Cliente che ha una piccola attività, è partito da zero, da solo, ed ora ha tre dipendenti. Fa tutto seguendo la legislazione (per usare il termine di lugo
), paga tutto il dovuto allo Stato e tutti i fornitori, banche e dipendenti, non ha debiti (a parte quelli di finanziamento/funzionamento) anche se il lavoro non è più quello di qualche anno fa, ma anzi ha dei crediti con clienti insolventi e con lo Stato stesso.
Dichiarazione dei redditi 2019, la sua attività chiude con un utile per quanto non grande comunque pari più o meno al netto che prende annualmente uno dei suoi dipendenti (più meno che più), per molti è assurdo ma spesso il piccolo imprenditore può guadagnare meno dei suoi dipendenti, ISA 2019 precompilato... fatto il calcolo e sorpresa... valore attribuito 4 :shock: (ripeto che fattura tutto) per mettersi in regola dovrebbe versare circa 15.000 €, più naturalmente l'IVA.
Riassunto della giornata, lui torna a casa con il morale sotto i piedi con la preoccupazione di cosa fare, di adeguarsi oppure no, dove eventualmente trovare i soldi (naturalmente dal suo portafoglio a meno che di andare a chiedere soldi alle banche per pagare le tasse, purtroppo è assurdo ma in Itaglia accade anche questo). In famiglia la sera è di umore cupo, ha mille pensieri, ha paura che se non si adegua possa partire un controllo (e questo non perché abbia la coscienza sporca ma perché sa benissimo che quando qualche solerte funzionario esce per un ispezione deve portare indietro qualcosa, attaccandosi anche alla più grande sciocchezza che ci può essere ma che tra sanzioni e interessi ha sempre il suo valore) non riesce a rilassarsi con i figli e la moglie. La notte non dorme ed il giorno dopo al lavoro sarà sicuramente pensieroso. Il dipendente in tutto questo a meno di grossi scossoni, non ha alcun pensiero, lo stipendio gli arriverà a fine mese come da una decina di anni a questa parte, grazie alla sua busta paga gli hanno concesso il mutuo per l'acquisto della casa ed il prestito per l'auto. Il piccolo imprenditore invece ha un immobile (una seconda casa in una località di mare, non parliamo di Costa Smeralda) dato a garanzia del prestito chiesto alla banca per avere i soldi che gli hanno permesso di ingrandirsi e negli anni poter assumere un altra persona.
Tutti possiamo diventare imprenditori (nel senso di metterci in proprio), come scegliere di essere dipendenti. Chi però sceglie di mettersi in proprio sceglie di mettersi in gioco in un mercato in cui non vi sono regole, in cui va avanti quello più bravo, costante, o fortunato che sia. In un mercato in cui si sa che per lui non ci sono tutele, che invece avranno i suoi dipendenti (come è giusto che sia). Tutto questo ha però un costo che si chiama "costo opportunità". Che sarà quella differenza che se le cose vanno bene per lui gli consentirà di guadagnare di più (giustamente) o anche molto di più rispetto al suo dipendente perché lui comunque ha creato un qualcosa che ha portato una maggiore ricchezza (sia sua personale che per la collettività) ed a rischiato di più di chi ha scelto di essere dipendente.
Poi che ci sia chi pensa che un imprenditore non possa svagarsi sugli sci perché ha dei doveri verso quella che è la sua attività mi sembra un esagerazione, anche perché può anche fare una storta camminando per strada e rompersi il braccio cadendo, oppure giocando a calcetto o rompersi i tendini a tennis.