Curva a "baffo" o curva a "C"? Ted ama la seconda, e voi?

Quello che ho capito da sto video è che io ste solette le prenderei anche, però voglio che parlino in italiano.
 
Colgo l’occasione per una domanda.
In tutti i post di questo forum in tema scuola moderna, camoeggia l'ossessione di caricare l’esterno, immagino ci si riferisca al momento di massima forza centrifuga e di conseguenza massima deformazione dello sci.
Io scio da 50 anni ma non ho mai capito a fondo cosa si intenda, poiché più vedo sciare i “capi”, più noto che deformano anche l’interno poi, osservando le rotaie che lasciano sulla neve si vede che l’interno incide il manto, eccome!
Il messaggio che martella di continuo qui dentro, se letto superficialmente, potrebbe essere fuorviante, tanto da far pensare che a metà curva bisogna stare 100%. / 0%.
A mio avviso, al di là di non cadere sull’interno e non dissociare, mio avviso la vera difficoltà dello sci di pista sta, lo scoglio cge separa un pro da un amatore, è proprio l’avere prima il coraggio, poi la tecnica, di buttare dentro il ginocchio interno, per prendere lo spigolo sull’interno (e fino a qui ci si può ben riuscire) ma poi la questione si complica al momento di provare caricare il peso su questa gamba ”debole” e deformare l’interno al pari dell’esterno.
Non ci ho capito un cavolo oppure ho detto qualcosa di sensato?
 
Colgo l’occasione per una domanda.
In tutti i post di questo forum in tema scuola moderna, camoeggia l'ossessione di caricare l’esterno, immagino ci si riferisca al momento di massima forza centrifuga e di conseguenza massima deformazione dello sci.
Io scio da 50 anni ma non ho mai capito a fondo cosa si intenda, poiché più vedo sciare i “capi”, più noto che deformano anche l’interno poi, osservando le rotaie che lasciano sulla neve si vede che l’interno incide il manto, eccome!
Il messaggio che martella di continuo qui dentro, se letto superficialmente, potrebbe essere fuorviante, tanto da far pensare che a metà curva bisogna stare 100%. / 0%.
A mio avviso, al di là di non cadere sull’interno e non dissociare, mio avviso la vera difficoltà dello sci di pista sta, lo scoglio cge separa un pro da un amatore, è proprio l’avere prima il coraggio, poi la tecnica, di buttare dentro il ginocchio interno, per prendere lo spigolo sull’interno (e fino a qui ci si può ben riuscire) ma poi la questione si complica al momento di provare caricare il peso su questa gamba ”debole” e deformare l’interno al pari dell’esterno.
Non ci ho capito un cavolo oppure ho detto qualcosa di sensato?
Il problema vero è che caricare l'interno è molto più facile e molto meno efficace.

Al punto tale che molti ritengono didatticamente controproducente il messaggio di usarlo se non a uso dell'esterno già acquisito o quasi.

P.S. guardati nel reportage GOM il video di Gianpa: a causa della neve che "sfonda" (appena spinge l'esterno il manto cede..), in maniera consapevole o meno, lo dirà lui, guarda come usa bene l'interno...spesso sono le condizioni a decretare la tecnica. Ma rimane quanto sopra: "cadere dentro" è molto più facile che rimanere sopra l'esterno...
 
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In tutti i post di questo forum in tema scuola moderna, camoeggia l'ossessione di caricare l’esterno, immagino ci si riferisca al momento di massima forza centrifuga e di conseguenza massima deformazione dello sci.
Io scio da 50 anni ma non ho mai capito a fondo cosa si intenda, poiché più vedo sciare i “capi”, più noto che deformano anche l’interno poi, osservando le rotaie che lasciano sulla neve si vede che l’interno incide il manto, eccome!
Il messaggio che martella di continuo qui dentro, se letto superficialmente, potrebbe essere fuorviante, tanto da far pensare che a metà curva bisogna stare 100%. / 0%.
A mio avviso, al di là di non cadere sull’interno e non dissociare, mio avviso la vera difficoltà dello sci di pista sta, lo scoglio cge separa un pro da un amatore, è proprio l’avere prima il coraggio, poi la tecnica, di buttare dentro il ginocchio interno, per prendere lo spigolo sull’interno (e fino a qui ci si può ben riuscire) ma poi la questione si complica al momento di provare caricare il peso su questa gamba ”debole” e deformare l’interno al pari dell’esterno.
Non ci ho capito un cavolo oppure ho detto qualcosa di sensato?
In linea di massima sono d'accordo con te, occhio però che è un attimo finire sul interno. Penso che a caricare l'interno ci si arriva di conseguenza di fare tutto bene e piegare parecchio ma in modo naturale, senza pensarci, altrimenti ci si finisce sopra al 70-80%
 
Colgo l’occasione per una domanda.
In tutti i post di questo forum in tema scuola moderna, camoeggia l'ossessione di caricare l’esterno, immagino ci si riferisca al momento di massima forza centrifuga e di conseguenza massima deformazione dello sci.
Io scio da 50 anni ma non ho mai capito a fondo cosa si intenda, poiché più vedo sciare i “capi”, più noto che deformano anche l’interno poi, osservando le rotaie che lasciano sulla neve si vede che l’interno incide il manto, eccome!
Il messaggio che martella di continuo qui dentro, se letto superficialmente, potrebbe essere fuorviante, tanto da far pensare che a metà curva bisogna stare 100%. / 0%.
A mio avviso, al di là di non cadere sull’interno e non dissociare, mio avviso la vera difficoltà dello sci di pista sta, lo scoglio cge separa un pro da un amatore, è proprio l’avere prima il coraggio, poi la tecnica, di buttare dentro il ginocchio interno, per prendere lo spigolo sull’interno (e fino a qui ci si può ben riuscire) ma poi la questione si complica al momento di provare caricare il peso su questa gamba ”debole” e deformare l’interno al pari dell’esterno.
Non ci ho capito un cavolo oppure ho detto qualcosa di sensato?
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Questa è la pressione dello sci interno (grigio) e di quello esterno (blu) dell'istruttore Top a destra e di Ted a sinistra. Si vede chiaramente che chi guida e conduce è l'esterno che ha sempre più carico dell'interno. Quest'ultimo ha poco carico nel caso dell'istruttore e circa la metà dell'esterno nel caso di Ted a 3/4 di curva.
 

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Il problema vero è che caricare l'interno è molto più facile e molto meno efficace.
Caricare l'interno è molto facile se lo tieni piatto e ci cadi sopra, con il tipico effetto"gamba stinka".
Caricare l'interno quando butti dentro il ginocchio, come nei fermo immagine GS CDM, non solo è difficilissimo, ma ti fa venire le mutande marroni al pensiero di una risonanza ai crociati.

Cos'è invece l'ultima immagine in thumbnail con l'interno scarico e scritto Pitch 14°?
 
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@Vettore, oddio non esageriamo, nel senso che anche noi mortali riusicamo a non internare e usarlo quel poco che serve.
la cosa sorprendente e quanto lo usa Ligety...siamo vicino al 50%, non poco, normalmente si dice max 70/30., eppure non mi pare che sciii male! HIHIHI :TTTT :ad:
 
P.S. guardati nel reportage GOM il video di Gianpa: a causa della neve che "sfonda" (appena spinge l'esterno il manto cede..), in maniera consapevole o meno, lo dirà lui, guarda come usa bene l'interno...spesso sono le condizioni a decretare la tecnica. Ma rimane quanto sopra: "cadere dentro" è molto più facile che rimanere sopra l'esterno...
gianpasal.jpg


Gianpa sull'esterno ci è poco, tanto che lo deve recuperare a fine curva....guarda che bella sforbiciata qui, e non è l'unica....perde tempo con l'estensione invece di buttare il ginocchio interno sulla neve, cosa che produrrebbe inclinazione da subito e conseguente appoggio sull'esterno. Da tergo si nota meno ma qui siamo delle vecchie troie.
 
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Io da quel che so, il carico ideale è ben ripartito tra esterno ed interno... in svariati casi (poca pendenza) si parla di 50-50 e più spesso si cade nel 60-40...
Parliamo della teoria della perfezione, qualcosa che forse non esiste.

Come hanno scritto in molti, è più facile e naturale appoggiarsi sull'interno che sull'esterno, pertanto si parla tanto di focalizzarsi sull'esterno perché uno sciatore normale, se va bene, scia 60 interno 40 esterno, e per spostare anche solo un 5% sull'esterno deve cambiare totalmente modo di sciare e impegnarsi tantissimo.


Guardando questi grafici è inevitabile fare i conti con la fisica: Ligety produce una velocità in curva assurda pur rimanendo rotondo nella traiettoria (che curiosiamente si nota anche dal grafico).
Ligety accelera sempre, in ogni III di curva è alla situazione ottimale per fare velocità, grazie a una curva che inizia più tardi, ad una pressione più equilibrata (più carico l'esterno verosimilmente più lui mi fa frenare), e una curcva che finisce prima, finendogli a far prendere la velocità della massima pendenza, molto prima rispetto all'istruttore.
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Poi alla fine sappiamo che sono in tanti a far velocità anche con la tecnica dell'istruttore, vista la situazione in CdM è più simile a quello.

Se smanettate su YouTube, queste cose hanno un curioso parallelo con il mondo delle corse, e le analisi che circolano sono spesso sulla F1... ce n'è una che analizza l'ingresso curva tipico di Schumacher, che è idealmente come quello del Top Instructor: ritardo in staccata, inizio curva e poi si buttava dentro violentemente a inizio 3° terzo.
Non si può dire non funzionasse, e ovviamente c'era chi invece faceva il contrario: era rotondo in tutta la curva e faceva velocità in altro modo, nemmeno poca, ad esempio uno era Senna.
Anche quello stile funzionava benino
 
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@Vettore, oddio non esageriamo, nel senso che anche noi mortali riusicamo a non internare e usarlo quel poco che serve.
la cosa sorprendente e quanto lo usa Ligety...siamo vicino al 50%, non poco, normalmente si dice max 70/30., eppure non mi pare che sciii male! HIHIHI :TTTT :ad:
Nel grafico danno valore 1 alla massima pressione registrata. L'interno è a circa il 50% di questo valore, vuol dire che la ripartizione è 67% esterno, 33% interno.
Mi sembra che sia maggiormente sull'interno ad inizio curva, probabilmente quando ancora stà cadendo nell'interno curva. Quando poi la curva è impostata il peso va maggiormente sull'esterno. Prima della metà torna a carica l'interno per poi stabilizzare il carico mentre l'esterno viene caricato ancora. Nel momento di massimo carico è l'esterno che lavora maggiormente. Da appena la massima in poi l'interno è stabile in termini di carico.
 
Io da quel che so, il carico ideale è ben ripartito tra esterno ed interno... in svariati casi (poca pendenza) si parla di 50-50 e più spesso si cade nel 60-40...
Parliamo della teoria della perfezione, qualcosa che forse non esiste.

Come hanno scritto in molti, è più facile e naturale appoggiarsi sull'interno che sull'esterno, pertanto si parla tanto di focalizzarsi sull'esterno perché uno sciatore normale, se va bene, scia 60 interno 40 esterno, e per spostare anche solo un 5% sull'esterno deve cambiare totalmente modo di sciare e impegnarsi tantissimo.


Guardando questi grafici è inevitabile fare i conti con la fisica: Ligety produce una velocità in curva assurda pur rimanendo rotondo nella traiettoria (che curiosiamente si nota anche dal grafico).
Ligety accelera sempre, in ogni III di curva è alla situazione ottimale per fare velocità, grazie a una curva che inizia più tardi, ad una pressione più equilibrata (più carico l'esterno verosimilmente più lui mi fa frenare), e una curcva che finisce prima, finendogli a far prendere la velocità della massima pendenza, molto prima rispetto all'istruttore.
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Poi alla fine sappiamo che sono in tanti a far velocità anche con la tecnica dell'istruttore, vista la situazione in CdM è più simile a quello.

Se smanettate su YouTube, queste cose hanno un curioso parallelo con il mondo delle corse, e le analisi che circolano sono spesso sulla F1... ce n'è una che analizza l'ingresso curva tipico di Schumacher, che è idealmente come quello del Top Instructor: ritardo in staccata, inizio curva e poi si buttava dentro violentemente a inizio 3° terzo.
Non si può dire non funzionasse, e ovviamente c'era chi invece faceva il contrario: era rotondo in tutta la curva e faceva velocità in altro modo, nemmeno poca, ad esempio uno era Senna.
Anche quello stile funzionava benino
Questi grafici riportano unicamente la pressione esercitata sul piede. Non sono il percorso che svolgono sulla neve.
Significa che Ted, rispetto all'istruttore, cresce costantemente con la pressione da prima del primo terzo fino al secondo terzo, dove ha il suo massimo livello, poi molla. Fa una curva con costante aumento della pressione fino ai 2/3 per poi mollare.
L'istruttore invece cresce come Ted nel carico ad inizio curva ma poi il massimo carico lo trova dopo il secondo terzo di curva. Significa che non riesce a scappare via dalla curva e deve continuare a spingere fino a quasi la fine della curva.
 
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Gianpa sull'esterno ci è poco, tanto che lo deve recuperare a fine curva....guarda che bella sforbiciata qui, e non è l'unica....perde tempo con l'estensione invece di buttare il ginocchio interno sulla neve, cosa che produrrebbe inclinazione da subito e conseguente appoggio sull'esterno. Da tergo si nota meno ma qui siamo delle vecchie troie.
Se prendesse il 100% di esterni (ma anche solo il 95%) farebbe l'istruttore nazionale.

Mi pare non abbiate chiaro dove sta l'asticella.

Fate i pignoli sia quando il livello è umano sia quando è troppo alto. In pratica sempre.

Quanti sciatori sciano come Gianpa? In che percentile sta? Il fatto che sbagli non rileva. Sbagliano tutti.
 
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