I migranti e i valichi invernali

Stato
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Discorso complicato...
Di sicuro il sistema assistenziale italiano non aiuta: vale per gli italiani a cui non conviene lavorare perché tanto ricevono assistenza senza dimostrare di non trovare effettivamente nessun lavoro e vale per gli immigrati a cui non conviene lavorare perché con i 30 euro al giorno e un po' di elemosina si campa comunque...
In definitiva chi si sbatte in questo paese passa per stupido...
Poi ci sarebbe il discorso dell'Europa che è unita solo sulla carta e forse nemmeno su quella...
E si potrebbe andare avanti all'infinito con ingiustizie del genere...

PS: erano altri tempi ma dopo la guerra mio nonno si è rimboccato le maniche e, nonostante la miseria, si è costruito la casa...
 
I sensi di colpa ce li avrai li avrai tu. Io personalmente non sono responsabile di nessun sopruso, quindi non ne ho. I figli non hanno le colpe dei padri, i tedeschi di oggi non hanno colpe per ciò che hanno commesso i loro nonni. Se vuoi inculcare i sensi di colpa, hai sbagliato persona. Io nel frattempo devo trovare una stabilizzazione lavorativa, al netto di un mercato del lavoro bloccato e ostile, e mantenere almeno due pensionati, e pagare una valanga di tasse, con potere d'acquisto ridotto. Le paturnie sui sensi di colpa, non ho tempo di farmele venire.
Nemmeno negarli li farà sparire,li hai tu come li ho io e come chiunque dotato di un minimo di intelligenza dato che per farci comunicare ad esempio usiamo il coltan per i nostri super telefonini,vai un po' a vedere cos'e il coltan e come viene ricavato!
poi continua pure a correre a cercare di affermarti nel mondo del capitalismo finanziario,ma non e' colpa dei negri se non trovi lavoro,ma e' anche colpa tua come mia se il terzo mondo lo sfruttiamo!
 
Tanto arriveranno comunque, e dato che fanno piu' figli probabilmente sono culture destinate a soppiantare altre culture che ne fanno troppo pochi.

Arriveranno finche qualcuno li farà fare il viaggio.
Poi non sono contro l’immi Tout court, ma semplicemente, come si fa in tutti i paesi in cui l’immigrazIone e’ normale e porta ricchezza, si fa selezione direttamente nel loro paese. Chi arriva cercando di saltare la fila se ne ritorna a casa col primo volo.
La selezione in questi paesi si fa sulla base di fedina penale, livello scolastico, esperienza lavorativa, età, stato di salute, e se hanno qualche quattrino non fanno schifo neanche quelli. Questa e’ l’immigrazione che serve all’italia.
 
Arriveranno finche qualcuno li farà fare il viaggio.
Poi non sono contro l’immi Tout court, ma semplicemente, come si fa in tutti i paesi in cui l’immigrazIone e’ normale e porta ricchezza, si fa selezione direttamente nel loro paese. Chi arriva cercando di saltare la fila se ne ritorna a casa col primo volo.
La selezione in questi paesi si fa sulla base di fedina penale, livello scolastico, esperienza lavorativa, età, stato di salute, e se hanno qualche quattrino non fanno schifo neanche quelli. Questa e’ l’immigrazione che serve all’italia.
Pensa se nascevi tu al posto loro con il caratteri no che hai ora saresti nell'isis.....va che e' una battuta no sta rabbiarte!
notte vo in let
 
Arriveranno finche qualcuno li farà fare il viaggio.
Poi non sono contro l’immi Tout court, ma semplicemente, come si fa in tutti i paesi in cui l’immigrazIone e’ normale e porta ricchezza, si fa selezione direttamente nel loro paese. Chi arriva cercando di saltare la fila se ne ritorna a casa col primo volo.
La selezione in questi paesi si fa sulla base di fedina penale, livello scolastico, esperienza lavorativa, età, stato di salute, e se hanno qualche quattrino non fanno schifo neanche quelli. Questa e’ l’immigrazione che serve all’italia.


potrebbe anche essere una strategia proficua per il paese.. sicuramente più ragionata dell'attuale..
ma non è giusto.. noi non abbiamo nessun merito per aver aperto gli occhi nei nostri paesi d'origine.. siamo nati qui ma avremmo potuto nascere altrove.. e così ogni essere umano ha la possibilità di nascere ovunque.. nessuno dovrebbe avere la possibilità di vantare diritti particolari su qualunque territorio.. noi siamo nati su questo pianeta nè più nè meno che sulla base del caso, frutto di un disegno che non si comprende, da molti spiegato con la propria religione..
noi con quale diritto possiamo negare la libera circolazione nel pianeta ad altri esseri umani ? in virtù di quale superiorità ? quella monetaria ? quella tecnologica ? se noi (intesi non come accozzaglia genetica.. ma intesi come psiche, coscienza, "spirito", etc.) non avessimo la possibilità di spostarci liberamente vivremmo la cosa come una violenza ovvero per quello che è.. l'immigrazione è un fenomeno crescente e senza fine per fattori sociali, economici e culturali.. e nel prossimo periodo (forse decenni) si aggiungeranno anche i fattori climatici..
bisogna solo aiutarsi.. bisognerebbe dargli la possibilità di lavorare e pagarli il giusto perchè possano essere liberi di vivere e non di sopravvivere..
io per esempio ne assumerei a decine di migliaia per lavorare/occuparsi della cura del territorio, bisognerebbe lavorare in massa e costantemente per evitare che i danni dovuti al dissesto idrogeologico diventino la prima voce di spesa dello stato nel prossimo futuro..
 

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poi continua pure a correre a cercare di affermarti nel mondo del capitalismo finanziario,ma non e' colpa dei negri se non trovi lavoro,ma e' anche colpa tua come mia se il terzo mondo lo sfruttiamo!

Se ricordo bene, sei più capitalista di me. Io insegno, lo faccio anche con bambini che non sanno l'italiano, appena arrivati. Suono musica classica, spendo un sacco di soldi tra corsi, viaggi, prove, e ne guadagno pochi di più. Proprio "affermarmi nel mondo del capitalismo finanziario", non si può sentire riferito a me. Il Coltan non è un problema, in sé e per sé, il problema sono i produttori di telefoni che per massimizzare il profitto, sfruttano i bambini del Congo (problema che conosco da almeno quattro anni, grazie comunque) che oltre a essere bambini, lavorano in condizioni pericolose e degradanti. Se ci fosse un produttore che certificasse il rispetto dei diritti dei lavoratori (adulti ovviamente) lungo tutta la filiera produttiva, sarei anche disposto a spendere di più. Questo produttore non c'è, e il poco che posso fare, è trascinare i telefoni fino alla morte totale, cioè quando non si accendono più. Non è molto, ma non ho potere contro questo. Poi, il super telefonino, sempre più spesso, ce l'hanno anche i connazionali di quei bambini, che quindi hanno la stessa corresponsabilità che può avere un consumatore bianco caucasico. Perché io, che non ho nessun interesse in nessun commercio di nessun prodotto, dovrei sentirmi maggiormente responsabile del consumatore povero africano che compra lo stesso prodotto?
Poi, caro, non ho mai detto che lo sfruttamento non esiste, e che non sia una delle gravi cause alla base dei problemi africani. Ho detto che non è l'unica, e lo ridico. L'unico affanno che vedo, come di un bambino che si tappa le orecchie e ripete le stesse cose all'infinito, è il tuo. La retorica del senso di colpa, tra l'altro, non porta nessun vero risultato in termini positivi. A che pro?
Poi, ricorda, le colpe sono sempre individuali. Filosoficamente parlando stai facendo un carrozzone. Ti dico solo, brevemente, perché è tardi, che rischi di far passare l'idea che le colpe individuali (di chi ha scelto di usare coltan estratto immoralmente, di chi finanzia governi fantoccio per fare i propri interessi economici etc etc) ricadano su un popolo intero. Se uno è razionale, e porta questo, chiamiamolo "ragionamento", alle estreme conseguenze, arriva a concordare con quei caproni che dicono che se un marocchino stupra una donna, allora tutti i marocchini, in qualche modo sono colpevoli e pericolosi. È un ragionamento razzista e becero, ma non è in senso filosofico, diverso dalle cose che sostieni tu! Le colpe sono individuali. Il telefono mi è in qualche modo imposto (reso necessario dalla società), e se altri ci mettono dentro il coltan, non è colpa mia. Se qualcuno mi offrisse un prodotto etico, lo prenderei. Ma l'opinione pubblica è più impegnata a diffondere inutili sensi di colpa, piuttosto che a fare utile informazione e sensibilizzazione.
 
potrebbe anche essere una strategia proficua per il paese.. sicuramente più ragionata dell'attuale..
ma non è giusto.. noi non abbiamo nessun merito per aver aperto gli occhi nei nostri paesi d'origine.. siamo nati qui ma avremmo potuto nascere altrove.. e così ogni essere umano ha la possibilità di nascere ovunque.. nessuno dovrebbe avere la possibilità di vantare diritti particolari su qualunque territorio.. noi siamo nati su questo pianeta nè più nè meno che sulla base del caso, frutto di un disegno che non si comprende, da molti spiegato con la propria religione..
noi con quale diritto possiamo negare la libera circolazione nel pianeta ad altri esseri umani ? in virtù di quale superiorità ? quella monetaria ? quella tecnologica ? se noi (intesi non come accozzaglia genetica.. ma intesi come psiche, coscienza, "spirito", etc.) non avessimo la possibilità di spostarci liberamente vivremmo la cosa come una violenza ovvero per quello che è.. l'immigrazione è un fenomeno crescente e senza fine per fattori sociali, economici e culturali.. e nel prossimo periodo (forse decenni) si aggiungeranno anche i fattori climatici..
bisogna solo aiutarsi.. bisognerebbe dargli la possibilità di lavorare e pagarli il giusto perchè possano essere liberi di vivere e non di sopravvivere..
io per esempio ne assumerei a decine di migliaia per lavorare/occuparsi della cura del territorio, bisognerebbe lavorare in massa e costantemente per evitare che i danni dovuti al dissesto idrogeologico diventino la prima voce di spesa dello stato nel prossimo futuro..

Con certi idealismi potresti distruggere il paese.
La verità e’ che se tu volessi andare nel loro paese come tu vorresti permettere loro di entrare nel nostro ti sbatterebbero prima in galera e poi sul primo volo.
 
Ultima modifica:
Se ricordo bene, sei più capitalista di me. Io insegno, lo faccio anche con bambini che non sanno l'italiano, appena arrivati. Suono musica classica, spendo un sacco di soldi tra corsi, viaggi, prove, e ne guadagno pochi di più. Proprio "affermarmi nel mondo del capitalismo finanziario", non si può sentire riferito a me. Il Coltan non è un problema, in sé e per sé, il problema sono i produttori di telefoni che per massimizzare il profitto, sfruttano i bambini del Congo (problema che conosco da almeno quattro anni, grazie comunque) che oltre a essere bambini, lavorano in condizioni pericolose e degradanti. Se ci fosse un produttore che certificasse il rispetto dei diritti dei lavoratori (adulti ovviamente) lungo tutta la filiera produttiva, sarei anche disposto a spendere di più. Questo produttore non c'è, e il poco che posso fare, è trascinare i telefoni fino alla morte totale, cioè quando non si accendono più. Non è molto, ma non ho potere contro questo. Poi, il super telefonino, sempre più spesso, ce l'hanno anche i connazionali di quei bambini, che quindi hanno la stessa corresponsabilità che può avere un consumatore bianco caucasico. Perché io, che non ho nessun interesse in nessun commercio di nessun prodotto, dovrei sentirmi maggiormente responsabile del consumatore povero africano che compra lo stesso prodotto?
Poi, caro, non ho mai detto che lo sfruttamento non esiste, e che non sia una delle gravi cause alla base dei problemi africani. Ho detto che non è l'unica, e lo ridico. L'unico affanno che vedo, come di un bambino che si tappa le orecchie e ripete le stesse cose all'infinito, è il tuo. La retorica del senso di colpa, tra l'altro, non porta nessun vero risultato in termini positivi. A che pro?
Poi, ricorda, le colpe sono sempre individuali. Filosoficamente parlando stai facendo un carrozzone. Ti dico solo, brevemente, perché è tardi, che rischi di far passare l'idea che le colpe individuali (di chi ha scelto di usare coltan estratto immoralmente, di chi finanzia governi fantoccio per fare i propri interessi economici etc etc) ricadano su un popolo intero. Se uno è razionale, e porta questo, chiamiamolo "ragionamento", alle estreme conseguenze, arriva a concordare con quei caproni che dicono che se un marocchino stupra una donna, allora tutti i marocchini, in qualche modo sono colpevoli e pericolosi. È un ragionamento razzista e becero, ma non è in senso filosofico, diverso dalle cose che sostieni tu! Le colpe sono individuali. Il telefono mi è in qualche modo imposto (reso necessario dalla società), e se altri ci mettono dentro il coltan, non è colpa mia. Se qualcuno mi offrisse un prodotto etico, lo prenderei. Ma l'opinione pubblica è più impegnata a diffondere inutili sensi di colpa, piuttosto che a fare utile informazione e sensibilizzazione.
Ma guarda che io sono il primo ad avere ENORMI contraddizioni e ne sono consapevole,ho sbagliato a metterla sul personale con te e lo ammetto scusandomene.
 
Ma comunque come popolo non possiamo ritenerci collettivamente responsabili di atti e colpe fatti da individui specifici, a meno che non diamo loro deliberato consenso e un consapevole contributo.
 
Ma comunque come popolo non possiamo ritenerci collettivamente responsabili di atti e colpe fatti da individui specifici, a meno che non diamo loro deliberato consenso e un consapevole contributo.
Mah! magari sbaglio di nuovo ma se per esempio i tedeschi avessero reagito negli anni bui(anche inutilmente) magari sarebbero minori le colpe, mi sento che dovrei fare di più.
Nel 2007 con dei colleghi grazie ad un amico bourkinabè(abitante dell'omonimo paese) abbiamo costruito un ospedale odontoiatrico con personale locale formatosi in nord italia (un odontoiatre e due infermiere) con l'intento di renderlo indipendente. Ho incontrato africani bravi e meno come in ogni società, non posso per la mia esperienza credere che le cople dellì'occidente nell'uccidere Sankara non siano imputabili in minima parte anche a me,non fosse altro che per l'ignoranza che spesso mi contraddistingue,l'ignoranza a volte è una colpa!
 
Ma comunque come popolo non possiamo ritenerci collettivamente responsabili di atti e colpe fatti da individui specifici, a meno che non diamo loro deliberato consenso e un consapevole contributo.

Fino a un certo punto... Se nella vita di ogni giorno traiamo beneficio da un sistema costruito sullo sfruttamento e sulla disuguaglianza una parte di responsabilità ce l'abbiamo. Troppo comodo dire "ah ma non sono stato io" e andare avanti con le nostre vite privilegiate (e intendo su scala globale, perchè per quanto precario ecc. uno sia la vita da italiano è 1000 volte meglio di quella in altri posti) sbattendo la porta in faccia a chi ha bisogno.
 
Se è vero che non abbiamo meriti per essere nati qua, è anche vero necessariamente che non sia una colpa. Bisogna vedere le effettive possibilità che abbiamo di svincolarsi dal mercato basato sullo sfruttamento, e purtroppo nel caso ti telefoni e PC, possibilità di uscita non ce ne sono. Tra registri elettronici e digitalizzazione della PA è diventata una necessità averli, e nessun produttore certifica una filiera rispettosa di lavoratori e ambiente. Ma noi non ci possiamo fare nulla. Se anche volessimo non comprarli non potremmo. E così è anche per altri prodotti.
 
Ecco qua... è curioso questo desiderio di voler sempre far polemiche su un 3d che voleva solo essere un invito a dare un consiglio, se capita e se si vuole, a uno che non ha mai visto la neve e che per cercare di vivere un po meglio di come vive può andare a infilarsi in situazioni a rischio...

Se volete farlo fatelo, se non volete farlo, non fatelo...
Ma abbiate la cortesia di non ammorbarci con discorsi più o meno sensati, ma completamente offtopic...

Fabio, per quanto mi riguarda puoi pure chiudere, tanto da qua in poi sarà un problema di moderare pseudonazisti e pseudosalvatori del mondo...
 
Se è vero che non abbiamo meriti per essere nati qua, è anche vero necessariamente che non sia una colpa. Bisogna vedere le effettive possibilità che abbiamo di svincolarsi dal mercato basato sullo sfruttamento, e purtroppo nel caso ti telefoni e PC, possibilità di uscita non ce ne sono. Tra registri elettronici e digitalizzazione della PA è diventata una necessità averli, e nessun produttore certifica una filiera rispettosa di lavoratori e ambiente. Ma noi non ci possiamo fare nulla. Se anche volessimo non comprarli non potremmo. E così è anche per altri prodotti.

Con buona pace di Teo :D ti rispondo ancora su questo punto che mi pare interessante.

Tra "svincolarsi dal mercato" e "andare avanti come se nulla fosse lavandomene le mani" ci sono tante vie di mezzo comunque più oneste, fatte di consumo critico, di advocacy, di impegno civico, e soprattutto di EMPATIA e COMPRENSIONE per le persone che stanno peggio di noi.

Mi sembra che questo fosse anche lo spirito del post iniziale, quindi alla fine forse non siamo poi così OT. ;)
 
Ragazzi, apriamo gli occhi per favore.
È inutile dire di sentirsi "colpevoli" di ciò che è stato causato all'Africa con le colonie e il loro sfruttamento.
Tutti i giorni sfruttiamo un terzo mondo anche solo per vestirci o per praticare lo sport tema di questo forum, lo sci.
C'è qualcuno di voi che quando scia può dire di indossare un capo , dico uno, che non sia fatto in Bangladesh, Cina o Paesi simili? (Compresi sci e scarponi).
C'è qualcuno di voi che veste tutto "made in Italy"?
C'è qualcuno che manda a scuola il proprio figlio dicendogli :"mi raccomando, ringrazia il destino che ti ha fatto nascere in Italia mentre un tuo coetaneo cingalese sta cucendo i palloni Adidas con cui tu giocherai a ricreazione? ".
No, ormai ci siamo "assuefatti" a questa realtà privilegiata.
Privilegi che tuttavia si stanno rivoltando indietro come un boomerang perché anche quello che in Italia producevamo con successo ora lo stiamo facendo produrre a bassissimo costo nei paesi del terzo mondo o comunque paesi, che seppur in Europa, sono più indietro economicamente (Albania, Bulgaria, Romania).
Ecco che , mentre il nostro boomerang sta tornando indietro, qualcuno che ha perso il lavoro o arranca, si incazza e dice:"ma come, io sono a casa da lavorare e spendiamo 30 euro al giorno per ogni immigrato che viene in Italia?".
Ecco che allora il sentimento, giustificato, è di rabbia e indignazione.
Però però, c'è una frangia di persone che la parola crisi non sa nemmeno cosa sia, cioè non parlo di ricchi, ma si una classe media che nonostante tutto il suo stipendio l'ha sempre preso e continuerà a prenderlo a prescindere.
Ed è la classe media che auspica valori presunti di tutela della propria economia e poi compra tutto fregandosene di dove sia fatta una cosa (e con che standard di sicurezza, rispetto igienico e tutela dei lavoratori soprattutto che non siano minorenni), soprattutto compra tanto su Amazon et similia, e poi dice:"poveretti questi immigrati, è giusto che li accogliamo", senza minimamente pensare a tutto il magna magna che c'è dietro.
Ho visto con i miei occhi ragazzi/e prodigarsi in marce a favore delle condizioni di rispetto delle condizioni umane nei centri raccolta, ma mai indignarsi o manifestare contro la fabbrica che chiude e delocalizza, ma d'altra parte, come puoi farlo se ai piedi hai delle Timberland (stra)pagate € 200 ma fatte in Sri Lanka, e comprate su Amazon o Zalando perché costa meno e chissenefrega se il negozio sotto casa chiude?

Per cui, il mio pensiero finale è :"aprite bene gli occhi perché le posizioni che pensate di "difendere" possono indirettamente lasciarne "scoperte" di altrettanto gravi"
 
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