Non siamo noi a determinare la clientela. E mi chiedo come potremmo fare a farlo. Noi insegniamo a chi ci prenota le lezioni.
Posso essere il maestro piu' appassionato del mondo - e Dio solo sa quanto lo sono - ma se una famiglia media non riesce piu' a permettersi di sciare con costanza, o addirittura di fare una vacanza sugli sci se non risparmiando il possibile - e le lezioni sono la prima cosa a saltare - io cosa posso farci? Insegno dal 2002, ho visto cambiare radicalmente questo mondo.
Se vengono i Dubaini, gli indiani, cosa devo fare? Rifiutarli? Dirgli "oh, non siete degni del mio tempo in Gigante!!" Se una famiglia che si puo' permettere delle settimane di sci mi chiede di essere portati al livello di divertimento, e mi chiede poi dove mangiare la miglior fonduta, cosa devo fare? Dire "no, oggi si fa fuoripista e ricerca ARVA!" ?
Gli integralismi non servono. Serve adeguarsi, e mettersi con il sorriso a raccontare il nostro splendido mondo a persone che a volte non conoscono nemmeno la neve, e fargli passare delle bellissime vacanze delle quali serberanno un ottimo ricordo anche grazie a quel maestro / quella maestra cosi' sorridente e simpatico/a e che mi ha pure fatto mangiare una splendida fonduta e mi ha raccontato tante cose interessanti della montagna, dei boschi, e di quello strano sport che adesso so che mi piace e che spero di riprovare presto.
Veramente ho un'opinione opposta... in Italia come lingue siamo messi in modo disastroso... e SE si parla una seconda lingua, e' un inglese molto scarso e basta, con tantissimi errori, false friend a manetta e una pronuncia da commedia all'italiana... e purtroppo ho troppi esempi in merito.
Io di lingue straniere ne parlo 4 correntemente e mi fanno sentire un alieno, riescono pure a prendermi in giro perche' cerco di pronunciare in modo accurato e mi viene detto che "sembro ridicolo"... no comment...