Curva a "baffo" o curva a "C"? Ted ama la seconda, e voi?

Però non sono alternative al fare i criceti e provare e riprovare, sono complementari.
Su questo non c'è dubbio, non ho mica sostenuto di abbandonare la pista o gli esercizi, ci mancherebbe. Tra l'altro negli ultimi due/tre anni non faccio altro, per molti motivi tra cui anche il tentativo di "svecchiare" la mia sciata.

Cosa intendi per "old school"?
Intendo che ancora oggi, per sciare in fresca ma soprattutto per sciare in nevi in condizioni non ottimali (lasciando stare polvere e firn che oltre a essere abbastanza rari sono per definizione "facili") si devono accentuare movimenti di piegamento e distensione delle gambe che appartengono a una sciata oggi per molti versi abbandonata in pista (e nemmeno più insegnata).
In un thread di qualche tempo fa, credo iniziato proprio da Gianpa79, qualcuno aveva tirato fuori alcuni video tutorial di freeride in cui alla fine sentivo ripetere molte delle cose che ci insegnavano una volta le guide nostrane. La sensazione è che anche con materiali diversi là fuori non fosse cambiato granché il modo di sciare, perlomeno in confronto allo sci race e pista in genere. Forse riesco recuperare il thread:


Per quanto mi riguarda lo sciatore evoluto dovrebbe riscoprire gli sci a centro medio-largo (tra 80 e 95) e cominciare a godersi anche le condizioni naturali.
Ecco un'altra cosa su cui siamo perfettamente d'accordo, e che avrò personalmente ripetuto non so quante volte qui dentro.
Pur con tutto il rispetto per chi dedica tempo ed energie a migliorare la propria curva sportiva, e ai risultati che ottiene.
 
Beh, pur essendo indubbiamente più adatti sci più morbidi e larghi, su piste sfatte si scia bene anche con sci da pista pura: il materiale ha sempre meno importanza di quello che i poteri forti dello sci ci vogliono far credere 💪🏻
 
Comunque sono pienamente d'accordo con chi dice che lo sicatore che si dota anche di attrezzatura All-Mountain (per lo meno), ed esce tanti giorni l'anno su tutte le nevi, gobbe comprese (magari anche la powder), sarà sempre uno sciatore più forte e più completo di colui che cerca solo la pista ben preparata per perfezionarsi nei monotoni archi.
 
Diciamo che è abbastanza improbabile che uno sciatore che se la cava bene in pista non si difenda anche su gobbe, terreni spaccati e ghiaccio.
 
Diciamo che è abbastanza improbabile che uno sciatore che se la cava bene in pista non si difenda anche su gobbe, terreni spaccati e ghiaccio.

Concordo...

E un buon sciatore, è uno che sa essere morbido di piedi quanto serve per fare una curva pulita su pista con neve morbida, senza sprofondare con l'esterno e trovarsi sull'interno.

Non è detto che abbia voglia di farlo, sto solo dicendo che se vuole, può dosare la piega in modo meno aggressivo e venir via bene su neve morbida che, per forza di cose, ha una risposta completamente diversa...
 

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Diciamo che è abbastanza improbabile che uno sciatore che se la cava bene in pista non si difenda anche su gobbe, terreni spaccati e ghiaccio.
Non so se i mazzinghini agonisti siano buoni sciatori, loro se la cavano male, non intendo dire che siano in difficoltà, semplicemente in situazioni diverse dallo standard sciano molto male stilisticamente.
Non voglio ritirare fuori il pippone di Mark Caston ma... va beh...
 
Non so se i mazzinghini agonisti siano buoni sciatori, loro se la cavano male, non intendo dire che siano in difficoltà, semplicemente in situazioni diverse dallo standard sciano molto male stilisticamente.
Mah...
non ne sarei così certo... almeno non in certi ambienti alpini

Non voglio ritirare fuori il pippone di Mark Caston ma... va beh...
 
Non voglio ritirare fuori il pippone di Mark Caston ma... va beh...
Beh, Caston è arrivato ad avere circa 38 punti FIS sia in GS che in SG, direi che ha un background da atleta più che solido.
È inutile fare campanilismi, un buon sciatore se la cava dappertutto, non esiste buon sciatore che non sappia fare una piega in pista e non esiste buon sciatore che non sappia sciare tra le gobbe in neve pesante. Chiunque abbia carenze in uno dei due ambiti non è un buon sciatore e al limite riesce a nascondere le sue lacune nelle condizioni a lui più congeniali.
Sostenere che per essere un buon sciatore sia necessario fare ciò in cui si è più bravi e che non conti saper fare ciò in cui si è più scarsi invece è da paraculi 😆
 
Esatto è per filo e per segno ciò che volevo dire io. Gli sciatori più forti sono quelli che dopo un breve background agonistico a livelli altissimi, ancora giovani, si danno a freeride serio.
Sono dei mostri di potenza e stile. Anche senza andare a cercare all'apice con Caston, un Enak Gavaggio, un compianto Nobis, di nevi e terreni variegati ne hanno sfidati non pochi e il manico si nota a colpo d'occhio.
Senza nulla togliere, un Ghedina che è rimasto concentrato sulle gare fino a fine carriera, a parte qualche backflip o numeri circensi, non è che in freeride abbia la fluidità di una gazzella, per non parlare di un Tomba che fuoripista pareva yogy....
 
Ultima modifica:
Anche Gavaggio e' arrivato a 40 punti FIS in speciale, nonche' vinto varie gare di CDM di skicross (sempre che sia lo stesso perche' di E.Gavaggio in FIS ce ne sono tre)

Nonostante la tua campagnia anti-mazinga :) credo che prima o poi dovrai arrenderti all'evidenza: per imparare a sciare per davvero l'unica via sono i pali e il cronometro!
 
È che per sciare bene in pista, bisogna sciare in pista.
Non fuori.

Poi per sciare bene fuori, devi sciare fuori.

Sono due mondi a sè, a volte questi due universi si tangono per qualche ora… ma
sono due cose diverse.
 
È che per sciare bene in pista, bisogna sciare in pista.
Non fuori.

Poi per sciare bene fuori, devi sciare fuori.

Sono due mondi a sè, a volte questi due universi si tangono per qualche ora… ma
sono due cose diverse.
Può darsi che tu abbia ragione, anche se devo riconoscerlo un po' a malincuore.
Una volta però non era così, anzi. All'inizio i due mondi coincidevano esattamente e non sto parlando del Pleistocene.
Poi, pur separandosi, comunque si tenevano e il fuoripista era come un test di riferimento, in cui si vedeva quanto solide erano le basi di uno sciatore: quello che la pista perdonava, fuori diventava errore evidente (e punitivo). Con ciò sciare fuoripista diventava propedeutico, un signor allenamento anche per quando rientravi
Tutto il segmento all mountain è nato per essere un ponte tra terreni che non sono così separati. Ed è ancora lì e la gente scia, per fortuna, dentro e fuori. Uno sciatore decente può fare entrambe le cose, divertirsi e migliorare comunque, anche oggi.
Allora dove ti dò ragione? Nel fatto che oggi se vuoi sciare al top in entrambe le situazioni devi forse essere ancora più bravo rispetto a una volta, perché l'asticella si è alzata e perché la tecnica, eccoti al punto, si è specializzata e quello che serve per piegare e carvare in pista è poco produttivo fuori. Insomma se vuoi fare benissimo tutto devi padroneggiare uno spettro di capacità tecniche, pasturali e motorie molto più ampio di una volta.
 
Anche Gavaggio e' arrivato a 40 punti FIS in speciale, nonche' vinto varie gare di CDM di skicross (sempre che sia lo stesso perche' di E.Gavaggio in FIS ce ne sono tre)

Nonostante la tua campagnia anti-mazinga :) credo che prima o poi dovrai arrenderti all'evidenza: per imparare a sciare per davvero l'unica via sono i pali e il cronometro!
Ma che lingua parlo ho scritto: “Gli sciatori più forti sono quelli che dopo un breve background agonistico a livelli altissimi… etc”, ho nominato anche Nobis che stava addirittura in CDM…
 
Avete dimenticato Darin Rahlves, uno che in Cdm non ha combinato granché...... Se sei storto in pista, fuori non combini granché, se sei super specializzato in pista, fuori annaspi, e ne ho visti tanti, fortuna che da noi gli sci club i bimbi a bordo pista li mandano, 10anni fa meno, se ne sono accorti
 
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