ARCTERYX evoluzione home page

ma io non ho scritto infatti che è diminuita la qualità, parlo solo della comunicazione, anche io ho prodotti arteris

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certo. io sono molto sensibile all' ambiente e se posso, prendo roba che inquina meno per essere fatta.
e Patagonia offre un super servizio post vendita. a me ha cambiato prodotti da 700 euro di listino dop 5 anni di utilizzo, sostituiti con modelli nuovi - sistemato piumini ogni estate a fine uso, sistemato pantaloni sbragati da ramponi..
se solo avessi avuto altri brend, avrei buttato tutto ogni volta..

arc teryx è super sul taglio, è vero. mia moglie ha la giacca da freeride , molto bella. e veste bene.

Sicuramente lo spirito di Patagonia del riciclo e soprattutto del servizio post vendita è encomiabile.

Devo dire che però non saprei come utilizzarlo questo servizio: sono un pigro e se mi devo sbattere per spedire, scrivere cosa mi aspetto, aspettare... beh, faccio prima a sostituire.

Il mio pantalone Patagonia mi piaceva tantissimo, è costruito anche bene, ma si è scolorito in due anni di utilizzo neppure intenso in modo inaccettabile. Che faccio? Lo restituisco al sig, Couinard (o come si chiama) e gli chiedo se me lo sostituisce perché fa ca@are? Come faccio a dimostrare quando l’ho comprato e soprattutto quanto poco l’ho usato (ho altri completi)?

Magro sono “easy” e sostituisco senza problemi.... sarebbero da santificazione!
 
Ripeto: non capisco tutti gli atteggiamenti da talebani.
Un marchio che fa dei capi tecnici di altissimo livello non può fare anche una linea più leggera, una linea più cittadina? Deve fare cose solo per i duri e puri?
E allora, visto che fa anche una linea mimetica dedicata a forze armate e alla caccia (che non vende in Europa) cosa dobbiamo dire? tirare fuori argomentazioni anti militaristiche? contro la caccia?

Quanto al resto, la mia prima Alpha SV ha ormai 20 anni.
L' anno scorso volevo ripararla (scollamento delle striscioline di stoffa interne a diverse cuciture del cappuccio) e contattati mi hanno risposto dicendo che dopo i dieci anni non potevano più prenderla in carico per le riparazioni, ma mi hanno spiegato come fare, quali prodotti usare e commentato le foto che mandavo loro a Vancouver ... è assistenza post vendita anche questa.

Piuttosto, ci sono da fare delle considerazioni circa Goretex vs. i nuovi materiali che le varie case propongono in alternativa.
Innanzitutto, il tessuto Goretex costa e molti cercano di risparmiare usando altri tessuti meno costosi.
Poi mi dicono che la produzione del Goretex è molto meno "environment friendly" di altri prodotti di altre case, ma questo vale per chiunque usi Goretex.
Purtroppo però non ho esperienza di prestazioni come del Goretex: un primo paio di pantaloni in Goretex a tre strati mi è durato 15 anni (circa 320 uscite), mentre un paio di pantaloni in altro materiale dopo due anni (circa 70 uscite) era già da far dire a mia moglie "l'anno prossimo li cambi perchè sono tutti lisi e segnati".
C'è ancora della strada da fare per sostituirlo ...
 
C’è il Dermizax che ha durevolezza notevole e qualità tecniche eccellenti unite ad una mano molto più morbida. Ma costa quasi quanto il Gore ed è usato da pochissimi (che io sappia da Stellar)

Io ho avuto due completi Dermizax mazinga della Vist: entrambi eccezionali.
 
quello che vediamo nella usura del tessuto però nulla ha a che vedere con il goretex

il goretex è la membrana interna che non si vede, il tessuto esterno, che è quello che in genere si consuma male, dipende appunto da tipo di tessuto

al massimo uno può disquisire sui difetti del goretex quando questo si scolla dal tessuto. ad esempio io avevo una patagonia leashless che dopo 5 anni di utilizzo pressoché quotidiano (la usavo in inverno ovunque e in estate in montagna) ha iniziato a scollarsi la lamina goretex dal tessuto.

la patagonia che usavo per sciare invece aveva una membrana non goretex che dopo 20 anni ha iniziato letteralmente a sbriciolarsi

ecco, se invece succede dopo 2-3 anni di uso moderato uno si incavola
 
Ni, nel senso che la mano morbida del tessuto è data anche dall’accoppiamento con la membrana. Più l’accoppiamento con la membrana è rigido a parità di prestazioni e più il capo risulta “cartonato”

Ora i capi top di Norrona hanno una finitura particolare, ma non ho approfondito un po’ perché mi sto disamorando dello sci e un po’ perché quei capi hanno un costo veramente senza alcun senso, per cui sembra che la
Membrana venga tessuta come un maglione... prendetela con le pinze, sta cosa:
Non vorrei essermela sognata [emoji12]
 

.

La direzione che stanno prendendo molti produttori è di proporre materiali alternativi e con proprio brevetto , probabilmente per non pagare le royalties sui capi gore tex (?) i capi di alta gamma di TNF adesso utilizzano un nuovo multistrato che sembra pari se non meglio del goretex , per esempio.

Comunque dopo aver letto questo topic mi sono accorto della pubblicità di arcterix su FB , era già da un po che passava la pubblicità perché ho il ricordo dell immagine , ma non mi ero accorto fosse arcteryx perché non aveva catturato la mia attenzione non essendoci immagini nella natura o in azione.
 
Senza dubbio la qualità della linea da montagna di arcteryx è di altissimo livello, non lo metto in dubbio, trovi ottimi capi di tanti marchi grossi, da northface a salomon.

Patagonia io la compro da 25 anni per due motivi, il PRIMO è l'etica commerciale che l'ha sempre distinta (tanti fanno ottimi prodotti, pochissimi li fanno pensando a tutto oltre che al prodotto) e poi perchè ho giacche che hanno appunto 25 anni e sono ancora perfette... Tra le tante cose di patagonia anche io ho trovato cose top e cose così così, specie se scendi di fascia prezzo, ma continuo e credo continuerò a preferirla a tanti altri.
 
Sicuramente lo spirito di Patagonia del riciclo e soprattutto del servizio post vendita è encomiabile.

Devo dire che però non saprei come utilizzarlo questo servizio: sono un pigro e se mi devo sbattere per spedire, scrivere cosa mi aspetto, aspettare... beh, faccio prima a sostituire.

Il mio pantalone Patagonia mi piaceva tantissimo, è costruito anche bene, ma si è scolorito in due anni di utilizzo neppure intenso in modo inaccettabile. Che faccio? Lo restituisco al sig, Couinard (o come si chiama) e gli chiedo se me lo sostituisce perché fa ca@are? Come faccio a dimostrare quando l’ho comprato e soprattutto quanto poco l’ho usato (ho altri completi)?

Magro sono “easy” e sostituisco senza problemi.... sarebbero da santificazione!

Anche io ho tante esperienze di scarsa resa dei capi Patagonia.
In generale, e questo vale per tutti e non solo per Patagonia, le questioni del riciclo sono più greenwashing che sostanza.
Ha molto senso parlare di riciclo per i beni di consumo, meno senso nei beni durevoli. Inoltre è da una vita che le bottiglie in let vengono riciclate e che la gran parte viene reimpiegata nel tessile, vedi pile..
...non lo ha inventato Patagonia.
 
Per la cronaca

-Arc'teryx ha due linee che si staccano dalla gamma montagna; c'è la LEAF ("Law Enforcement and Armed Forces") e la Veilance https://www.veilance.com/it/en/ che fin dal 2009 si occupa di "navigating and responding to urban environments" (non volevo far copia incolla delle fegnacce marketing ma mi sembra abbastanza chiaro come obiettivo programmatico). Alcuni degli screenshot son stati presi da lì.

- Se per pubblicizzare la nuova alpha SV uso un modello o una modella con tratti fisionomici che si discostano da quelli del canone classico dell' alpinista medio ciò non inficia la validità del guscio. A me non da fastidio ma quando sei un pesce grosso e operi in Nord America devi sottoporti a questi esercizi di "inclusività" anche per svecchiare il marchio. Del tipo
https://www.thenorthface.it/shop/it...ttito-unisex-brown-label-4r4p?variationId=T3R

- A marchi vicini agli ambienti urbani per vocazione o per motivi meramente geografici (AR--Vancouver) succede spesso di avere nutrite schiere di estimatori che non fanno parte della clientela standard ma che finiscono per avere una certa influenza sulle vendite di un prodotto particolare e poi sulla direzione creativa/commerciale del marchio. La maggior parte delle volte non vi è una strategia manageriale precisa dietro ma la reazione ad un fenomeno anomalo riscontrato "sul campo" oppure a proposte commerciali che provengono dall'esterno. Non mi sembra plausibile che da un giorno all'altro un marchio ben radicato e conosciuto nel suo campo decida di abbracciare spritz e fighetti e abbandonare anni e anni di investimenti in r&d marketing ecc. Porto esempi anche qua
https://www.businessinsider.com/silicon-valley-investors-love-fleece-vests-2016-10?IR=T
https://www.highsnobiety.com/p/the-north-face-nuptse-jacket/
https://www.highsnobiety.com/p/supreme-the-north-face-history/

- Arc'teryx non ha il piglio di Patagonia sulle questioni ambientali ma oltre ad avere politiche di garanzia/riparazione notoriamente lungimiranti in america e in canada c'è questo https://www.usedgear.arcteryx.com/

E' bello vedere come visto che ognuno di questi marchi e i capi che producono diventano oggetti con una carica sentimentale fortissima (e visto cosa costano) ci si ritrovi spesso in "tifoserie" di marchi enormi che bene o male devono per forza diversificare e che hanno diversi scaglioni di prodotti e di conseguenza di qualità/utilizzo ecc.

C'è chi adora patagonia, io possiedo qualcosina e mi ci trovo bene. Non sono un fan sfegatato ma riconosco la qualità sulla quasi totalità dei capi.

Ho avuto qualcosa dei marchi nostrani e sorvolo sulle cinesate pruriginose che mi son trovato fra le mani (cuciture esposte, zip quasi mai YKK, miasmi, usura). Arc'teryx se vale la pena (non voglio farmi il guardaroba intero) e se riesco l'ho comprato anche usato e la qualità si è sempre notata (nel mio caso ovviamente, l'errore/difetto c'è sempre in qualunque processo industriale).

Secondo me arcteryx in Italia non sfonda un po' per concorrenza interna (abbiamo abbastanza alternative italiane/europee) e un po' perchè a molti da fastidio la combo taglio/colori blandi/vestibilità che è l'esatto contrario di cosa va qua da noi. In altri Paesi avere un capo con un taglio/vestibilità normale, nero/scuro non è un insulto alla propria street cred da "alpinista vero". rutti scoregge pugni sul tavolo e l'aquilotto 3d su sfondo verde vomito a far vedere quanto sono montanaro....e che vesta bello attillato da ciclista che è pur sempre "tecnico".

Fa ridere poi che alcuni dei marchi nostrani con una percezione di "veracità" altissima li si veda addosso a veri montagnard navigati come i giornalisti di Linea Bianca su rai 1, vero grassroots marketing quello
 
alla propria street cred da "alpinista vero". rutti scoregge pugni sul tavolo e l'aquilotto 3d su sfondo verde vomito a far vedere quanto sono montanaro....e che vesta bello attillato da ciclista che è pur sempre "tecnico".

Dopo aver letto questo, nonostante la mia bassezza tecnica ed ignavia alpina, voglio quanto prima sciare con te. O quantomeno partecipare ad una gara di rutti organizzata dal CAI.

Fa ridere poi che alcuni dei marchi nostrani con una percezione di "veracità" altissima li si veda addosso a veri montagnard navigati come i giornalisti di Linea Bianca su rai 1, vero grassroots marketing quello

Io sto valutando da tempo se farmi un po’ di gabbio mettendo sotto Don Lineabianca quando lo becco a correre sulla circonvallazione di Ascoli. Il problema è che avendo lui agganci uberchiesa poi ho paura di finire all’inferno (con quelli di arcteryx).

Un inferno molto urban e posh.
 
Per la verita io trovo che la paletta colori di Arc’teryx sia abbastanza accesa, decisamente più allegra di quella Black Crows (che pure mi piace una cifra come disegno... poi dovrei vedermela addosso.... con il mio fisicaccio da Dio Greco[emoji13])

È proprio il taglio della Arc a generarmi qualche perplessità: lo trovo molto stretto e lungo.... ma forse quando la provai ero un po’ troppo “in forma”[emoji1787]
 
Io sto valutando da tempo se farmi un po’ di gabbio mettendo sotto Don Lineabianca quando lo becco a correre sulla circonvallazione di Ascoli.

Parli di quello che... una puntata su 3 di Linea Bianca si svolge ad Ascoli e Monte Piselli è la ski resort italiana di riferimento seconda solo al DSS, vero?

Lo stesso che avrà fatto 10 puntate sui Sibillini, non salendo che il polo sciistico più importante sta nel maceratese e che Monte Piselli non fa parte della catena dei Sibillini, vero?

Scusate OT
Ma non dovevate nominarlo...
 
Per la verita io trovo che la paletta colori di Arc’teryx sia abbastanza accesa, decisamente più allegra di quella Black Crows (che pure mi piace una cifra come disegno... poi dovrei vedermela addosso.... con il mio fisicaccio da Dio Greco[emoji13])

È proprio il taglio della Arc a generarmi qualche perplessità: lo trovo molto stretto e lungo.... ma forse quando la provai ero un po’ troppo “in forma”[emoji1787]

ma infatti non volevo dire che tutta la linea ha solo palette monocromatiche però se parti dai vecchi cataloghi (ne ho trovati alcuni del 2006 e 2010) e guardi l’evoluzione di un capo standard come l’alpha trovi 2/3 opzioni non molto sgargianti.

Poi sempre per il solito discorso della diversificazione sono sicuro che ci siano capi di colori belli accesi se uno va a guardare bene.

la roba BC ad occhio mi piace un sacco e sembra fatta molto bene (non ho mai preso nulla in mano purtroppo).
 
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