La lista nera della coldiretti

Sono sempre stato un ragazzo atipico: considero asparagi e carciofi capolavori della Natura!
 
Il problema e' che se moncler maltratta gli animali,il suo targhet nemmeno se ne accorge,chi compra Patgonia e legge lo studio di Greenpeace e' al contrario molto sensibile e Patagonia rischia!

scosa ma la storia del pfc mi sembra sullo stesso piano delle scie chimiche...
 
E scoppiato un bubbone pfas a Vicenza,spero che le vostre battute non facciano avverare anche le scie chimiche.....comincio a pensare che siate voi il problema!
La gente indifferente è il problema!
 
intanto posto questi due fantastici schemi che sono appesi da diverso tempo al mio frigo.. prima di fare la spesa butto sempre un occhio.. sia mai che non cada in (stupida) tentazione..

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lo so che siete tutti imparati.. ma magari può essere utile a qualcuno..

Io correggerei mele e pere. Sono tipicamente nord italia e a dic- gen -feb - mar- apr- mag sono in frigorifero a conservarsi
Anche per i kiwi il periodo di raccolta è l'autunno, altrimenti sono neozelandesi.
 
Ps. Lo sapevate che il grano duro, che si usa per fare la pasta, è stato modificato geneticamente con radiazioni al cobalto in italia negli anno 50-60?

L'ho scoperto pochi mesi fa guardando uno "speciale TG1" in terza serata (essendo, appunto, una trasmissione intelligente era in terza serata...)
Ho scoperto anche la differenza tra il glutine dei grani "moderni" (post "bombardamento") e quello dei grani "antichi" cioè p.es. quelli che si coltivavano (e in rari appezzamenti si coltivano ancora) in Sicilia da tempo immemorabile fino all'avvento dei grani "industriali".
Ho scoperto infine che, poco distante da dove vado io in vacanza, c'è un mulino che tra mille diffiicoltà burocratiche macina ancora questi grani antichi (e facilmente assimilabili anche per chi ha diabete e celiachia) e ci son diversi forni che non hanno mai smesso di usare quel tipo di grano per fare il "pane di casa". Prima era una nicchia limitata all'ambito comunale/provinciale, ora glielo chiedono tutti, anche dal nord Italia, e son passati dal rischio-estinzione al non poter quasi star dietro al troppo lavoro.
Il mulino se ricordo bene è a Chiaramonte Gulfi, uno dei panifici credo sia a Lentini o Carlentini, ma non ricordo il nome.
 
Non sono esperto in materia, ma leggendovi mi sono insospettito e ho cercato informazioni, trovando immediatamente questo articolo https://progettogalileo.wordpress.com/2008/10/31/attenzione-al-grano-radioattivo/ sul quale si gettano "seri dubbi" (per essere gentiliHIHIHI) sul fatto che questa faccenda del dannosissimo "grano radioattivo" sia fondata.

In buona sintesi l'unica cosa reale, quanto scontata, è che ci sono varietà di grano con più o meno glutine (sostanza presente comunque in tutti i tipi di grano e del tutto innocua, a meno che non si sia celiaci)... tutto quì.

Ilm
 
Non sono esperto in materia, ma leggendovi mi sono insospettito e ho cercato informazioni, trovando immediatamente questo articolo https://progettogalileo.wordpress.com/2008/10/31/attenzione-al-grano-radioattivo/ sul quale si gettano "seri dubbi" (per essere gentiliHIHIHI) sul fatto che questa faccenda del dannosissimo "grano radioattivo" sia fondata.

In buona sintesi l'unica cosa reale, quanto scontata, è che ci sono varietà di grano con più o meno glutine (sostanza presente comunque in tutti i tipi di grano e del tutto innocua, a meno che non si sia celiaci)... tutto quì.

Ilm

La prima parte dell'articolo che hai riportato tu è un insieme di fesserie degne del peggior venditore di materassi, la parte centrale è quella informativa e fa riferimento alla stessa cosa di cui si parlava qui su skiforum (ovverosia grano con un tenore di glutine molto più alto) e mi sembra che sia abbastanza oggettiva, la conclusione appunto dice che la parte iniziale scientificamente non ha senso e la condivido.
Quindi, riassumendo:
- è vero che negli anni 60 ci son stati tentativi (riusciti) di indurre modificazioni genetiche nel grano esponendo alcune varietà a un certo tipo di radiazioni, in mancanza di mezzi più sofisticati.
- non è vero che le piantine cresciute con quelle modifiche genetiche siano state esse stesse radiottive o che abbiano indotto nell'uomo chissà quale tipo di "vibrazioni cellulari" (mi vien da ridere solo a scriverlo), ma è vero che il glutine è diverso e può portare a una peggiore assimilazione da parte del nostro organismo, i cui processi evolutivi sono andati per millenni di pari passo con quelli naturali.
- è vero che nel tempo si sono trovate altre modalità (con la biologia, la chimica, la genetica ecc) per produrre varietà di grani più utili all'industria del pane e della pasta.
- nel filmato dello "speciale TG1" che dicevo io si faceva vedere un paragone tra i due tipi di glutine estratti da grani "antichi" e da grani "moderni": nel primo caso dovete immaginarvi una pallottina bianca che, se si estendeva con le mani, dopo due cm si rompeva; nel secondo caso la pallottina bianca era più grande (perchè a parità di quantità di farina si estraeva più glutine) e se si estendeva faceva "il ponte" tipo la big babol, che non si rompeva neanche dopo 15-20cm di estensione. I legami che creava quel glutine erano più elastici e più resistenti, e questa coppia di caratteristiche fa molto comodo a pastai e mugnai, ma è probabile che renda quel grano, per il nostro intestino, assimilabile in modi e tempi diversi rispetto al "grano antico". D'altra parte, se è in forte aumento anche tra celiaci e diabetici la richiesta di prodotti "di nicchia" confezionati con quelle poche varietà di grano tradizionale che non si sono perse con l'impatto della modernità vuol dire che qualche vantaggio l'avranno sperimentato effettivamente, dal punto di vista della loro salute; io non sono celiaco nè diabetico e mangio di tutto, ma il discorso mi sembra ragionevole cioè che certe forzature dell'uomo aggiustano da una parte e scassano dall'altra e che il bilanciamento tra le diverse esigenze è a volte impossibile.

Riguardo al discorso iniziale che ha originato il topic, mi sembra assurdo che si tuteli il cittadino-consumatore solo quando il produttore è italiano e non si faccia altrettanto con i prodotti stranieri, innescando un dumping commerciale e pure contro salute.

P.S.: mi sembra che la Svezia abbia deciso ufficialmente che a partire da una certa data futura (2018 o 2020 , bho) gli unici prodotti alimentari che saranno importabili dovranno essere "bio" e superare una selezione sulla qualità effettiva molto accurata. Volete vedere che loro ci riusciranno?
 
Le "contaminazioni radioattive" a cui facevo riferimento non ha niente a che fare con il glutine, cioè non era l'argomento principale. Tutte le modifiche genetiche che sono state fatte riguardano solamente la produttività e la salvaguardia del raccolto. Nel caso specifico si voleva modificare la struttura della pianta per far si di ridurre la l'altezza della spiga. Infatti avevano studiato un tipo di grano giapponese, mi sembra, che aveva un'altezza notevolmente più basso rispetto al grano che si coltivava in Italia. Un grano più basso faceva sì che il vento e la pioggia non lo facesse piegare ed arrivare al contatto col terreno per poi farlo marcire
 
Il glutine, per i diabetici non celiaci è totalmente innocuo e assimilabile. Per i Celiaci (e il diabete di Tipo 1 è spesso associato alla Celiachia, ma non per questo tutte le persone affette da diabete sono anche celiache. Anzi ne ho conosciute parecchie non celiache) il glutine è dannoso, sia che sia di grano moderno, Kamut o altro.
E per il discorso diabete, sempre a patto che non ci sia insieme anche la celiachia, il glutine è proteico e non un carboidrato.
 
Non è tutto ora quello che luccica (riferito all'agricoltura nostrana). Io vivo in un paesone agricolo e sono permeato di questa "cultura" sin da piccolo (anche se direttamente non c'entro nulla con l'attivit di agricoltore), che sommato alle mie uscite in bici per le ns campagne e vedendo, ho una opinione un poco diversa. Per mia opinione personale gli agricoltori sono i primi "inquinatori" del territorio e non mi riferisco ai solo prodotti che "aiutano" a far crescere la pianta, ma anche a tutto il resto. Cassette di plastica (quelle che contengono le piantine-dei pomodori ad esempio-), lasciate a marcire al sole, copertoni dei trattori lasciati dovunque, bottiglie di plastica e di vetro (per dissetarsi) buttate nelle cunette, scarichi per pulizia dei contenitori che usano per irrorare, nel primo corso d'acqua che capita, insomma, almeno da noi, l'agricoltore e la ecologia prorpio non si capiscono.
 
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