Non è da definire "guerra alle bici" quanto piuttosto "tutela contro gli idioti"
E ad agosto sembra che gli idioti, sempre di più, e provenienti da ogni parte d'europa, affollino le nostre montagne.
Chi sa andare in bici e ci va regolarmente si divide in due semplici quanto opposte categorie: il biker educato, e il biker che pensa, visto che è su una bici, che il mondo gli appartenga.
Esistono trail attrezzati, trail percorribili, e trail vietati, e il divieto può dipendere dalla conformazione del sentiero che rende difficile la convivenza pedoni/biker, o dal fatto che è su un terreno privato e magari il proprietario non vuole che si passi.
Poi ci sono i sentieri di pubblico interesse, che sono sentieri che passano in terreni privati ma DEVONO essere accessibili, in questo caso è la legge ad essere poco chiara, perchè per come la vedo io la responsabilità civile dovrebbe essere del comune di competenza e non del proprietario del fondo (in francia ad esempio è così).
Il problema è che ce ne sbattiamo dei segnali e dei cartelli, e quando qualcuno li guarda, spesso nota che buona parte mancano...
La cosa triste è che in italia funziona sempre tutto così:
Il pedone non tollera ne il biker ne il motociclista
Il biker non tollera il motociclista e si fa piacere a denti stretti il pedone
Il motociclista non tollera ne il pedone ne il biker
E così invece di far fronte comune e collaborare per una fruizione consapevole e regolamentata della montagna, si finisce per fare la guerra dei poveri che porta solo divieti su divieti, che puntualmente nessuno rispetta (che siano pedoni biker o motociclisti)
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Scusate se insisto, descrivo la scena perchè è un classico: salgo su sentiero in lieve salita, a 20 m davanti a me vedo una coppia, lui e lei, con due cani, uno piccolo e uno grande. I cani non sono al guinzaglio. Mi fermo e faccio un fischio. Mi vedono, si abbassano e tengono con le mani i cani. Passo e saluto. Un qualcosa mi dice che è meglio andar via spediti. E infatti: mi giro e vedo una massa scura a un metro dalla bici, il cane grande mi corre dietro, accelero ma niente, accelero di più e ce l'ho sempre dietro. Faccio gli scongiuri e non mollo, per fortuna la pendenza non aumenta. Il cane si rompe di inseguirmi e torna indietro. Col cuore in gola me la batto prima che cambi idea. Stesso modus operandi di cane/padrone di altri due eipisodi occorsimi, uno con esito favorevole e un altro finito con antibiotici e cura anti-rabbica: ero oltreconfine e i padroni signorilmente mi dissero "son cavoli tuoi, siamo in Slovenia, ciao". Erano due italiani, naturalmente.
Apo, stai sulle palle ai cani, lavora su quello, con le persone non credo ci sia più nulla da fare ma con gli animali hai ancora qualche speranza... ahahahahah