Coppa del Mondo 2022/2023

Concetto vero anche se ne ha vinte di piu', ma se la frase era per estremizzare e' giusta... tolta la mowinckel non c'e' altro.
c'è/c'era la Kajsa Vickoff Lie, che è/era una bella promessa... vediamo se ha ripreso del tutto dal quel terribile infortunio, dal podio di Cortina potrebbe sembrare... lo spero. Intanto oggi è tornata sul luogo del misfatto, è al San Pelle ad allenarsi assieme a tante velociste (italiane e americane, ho visto)
 
mi sa che sei l'unico fan dell'italia ad inquadrare la società attraverso lo stato sciistico attuale..
pari opportunità? che c'entrano scusa?
mica uomini e donne gareggiano insieme

dimenticate sempre una parolina in questi ragionamenti: il talento.
chi è forte emerge e vince, chi non è forte non vince.
uomo o donna che siano......italiano/a o austriaco/a che siano.
Non ho capito l'obiezione, forse hai letto il mio post frettolosamente, ma cercherò di spiegare.
A) parlavo, mi sembrava chiaro, di un osservatore esterno o di uno che cerchi ogni pretesto per sopravvalutare la società italiana. I fatti parlano diversamente, ma l'ho scritto e mi pareva palese.
B) pari opportunità sono pari opportunità, non hanno relazione col gareggiare insieme e nemmeno con la parità. Significa dare a entrambi i sessi la possibilità di accesso (in questo caso alle discipline sportive). Da lì in poi è naturale che la parte aqonistica si svilupperà nello specifico di genere.
C) Se rileggi, ho premesso anche nel post precedente che il talento esplode comunque, anche in condizioni avverse. Quindi avevo già anticipato questa "parolina". Nel discorso sulla Norvegia si parlava però di sport di base da cui emerge la solidità di una cultura sportiva, che a parer mio in Italia latita nonostante alcuni exploit.

In sintesi: non credo che la Norvegia sia quel mondo sportivo dorato descritto nel pezzo, tuttavia hanno generalmente un approccio allo sport di base migliore del nostro e penso che dovremmo riflettere su questo, piuttosto che gloriarci del fatto che le nostre ragazze hanno vinto più delle loro.
 
Però ho notato, almeno dai numeri, che negli ultimi anni nel settore giovanile le cose sembrano cambiate. Quest'anno dai mondiali giovanili l'Italia ha portato a casa 7 medaglie (9 contando quelle della Colturi che è comunque un prodotto del settore giovanile italiano) tra cui l'oro in slalom maschile con l'unico atleta schierato, oltre a un buon numero di piazzamenti nei dieci. Lo scorso anno le medaglie sono state 5 o 6, mentre andando indietro nel tempo i risultati non ricordo fossero "quantitativamente" così elevati. E' sicuramente presto per dire se questi numeri sono indicativi di una crescita sistemica come auspichi, ma forse qualcosa è cambiato
È vero, qualcosa sta cambiando, ma siamo ancora in ritardo. Non tanto nei settori agonistici giovanili, quanto nella cultura di base.
Leggevo che Fiona May alle scuole medie fu notata dalla sua professoressa di ginnastica che disse ai genitori più o meno: "la ragazza è dotata per l'atletica, qui a due passi c'è una società sportiva, iscrivetela."
Così la iscrissero, provò tutte le discipline e alla fine si concentrò sul salto in lungo. I risultati li conosciamo: per una serie di circostanze Fiona, di formazione sportiva inglese, ha portato gran lustro all'Italia dell'atletica.
Tutto questo accadeva circa 40 anni fa.
Riusciamo a immaginare un prof di ginnastica italiano che si comporti come l'insegnante della piccola Fiona?
 
Ricordo comunque che la Norvegia ha vinto nettamente anche il medagliere delle ultime olimpiadi: a livello di movimento sono sicuramente un esempio per tutti. Poi che magari non siano tutte rose e fiori neanche lì ci sta.
 
Ricordo comunque che la Norvegia ha vinto nettamente anche il medagliere delle ultime olimpiadi: a livello di movimento sono sicuramente un esempio per tutti. Poi che magari non siano tutte rose e fiori neanche lì ci sta.
Quanto ha questo, nella storia delle invernali sono leader assoluti: 405 medaglie appese al collo.
E anche nelle "estive" hanno sempre avuto più che discreti risultati se rapportati ai 5mln di popolazione e alle condizioni climatiche sicuramente poco favorevoli.
Qualcuno ascriverà il loro dominio "invernale" alla situazione geoclimatica.
Resterebbe però da capire perché l'Italia non primeggi nel nuoto avendo 7500 km di costa e mare, nello sci avendo a disposizione tutto l'arco alpino (e non solo un pezzo come Svizzera, Austria, Francia e Slovenia), nell'atletica leggera avendo clima temperato e favorevole agli allenamenti all'aperto....
La differenza, a parer mio, è nello sport di base più che nel lavorare sui giovani agonisti.
Federazioni, allenatori, società, ok, tutto giusto...ma l'approccio allo sport in età scolare qual è e dov'è?
 

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Ultima modifica:
Quanto ha questo, nella storia delle invernali sono leader assoluti: 405 medaglie appese al collo.
E anche nelle "estive" hanno sempre avuto più che discreti risultati se rapportati ai 5mln di popolazione e alle condizioni climatiche sicuramente poco favorevoli.
Qualcuno ascriverà il loro dominio "invernale" alla situazione geoclimatica.
Resterebbe però da capire perché l'Italia non primeggi nel nuoto avendo 7500 km di costa e mare, nello sci avendo a disposizione tutto l'arco alpino (e non solo pezzo come Svizzera, Austria, Francia e Slovenia), nell'atletica leggera avendo clima temperato e favorevole agli allenamenti all'aperto....
La differenza, a parer mio, è nello sport di base più che nel lavorare sui giovani agonisti.
Federazioni, allenatori, società, ok, tutto giusto...ma l'approccio allo sport in età scolare qual è e dov'è?
Veramente l'italia primeggia nel nuoto...
 
Quanto ha questo, nella storia delle invernali sono leader assoluti: 405 medaglie appese al collo.
E anche nelle "estive" hanno sempre avuto più che discreti risultati se rapportati ai 5mln di popolazione e alle condizioni climatiche sicuramente poco favorevoli.
Qualcuno ascriverà il loro dominio "invernale" alla situazione geoclimatica.
Resterebbe però da capire perché l'Italia non primeggi nel nuoto avendo 7500 km di costa e mare, nello sci avendo a disposizione tutto l'arco alpino (e non solo pezzo come Svizzera, Austria, Francia e Slovenia), nell'atletica leggera avendo clima temperato e favorevole agli allenamenti all'aperto....
La differenza, a parer mio, è nello sport di base più che nel lavorare sui giovani agonisti.
Federazioni, allenatori, società, ok, tutto giusto...ma l'approccio allo sport in età scolare qual è e dov'è?
Ah ah gli utimi anni però ci dicono che l'Italia primeggia nel nuoto , nello sci e anche nell'atletica !!
Coincidenze fortunate o meno a parte, la Norvegia è un paese poco abitato, ricco e immagino colto, noi siamo un paese in recessione, nonostante tutto popoloso, con un debito pubblico pazzesco, infrastrutture e servizi da dopo guerra, con aree del paese pesantemente sottosviluppate .. direi che a volte facciamo dei miracoli che sono quasi inspiegabili...!!
 
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La differenza, a parer mio, è nello sport di base più che nel lavorare sui giovani agonisti.
Federazioni, allenatori, società, ok, tutto giusto...ma l'approccio allo sport in età scolare qual è e dov'è?
Difficile farsi un'idea perchè è difficile avere un quadro generale su cui basarsi. Se dovessi giudicare sulla base del mio orticello (la città di Piacenza), arriverei a conclusioni opposte: una marea di bambini che fanno gli sport più disparati in età scolare ma non so poi cosa succeda quando si passa nel mondo agonistico avanzato o semiprofessionistico o professionistico.
 
Veramente l'italia primeggia nel nuoto...
Esatto..
E comunque anche solo guardando i numeri assoluti.. In coppa delle nazioni l'Italia nel 2017 era sul secondo gradino. Oggi è sul quarto. L'Italia scende di 2 posizioni, mentre la Norvegia sale, dal quinto al terzo.

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Boh a me invece sembra il contrario, che dai noi si aspetti a spremere e sperare nel miracolo fino a quando hanno 35 anni (in qualche caso gira pure bene, ora con Casse, qualche anno fa con Thaler...), De Aliprandini è ancora "il giovane" per noi...
Fossimo così brutali potremmo fare una lista di 200 nomi di atleti che avrebbero dovuto sparire dalla circolazione a 19 anni e che invece continuiamo a portare a spasso, magari dopo averli fatti esordire in coppa a 28 anni, tipo la Zenere l'abbiamo aspettata fino ai 26 anni, ma c'è di peggio

Magari fosse come dici tu, secondo me...
La gente che rimane di solito è perchè ha avuto la fortuna di essere stata arruolata in un gruppo sportivo militare ad inizio carriera, o perchè con qualche appoggio federale.
Io comunque facevo più riferimento al settore giovanile, dove questa cosa del fare risultato è davvero esasperatissima, e c'è gente che entra in comitato perchè fa una superstagione e ne esce l'anno successivo perchè magari si è infortunata o ha avuto un calo fisiologico delle prestazioni.
 
Braathen ha dimostrato di andare forte anche in superg... probabilmente nei prossimi anni punterà anche alle gare veloci e potrebbe diventare l'unico vero avversario dell'alieno svizzero nelle prossime stagioni..
mg grath quinto e braathen settimo a beaver creek,partendo con numeri over 30
unico super g che hanno disputato in stagione,vai a capire perchè,con quei risultati li avrei schierati in ogni gara,anche perchè non è che abbiano molto altro neppure loro...
 
Ah ah gli utimi anni però ci dicono che l'Italia primeggia nel nuoto , nello sci e anche nell'atletica !!
Coincidenze fortunate o meno a parte, la Norvegia è un paese poco abitato, ricco e immagino colto, noi siamo un paese in recessione, nonostante tutto popoloso, con un debito pubblico pazzesco, infrastrutture e servizi da dopo guerra, con aree del paese pesantemente sottosviluppate .. direi che a volte facciamo dei miracoli che sono quasi inspiegabili...!!
Se è per questo possiamo anche aggiungere il pattinaggio di figura, la ginnastica artistica, la ritmica e altro dove stiamo mietendo successi a iosa, ma "primeggia" è una parola grossa. Siamo tutti felicissimi delle imprese Jacobs,Tamberi e soci (figurati io, ex centometrista da due soldi quanto posso aver esultato facendo pernacchie ai figli della perfida Albione 😂 !) ma il medagliere delle ultime olimpiadi la dice lunga.
Decimi, preceduti dagli USA, Cina, Russia e Australia (e va be', ci sta) ma anche da Giappone, Gran Bretagna, Olanda, Francia, Germania.
GB medaglie 64, Italia 40 (e per noi è record).
Oh, io spero sempre nel meglio, sia chiaro, e mi piace anche il genio latino nel risolvere situazioni apparentemente disperate, ma vedo troppi sportivi da divano, troppo calcio, troppi CT e pochi ragazzi avviati al tartan e alle scarpette chiodate.
Ma spero nel futuro. In fondo il culto della preparazione fisica era strutturale al sapere dei nostri antenati.
Kalokagathìa dicevano i Greci, per i quali un corpo fiacco è dimora di un’anima vile, mentre la virtù alberga nei corpi forti.
E i Latini ereditarono questa concezione sintetizzata nel famoso (e poco praticato) detto "Mens sana in corpore sano"
 
Difficile farsi un'idea perchè è difficile avere un quadro generale su cui basarsi. Se dovessi giudicare sulla base del mio orticello (la città di Piacenza), arriverei a conclusioni opposte: una marea di bambini che fanno gli sport più disparati in età scolare ma non so poi cosa succeda quando si passa nel mondo agonistico avanzato o semiprofessionistico o professionistico.
Succede, ritengo, quel che lamentano molti anziani sportivi professionisti.
Che sono scomparse le società amatoriali dove un ragazzo può maturare tecnicamente e caratterialmente prima di passare all'agonismo vero (e poi al semiprofessionismo).
"Manca l'oratorio" dicevano Tardelli e De Sisti pochi giorni fa, parlando (anche) dello strapotere dei procuratori.
Si cerca non tanto il ragazzo di talento, quanto il papà che paghi le salate rette della scuola calcio, dei costosissimi concorsi di equitazione, o sostenga i salassi continui di tennis, sci etc.
Ho visto ragazzi di 15 anni con cavalli da 150.000 euro montati per fare i concorsi con ostacoli da 100 cm... Che è come comprarsi la Ferrari per andare sulla provinciale.
Quindi anche il preziosissimo lavoro di base svolto in una città come la tua (non troppo frequente, invero, nella media dei comuni italiani) viene disperso.
 
ma vedo troppi sportivi da divano, troppo calcio, troppi CT e pochi ragazzi avviati al tartan e alle scarpette chiodate.
Ma allora bisogna ricominciare dalla scuola : dalla cultura dell'alimentazione, dello stare insieme serenamente, del praticare una vita sana ... dal ben-essere (J.Evola).
Mi pare difficile però, visto che siamo tutti schiavi delle multinazionali ed i ragazzi oggi hanno meno colpe in verità (perché gli é stato praticato il lavaggio del cervello da piccoli; nel disinteresse dei loro genitori cinquantenni).
 
Ma allora bisogna ricominciare dalla scuola : dalla cultura dell'alimentazione, dello stare insieme serenamente, del praticare una vita sana ... dal ben-essere (J.Evola).
Mi pare difficile però, visto che siamo tutti schiavi delle multinazionali ed i ragazzi oggi hanno meno colpe in verità (perché gli é stato praticato il lavaggio del cervello da piccoli; nel disinteresse dei loro genitori cinquantenni).
Difficile, è vero.
Una certa inversione di tendenza però si nota, l'Italia è economicamente in crisi però il suo sport si sta lentamente risvegliando.
Il nuoto italiano sta sorprendendo il mondo e si tratta di scuola, non di una singola Novella Calligaris o Pellegrini. Ginnastica femminile anche, e parliamo di squadra.
Speriamo.
 
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