Rispondo a chi dice che sostanzialmente afferma il vero:
Carenza di precipitazioni d’inverno uguale a
carenza di neve. Su tutte le Alpi si vedono desolanti strisce bianche in mezzo a distese di erba secca. Ma questo solo dove – e non sono molte le località – le temperature notturne consentono di creare neve finta, altrimenti detta “artificiale”, altrimenti detta “programmata”: ammonta a
70.000 ettari la superficie innevata complessivamente nello spazio alpino.
Per produrre tale quantità di neve artificiale servono 280 miliardi di litri d’acqua e circa 1,4 miliardi di kWh
Fonte dei dati? Sono andati a chiedere a tutte le società impiantistiche? hanno fatto una stima? in base a cosa?
pari al consumo annuo di 350.000 famiglie
Torniamo sul solito discorso....
l'innevamento artificiale ha tolto qualcosa alle famiglie? NO
perché l'elettricità prodotta va comunque consumata e ci sono centrali che non possono essere spente in 2-3 ore ma ci vogliono giorni, dunque di notte (ad esempio, ma non solo) c'è una sovrabbondanza di energia sulla rete che va consumata, in Francia anche peggio che da noi.
Per l'acqua idem, se prelevo da un fiume o bacino non è acqua che sarebbe stata potabile, poi di fatto non "si butta" si congela a monte e poi a primavera torna nelle falde.
Federfuni Italia, che rappresenta 150 stazioni sciistiche, chiederà al Governo la dichiarazione di stato di calamità
Fatto discutibile che comunque non rappresenta nemmeno la metà delle stazioni sciistiche che sono iscritte ad ANEF
Come tante altre categorie, due estate fa erano gli alberghi e gli stabilimenti balneari a battere cassa...
Come non è la prima volta che si definisce “calamità naturale” un fenomeno che è causato dall’uomo. Perché oramai non vi sono più dubbi circa il fatto che noi, sulla nostra pelle, stiamo già subendo le conseguenze di ciò che abbiamo creato: il cambiamento climatico.
Chi ha scritto l'articolo o è un premio nobel oppure da per certe alcune teorie che altri scienziati di alto livello non danno. Come al solito loro hanno la verità assoluta in tasca e le teorie degli altri sono stronzate.
Magari questo sarà un inverno particolarmente anomalo. Ne verranno ancora altri con precipitazioni nella norma o giù di lì, ma la tendenza all’aumento delle temperature appare evidente in tutta la sua drammaticità ed altresì inarrestabilità.
Scusate ma mi tocco
Se ne facciano una ragione le stazioni sciistiche e si adeguino.
Non sarà più sufficiente coprire i ghiacciai con il PVC o
trasportare la neve in elicottero.
Oramai nella Valtellina di Bormio si
coltivano gli ulivi. Se ne facciano una ragione.
Il succo dell'articolo è condensato in queste ultime 2 frasi (ovvero nulla).
Cosa significa "
Se ne facciano una ragione le stazioni sciistiche e si adeguino"?
Le stazioni sciistiche si sono già adeguate con l'innevamento, non piace? allora che facciamo mandiamo tutti a casa? reddito di cittadinanza per tutti? addetti del settore, albergatori, ristoratori, ditte di sci, abbigliamento, etc?
Piuttosto un ragionamento serio sarebbe stato: quante stazioni riescono a sostenere tutti i costi (e ce ne sono tante) e quante vanno in rosso? di quanto? quanto sarebbe il danno generato sull'indotto se quell'azienda in rosso chiudesse? perché è vero che la provincia/regione di turno finanzia
alcune (e sottolineo
alcune) stazioni per appianare i debiti, ma poi l'indotto gli da indirettamente tasse e occupazione. Facile vedere una sola parte della medaglia dimenticandosi il resto.
Comunque se è vero che si coltivano gli ulivi in Valtellina avremmo risolto il problema della xylella e dell'olio importato dall'estero!