Incidente in valanga - cronaca e analisi

Leggo con interesse e con la felice consapevolezza che tutto è finito bene.
Grazie della condivisione e per i vari spunti di riflessione.
Credo anche io che il primo errore di proseguire (alla presenza di un distacco nelle vostre vicinanze tanto più a vederlo accadere) sia stato il più importante dato dal fatto che vi ha permesso di proseguire forse anche nell'essere meno obiettivi di fronte al secondo pur grave errore dato che le pendenze erano maggiori. Dalle foto mi sarei preoccupato molto anche delle cornici ma vedo che la scelta è ricaduta sulla zona con minore presenza.....non è bastato, tutti gli altri fattori oltre alla probabile instabilità creata al passaggio durante la salita del pendio di 40° hanno influito.
Complimenti per l'analisi e l'autocritica e sopratutto per la gestione nel rientro sicuramente non semplice da affrontare con la fretta di voler rientrare alle auto.

Grazie ancora

Il doc.
 
Eccomi. Innanzitutto grazie per i commenti/opinioni/critiche. Un punto di vista esterno fa sempre bene.

Provo a rispondere con ordine alle varie domande che sono state poste.

Ho una domanda:

da inesperto la prima cosa che ho pensato guardando la foto del pendio è: la cresta in cima indica che quel pendio è stato sottovento per cui si è caricato di parecchia neve da esso trasportata, e la cosa mi avrebbe fatto optare per pendii con diversa esposizione o almeno meno pendenti. È un ragionamento corretto?

Leggo però che Sollazzo ha scritto 'Circa 35cm di neve invernale caduta senza vento' , analisi fatta al momento della partenza della gita a Engiloch. Questo vorrebbe dire che la valle di salita è stata protetta dal vento ma nulla può dire sulla neve delle zone di cresta, riparate ma che possono per questo motivo essere punto di accumulo di neve che si piazza lì dopo aver passato la cresta.

Potrebbe essere un ragionamento corretto. Difficile confermarlo. Le cornici potrebbero essersi formate mesi fa e gli accumuli con annesse instabilità essere in profondità nel manto. Per dire se la neve sui pendii sotto le cornici fosse un accumulo da vento o meno bisognerebbe vedere i dendriti e "tastare" lo strato superficiale. Entrambe cose che si possono notare pellando e che penso avrebbero notato


confermo che in quella zona per come prende neve di solito si formano spesso cornici nella stessa direzione tutte le stagioni, e rimangono anche quando fa nevicate con poco vento o vento assente

Dalle foto mi sarei preoccupato molto anche delle cornici ma vedo che la scelta è ricaduta sulla zona con minore presenza.....

Discorso vento: si, il colle e la vetta sono tipicamente soggetti alla formazione di grossi accumuli sottovento (quando tira da NW, le cornici ne sono un segno evidente). Confermo l'affermazione di belladitheboss: si formano sempre nella stessa direzione (anche a leggere/vedere le foto dei vari report sui soliti noti c2c/gulliver etc son sempre presenti). Tuttavia, il vento per una volta tanto non centra :) Questo lo affermo con (quasi) totale certezza: le ultime perturbazioni son state praticamente tutte da sud (il Sempione generalmente soffre il vento quando arrivano da nord). Anche a guardarsi in giro non c'era un segnale che indicasse che avesse lavorato (forme da vento, sastrugi, gonfie, croste...). Sulla carte sono quelle perturbazioni perfette. Il distacco infatti ha interessato solamente la neve fresca caduta nella notte (debole coesione).

- aggiungo, non è che in 4 ci si può sentire a volte "troppo" sicuri? Il gruppo contribuisce a dividere le responsabilità e, di norma, a prendere scelte migliori, ma magari se eravate in due sareste tornati indietro al primo segnale? Io quando sono solo (spesso) sono di gran lunga di più le volte che torno indietro e quindi gli "insuccessi" rispetto a quello che mi ero prefissato.

A posteriori, io penso che se fossi stato uno di voi 4 avrei fatto le stesse identiche cose/sbagli, se fossimo stati in due probabilmente avremmo rinunciato, penso che in questo caso il gruppo, l'esperienza complessiva, nell'insieme sia la causa delle scelte prese e quindi della scelta di proseguire nonostante il primo segnale.
E' altrettanto vero però che è grazie al gruppo e alle scelte prese dopo che ne siete venuti fuori...

Sono queste le considerazioni che mi vengono spontanee, ad ogni modo grazie ancora.

Io sono un estimatore del gruppo piccolo (il numero perfetto per me è 3). 4 lo ritengo ancora accettabile: 5 o più, non mi piace (parlo di cose con un po' di "ingaggio", non necessariamente tecnico, ma anche solo mentale per sviluppi/dislivelli). Una certezza è che senza A (il più forte fisicamente), non l'avremmo neanche provata (troppo sviluppo/dislivello da battere, sapevamo che al 99% saremmo stati solo noi a provarla quel giorno). Ci saremmo probabilmente aggregati alle altre persone per fare una delle mete alternative alternandosi nel battere traccia. Altro non saprei dirti, troppi 'se' da considerare :)

Andare a sciare neve appena caduta in questo periodo è sempre un gran rischio.

gita lunga ed anche se fatta con buon passo , comunque il sole sarebbe uscito a scaldare quindi era da valutare dopo la nevicata e le caldazze precedent

Come darvi torto. Ho dimenticato tra l'altro di aggiungere i riferimenti temporali e di altitudine: il fattaccio è avvenuto alle 10.45 circa, quota 2950m. In questo periodo, dopo una nevicata per quell'ora si dovrebbe aver già cominciato la discesa. L'avremmo cominciata per le 11.30 max circa, comunque già troppo tardi. Questo errore lo associo al 1° identificato: dovevamo cambiare gita anche per questo motivo.

considerazioni personali su quello che ho letto , senza conoscere minimamente la zona ( bellissima mi sembra di capire ) :

"APS son rimaste nello zaino" ( pala e sonda ok, ma artva non va SEMPRE portata addosso ??? )

non ho capito , ma qualcuno ha esploso ABS?

Penso che sollazzo intendesse dire che l'attrezzatura di soccorso non sia mai stata tirata fuori-per essere usata. Ha usato l'acronimo APS per comodità.
Credo inoltre che sappia dove/come si portano tali dispositivi.

Esatto, con APS intendevo in senso generico attrezzatura di auto soccorso. Arva sempre addosso. Si, è stato esplosto da B l'abs (subito dopo essere caduto provando a evitare la valanga). A non ce l'aveva.

in ogni caso a parte qualche piccola scarica di neve leggera dell'hubschorn (molto piccole, assolutamente innocue) noi non abbiamo notato problemi di instabilità del manto sulla nostra gita, ma abbiamo giudicato che il bollettino che dava pericolo 2 fosse un po' sottostimato, visto il quantitativo di neve seppur senza accumuli da vento, che non aveva sicuramente avuto modo di legare con il manto sottostante

Io ho notato negli anni una tendenza di SLF a "stare basso" con la scala del pericolo. Contro invece la tendenza italiana di sparare alto. Perché SLF ti invita anche sempre a leggere le sue considerazioni e comunque come dice anche Courma le condizioni variano in 10m di terreno. Complessivamente il grado 2 ci stava ma le antenne vanno sempre tenute dritte. Il "vero" grado 2 SLF te lo accompagna con "condizioni generalmente favorevoli alle uscite fuori pista".

non lo so gigio, visto che a 2000 m c'erano già 15 cm di neve direi che era un grado 3 secco dai 2000-2500 in su (ovvero dove c'è ancora neve):
"Le possibilità per le gite sciistiche sono limitate ed è richiesta una buona capacità di valutazione locale."
dove bisogna intendersi sul "limitate"

A fine del primo post ho messo il bollettino aggiornato di sabato mattina alle 8. Noi abbiam preparato la gita basandosi su quello di venerdì delle 17. La gita l'abbiam preparata verso le 19 (le webcam e il radar a quell'ora non eran ancora carichi). Venerdì non c'era un sito meteo che prevedesse quella quantità di neve. La stessa SLF non l'aveva prevista (tant'è che il bollettino di sabato mattina è passato ad un bel '3' per la zone del Sempione, con quantitativi di neve di 30-40cm). A conferma della molta incertezza che c'era circa la perturbazione, riporto un estratto del bollettino di mercoledì 6 e giovedì 7 aprile (entrambi gli aggiornamenti serali delle 17).

Bollettino venerdì
Tendenza sino a sabato, 9.4.2016
Venerdì
Previste nevicate, nelle regioni settentrionali sino a bassa quota, in quelle meridionali al di sopra dei 1300 m circa. La
distribuzione delle precipitazioni è molto incerta, le nevicate più intense si avranno probabilmente nelle regioni meridionali.
Il pericolo di valanghe asciutte aumenterà, soprattutto nelle regioni più colpite dalle precipitazioni. Possibili ancora isolate
valanghe da reptazione, mentre non sono praticamente più previste valanghe bagnate

Bollettino giovedì

La neve fresca si legherà bene con la neve vecchia alle
quote di media montagna. Gli accumuli di neve ventata
si formeranno soprattutto nelle zone in prossimità delle
creste e dei passi. In alta montagna, i punti pericolosi
sono più diffusi. I nuovi accumuli di neve ventata
dovrebbero essere valutati con attenzione. È necessaria
un'accurata scelta dell'itinerario.
Laddove a livello locale cadranno più di 30 cm di neve,
verrà raggiunto il grado di pericolo 3 "marcato"


Previsioni meteo sino a venerdì, 8.4.2016
Il tempo sarà molto nuvoloso con precipitazioni in molte regioni. Nella notte, nelle regioni settentrionali il limite delle
nevicate scenderà sotto i 1000 m, mentre in quelle meridionali estreme rimarrà attorno ai 2000 m.
Neve fresca
La distribuzione precisa delle precipitazioni è incerta. Fino a venerdì sera, al di sopra dei 1500 m nelle regioni
settentrionali e al di sopra dei 2000 m in quelle meridionali sono previste all'incirca le seguenti quantità di neve:
· Cresta principale delle Alpi dal Monte Rosa al passo del Bernina lungo il confine con l'Italia, regione del Gottardo, centro
dei Grigioni, Ticino, Calanca, Mesolcina: dai 20 ai 30 cm
· Resto del versante nordalpino centrale e orientale, resto dei Grigioni: dai 10 ai 20 cm, altrimenti meno

La parte che ho colorato in rosso mi è venuto ora in mente che è saltata fuori poco prima del bivio in un discorso tra B e C.

Son convinto che se venerdì sera avessimo letto un bollettino come quello che è stato pubblicato sabato mattina, avremmo bocciato il Mattwaldhorn a priori la sera stessa. Non è una scusante, perché in ogni caso il bollettino è indicativo e le valutazioni che contano vanno fatte sul campo.

bè intanto grazie del post istruttivo e comunque dovrò rileggere tutto con calma
poi forse un segnaccio blu o giallo con gli itinerari disegnati sulla foto aiuterebbe i cecati come me hehehe
poco da dire chissà quanti errori avrei fatto io quindi...
no l'unica cosa che se capisco bene per evitare un traverso di un pendio siete calati giù e gli siete passati alla base, cioè sui piedi, bè l'unico slavinotto che mi sono preso io diversi anni fa fu proprio toccando i piedi di un pendio laterale mentre gli correvo alla base, quindi non sempre almeno per la mia (piccola e comunque fortunata) esperienza funziona. Chiaro che se non c'erano alternative, allora...
ben che sia andata bene

Di sicuro in quel momento non c'era niente :) Ci è sembrata la nostra migliore opzione, per fortuna è andata bene.

Ecco le tracce: verde salita, rosso discesa, giallo grosso modo è stato l'aggiramento per superare il primo pendio con la crepa.

167000-track2.jpg


166999-track1.jpg
 
Questi sono i 3d...che fanno crescere

Se mi è permesso. ...perché una gita potenzialmente rischiosa con traversi e pezzi sui 40° con tanta roccia attorno di lungo sviluppo con rialzo termico marcato. ...dopo una nevicata leggera e dopo un periodo altamente sopra media e ad aprile?
Non voglio esser il fenomeno di turno, anzi..., ma sicuri di aver pianificato bene?
Io credo che l'errore maggiore sia stata la metà ambiziosa
Senza ovviamente il minimo di polemica, ci mancherebbe
 
Fatta naturalmente la premessa che e' molto interessante il tutto e che ti ringraziamo tutti per la condivisione provo a dire due cose con tono molto sommesso perche' non conosco bene la zona.

- la prima e' che hai scritto molto per spiegarci pianificazione, scelte, progressione e quant'altro. Non ho letto (spero non mi sia sfuggito) praticamente nulla riguardo le esposizioni della gita e dei pendii piu' critici, elemento che per me e' sempre basilare per la pianificazione e ancor piu' se si vuole fare un'analisi critica. Io le ho capite - spero - dalle foto ma il fatto che non siano riportate mi fa pensare che non siano state centrali nella vostra pianificazione. E' solo un'idea, magari mi sbaglio.

- difficilmente pero' posso sbagliarmi sul fatto che nell'analisi critica venga sottovalutato il vento. Siete proprio sicuri della sua scarsa influenza in questo frangente? Che le cornici (sempre chiarissimo indicatore) siano "vecchie"? Perche' vecchie vuol dire forse INNOCUE? Il bollettino indica chiaramente venti moderati da Sud in quota, forse portando sottovento tutto il pendio finale? Neve a debole coesione, hai detto. A me pare che abbiate sollecitato un lastrone da vento, infatti. Ne ha la forma e le caratteristiche, dal poco che vediamo sul dettaglio. Cosi' come tutto il vallone e' costellato di zone di accumulo abbastanza evidenti.

Concludendo sono favorevolissimo all'analisi e all'approfondimento dei tanti aspetti che gravitano attorno ad un evento di valanga, pero' (visto che lo scorso anno e' capitato a noi farlo) vi consiglio di approcciare almeno inizialmente il racconto in modo solamente descrittivo, senza valutazioni e mettendo tutto sul piatto. Quando arrivano tutti i commenti competenti allora fate entrare il vostro pensiero, la vostra valutazione e incrociatela con questi trovandone i probabilmente corretti comuni denominatori.

Ps. Se ci disegni il percorso su cartina l'analisi diventa piu' completa.
 

.

Grazie del post. Molto didattico e interessante.

Premetto che ho pochissime scialpinistiche all'attivo quindi non ho nulla da insegnare.

Magari è solo una impressione che ho avuto dal racconto e sto scrivendo una sciocchezza. Mi è parso che abbiate focalizzato l'attenzione sul traverso dopo il bivio, giudicandolo il punto più rischioso del percorso. Può essere che, passato quello, sia calata l'attenzione e la cautela pensando che il peggio fosse ormai alle spalle ?
 
Ultima modifica:
Secondo me l'errore più grave non l'avete commesso voi ma chi ha dato pericolo 2 con una situazione del genere: 35cm di neve nuova invernale (non sono pochi), coesione nulla con il manto sottostante, giornata di sole pieno in aprile con temperature destinate a schizzare alle stelle... come può essere "pericolo 2"?!? :evil:
Se il bollettino fosse stato sensato (pericolo4) ve ne sareste stati a casa e fine della discussione...
Una volta in ballo si sa che ci si lascia trasportare, specie se si è in quattro, dove c'è sempre quello più motivato. Poi chiaramente re riflessioni a freddo, "da tastiera" sono sempre più ponderate...
 
Secondo me l'errore più grave non l'avete commesso voi ma chi ha dato pericolo 2 con una situazione del genere: 35cm di neve nuova invernale (non sono pochi), coesione nulla con il manto sottostante, giornata di sole pieno in aprile con temperature destinate a schizzare alle stelle... come può essere "pericolo 2"?!? :evil:
Se il bollettino fosse stato sensato (pericolo4) ve ne sareste stati a casa e fine della discussione...
Una volta in ballo si sa che ci si lascia trasportare, specie se si è in quattro, dove c'è sempre quello più motivato. Poi chiaramente re riflessioni a freddo, "da tastiera" sono sempre più ponderate...

Secondo me non è corretto incolpare SLF che tra l'altro non si limita a dare gradi di pericolo, ma fornisce anche una sezione (spesso ignorata) che riguarda proprio la stabilità del manto nevoso.
Infatti mi ricordo che in quei giorni non era segnalata ottima in zona Sempione.
 
Secondo me non è corretto incolpare SLF che tra l'altro non si limita a dare gradi di pericolo, ma fornisce anche una sezione (spesso ignorata) che riguarda proprio la stabilità del manto nevoso.
Infatti mi ricordo che in quei giorni non era segnalata ottima in zona Sempione.

in quei giorni l'unico punto dove il rilievo stratigrafico dava un profilo problematico era la zona dello jungfrau, a causa di un profilo a P, con uno strato a bassa coesione in profondità, me ne ricordo bene perchè stavo discutendo con il mio socio su quale gita fare
non certo a causa della neve nuova che non era ancora scesa... se si errore si può parlare l'errore è stato non prevedere quella quantità di neve
le temperature per altro non erano nemmeno così alte sul breithorn!
 
Thread veramente interessante!
innanzitutto fa piacere sapere che ne siete usciti bene e tutti senza problemi! questo mi pare già un successo nel fattaccio!

premetto che non ho l'esperienza per programmare e fare gite del genere, quindi potrei anche scrivere inesattezze...

a me sembra che la gita sia stata programmata bene, e che abbiate tenuto in considerazione comunque anche la possibilità di cambiare il percorso una volta sul posto dopo aver verificato di persona le condizioni del manto.
ora chiedo, alla luce delle dichiarazioni in cui si dice che A fosse il più preparato e sembra anche quello che alla fine abbia spinto di più per continuare la gita come da programma, potrebbe essere stato proprio la presenza di A a "rassicurare" il gruppo? la presenza di uno forte fisicamente e socialmente nel gruppo potrebbe avervi condizionato nelle scelte personali? i segnali effettivamente c'erano... le condizioni potenzialmente pericolose anche (nevicata fresca su fondo duro e temperature in forte rialzo)

Secondo me l'errore più grave non l'avete commesso voi ma chi ha dato pericolo 2 con una situazione del genere: 35cm di neve nuova invernale (non sono pochi), coesione nulla con il manto sottostante, giornata di sole pieno in aprile con temperature destinate a schizzare alle stelle... come può essere "pericolo 2"?!? :evil:
Se il bollettino fosse stato sensato (pericolo4) ve ne sareste stati a casa e fine della discussione...
Una volta in ballo si sa che ci si lascia trasportare, specie se si è in quattro, dove c'è sempre quello più motivato. Poi chiaramente re riflessioni a freddo, "da tastiera" sono sempre più ponderate...

per rispondere a Same, credo sia sbagliato addossare le colpe a chi emette i bollettini. loro erano sul posto e sono sufficientemente esperti per valutare le condizioni di un pendio... uno non può solo basarsi su quello che dice il bollettino, anche perchè il bollettino non valuta ogni singolo pendio ma dà un'indicazione generica. inoltre, come evidenziato dallo stesso Sollazzo, il bollettino della giornata della gita dava una precisazione, ovvero pericolo grado 3 marcato in caso di accumuli superiori ai 30 cm. ;)
stabilire da qui se le condizioni fossero da pericolo 4 francamente mi sembra assurdo.

:HIP
 
per rispondere a Same, credo sia sbagliato addossare le colpe a chi emette i bollettini. loro erano sul posto e sono sufficientemente esperti per valutare le condizioni di un pendio... uno non può solo basarsi su quello che dice il bollettino, anche perchè il bollettino non valuta ogni singolo pendio ma dà un'indicazione generica. inoltre, come evidenziato dallo stesso Sollazzo, il bollettino della giornata della gita dava una precisazione, ovvero pericolo grado 3 marcato in caso di accumuli superiori ai 30 cm. ;)
stabilire da qui se le condizioni fossero da pericolo 4 francamente mi sembra assurdo.

:HIP

esatto, ricordo la famosa "matrice 3x3 di Munter". Il bollettino è solo un pezzo nella valutazione di stabilità/scelta di itinerario
 
sicuramente avrete ragione, io sono poco esperto, e non mi piace neanche la moda attuale di addossare le responsabilità agli enti competenti. Però, cacchio, un pericolo 2 in quelle condizioni mi pare un pelo assurdo...
 
Mi sa tanto che sollazzo e compagni, dopo aver letto tutti questi post, per il resto della stagione scialp se ne staranno tranquilli sotto un ombrellone in spiaggia, con accanto un bel mohito o cubalibre ;) si scherza ovviamente

comunque tutte le analisi mi pare di capire sono state interessanti e molto didattiche e magari , come idea, potreste sottoporre l'analisi della gita, se conoscete, a qualche istruttore cai /guida alpina che tengono I corsi di scialpinismo( quindi abituati a valutare ) per poter magari ricavarne qualche indicazione piu ...."professionale " se mi passate il termine
 
Pongo una domanda:
Come era la neve sul traverso???
Avete per caso eseguito uno dei tanti test di stabilità del manto nevoso???
Scusa la domanda ma dato gli infiniti e minuziosi dettagli espressi mi vien logico chiedere dato che non mi sembra che ne abbiate parlato se non il fatto che la neve era a debole coesione.
Immagino lo abbiate fatto altrimenti passare su quel traverso ora con il senno del poi possiamo dire tutti che è stato un'azzardo.
Mi chiedo anche se un singolo numero come pericolo 3 al posto del 2 su tutta la regione, data la vostra esperienza, avrebbe influito o meno sulla scelta dell'itinerario a prescindere dalla quantità di neve caduta e di tutte le altre valutazioni fatte a tavolino.
 
Questi sono i 3d...che fanno crescere

Se mi è permesso. ...perché una gita potenzialmente rischiosa con traversi e pezzi sui 40° con tanta roccia attorno di lungo sviluppo con rialzo termico marcato. ...dopo una nevicata leggera e dopo un periodo altamente sopra media e ad aprile?
Non voglio esser il fenomeno di turno, anzi..., ma sicuri di aver pianificato bene?
Io credo che l'errore maggiore sia stata la metà ambiziosa
Senza ovviamente il minimo di polemica, ci mancherebbe

Ci mancherebbe, siam qui per discutere e capire, ogni commento/critica/suggerimento è ben gradito.

Venerdì sera, la neve prevista di tutti i siti visitati + bollettino non superava veramente i 15cm.

OPZIONE A: puntiamo alla meta "ambiziosa" e valutiamo la reale quantità di neve caduta. Se le previsioni son confermate, non ha tirato vento etc, la proviamo. Altrimenti
OPZIONE B: al bivio, dopo i primi 500m D+ scegliamo una meta alternativa (5 tra vette/colli con svariate possibilità di discesa).

Abbiamo scelto Engiloch e non un classico Breithorn dall'ospizio per esempio, proprio per la possibilità di cambiare gita da un momento all'altro (3 vette delle alternative hanno a sua volta un bivio ulteriore in cui è possibile discriminare ancora). Nel caso delle alternative (expo N in prevalenza), nel caso peggiore per le 11.30 massimo saremmo stati all'auto, quindi avremmo evitato temperature alte etc.

Io penso che sulla carta era stato pianificato bene, le alternative non mancavano. Stupidi noi a continuare con l'OPZIONE sbagliata, visto che i patti della sera prima erano diversi.

Magari è solo una impressione che ho avuto dal racconto e sto scrivendo una sciocchezza. Mi è parso che abbiate focalizzato l'attenzione sul traverso dopo il bivio, giudicandolo il punto più rischioso del percorso. Può essere che, passato quello, sia calata l'attenzione e la cautela pensando che il peggio fosse ormai alle spalle ?

Fatta naturalmente la premessa che e' molto interessante il tutto e che ti ringraziamo tutti per la condivisione provo a dire due cose con tono molto sommesso perche' non conosco bene la zona.

- la prima e' che hai scritto molto per spiegarci pianificazione, scelte, progressione e quant'altro. Non ho letto (spero non mi sia sfuggito) praticamente nulla riguardo le esposizioni della gita e dei pendii piu' critici, elemento che per me e' sempre basilare per la pianificazione e ancor piu' se si vuole fare un'analisi critica. Io le ho capite - spero - dalle foto ma il fatto che non siano riportate mi fa pensare che non siano state centrali nella vostra pianificazione. E' solo un'idea, magari mi sbaglio.

- difficilmente pero' posso sbagliarmi sul fatto che nell'analisi critica venga sottovalutato il vento. Siete proprio sicuri della sua scarsa influenza in questo frangente? Che le cornici (sempre chiarissimo indicatore) siano "vecchie"? Perche' vecchie vuol dire forse INNOCUE? Il bollettino indica chiaramente venti moderati da Sud in quota, forse portando sottovento tutto il pendio finale? Neve a debole coesione, hai detto. A me pare che abbiate sollecitato un lastrone da vento, infatti. Ne ha la forma e le caratteristiche, dal poco che vediamo sul dettaglio. Cosi' come tutto il vallone e' costellato di zone di accumulo abbastanza evidenti.

Concludendo sono favorevolissimo all'analisi e all'approfondimento dei tanti aspetti che gravitano attorno ad un evento di valanga, pero' (visto che lo scorso anno e' capitato a noi farlo) vi consiglio di approcciare almeno inizialmente il racconto in modo solamente descrittivo, senza valutazioni e mettendo tutto sul piatto. Quando arrivano tutti i commenti competenti allora fate entrare il vostro pensiero, la vostra valutazione e incrociatela con questi trovandone i probabilmente corretti comuni denominatori.

Ps. Se ci disegni il percorso su cartina l'analisi diventa piu' completa.

Hai ragione, ho completamente omesso esposizioni/cartina. Rimedio subito (se riesco poi aggiorno anche il primo messaggio almeno rimangono in bella vista).

Il percorso gps fatto (per vedere nel dettaglio con lo zoom, consiglio di andare a questo link https://s.geo.admin.ch/6b410b52e4, non mette la traccia però facendo riferimento a quello sotto dovrebbe riuscire a capirsi).

167027-gpx.jpg


Grosso modo la gita è composta in 5 parti:

1° parte: expo N pieno fino alla quota 2320 circa. L'unico pezzo "critico" di questa primo pezzo è superare un risalto con una cascata;
2° parte: expo SSE più o meno fino a quota 2621. Zero pericoli in questo tratto, un lungo piattone praticamente;
3° parte: expo NW fino a quota 2462. Il traverso, con tutti i rischi/pericoli annessi;
4° parte: expo NNE fino al colle quotato 3023. La parte finale della gita;
5° parte: expo S fino alla vetta. Diverse possibilità a seconda delle condizioni (quando l'aveva fatta A aveva mollato gli sci al colle e risalito direttamente la cresta);

Per rispondere a matteo81, la parte che più mi preoccupava a me nella pianificazione era il traverso: l'expo NW da quel punto di vista è la migliore possibile per evitare la caldazza.

Mac751, Ora che me lo hai chiesto, ammetto che non si è parlato troppo di esposizioni la sera prima. Mi viene da dire che abbiamo sottovalutato il NE dell'ultimo pendio (il sole lo prende fin da subito).

Discorso vento: io si, sono sicuro che non ha influito (questo non vuol dire che abbia ragione).

Proviamoci a ragionarci insieme e se sparo eresie fatemele notare senza se e senza ma...

- cornici: la certezza che fossero vecchie non l'abbiamo. Abbiamo la certezza però che ci sono sempre, e sempre da quel lato (per esperienza di A, per conferme da parte di due persone che ci son state in anni diversi, per quello che si vede/legge nelle recensioni sui vari siti)ì. Ovviamente anche se son vecchie non vuole dire che siano innocue.

- debole coesione vs lastrone da vento: ecco, io ho sempre parlato di debole coesione, ma poi (mi pare) ho usato anche il termine "frattura". Da lontano la frattura si vede bene (ed effettivamente è tipica da un lastrone di vento). Ma la neve era assolutamente a debole coesione. Pubblico questa foto nuova (non volevo metterla per la "privacy" diciamo del coinvolto, ma visto che sicuramente è molto utile alla discussione, li ci metto sopra un bel bollo nero).

167028-2d8f153e-f9cb-47b4-84c3-c9548421e15e.jpeg


Ecco, la frattura effettivamente c'è, ma sarà 30cm max di altezza (ovvero la neve nuova caduta nella notte), forse neanche. Anche a vedere nei "resti" della valanga, non vedo nessun lastrone o blocco pià compatto. Tecnicamente mi pare che le valanghe a debole coesione siano a forma di pera, questa ha un fronte di un lastrone, però a debole coesione. Lo si può definire un "lastrone soffice"?
Secondo me comunque il vento non ha influito: se avesse accumulato sotto vento, non dovrebbe essere maggiore l'altezza del fronte? A me sembra pari/pari niente meno che la neve nuova.

Ti faccio io una domanda :) Tu vedi veramente così tante zone ventate nelle foto pubblicate? Oddio, qualche forma ondulata c'è, ma a me sembrano veramente limitate. Sbaglio?

Ne pubblico qualcun'altra della gita per avere un "campionario" maggiore:

167031-pianoro.jpg


167029-seng.jpg


167030-discesa.jpg


Giusta osservazione sul fatto di "aspettare a trarre conclusioni". Effettivamente nel post iniziale volevo aspettare a mettere le nostre riflessioni, ma ho deciso di metterle perché i due errori da noi identificati sono palesi e quelli non ce li toglie nessuno.

ora chiedo, alla luce delle dichiarazioni in cui si dice che A fosse il più preparato e sembra anche quello che alla fine abbia spinto di più per continuare la gita come da programma, potrebbe essere stato proprio la presenza di A a "rassicurare" il gruppo? la presenza di uno forte fisicamente e socialmente nel gruppo potrebbe avervi condizionato nelle scelte personali?

Rispondo per me: no. Conosco molto bene A, non ho assolutamente problemi a "scontrarmi" se necessario con questa persona. Non saprei se vale la stessa cosa per gli altri. C/B sono spesso rompipalle su queste cose (non hanno problemi a essere paranoici anche quando non c'è n'è bisogno). Come ho detto all'inzio, il gruppo (magari non sempre tutti insieme, ma anche con elementi diversi), in passato ha rinunciato parecchie volte senza farsi problemi di esporre le proprie idee.
Magari senza rendercene conto è quello che veramente è successo (trappola euristica del gruppo: in passato spesso si aveva da ridire, oggi niente, sarà tutto buono).

Veramente difficile rispondere alla tua domanda.

Mi sa tanto che sollazzo e compagni, dopo aver letto tutti questi post, per il resto della stagione scialp se ne staranno tranquilli sotto un ombrellone in spiaggia, con accanto un bel mohito o cubalibre ;) si scherza ovviamente

Ma no dai :) Da un amico che ci cascò in passato (dopo un bel "siete dei *******i, detto da uno che fu ******** a sua volta"), mi è stato consigliato (seppur con tutte le dovute attenzioni del caso e ricordandosi sempre di quello che è successo) di ritornare sugli sci il più presto possibile.

Pongo una domanda:
Come era la neve sul traverso???
Avete per caso eseguito uno dei tanti test di stabilità del manto nevoso???
Scusa la domanda ma dato gli infiniti e minuziosi dettagli espressi mi vien logico chiedere dato che non mi sembra che ne abbiate parlato se non il fatto che la neve era a debole coesione.
Immagino lo abbiate fatto altrimenti passare su quel traverso ora con il senno del poi possiamo dire tutti che è stato un'azzardo.
Mi chiedo anche se un singolo numero come pericolo 3 al posto del 2 su tutta la regione, data la vostra esperienza, avrebbe influito o meno sulla scelta dell'itinerario a prescindere dalla quantità di neve caduta e di tutte le altre valutazioni fatte a tavolino.

La neve era ottima esattamente uguale a quella trovata fino a quel momento. Circa i test di stabilità, sono onesto: la riposta è no (escluso il test del bastoncino che lo si fa in modo automatico man mano che si procede nella gita). Il traverso è stato valutato sulle considerazioni di quello che avevamo trovato fino a quel momento:

- fondo compatto ma non ghiacciato (nei messaggi precedenti non ho mai fatto riferimento al fondo);
- neve fredda ("se fa qualcosa, è qualche piccola colata");
- vento non pervenuto (questa frase non prendetela come verità, tenete come riferimento quello che ho risposto poco sopra a Mac751);
- expo NW;

Col senno di poi è stato un'azzardo, inutile che ci giri attorno...

Per il discorso bollettino, si, sono convinto che sarebbe stata bocciata a priori già la sera stessa se il bollettino di sabato mattina fosse stato pubblicato venerdì sera: ma ripeto, questa non è scusa. Così come ho scritto, c'era molta incertezza sulla perturbazione, ma SLF già in metà settimana aveva detto chiaramente che laddove la quantità di neve sarebbe stata maggiore di 30cm, il pericolo era da considerarsi '3'.


Confermo: inutile dare la colpa a SLF. Penso che a sovrastimare le cose sia peggio: andrebbe a finire con "al lupo al lupo". Meglio piuttosto tenerlo sottostimato ma con tanti dettagli nell'analisi più approfondita.
 
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