Il paragone con l'aereo c'entra poco. Una cosa è stare seduti fermi immobili in aereo, un'altra camminare, magari in salita, alla stessa altitudine.
Il fabbisogno di ossigeno è molto diverso e di conseguenza i fastidi dovuti all'aria rarefatta.
Io, per dire, a 5000 metri non avverto alcun sintomo dell'altitudine, seduta su un bus. Ma se scendo e inizio a camminare ho il fiatone dopo 10 passi, anche in piano.
Si ma qui non si parla di fatica (che ovviamente è legata all’ipossia ma anche al fatto che la compensazione acuta dell’ipossia è sconveniente, visto che si tratta di accelerare e aumentare la profondità degli atti respiratori, il che diminuisce la CO2 e rende meno disponibile L’ossigeno legato all’emoglobina), ma di mal di montagna acuto (capogiri, malessere, nausea, cefalea ) che insorgono andando oltre i 2700-3000 m. Sono tutti fenomeni legati all’ipossia, che tu faccia sforzo oppure no. Che poi la maggior parte delle persone non allenate possa resistere seduta a 5000 m ok, ma ci resisterà meno bene se deve dormirci, specie se non ha passato qualche giorno a quote progressivamente crescenti.
Una buona lettura è questa, anche se non recentissima
https://www.theuiaa.org/documents/m...an_UIAA_MedCom_Rec_No15_lavoro_2012_V2-15.pdf