Una percentuale notevole di sciatori, per usare un eufemismo, carica troppo l'interno e lo fa ben prima della fase di cambio (per esempio Petrus).
Quindi per iniziare, dobbiamo tutti stare di più e più a lungo col carico sull'esterno.
Arrivati al momento topico, quando abbiamo deciso che la curva deve finire, secondo me l'impulso del fine curva lo dà il movimento di "ribaltamento" che coinvolge tutto il corpo, che ha l'obiettivo di far smettere lo sci di girare riducendo l'inclinazione, e portare il bacino alto-avanti-interno. Avete presente quando in GS fanno la doppia puntata, con entrambe le braccia? Ecco, quella roba lì. Questo movimento ha come fulcro l'esterno, quindi quando inizia il raddrizzamento l'interno è ancora leggero (nell'immagine sotto sembra ancora piuttosto scarico).
Una volta generata la forza di raddrizzamento, bisogna avvertire un'accelerazione (vera o apparente non importa) dovuta al fatto che lo sci inizia a curvare meno andando verso la pendenza. Immediatamente dopo, il carico inizia ad essere trasferito sul nuovo esterno (che è ancora sul vecchio spigolo), il vecchio esterno viene "richiamato" (è qui che, se necessario, si assorbe ritraendo l'esterno, evitando un eccessivo innalzamento del bacino) e gradualmente scaricato, fino alla fase di sci piatto, quando il nuovo esterno avrà il 100% del carico.
1- momento topico
2- il carico inizia ad essere trasferito al nuovo esterno
3 - l'esterno, ormai scarico, viene "richiamato"
L'ultima immagine non ve la metto ma la potete immaginare: sci piatto e interno sollevato.
BONUS OFF TOPIC: notare il terzo appoggio con bastone sinistro che pare addirittura un po' piegato.