERO BENISSIMO FARNE UNA STAZIONE PER BAMBINI E PRINCIPIANTI... direi LA stazione per bambini e principianti... differenziandosi dall'offerta delle altre abruzzesi.


Cosa differente a Campocatino dove invece il bacino di utenza è molto più ampio e la strada abbastanza accessibile (a differenza di Campo Staffi dove c'è da mettersi le mani nei capelli).
Eppure a Campo Staffi una giornata slow ski, magari quando le altre hanno il pienone, mi piacerebbe proprio farmela... è una rogna la strada, lo so... con meno tempo arrivi quasi ovunque.
 
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