GioRad
Well-known member
Scusate, più o meno lavoro e non ho avuto tempo di leggere tutto: mi son perso la filiazione di questo topic dalla discussione sul virus. Qual è il nesso ?
Non per colpa mia, lo giuro!
Scusate, più o meno lavoro e non ho avuto tempo di leggere tutto: mi son perso la filiazione di questo topic dalla discussione sul virus. Qual è il nesso ?
Da questo:
e questo:
Quello di Fabio mi sfugge: davanti a una catastrofe del genere il vantaggio di essere in due qual è ? Che i centro-meridionali alzano un muro ?
Perchè devi tentare in tutti i modi di abbassare il livello della discussione? Porta valore, grazie.
Ho capito. Il tuo intervento ha un senso. Quello di Fabio mi sfugge: davanti a una catastrofe del genere il vantaggio di essere in due qual è ? Che i centro-meridionali alzano un muro ?
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quanto evidenziato in grassetto [ndr: la scomparsa dei dialetti] lo ritengo una delle maggiori conquiste dello stato unitario
PA che lavorino in maniera differente, e statali che possano essere licenziati, ormai i tornaconto personali sono estesi in tutto il territorio italiano, come ci ricorda puntualmente la cronaca
Il discorso ha valenza generale, che sia scaturito dallo scrivere del virus non è certo fattore dirimente.
Che se ne parli in libertà, di secessione/separazione/federalismo per una volta… forse il Re è nudo, o quasi.
Allora al Titolo V aggiungiamo la madre di tutte le put.tanate normative, ossia la riforma Bassanini della Pubblica Amministrazione.
Comprendo che per chi non ha a che fare tutti i giorni o quasi con l'ente pubblico la cosa possa sembrare di poco conto o poco meritevole di attenzione.
Ma è la causa della maggior parte dei blocchi e delle ostruzioni nelle procedure della PA.
In sostanza il prof. Bassanini trasferì il potere di firma dal politico al dirigente dell'ufficio ...
Alcuni punti fermi, strettamente personali:
Per esempio sono sicuro che molti veneti si sentono più austriaci che italiani.
Fino a oggi dalla tua parte il discorso più serio che ho sentito fare al proposito era quello di Miglio sulle galline di sua nonna.
Per il resto roba buona per quattro ubriaconi da osteria che si vanno a sfondare di alcolici vari sul pratone, comprensivi di corna.
GioRad prima ti ho cazziato ora ti devo lodare. Intervento molto bello, grazie.
Mah... francamente ne dubito.
Non sono veneto ma di veneti ne conosco una marea, specialmente nelle provincie di Venezia, Padova, Belluno. E tanti anche a Verona città .
Mai nessuno mi ha confessato di provare particolare affinità verso l’Austria, né tantomeno di sentirsi austriaco (sarebbe del resto una cosa da TSO).
I veneti si sentono veneti... sempre fatto salvo un forte campanilismo come nella gran parte dÂ’Italia.
”Zo dei do leoni i xe tuti teroni” (si fa riferimento alle due colonne poste all’inizio del ponte della libertà ), come dicono scherzosamente a Venezia per differenziarsi orgogliosamente dalla “campagna”...
Tornando ad Austria Felix, notare che nelle cosiddette guerre di indipendenza nostrane, migliaia di Veneti combatterono - coltello tra i denti - per gli Asburgo CONTRO i Savoiardi-francesi, e per Veneti si intenda anche tanti Bresciani e Bergamaschi. Tali memorie sono rimaste nelle famiglie e comunità... I Veneti probabilmente passerebbero all'Austria IMHO, piuttosto che lo status quo, anche se l'ipotesi prima per loro rimane, IMHO, quella di Repubblica Veneta punto. Per motivi tanto economici quanto "culturali".
Il Veneto, e la Lombardia a est dell’Adda che ha fatto parte per secoli della Serenissima, con l’Austria Felix non c’entrano nulla.
Sono stati una cinquantina d’anni sotto gli Asburgo: tutto qua.
Quanto alle guerre d’indipendenza: i cittadini del Lombardo/Veneto non è che decisero di combattere a fianco degli Austriaci per scelta libera e consapevole... se non lo avessero fatto sarebbero stati disertori.
La flotta di Tegetthoff era in massima parte veneziana e dalmata; i comandi venivano dati rigorosamente in veneziano. Quando sei su una nave da guerra vuoi vincere, indipendentemente da chi hai di fronte: sennò coli a picco e crepi...
Per gli austriaci comunque la cosiddetta terza guerra d’indipendenza costituì un fronte di secondaria importanza: perdere prima o poi il turbolento Veneto e Venezia l’avevano messo in conto.
Fu invece una mazzata tremenda la contemporanea disfatta nella Bruderkrieg contro i prussiani.
Sul desiderio dei Veneti di unirsi all’Austria (che non esiste): sarebbe un’aspirazione da popolo gregario, da pezzenti, da gente senza dignità e senza palle.
Ma non sono così i veneti; è ingeneroso pensarlo.
Io invece considero gli italiani regionali [=il prodotto contaminato del connubio tra italiano standard e dialetti, cioè quello che oggi si parla più o meno dappertutto per la penisola] qualcosa di ... orribile (stavo per dire molto peggio, ma poi mi sono trattenuto).