Vettore2480
VETTORE
Ciao a tutti,
Oramai sembra pacifico che, almeno le regioni del centro Italia, dal 3 giugno dovrebbero riaprire, tuttavia con questo governo le strane sorprese son sempre in agguato e non bisogna abbassare la guardia.
Come spiegato già nel thread dedicato al Covid ritengo fortemente discriminatorio il divieto di fruizione della seconda casa fuori regione per due motivi:
- È stata autorizzata all'interno delle regione, cosa che può comportare spostamenti di oltre 400 km, mentre si vieta la fruizione a chi ha la sfortuna di avere la casa oltre confine, anche se a pochissimi km dal domicilio
- Sono state autorizzate attività sociali ad altissimo potenziale di assembramento (aperitivi, frecce tricolori, etc.), mentre si limita il godimento della proprietà privata a chi ha un potenziale di danno molto minore
Nel caso dei proprietari di seconde case non si limita solo la libertà di circolazione, ma anche la proprietà privata, compressa nel libero godimento.
Non dimentichiamo che stiamo pagando anche tasse comunali...
Il collaborazione con il mio avvocato abbiamo redatto il testo di una moratoria da mandare via PEC ai vari ministeri e alle regioni di interesse.
Chiunque avesse interesse a potenziare l’iniziativa è libero di riprendere questa traccia per una sua lettera. Infatti, che se arrivano 20 PEC non ci si fila nessuno, se ne arrivano 200 magari iniziano a prendere in considerazione l’eventuale deroga.
—————
Questa lettera ha lo scopo di richiamare l’attenzione su una problematica sentita da tutti gli Italiani, ma soprattutto dai proprietari di seconde case fuori regione, che più degli altri subiscono un grave pregiudizio alle proprie libertà costituzionali: la “limitazione alla libertà di movimento” che gli impedisce di recarvisi, si traduce per loro “anche” in una “limitazione della libertà di godimento della proprietà privata”.
Le ragioni “contingibili ed urgenti” di tutela della “salute pubblica” che hanno fino ad ora giustificato le predette limitazioni appaiono, allo stato attuale, ridimensionate, ciò è dimostrato dal fatto che il Governo ha allentato le misure di contenimento, consentendo la ripresa di alcune attività sociali che potrebbero avere impatto ben maggiore rispetto al semplice trasferimento di un nucleo familiare presso la propria seconda casa. Inoltre, l’autorizzazione a fruire della seconda casa situata all’interno della regione di appartenenza, in molti casi può tradursi in provvedimento discriminatorio, non tenendo conto in alcun modo del fattore distanza.
In qualità di proprietaro di seconda casa il sottoscritto chie che il Governo, qualora deliberasse di prolungare la chiusura dei confini regionali oltre il 3 giugno, sulla base del parere della Task Force scientifica, prenda seriamente in considerazione la deroga per il caso di mobilità fuori regione motivata dalla fruizione della seconda casa, da accordare per lo meno nelle aree geografiche a minor rischio epidemiologico, e che detta possibilità non sia limitata esclusivamente alle manutenzioni stagionali, ma ne consenta la piena fruizione.
La limitazione delle due libertà subita dai proprietari di seconde case, qualora ulteriormente prorogata, dovrà considerarsi fonte di danno e di responsabilità nei confronti delle autorità, da estendersi anche a quegli amministratori locali che intendessero imporre le predette limitazioni contro una diversa disposizione del Governo.
Osserviamo che il mancato godimento del proprio bene, soprattutto per il caso di una dimora di villeggiatura estiva, corrisponderebbe ad un danno che si estende ben oltre il periodo di contingenza della limitazione, legittimando una più che proporzionale riduzione delle imposte locali (IMU, Tari, Tasi, ecc.), perché detti beni si usano quasi esclusivamente per le ferie.
La presente nota è inviata anche alle Regioni interessate, affinché si adoperino tra loro per favorire una libera circolazione almeno fra regioni limitrofe e a basso rischio.
Con doveroso rispetto porgo distinti saluti.
Oramai sembra pacifico che, almeno le regioni del centro Italia, dal 3 giugno dovrebbero riaprire, tuttavia con questo governo le strane sorprese son sempre in agguato e non bisogna abbassare la guardia.
Come spiegato già nel thread dedicato al Covid ritengo fortemente discriminatorio il divieto di fruizione della seconda casa fuori regione per due motivi:
- È stata autorizzata all'interno delle regione, cosa che può comportare spostamenti di oltre 400 km, mentre si vieta la fruizione a chi ha la sfortuna di avere la casa oltre confine, anche se a pochissimi km dal domicilio
- Sono state autorizzate attività sociali ad altissimo potenziale di assembramento (aperitivi, frecce tricolori, etc.), mentre si limita il godimento della proprietà privata a chi ha un potenziale di danno molto minore
Nel caso dei proprietari di seconde case non si limita solo la libertà di circolazione, ma anche la proprietà privata, compressa nel libero godimento.
Non dimentichiamo che stiamo pagando anche tasse comunali...
Il collaborazione con il mio avvocato abbiamo redatto il testo di una moratoria da mandare via PEC ai vari ministeri e alle regioni di interesse.
Chiunque avesse interesse a potenziare l’iniziativa è libero di riprendere questa traccia per una sua lettera. Infatti, che se arrivano 20 PEC non ci si fila nessuno, se ne arrivano 200 magari iniziano a prendere in considerazione l’eventuale deroga.
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Questa lettera ha lo scopo di richiamare l’attenzione su una problematica sentita da tutti gli Italiani, ma soprattutto dai proprietari di seconde case fuori regione, che più degli altri subiscono un grave pregiudizio alle proprie libertà costituzionali: la “limitazione alla libertà di movimento” che gli impedisce di recarvisi, si traduce per loro “anche” in una “limitazione della libertà di godimento della proprietà privata”.
Le ragioni “contingibili ed urgenti” di tutela della “salute pubblica” che hanno fino ad ora giustificato le predette limitazioni appaiono, allo stato attuale, ridimensionate, ciò è dimostrato dal fatto che il Governo ha allentato le misure di contenimento, consentendo la ripresa di alcune attività sociali che potrebbero avere impatto ben maggiore rispetto al semplice trasferimento di un nucleo familiare presso la propria seconda casa. Inoltre, l’autorizzazione a fruire della seconda casa situata all’interno della regione di appartenenza, in molti casi può tradursi in provvedimento discriminatorio, non tenendo conto in alcun modo del fattore distanza.
In qualità di proprietaro di seconda casa il sottoscritto chie che il Governo, qualora deliberasse di prolungare la chiusura dei confini regionali oltre il 3 giugno, sulla base del parere della Task Force scientifica, prenda seriamente in considerazione la deroga per il caso di mobilità fuori regione motivata dalla fruizione della seconda casa, da accordare per lo meno nelle aree geografiche a minor rischio epidemiologico, e che detta possibilità non sia limitata esclusivamente alle manutenzioni stagionali, ma ne consenta la piena fruizione.
La limitazione delle due libertà subita dai proprietari di seconde case, qualora ulteriormente prorogata, dovrà considerarsi fonte di danno e di responsabilità nei confronti delle autorità, da estendersi anche a quegli amministratori locali che intendessero imporre le predette limitazioni contro una diversa disposizione del Governo.
Osserviamo che il mancato godimento del proprio bene, soprattutto per il caso di una dimora di villeggiatura estiva, corrisponderebbe ad un danno che si estende ben oltre il periodo di contingenza della limitazione, legittimando una più che proporzionale riduzione delle imposte locali (IMU, Tari, Tasi, ecc.), perché detti beni si usano quasi esclusivamente per le ferie.
La presente nota è inviata anche alle Regioni interessate, affinché si adoperino tra loro per favorire una libera circolazione almeno fra regioni limitrofe e a basso rischio.
Con doveroso rispetto porgo distinti saluti.
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