julianross
Well-known member
Non ero mai stato nelle Dolomiti di Brenta.
Per me che vengo da Trieste sono veramente lontanissime, almeno 4 ore di strada. Ma questa è un'annata dove ho deciso di togliermi qualche sfizio e complice le belle previsioni del tempo e due giorni feriali liberi decido che sarà la volta di andare a conoscere questo misterioso e affascinante gruppo montuoso.
La parte più difficile quando ti avvicini a queste montagne è quella logistica. Lette mille recensioni (tra cui i report del caro Blitz), mille articoli, sfogliate mappe cartacee e online... ma ti resta sempre quella sensazione di non averci capito niente perchè gli avvicinamenti ti sembrano sempre troppo lunghi, le ferrate idem, non sai mai come concatenare le giornate, dove è più comodo dormire (anche perchè i rifugi sono quasi tutti pieni sempre), quando affrontare i vari tratti considerando il tempo (che cambia repentinamente) e l'infernale traffico su tratti attrezzati e scalette... un incubo insomma, che mi aveva sempre fatto desistere, anche poi per la necessità, la maggior parte delle volte, di dotazione da ghiacciaio. Ma stavolta sono motivato e ho finalmente le idee chiare.
Alla fine ho mezza domenica libera e decido di portarmi avanti col lavoro: una bella botta di macchina e alle 16.30 sono a Madonna di Campiglio. La mia meta è il Passo Grostè e la soluzione più comoda sarebbe la cabinovia che parte da Passo Campo Carlo Magno ma per vari motivi (comodità di rientro due giorni dopo, costo del parcheggio, costo degli impianti, voglia di farmi una sgambata) decido di parcheggiare al Parcheggio coperto Spinale (3 giorni 14 euro), in pieno centro, dove c'è anche la navetta che va e viene dal Parcheggio Vallesinella. Lì prendo la cabinovia Spinale che mi porta sul Monte Spinale a 2100m circa.
Il percorso odierno è molto semplice: sentiero 331 fino al Rifugio Graffer, poi 301 per il Rifugio Stoppani proprio sul Passo Grostè. Lì passerò la notte in modo da partire presto l'indomani già in quota. Ci sarà qualche saliscendi ma sono solo 500 metri scarsi di dislivello e 5km lineari: perfetto per farmi venire fame per la cena...
Sceso dalla cabinovia le Dolomiti di Brenta mi accolgono così (in angolo a destra il Rifugio proprio sul Passo Grostè):
Per me è tutto nuovo, arrivo al primo bivio ma indugio su tutto quello che mi aspetterà nei prossimi giorni
Intanto pascolando in perfetta solitudine (gli impianti avevano chiuso nel frattempo) mi avvicino alla meta
con bei nuvoloni che vanno e vengono...
Ma è già tempo di prima sosta nell'affascinante Rifugio Graffer. Avrei preferito dormire qui, essendo un rifugio vero e proprio e non un albergo, ma ho deciso di fare più dislivello possibile il primo giorno e anche 200 metri risparmiati domani saranno preziosi.
Quindi via su per la pista da sci ed eccoci al Passo Grostè... ci sono varie possibilità, dove andrò domani?
Intanto mi guardo un po' in giro...
E poi vado a prendere possesso dei miei appartamenti (comodo letto con piumone in cameretta con 3 tedeschi), doccia e abbondante cena...
Prima di dormire rapido passaggio all'esterno dove ci sono 7 gradi
e via a letto sperando che le previsioni per una volta siano azzeccate...
La mattina appare nebbiosa ma già facendo colazione sopra le nuvole si inizia a intravedere qualcosa di interessante
C'è una leggera nebbiolina ma la strada è lunga e c'è poco tempo per indugiare e alle 7.50 sono già in marcia
Ma io devo andare in quella direzione e mi sembra che la giornata possa effettivamente evolversi positivamente
e anzi, le nuvole mi permettono qualche scatto un po' più interessante
Ah, non ve l'ho detto... sto entrando nel cuore del Brenta e il primo obiettivo di giornata è il Sentiero Attrezzato Benini, che tanti considerano la prima parte del Sentiero delle Bocchette partendo da Nord. Quindi il sentiero 305 fino alla Bocca del Tuckett.
Non mi metterò a fare descrizioni dettagliate perchè si trovano ovunque sulla rete ma inserirò solo qualche foto e qualche breve riferimento.
Il primo tratto è di avvicinamento, tutto in salita, fino al vero e proprio attacco a 2715m. Si passa per bellissimi campi solcati carsici con un panorama magnifico
La prima corda fissa si trova dopo una paretina con passaggio di primo grado
Poi si entra su una bellissima cengia ascendente
che porta su un pulpito panoramico a 2800 metri, con vista sulla prosecuzione del percorso, sempre su spettacolare cengia
e sulla sottostante Bocchetta dei Camosci (2770m)
Sono completamente solo in un posto meraviglioso e la sensazione è fantastica...
Eccomi sulla prima Bocchetta della mia vita, dopo 35 anni che le vedevo sui libri e poi sul web e mi sento un po' emozionato. Mi affaccio dall'altra parte...
e inizia ora il tratto forse più spettacolare, tutto in cengia... ecco il percorso da fare...
e voltandomi indietro quello già fatto (col solito grande enigma di tutte le cenge, ma davvero sono passato di là?)
Il panorama si apre sempre di più e arrivo al primo check-point di giornata
Non sono nemmeno le 10 e c'è una piccola scritta nera che mi ispira
Massì dai, sono solo ma è presto, il cielo è azzurro e la via per la Cima Falkner, anche se non segnata, è di soli 100 metri e molto evidente... e a me piace metterci almeno una cima in un giro così... andata...
Esco dal sentiero tracciato salgo una decina di metri sulla destra seguendo qualche ometto, lascio lo zaino, porto con me solo cellulare e treppiede e mi infilo nel canale.
Se si scelgono i punti migliori non c'è quasi bisogno di arrampicare, bisogna solo stare attenti a non smuovere sassi.
Madonna, più si sale e più è uno spettacolo... sono letteralmente invasato e, grazie anche alla schiena libera da una decina di chili, zompo su come un camoscio seguendo i rari ometti puntando a una forcellina. 10 metri di numero prima di raggiungerla si abbandona il canale dirigendosi verso sinistra e c'è l'unico punto un po' aereo dove fare veramente attenzione con 3-4 passi sicuri.
Si sbuca già in cresta con una visione fantastica di Cima Brenta e la sua vedretta
e in un attimo si è in cima (venti minuti scarsi dalla deviazione sul Sentiero Benini, merita alla grande)
Sono solo le 10.20 di mattina e mi sono già riempito gli occhi per 4 gite. Resto in estasi in cima per 10 minuti...
Ma ho raggiunto le 50 foto e devo interrompere il racconto...
Che proseguirò domani...
Per me che vengo da Trieste sono veramente lontanissime, almeno 4 ore di strada. Ma questa è un'annata dove ho deciso di togliermi qualche sfizio e complice le belle previsioni del tempo e due giorni feriali liberi decido che sarà la volta di andare a conoscere questo misterioso e affascinante gruppo montuoso.
La parte più difficile quando ti avvicini a queste montagne è quella logistica. Lette mille recensioni (tra cui i report del caro Blitz), mille articoli, sfogliate mappe cartacee e online... ma ti resta sempre quella sensazione di non averci capito niente perchè gli avvicinamenti ti sembrano sempre troppo lunghi, le ferrate idem, non sai mai come concatenare le giornate, dove è più comodo dormire (anche perchè i rifugi sono quasi tutti pieni sempre), quando affrontare i vari tratti considerando il tempo (che cambia repentinamente) e l'infernale traffico su tratti attrezzati e scalette... un incubo insomma, che mi aveva sempre fatto desistere, anche poi per la necessità, la maggior parte delle volte, di dotazione da ghiacciaio. Ma stavolta sono motivato e ho finalmente le idee chiare.
Alla fine ho mezza domenica libera e decido di portarmi avanti col lavoro: una bella botta di macchina e alle 16.30 sono a Madonna di Campiglio. La mia meta è il Passo Grostè e la soluzione più comoda sarebbe la cabinovia che parte da Passo Campo Carlo Magno ma per vari motivi (comodità di rientro due giorni dopo, costo del parcheggio, costo degli impianti, voglia di farmi una sgambata) decido di parcheggiare al Parcheggio coperto Spinale (3 giorni 14 euro), in pieno centro, dove c'è anche la navetta che va e viene dal Parcheggio Vallesinella. Lì prendo la cabinovia Spinale che mi porta sul Monte Spinale a 2100m circa.
Il percorso odierno è molto semplice: sentiero 331 fino al Rifugio Graffer, poi 301 per il Rifugio Stoppani proprio sul Passo Grostè. Lì passerò la notte in modo da partire presto l'indomani già in quota. Ci sarà qualche saliscendi ma sono solo 500 metri scarsi di dislivello e 5km lineari: perfetto per farmi venire fame per la cena...
Sceso dalla cabinovia le Dolomiti di Brenta mi accolgono così (in angolo a destra il Rifugio proprio sul Passo Grostè):
Per me è tutto nuovo, arrivo al primo bivio ma indugio su tutto quello che mi aspetterà nei prossimi giorni
Intanto pascolando in perfetta solitudine (gli impianti avevano chiuso nel frattempo) mi avvicino alla meta
con bei nuvoloni che vanno e vengono...
Ma è già tempo di prima sosta nell'affascinante Rifugio Graffer. Avrei preferito dormire qui, essendo un rifugio vero e proprio e non un albergo, ma ho deciso di fare più dislivello possibile il primo giorno e anche 200 metri risparmiati domani saranno preziosi.
Quindi via su per la pista da sci ed eccoci al Passo Grostè... ci sono varie possibilità, dove andrò domani?
Intanto mi guardo un po' in giro...
E poi vado a prendere possesso dei miei appartamenti (comodo letto con piumone in cameretta con 3 tedeschi), doccia e abbondante cena...
Prima di dormire rapido passaggio all'esterno dove ci sono 7 gradi
e via a letto sperando che le previsioni per una volta siano azzeccate...
La mattina appare nebbiosa ma già facendo colazione sopra le nuvole si inizia a intravedere qualcosa di interessante
C'è una leggera nebbiolina ma la strada è lunga e c'è poco tempo per indugiare e alle 7.50 sono già in marcia
Ma io devo andare in quella direzione e mi sembra che la giornata possa effettivamente evolversi positivamente
e anzi, le nuvole mi permettono qualche scatto un po' più interessante
Ah, non ve l'ho detto... sto entrando nel cuore del Brenta e il primo obiettivo di giornata è il Sentiero Attrezzato Benini, che tanti considerano la prima parte del Sentiero delle Bocchette partendo da Nord. Quindi il sentiero 305 fino alla Bocca del Tuckett.
Non mi metterò a fare descrizioni dettagliate perchè si trovano ovunque sulla rete ma inserirò solo qualche foto e qualche breve riferimento.
Il primo tratto è di avvicinamento, tutto in salita, fino al vero e proprio attacco a 2715m. Si passa per bellissimi campi solcati carsici con un panorama magnifico
La prima corda fissa si trova dopo una paretina con passaggio di primo grado
Poi si entra su una bellissima cengia ascendente
che porta su un pulpito panoramico a 2800 metri, con vista sulla prosecuzione del percorso, sempre su spettacolare cengia
e sulla sottostante Bocchetta dei Camosci (2770m)
Sono completamente solo in un posto meraviglioso e la sensazione è fantastica...
Eccomi sulla prima Bocchetta della mia vita, dopo 35 anni che le vedevo sui libri e poi sul web e mi sento un po' emozionato. Mi affaccio dall'altra parte...
e inizia ora il tratto forse più spettacolare, tutto in cengia... ecco il percorso da fare...
e voltandomi indietro quello già fatto (col solito grande enigma di tutte le cenge, ma davvero sono passato di là?)
Il panorama si apre sempre di più e arrivo al primo check-point di giornata
Non sono nemmeno le 10 e c'è una piccola scritta nera che mi ispira
Massì dai, sono solo ma è presto, il cielo è azzurro e la via per la Cima Falkner, anche se non segnata, è di soli 100 metri e molto evidente... e a me piace metterci almeno una cima in un giro così... andata...
Esco dal sentiero tracciato salgo una decina di metri sulla destra seguendo qualche ometto, lascio lo zaino, porto con me solo cellulare e treppiede e mi infilo nel canale.
Se si scelgono i punti migliori non c'è quasi bisogno di arrampicare, bisogna solo stare attenti a non smuovere sassi.
Madonna, più si sale e più è uno spettacolo... sono letteralmente invasato e, grazie anche alla schiena libera da una decina di chili, zompo su come un camoscio seguendo i rari ometti puntando a una forcellina. 10 metri di numero prima di raggiungerla si abbandona il canale dirigendosi verso sinistra e c'è l'unico punto un po' aereo dove fare veramente attenzione con 3-4 passi sicuri.
Si sbuca già in cresta con una visione fantastica di Cima Brenta e la sua vedretta
e in un attimo si è in cima (venti minuti scarsi dalla deviazione sul Sentiero Benini, merita alla grande)
Sono solo le 10.20 di mattina e mi sono già riempito gli occhi per 4 gite. Resto in estasi in cima per 10 minuti...
Ma ho raggiunto le 50 foto e devo interrompere il racconto...
Che proseguirò domani...
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