Slow Ski, solo passato o anche un futuro?

Non tutto mi fa preferire l’oggi.
Avvicinarmi alla montagna con una scimmia da dormire solo un’ora la sera precedente, ed una grossa alea di mistero su quali condizioni troverò, una carica frammista a paura, il fatto che sta per cominciare qualcosa che forse sarà una nuova avventura, ma potrebbe rivelarsi anche una fregatura. Il mangiar bene in baita passa non in secondo piano, ma proprio non sfiora minimamente la mente.

Un avvicinamento al Plan al trentesimo giorno di hp e cielo terzo, non è esattamente la stessa cosa, so esattamente cosa mi aspetterà e la notte prima dormo sonni tranquilli, sognando tutt’altro... magari un deep powder day a Ladurno, non so... :D

Premetto che non sono stato mai né al Plan né a Ladurns, però ho una fervida immaginazione... HIHIHI

Diciamo che le mie aspettative non sono le tue
Ma è giusto così, a ognuno il suo, ma la vita va avanti non indietro

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Crovella basta e avanza, lui Cominetti e Merlo una bella banda per i quali la montagna è cosa lora. Elitari al massimo, schifano gli altri
 
io sono dell'idea che a loro nemmeno piaccia così tanto la montagna

a loro piace una idea della montagna che si sono fatti in testa e nei loro salotti, e siccome la montagna la frequentano poco, si dedicano a pontificare
 
Mica devi rispettare l'anagrafe, ma l'Idea platoniana che era rimasta scolpita nella tua memoria ai tempi d'oro.
 
Chi ha scritto quell’articolo avrebbe potuto risparmiarsi battute sui polli da spiumare.
È intriso di preconcetti risibili a loro volta.
Però ha il pregio di iniziare una discussione, una riflessione.
Al netto di certe intemperanze, posto che non si può tornare agli anni 60 (e la cosa mi dispiace più che altro per la neve) la questione sulla velocità e sulla scarsa conoscenza dei fondamentali è centrale. La preoccupazione è sacrosanta!
Non per nulla escono poi fuori questi appelli che, secondo me, sono indice di quanto malato sia lo sviluppo sciistico moderno.

https://www.ildolomiti.it/societa/2...-finisce-e-torniamo-a-casa-sulle-nostre-gambe
 
Non so se usciamo troppo dell'argomento, ma riguardo alla vigilanza sulle piste da sci sarei favorevole anch'io all'implementazione con personale qualificato. Personalmente, essendone un volontario, valuterei in alcuni casi l'uso della Protezione Civile.
 
La protezione civile non ha poteri. Ma il problema non è sanzionare. Già dai tempi di Manzoni è risaputo che serve ad una cippa.

Bisogna entrare nelle teste, mutare atteggiamento, stile di vita: impossibile!

Tanto lo sci è destinato a ritornare roba da ricchi e la selezione del portafoglio porterà a minore affollamento. Non è detto a maggiore educazione. Anzi....
 
La protezione civile non ha poteri. Ma il problema non è sanzionare. Già dai tempi di Manzoni è risaputo che serve ad una cippa.

Bisogna entrare nelle teste, mutare atteggiamento, stile di vita: impossibile!

Tanto lo sci è destinato a ritornare roba da ricchi e la selezione del portafoglio porterà a minore affollamento. Non è detto a maggiore educazione. Anzi....
Vero, ma può servire da deterrente e comunque fare segnalazione a chi di dovere a costo quasi zero visto che siamo volontari. È generalmente rispettata dalla popolazione al pari delle forze dell'ordine
 
Negli anni 80 avevamo 40 anni in meno, come ha ricordato qualcuno, e questo falsa la prospettiva: ci si dimentica che in quegli anni la montagna si stava spopolando, cosa che continua tutt'oggi dove non c è turismo per "polli", e vorrei vedere cosa sarebbe successo senza DSS, certo è business, ma è il prezzo da pagare per far vivere un territorio.
Qui in Friuli Venezia Giulia la Promotour che gestisce gli impianti è in perdita da anni, potrebbe essere cattiva gestione o un modo per ridistribuire risorse in un territorio svantaggiato, fate voi, ma di certo nessuno vorrebbe tornare indietro........
 
No, dai, non continuiamo con sta solfa dello spopolamento e del turismo toccasana.
Non penso lo neghi neppure quel nostalgico che ha scritto l’articolo. E se anche lo negasse, pazienza, c’è chi riesce a negate addirittura lo sterminio nazista o la rotondità dei pianeti....
 
Si, si, continuate a fare battute, ignoranti miscredenti! Io lo so’ che la terra e’ piatta!!! Se fosse tonda l’ acqua dei mari cadrebbe!
 
Arge Old.jpg

Io credo che alla base di questi articoli ci sia un mal di vivere, dovuto anche al passare degli anni e dal fatto di non essere ritenuto più così interessante da chi è più giovane, la difficoltà ad ad adeguarsi alle nuove tecniche ai nuovi materiali, a non poter disporre di una certa passata destrezza, il tempo passa..

E' vero che lo sci sulle Dolomiti ha spesso una deriva Riccionese, ma come si fa ad avere nostalgia dello slow ski anni 70/80??
Forse lo slow si confonde con le ore di attesa in coda ad un impianto minimale e lento, 1 ora e più di coda per 10 minuti di discesa tra gobbe, ghiaccio, pietre e terra..
Quello non era amore per lo sci, era folle e cieco conformismo, assalto all'acquisto delle seconde case o posto in campeggio in località improbabili, costruzione selvaggia, di abusi edilizi, scempi (e poi purtroppo spesso dissesti e fallimenti), coda al market, coda in pizzeria, coda al pub, ingorghi inimmaginabili alla base impianti, code al self service, code ai bagni, code a salire ed a tornare a casa con l'auto.

Io ho casa ad Argentera (CN) stazione che non riesce (al momento e non per sempre spero) a sopravvivere, guardate questa foto dei tempi " della valanga azzurra" piazzale invaso dalle auto, parcheggiate anche lungo la statale, caos assoluto, osservate si vede lo skilift baby dove la coda parte già da metà pista, follia pura...

Ora tutto questo non esiste più, c'è la crisi, ci sono altre priorità, ma in realtà non esiste più perchè pochi sono sempre stati i veri appassionati, era solo uno tsunami emotivo, una moda che induceva a comportamenti ovini come sopra descritto, irrazionali e che sono stati in parte per fortuna abbandonati perchè ammassarsi per ammassarsi, tanto vale andare al centro commerciale od allo stadio che tanto sono più vicini...

Peccato perchè ai veri appassionati oggi le piccole località permetterebbero di acquistare alloggi a prezzi di utilitarie, godere di poca gente sulle piste, di ottima neve, di costi di stagionali o skipass ridottissimi, integrare sciate tradizionali, con Freeeride sci alpinismo ecc...

Ma purtroppo non c'è la passione, ma quella più di tanto non è mai esistita.. Per questo oggi le località Sciistiche più ricche ed organizzate possono permettersi di offrire attrattive collaterali che attirano tutti soprattutto a chi dello sci interessa ben poco, ma non vuole farsi mancare nulla in settimana bianca, a parte forse le ore di sci :(
 
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