Da dove nasce l'odio per gli sciatori e come si può combattere

Io credo che al mondo (in montagna) ci sia spazio per tutto, e debba esserci di tutto. C’è spazio per il kronplatz dalle cento cabinovie riscaldate e per la stazioncina con due seggiovie vintage e tanti boschetti da scoprire.
Anzi proprio l’esistenza di offerte diverse me le fa gustare ciascuna di più, quando mi ci trovo.
Che squallore sarebbe avere solo megacomprensori o solo posticini retró. L’equilibrio per me sta nell’esistenza dell’uno e dell’altro, non della riduzione di tutti a imprecisate vie di mezzo.

Ma infatti mica è la proposta di Torti o del CAI.
Torti si limita a dire che non ha molto senso costruire nuovi impianti di risalita.
Non mi pare una posizione così fuori dal mondo
 
Non credo che lo sci abbia un'immagine particolarmente negativa per la massa (quindi non per il fighetto radical chic che vuole la montagna solo per lui ma bella pulita e senza bosco che diventa difficile la passeggiata), credo che nell'ultimo periodo sia entrato nel mirino di governanti senza scrupoli tesi alla ricerca di un capro espiatorio, gente che sta alla montagna come lo sciatore sta all'ombrellone.
Al netto del fatto che in Italia tutto quello che puzza di "benestante" è visto con sospetto (grazie chiesa cattolica).

Se bisogna farne un discorso socio/politico/economico io sono un operaio a cui piace la montagna e in particolar modo sciare legato anche a un "odio" per il mare. Nonostante sia un operaio non sono sfruttato o perlomeno sono retribuito decentemente (ovviamente il mio lavoro insieme a quello di altri produce una quantità di ricchezza difficilmente quantificabile perché si parla di milioni di €) e comunque faccio dei sacrifici per coltivare le mie passioni sia economiche che di tempo. Per quello che vedo le persone della mia categoria sono mosche bianche. Ammetto di essere un odiatore sociale, ma odio chi sfrutta e i cosiddetti furbi e non di certo chi si è fatto il mazzo sulla propria pelle. Al contrario non sopporto chi ha raggiunto certi livelli sfruttando la pelle degli altri per raggiungere certi status sociali ed economici
 
Contribuisco alla discussione perché si pensa agli impanti e allo sci come turismo.
Ad una domande se lasciare aperto gli impanti in Austria, il ministro austriaco dell'economia ha fatto riferimento al ministro della salute indicando che si tratta di sport. Ricordo che lo sport in Austria è uno dei 4 motivi per muoversi nel lockdown - quindi ha un peso diverso che in Italia.
D'altro canto Kompatscher sembra seguire questa visione - ovvio per locali.

Ieri rispetto a qualche assembramento inaccettabile ad est nelle zone più interessate dal traffico di persone da Vienna, una domanda è stata posta su se fosse giusto e gli è stato risposto al giornalista - non è che se uno va a 200km/h in autostrada e viola le disposizioni di legge per la sicurezza stradale si chiude l'autostrada - si punisce il singolo. Lo stesso deve essere fatto in questi casi - non chiudendo tutto.
Penso abbia grande senso vedere le cose così.


In der Frage der offenen Skigebiete verweist Schramböck auf Gesundheitsminister Rudolf Anschober (Grüne).
"Der Gesundheitsminister sagt ganz klar: Das ist Sport. Und ich sehe es auch so. Ich bin ja auch leidenschaftliche Skifahrerin. Eislaufen vor dem Wiener Rathaus geht ja auch", spannt sie den Bogen von der Bundeshauptstadt in die Wintersportgebiete.
 
Se bisogna farne un discorso socio/politico/economico io sono un operaio a cui piace la montagna e in particolar modo sciare legato anche a un "odio" per il mare. Nonostante sia un operaio non sono sfruttato o perlomeno sono retribuito decentemente (ovviamente il mio lavoro insieme a quello di altri produce una quantità di ricchezza difficilmente quantificabile perché si parla di milioni di €) e comunque faccio dei sacrifici per coltivare le mie passioni sia economiche che di tempo. Per quello che vedo le persone della mia categoria sono mosche bianche. Ammetto di essere un odiatore sociale, ma odio chi sfrutta e i cosiddetti furbi e non di certo chi si è fatto il mazzo sulla propria pelle. Al contrario non sopporto chi ha raggiunto certi livelli sfruttando la pelle degli altri per raggiungere certi status sociali ed economici

Quoto anche le "".

Non potevi scrivere meglio un concetto simile.
 
Premesso che, in questa situazione contingente, io sono stato sempre abbastanza contrario alla riapertura dello sci alpino meccanizzato, poiché mi rendo conto che esso sarebbe gestibile solo in una minoranza di resort, io non tollero il moralismo idiota.
Ti lo sci lo chiudi se veramente credi che sia portatore di contagi, non lo chiudi perché se altri fanno sacrifici allora è obbligatorio che debbano farli tutti.

Continuo inoltre, e non mi stancherò mai di stressare il concetto per cui questo moralismo di cacca, ha generato provvedimenti iniqui e fortemente lesivi dei diritti di tante persone che hanno sempre condotto una vita monastica e si trovano ora, non solo limitate nelle proprie innocue libertà, ma addirittura additate come irresponsabili-lavativi. Inutile ripetere le storture, le iniquità e le idiozie di queste misure...

Ne cito solo una: autorizzata visita agli amici, massimo una al giorno. Tradotto e verificato sul campo: nei festivi tutti girano come TROTTOLE a contagiare tutti gli amici e parenti che hanno, fino a che non li ferma la polizia (mai) allora per quel giorno basta, e si ricomincia il giorno dopo. Chi vuole fare i proprio sport in solitaria, come ha sempre fatto, senza dar fastidio a nessuno, deve chiamare un giurista nel tentativo di interpretare i decreti, comunque la risposta è sempre NO.
 

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Non ci cacano manco di striscio. Semplicemente vogliono evitare qualsiasi problema, perchè la situazione è già piuttosto rognosa. Fanno bene ? Fanno male ? Bisognava essere più selettivi nel consentire o vietare ? Chissà.



Ma se siamo il paese dell'ostentazione....

Qua dentro c'è un vittimismo da quarta elementare...mamma la maestra ce l'ha con me....


Le due cose possono tranquillamente coesistere, anzi l'ostentazione probabilmente rinforza la stupida invidia.
Tra parentesi l'ostentazione l'ho vista in altri lidi, qua da me si dice che la prima roba che si vede sono le palle dei cani e i soldi dei poveretti, a proposito di understatement.
 
Diciamo, a parte l'uscita involontariamente comica, e la stucchevole tirata all'ambientalistabrutto, l'articolo è condivisibile... e credo che lo condividerebbe anche un caiano integralista.

Io perlomeno, che pur essendo socio CAI, proprio caiano non sono, apprezzo i toni.

Più sobrietà, più pacatezza, meno modello apres-ski.
 
Premesso che, in questa situazione contingente, io sono stato sempre abbastanza contrario alla riapertura dello sci alpino meccanizzato, poiché mi rendo conto che esso sarebbe gestibile solo in una minoranza di resort, io non tollero il moralismo idiota.
Ti lo sci lo chiudi se veramente credi che sia portatore di contagi, non lo chiudi perché se altri fanno sacrifici allora è obbligatorio che debbano farli tutti

Non è questa la ragione della chiusura. Il CTS (che io azzererei d'imperio) non ha approvato i vari protocolli presentati (cabine, funivie, etc). Gli ospedali sono pieni e non si vuole gente infortunata nei ps. Sci = spostamenti di masse, cosa vista come fumo negli occhi. Aprire lo sci vuol dire creare sollevazioni da parte di altre categorie: salomonicamente, quindi, tutti chiusi. Neanche ingiustamente secondo me lo sci è visto come un'attività non essenziale ma potenzialmente veicolo di contagi: per gli annessi e connessi, ovviamente, non per il gesto sciistico in sè, sulle piste è pacifico che non ci si contagia.

A me sentire questione di complotti ecclesiastici e ritorsioni morali comincia a far venire l'orticaria. E non sapete quanto mi pesi la privazione dello sci (come sanno i miei amici di forum che non ne possono più delle mie imprecazioni).
 
Premesso che, in questa situazione contingente, io sono stato sempre abbastanza contrario alla riapertura dello sci alpino meccanizzato, poiché mi rendo conto che esso sarebbe gestibile solo in una minoranza di resort, io non tollero il moralismo idiota.
Ti lo sci lo chiudi se veramente credi che sia portatore di contagi, non lo chiudi perché se altri fanno sacrifici allora è obbligatorio che debbano farli tutti.

Continuo inoltre, e non mi stancherò mai di stressare il concetto per cui questo moralismo di cacca, ha generato provvedimenti iniqui e fortemente lesivi dei diritti di tante persone che hanno sempre condotto una vita monastica e si trovano ora, non solo limitate nelle proprie innocue libertà, ma addirittura additate come irresponsabili-lavativi. Inutile ripetere le storture, le iniquità e le idiozie di queste misure...

Ne cito solo una: autorizzata visita agli amici, massimo una al giorno. Tradotto e verificato sul campo: nei festivi tutti girano come TROTTOLE a contagiare tutti gli amici e parenti che hanno, fino a che non li ferma la polizia (mai) allora per quel giorno basta, e si ricomincia il giorno dopo. Chi vuole fare i proprio sport in solitaria, come ha sempre fatto, senza dar fastidio a nessuno, deve chiamare un giurista nel tentativo di interpretare i decreti, comunque la risposta è sempre NO.

Questo è il vero punto.
Non è lesa maestà chiudere lo sci.
Così come non era lesa maestà impedire ai runner di uscire a marzo.

Il problema è farlo a ***** di cane, e senza una motivazione plausibile.
Chiudi lo sci e apri i centri commerciali? Perchè? entrambi presentano rischio contagio (sci probabilmente meno), ed entrambi hanno ricadute economiche importanti.
 
http://bestroutes.it/ski-haters-alloffensiva-come-e-perche-difendersi/

Prendo spunto da questo articolo su un blog (non sparate sul pianista, è mio fratello ....) e mi chiedo:
- è vero che c'è in atto una campagna contro noi sciatori o abbiamo la coda di paglia?
- e come si può combattere?

Proviamo a stare nei ranghi e vediamo che ne esce.

Bell'articolo Teo. Inquadrato nelle polemiche tra sciatori e wwfisti/caiani (e non in un generico moralismo contro lo sci tout court come altri qui sostengono esserci nel Paese) mi pare del tutto condivisibile.

Me lo ricordo tuo fratello, quel video della sciata in collina di tanti anni fa....
 
Ma non c'è nessun vittimismo, nemmeno martiri.
Semplicemente è moralismo d'accatto sposato dal governo. Il classico :"...con n mila morti pensi ad andare a sciare,correre,palestra,ristorante,...".
 
Sarà, ma pur non essendo delle volpi non credo siano tanto imbecilli o in malafede da condannare alla crisi turismo/ristorazione/sport/tempo libero in nome della condivisione del dolore.
 
Chiudi lo sci e apri i centri commerciali? Perchè?

Continuo a leggere questa domanda e mi stupisco che si ponga.

Nella valutazione dei rischi contro benefici è ovvio che si voglia mantenere almeno una parte del consumo per non far fermare l'economia.

Si vede che Confindistria, Confcommercio e' anche le varie associazioni pubblicitarie hanno più peso che le associazioni montane o sciistiche.

Non dico che sia giusto o sbagliato, mi meraviglio solo che non si capisca perché è stato deciso.

Lo sci conta poco. Punto. "Azzardo inutile" lo hanno definito.

E lo dico da mesi, che secondo me non ci sia nessun giudizio morale dalla parte del governo o CTS, quello avviene solo sui social network da vari frustrati di entrambe le fazioni e qualche intervistato in tv o radio.

Come qui. Siamo umani.
 
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