Ho un problema con le piste nere

io scio a La Thuile e la 3 l'avrò fatta si e no 3 volte. quest'anno con neve ottima e poco ghiaccio il primo giorno della settimana sono arrivato sul muro più ripido
e sono rimasto fermo alcuni minuti per prendere coraggio poi in qualche modo e facendo ampie diagonali sono sceso senza problemi.
nei 2 giorni successivi ho fatto le lezioni che avevo prenotato con un supermaestro, poche dritte e spesso su pista nera non come la berthod (la n. 2 per chi conosce la Thuile).
che dire dopo queste lezioni affrontare la 3 Franco Berthod è stata un'altra cosa, non perché la scendessi in serpentina condotta ma perché con i movimenti
giusti ti senti più sicuro di te stesso anche se il livello mio attuale è inferiore a quello che pensassi, credevo di saper condurre ma più che altro sterzavo con i piedi.
In conclusione fatti accompagnare da un buon maestro su certe piste e ti insegnerà lui come prendere confidenza
 
E' il solito problema, tipico della didattica moderna ma portato suprattutto da un'eccessiva sopravvalutazione delle proprie capacità.
Parliamoci chiaro, sentirsi dire che si è a livello oro avanzato ti fa ringalluzzire, ma non serve a una cippa di m...

Un livello oro è colui che sa scendere in piena confidenza su ogni tipo di neve e ogni tipo di pendenza...
Per intenderci, un oro avanzato dovrebbe essere in grado di passare la selezione maestri, magari non alla prova di GS ma su tutto il resto si, senza problemi.
Il 90% di quelli che si dichiarano oro avanzato non lo è, o meglio, lo è su una pista a pendenza media tirata come un biliardo ma non troppo dura.
E i maestri ahime, ormai tendono ad affidare giudizi in modo molto generoso, tanto non è una cosa oggettiva, non èp un titolo, per il quale devi dare degli esami.
Alcuni maestri poi, specie quelli che arrivano da collegi di serie B o dall'estero, non sono nemmeno loro degli ORO AVANZATO...

Quindi si va a far lezione sul millerighe e si impara a condurre, poi si passano mille ore su youtube a guardare tutorial e altre mille ore a pontificare sui forum, poi un bel giorno la realtà ti si presenta davanti e capisci che:
- Se c'è neve marcia non sai scendere
- Se nevica fai fatica

- Se ci sono le gobbe la pista andrebbe chiusa
- Se ci sono i lastroni denunciamo il gestore
- Se la pista è nera rischi di morire

E la causa è una sola: semplicemente il vostro livello è BASSO, e nient'altro.

La soluzione è prendere un bravo maestro e andare a far lezione a fine stagione sulla pappa, quando sta nevicando e non si vede niente, chiedendo al maestro di portarci nelle situazioni peggiori che ci possano essere...
Altrimenti sarete dei poser, non degli skier


Perfettamente d'accordo con te!.
Un oro vero si vede quando riesce a sciare con sicurezza ed efficacia su qualunque tipo di neve e pendio.
Escludendo condizioni estreme di ghiaccio tipo preparazione gare di coppa europa e del mondo ( allora si parla di professionisti e atleti forniti di signori sci con signore lamine e signori muscoli) e di nebbia fittissima ( allora anche un atleta e professionista ha i suoi enormi problemi) in tutti gli altri casi uno che sa sciare se la cava sempre su qualunque pista. Poi esistono nere e nere: una forcella rossa di Cortina é una vera nera e anche li dipende da condizioni della neve, orario, visibilità.......Ma un oro vero gode a sciarla, la ama e la scia tutte le volte che può, il club degli all blacks docet....

PS: io amo la forcella rossa e nella scorsa settimana l'ho sciata tutte le volte che ho potuto, insieme ai forcellisti, con cui ci si trovava immancabilmente alle 8,20 alla partenza della freccia nel cielo: con la nebbia, con il sole, con la nevicata, con lo sfatto, eravamo sempre li, un giorno l'ho sciata 6 volte e ora che la mia settimana a Cortina é finita penso già a quando potrò tornare li....
L'ultimo giorno era così
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Ultima modifica:
" Alcuni maestri poi, specie quelli che arrivano da collegi di serie B o dall'estero, non sono nemmeno loro degli ORO AVANZATO..."

Una curiosita' Teo ....quali sarebbero i collegi di serie B ?
 
mah.. io non ho mai sentito nessuno qui dire di essere Oro Avanzato.
Qua l'utente viene a raccontare della sua paura/insicurezza ad affrontare i pendii ripidi e dobbiamo dargli addosso dicendo che non è un Oro (come se lui avesse preteso di esserlo)... oppure batterci col pugno nel petto di come sappiamo scendere di qua o di là anche con la nebbia...
ma boh, servirà a farlo migliorare o ad avere più fiducia nelle sue capacità?
 
Beh,dai,ip sono abbastanza nuovo del forum però mi pare ci siano molti messaggi anche incoraggianti e motivanti/comprensivi.
Poi,vabbè,la battuta o l'egocentrico non mancano mai.
Io per esempio sono livello Diamante taglio Amsterdam,ma mica lo vado a sbandierare a destra e a manca.


Ciao :PPINK
 

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Perfettamente d'accordo con te!.
Un oro vero si vede quando riesce a sciare con sicurezza ed efficacia su qualunque tipo di neve e pendio.
Escludendo condizioni estreme di ghiaccio tipo preparazione gare di coppa europa e del mondo ( allora si parla di professionisti e atleti forniti di signori sci con signore lamine e signori muscoli) e di nebbia fittissima ( allora anche un atleta e professionista ha i suoi enormi problemi) in tutti gli altri casi uno che sa sciare se la cava sempre su qualunque pista. Poi esistono nere e nere: una forcella rossa di Cortina é una vera nera e anche li dipende da condizioni della neve, orario, visibilità.......Ma un oro vero gode a sciarla, la ama e la scia tutte le volte che può, il club degli all blacks docet....

PS: io amo la forcella rossa e nella scorsa settimana l'ho sciata tutte le volte che ho potuto, insieme ai forcellisti, con cui ci si trovava immancabilmente alle 8,20 alla partenza della freccia nel cielo: con la nebbia, con il sole, con la nevicata, con lo sfatto, eravamo sempre li, un giorno l'ho sciata 6 volte e ora che la mia settimana a Cortina é finita penso già a quando potrò tornare li....
L'ultimo giorno era così
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Cio significa che sei un oro VERO!!! Complimenti
 
E' il solito problema, tipico della didattica moderna ma portato suprattutto da un'eccessiva sopravvalutazione delle proprie capacitÃ*.
Parliamoci chiaro, sentirsi dire che si è a livello oro avanzato ti fa ringalluzzire, ma non serve a una cippa di m...


penso che non sia riferito al mio post direttamente e che sia più una generalizzazione, comunque ci tengo a precisare che nessuno mi ha mai dato dell' oro avanzato. so benissimo di avere tanta strada da fare e cerco di sfruttare quei pochi giorni di sci all'anno per potermi migliorare (l'autocritica non mi è mai mancata). così come so che dovrò prendere altre lezioni, ma intanto perchè non provarci da soli? e comunque godere di quei piccoli risultati che anche da solo sono riuscito a raggiungere. non so esattamente quale sia il mio livello, quello di cui sono sicuro al 100% è che la mia disinvoltura cala notevolmente con pendenze e condizioni di neve più ardue... e questo, giustamente, mi da fastidio, mi darebbe fastidio sia se fossi ad un livello più alto che più basso. e penso (ma forse mi sbaglio) che la componente di coraggio e sfacciataggine di fronte ad un muro ripido o condizioni di neve non ideali sia un certo aiuto per migliorare anche tecnicamente, e questa cosa a me manca.



"Quindi si va a far lezione sul millerighe e si impara a condurre, poi si passano mille ore su youtube a guardare tutorial e altre mille ore a pontificare sui forum, poi un bel giorno la realtÃ* ti si presenta davanti e capisci che:
- Se c'è neve marcia non sai scendere
- Se nevica fai fatica
- Se ci sono le gobbe la pista andrebbe chiusa
- Se ci sono i lastroni denunciamo il gestore
- Se la pista è nera rischi di morire"


anche qui ti do ragione, comunque io non me la sono mai presa con le condizioni della pista (anche se penso che il 90% degli sciatori, potendo scegliere, preferirebbe condizioni di neve ideali) e per questo (come da me detto all'inizio) me la prendo con me che non riesco ad adattarmi, sulle condizioni di neve e di affollamento non ci si può fare niente, sulla propria bravura sì ma questo è ovvio. non sono cieco, li vedo gli sciatori che sciano benissimo su qualsiasi neve e per questo vorrei diventare come loro.
 
[...] penso (ma forse mi sbaglio) che la componente di coraggio e sfacciataggine di fronte ad un muro ripido o condizioni di neve non ideali sia un certo aiuto per migliorare anche tecnicamente, e questa cosa a me manca.

Secondo me invece la "sfacciataggine" non aiuta in genere, nel senso che potrebbe portare a pensare di affrontare un muro come se fosse un campo scuola, scelta evidentemente non saggia HIHIHI

Io penso che innanzitutto non ci si debba far sopraffare dalla paura, consapevoli che se si mantiene una velocità adeguata non può succedere nulla di male: nella peggiore delle ipotesi si fa un ruzzolone, si viene sbeffeggiati dagli amici e ci si rialza un po' innevati HIHIHI

Dopodiché è fondamentale valutare il pendio e percorrerlo in modo commisurato alla propria bravura.
Il pericolo non è tanto nella pendenza ma nell'affrontarla senza controllo: se sei un argento e provi a farti un muro del 60% carvando prenderai sicuramente velocità relativistiche e rischierai l'osso del collo, ma lo stesso muro fatto con cautela (ma senza timore) una curva dietro l'altra a velocità controllata è perfettamente sicuro.

Una volta che si è in grado di fare tutte le piste con disinvoltura, senza timore e con controllo, è solo questione di esperienza per riuscire ad esprimersi sui muri allo stesso livello che si è in grado di esprimere su una rossa.

Insomma, secondo me non è questione di sfacciataggine e coraggio ma piuttosto di consapevolezza, serenità e pratica :HIP
 
Ricordiamoci che sciare “bene” non lo prescrive il dottore. Se ti ha preso la fissa della tecnica sei costretto a puntare al miglioramento continuo e ti diamo il benvenuto nella sezione scuola sci, ma scordati il piacere dello sci 🤓, altrimenti si vive MOLTO MEGLIO scendendo come viene e divertendosi. Da quando in qua tutto dev’essere performance?
 
Francamente mi sfugge il nesso tra il livello oro e sciare in sicurezza in ogni condizione....conosco decine di argenti (a proposito, oro veri ne conosco forse un paio) che sciano ovunque, con ogni tempo, con ogni tipo di neve.
L'oro semplicemente scia in conduzione su ogni arco e terreno, l'argento no, il che non vuol dire che quest'ultimo vada in crisi nei casi di cui sopra.
 
Ricordiamoci che sciare “bene” non lo prescrive il dottore. Se ti ha preso la fissa della tecnica sei costretto a puntare al miglioramento continuo e ti diamo il benvenuto nella sezione scuola sci, ma scordati il piacere dello sci 🤓, altrimenti si vive MOLTO MEGLIO scendendo come viene e divertendosi. Da quando in qua tutto dev’essere performance?
Oddio, spero proprio di no.
Io voglio migliorare, mi basterebbe tornare a come stavo qualche anno fa e riuscire a controllare la velocità più o meno ovunque senza dover per forza andare di diagonaloni.
Qui non si tratta di performance, di limare il decimo di secondo, ma di sciare senza grossi problemi, con più sicurezza e sicuramente divertendomi di più.
 
Ricordiamoci che sciare “bene” non lo prescrive il dottore. Se ti ha preso la fissa della tecnica sei costretto a puntare al miglioramento continuo e ti diamo il benvenuto nella sezione scuola sci, ma scordati il piacere dello sci 🤓, altrimenti si vive MOLTO MEGLIO scendendo come viene e divertendosi. Da quando in qua tutto dev’essere performance?
Il problema si presenta quando lo sciatore, avendo iniziato ad imparare con soddisfazione e percettibili progressi la conduzioe su piste blu e rosse facili, cerca di applicare la stessa "procedura" anche sulle nere e rosse ripide.

E qui arrivano le grosse delusioni. Da un lato uno è convito di dover cercare di tenere le punte all'ingiù sulla massima pendenza, per cercare di seguire la rotondità della curva, per poi rendersi conto che lo sci scappa via e di doverlo tirare sotto all'ultimo chiudendo in qualche modo la curva non riuscita.

E all'improvviso uno si sente impotente, ma allo stesso tempo, di scendere con un derapone in diagonale o scivolone laterale controllato non se ne parla, perchè non puoi fare la figura del principiante, mentre 5 min fa sull'altra pista tiravi dei curvoni piacevolissimi. Dico a posta "piacevolissimi" perchè tu puoi anche essere lontano dall'essere perfetto ma sentire lo sci bello piantato sotto di te che gira senza sforzo e al cambio senti l'effetto fionda è una libidine unica che oltre a darti piacere ti fa sentire in un certo senso anche bravino, seppur dentro di te tu sappia di essere al max argento medio.

Ecco che si presenta il problema del divario di sensazione : molto piacevole su piste poco e medio pendenti e disagio sempre più accentuato su piste ripide.

Servirebbe la ricetta giusta per colmarlo questo immenso divario o "gap".
 
Oddio, spero proprio di no.
Io voglio migliorare, mi basterebbe tornare a come stavo qualche anno fa e riuscire a controllare la velocità più o meno ovunque senza dover per forza andare di diagonaloni.
Qui non si tratta di performance, di limare il decimo di secondo, ma di sciare senza grossi problemi, con più sicurezza e sicuramente divertendomi di più.

Quando ti capita di andare al mare vedrai che il 99% delle persone sono dove si tocca. Eppure sanno più o meno tutti nuotare o almeno galleggiare.
Perchè pochi vanno oltre ? (per non intraliciare le moto d'acqua e i motoscafi HIHIHI )
Invece in piscina, anche dove non si tocca, sono tutti "fenomeni".
Perchè una cosa è stare nell'acqua alta e calma della piscina con vicino il bordo, ben altro il mare con le onde, le correnti e nessun appiglio.
 
Quando ti capita di andare al mare vedrai che il 99% delle persone sono dove si tocca. Eppure sanno più o meno tutti nuotare o almeno galleggiare.
Perchè pochi vanno oltre ?
Beh, io non mi faccio troppi problemi ad andare anche oltre, ma, a meno che non ho maschera e pinne e posso andare "sotto", nuotare con un metro e mezzo d'acqua o nuotare con la fossa delle marianne sotto, non cambia niente; quindi, perché andare a largo? Se però oltre la riva c'è una secca, uno scoglio o una bella ragazza sul materassino :D che voglio raggiungere, allora vado e me ne frego di quanta acqua ho sotto.
Ma sciare su una blu non è la stessa cosa di una nera, il piacere è diverso. Oppure c'è quella nera che ti permette di arrivare dove c'è il paesaggio bello, o la polenta di tal rifugio è più buona. Perché non fare questa nera in sicurezza?
Io vorrei arrivarci (anzi, tornarci).
Il corto raggio non sono mai stato capace di farlo, lo scodinzolo si quasi ovunque. Ad oggi non riesco. Se riuscissi a tornare con uno scodinzolo buono ovunque, e magari il corto raggio per controllare bene la velocità, sarei contentissimo e lavorerò per questo. E credo proprio che il piacere dello sci aumenti.
 
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