certo che per tutta la carriera avrà sicuramente una parte di appassionati che sarà completamente indifferente se non contro per questa scelta fatta.
... e questo rientra nell'ambito delle scelte umane e professionali, personali e lecite.
Ma non basta a fare un dogma dei propri personali convincimenti ... guarda i piloti di F1: non sono certo vincolati a nazionalità del marchio (telaio, motore, pneumatici ?) o dello sponsor, anzi la norma è che convivano realtà anche antitetiche e nessuno si scandalizza.
Non è vietato - ma nemmeno obbligatorio - ipotizzare team privati che prescindano dalle nazionalità, e forse
potrebbe essere un futuro possibile per uno sport che resta individuale e che per raggiungere platee importanti (tramite sponsor internazionali) non ha bisogno delle corporazioni burocratiche federali. Con pregi e limiti di questa opzione. Tutto detto e ridetto.
P.S. Ricordo che alla vittoria 1998 di Hakkinen anche Shumacher venne accusato da noi di "tradimento" (se non peggio) per essersi recato a festeggiare nel box McLaren con tecnici e meccanici tedeschi.