Pareri, commenti, consigli?

Puoi benissimo invertire su uno sci solo, anzi, è un ottimo esercizio. Però Gellie in altri video insegna il trasferimento del peso sul nuovo esterno un attimo prima di invertire

Perfetto, il trasferimento del peso sul nuovo esterno prima di invertire gli spigoli é molto usato anche in coppa. Ma il quesito si pone comunque: come lo trasferisco il peso sul nuovo esterno? Col "passetto"?
 
Il peso sul nuovo sci che sta per diventare esterno lo trasferisci togliendolo al vecchio esterno....se usi invece il vecchio esterno per spingerti o salire sul nuovo esterno fai una cosa non necessaria.
 
Ok, ma Gellie fa questa considerazione: troppo spesso, in fase di cambio, ci preoccupiamo di trasferire il peso da uno sci all'altro, pensando che questo meccanismo sia indispensabile per cambiare efficacemente da una curva all'altra. Eppure uno snowboarder (o, dico io, uno sciatore che scia su un solo sci o che fa "weighted release") non ha sotto di sé un secondo asse su cui trasferire il peso, e nonostante questo riesce a carvare e cambiare in modo fluido ed efficace. Qual può essere allora il meccanismo fondamentale?
 
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Esatto, il movimento fondamentale è spostare il baricentro a valle degli sci, quindi in soldoni o ti spingi sull'interno o smetti di resistere alla centrifuga. In quest'ultimo caso, che è quello che noi leoni da tastiera preferiamo, però vediamo che in verità la catena cinetica parte sempre da un'azione delle gambe (rilassamento). Ma potremmo anche chiamarla "inazione", per capire che un movimento non è sempre la conseguenza di qualcosa che fai, ma anche di qualcosa che smetti di fare.
 

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Anticipo motorio, il movimento non parte dai piedi ma arriva ai piedi

Penso anch'io che la componente fondamentale sia questa. Lo stesso Gellie in uno di quei post invita a guardare lo spezzare il busto non solo come un modo per ottimizzare l'equilibrio sull'esterno, ma anche come movimento essenziale per raddrizzarci e proiettarci verso la nuova curva.

Effettivamente guardando i video di Petrus si nota a volte l'insistenza nella ricerca dell'equilibrio sull'esterno ma manca un po' di intenzione nel proiettarsi verso l'interno della nuova curva, col risultato di dover ricorrere a estensione/spinta sul nuovo esterno per "disincagliarsi" dalla vecchia curva (difetto di cui ovviamente soffro anch'io, tra i tanti...).

Esatto, il movimento fondamentale è spostare il baricentro a valle degli sci, quindi in soldoni o ti spingi sull'interno o smetti di resistere alla centrifuga. In quest'ultimo caso, che è quello che noi leoni da tastiera preferiamo, però vediamo che in verità la catena cinetica parte sempre da un'azione delle gambe (rilassamento). Ma potremmo anche chiamarla "inazione", per capire che un movimento non è sempre la conseguenza di qualcosa che fai, ma anche di qualcosa che smetti di fare.

Sì, in quel video poi Gellie mostra come lo snowboarder per cambiare tolga pressione dalla tavola rilassando le gambe soprattutto a livello delle anche, proiettando così la propria massa giù verso l'interno della nuova curva.

Però non volevo arrivare alla conclusione che dobbiamo cambiare in rilassamento/assorbimento/cedimento. Se fai tutti i movimenti con il giusto timing (il busto a raddrizzarsi per riportarsi sopra gli sci, le gambe sotto a chiudere per riporatare gli sci sotto il busto) non sono convinto che tu debba poi spingere. A quel punto l'estensione sul nuovo esterno è un altro modo per togliere pressione dal vecchio esterno e completare la transizione già iniziata con quei movimenti.

In questo video già postato da Fausto, non credo che la Milani si stia spingendo per entrare nella nuova curva:


O sbaglio?
 
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Una percentuale notevole di sciatori, per usare un eufemismo, carica troppo l'interno e lo fa ben prima della fase di cambio (per esempio Petrus).

Quindi per iniziare, dobbiamo tutti stare di più e più a lungo col carico sull'esterno.

Arrivati al momento topico, quando abbiamo deciso che la curva deve finire, secondo me l'impulso del fine curva lo dà il movimento di "ribaltamento" che coinvolge tutto il corpo, che ha l'obiettivo di far smettere lo sci di girare riducendo l'inclinazione, e portare il bacino alto-avanti-interno. Avete presente quando in GS fanno la doppia puntata, con entrambe le braccia? Ecco, quella roba lì. Questo movimento ha come fulcro l'esterno, quindi quando inizia il raddrizzamento l'interno è ancora leggero (nell'immagine sotto sembra ancora piuttosto scarico).
Una volta generata la forza di raddrizzamento, bisogna avvertire un'accelerazione (vera o apparente non importa) dovuta al fatto che lo sci inizia a curvare meno andando verso la pendenza. Immediatamente dopo, il carico inizia ad essere trasferito sul nuovo esterno (che è ancora sul vecchio spigolo), il vecchio esterno viene "richiamato" (è qui che, se necessario, si assorbe ritraendo l'esterno, evitando un eccessivo innalzamento del bacino) e gradualmente scaricato, fino alla fase di sci piatto, quando il nuovo esterno avrà il 100% del carico.

1- momento topico
2- il carico inizia ad essere trasferito al nuovo esterno
3 - l'esterno, ormai scarico, viene "richiamato"

L'ultima immagine non ve la metto ma la potete immaginare: sci piatto e interno sollevato.

BONUS OFF TOPIC: notare il terzo appoggio con bastone sinistro che pare addirittura un po' piegato.

263832-babi1.png


263833-babi2.png


263834-babi3.png
 
2- il carico inizia ad essere trasferito al nuovo esterno

2- Ecco, "il carico inizia a essere trasferito", non "lo sciatore inizia a trasferisce il carico" :D

Cioè, il trasferimento del carico dovrebbe avvenire in modo "spontaneo" come risultato di una corretta azione di ribaltamento, giusto? Poi naturalmente, se per una serie di motivi questo non avviene o avviene solo in parte, dovrò togliermi d'impiccio con qualche azione supplementare.
 
Condivido l'analisi di Andrea, personalmente sono piu' talebano su questa cosa, per me l'azione parte sempre dai piedi o meglio dal combinato piede/caviglia piu' sei bravo sotto e piu' sei forte a sciare, l'unica cosa che arriva dall'alto nello sci sono i G in curva e la neve quando nevica. La parte alta nello sci a mio parere diventa importante solo a livelli molto alti dal maestro di sci in su per capirci. Nei video è molto piu' facile vedere cosa fa uno con la parte alta del corpo che osservare il movimento dei piedi con gli scarponi nascosti dai pantaloni o dagli spruzzi di neve, l'angolazione delle caviglie, lo sci è piedi e gambe parte sempre tutto da li non da sopra.
Esempio pratico basta pensare ai nostri video sui pianetti stop coi pianetti, pensiamo a tirare curve agonistiche sul ripido ripido, li capite quanto conta quello che si fa con piedi/gambe, la parte alta hai solo il tempo di pensare a tenerla ferma il piu' possibile e hai già risolto tutti i discorsi perchè se così fai a fine curva è già nella posizione giusta, le linee sul ripido e la fase di cambio dipendono da come ti muovi con gli scarponi e le gambe altrimenti derapi e basta. Guardate i video di Nicolo' Colombi fa un lavoro di piedi/caviglie/tibie/ginocchia pazzesco ma appena percettibile all'occhio, con la parte alta cosa fa? Sta semplicemente fermo ed è solido altro che azione motoria che parte dall'alto ma non scherziamo.
Vedo sempre piu' gente ai corsi passare ore a tenere il busto fermo e le braccia messe bene, poi guardi sotto e c'è una pochezza imbarazzante leggeri con questi scarponcini che non sanno da che parte andare nella migliore delle ipotesi, o che sono completamente fermi di piede e a metà muro o tirano il dritto o hanno gia' decuplicato la velocità. Ma senza scomodare Colombi guardate il ns. amico qui Andrea nei suoi video quando sica sul ripido non scia col tronco è tutto piedi e gambe la parte alta gli basta cercare di tenerla ferma (cosa che non è facile visto le centrifughe che generano gli sci moderni).
Solidi e fermi in alto altrimenti si vanifica il lavoro sotto almeno in parte, per il resto concentrarsi dai piedi alla cintura.

Vi faccio un altro esempio per capire se uno non se uno non riesce a visualizzare sul ripido, prendiamo un livello argento vero, lo mettiamo su un muretto rosso e vediamo che si sforza di spezzare o anticipare con la parte alta pero' sotto gli sci li sposta ad ogni curva e non li conduce, e magari ha i gambaletti degli scarponi dritti che puntano la luna cosa gli serve..... altro caso soggetto forte fisicamente con ottime tensioni muscolare nella parte alta (tipo da palestra) dici bene questo in alto è solido e fermo pero' sotto sempre gambaletti dritti e sposta gli sci magari meno dell'esempio precedente cosa facciamo lo mettiamo su un muro rosso e a metà o è ditraverso rispetto alla pendenza o ha fatto il drittone perchè ha perso il controllo ed è arrivato giu' a palla di cannone.
 
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Ciao Manawa, però non è che il busto se ne stà lì solido e composto per magia. Se vuoi che appaia solido, composto, orientato correttamente ecc... devi gestirne l'angolazione e le rotazioni e per riuscirci devi lavorare bene soprattutto a livello di articolazioni delle anche.

Dopodichè sono d'accordo con te che gambe/piedi/caviglie giocano anche loro un ruolo fondamentale durante il cambio. Lasciamo perdere che poi a un certo punto flette piuttosto che estendere, ma cosa fa HH quando chiude la curva?

http://harbskisysems.blogspot.com/2019/12/the-transition-in-skiing-is-themes.html
 
Discorso complicato, sono sicuro che con calma ad un tavolo ne uscirebbero confronti interessanti.
Bisognerebbe provare a cambiare punto di vista, spezzare non è un movimento fine a se stesso ma una conseguenza di tutta un’altra serie di azioni, piegare la caviglia non interessa solo piede tibia, ma è conseguenza di un movimento completo.
il busto solido è si bello a vedersi, ma serve soprattutto a dare una direzione il più precisa possibile al movimento...
mettiamola così, io sciatore con il mio corpo (massa) do la direzione, il piede gestisce la traiettoria. Quando le due cose trovano il punto di contatto abbiamo la cosiddetta “curva perfetta”.

Mi rendo conto che provare a scriverlo e a trasmettere il concetto in poche righe è decisamente complicato:shock:
 
Condivido l'analisi di Andrea, personalmente sono piu' talebano su questa cosa, per me l'azione parte sempre dai piedi o meglio dal combinato piede/caviglia piu' sei bravo sotto e piu' sei forte a sciare, l'unica cosa che arriva dall'alto nello sci sono i G in curva e la neve quando nevica. La parte alta nello sci a mio parere diventa importante solo a livelli molto alti dal maestro di sci in su per capirci. Nei video è molto piu' facile vedere cosa fa uno con la parte alta del corpo che osservare il movimento dei piedi con gli scarponi nascosti dai pantaloni o dagli spruzzi di neve, l'angolazione delle caviglie, lo sci è piedi e gambe parte sempre tutto da li non da sopra.
Esempio pratico basta pensare ai nostri video sui pianetti stop coi pianetti, pensiamo a tirare curve agonistiche sul ripido ripido, li capite quanto conta quello che si fa con piedi/gambe, la parte alta hai solo il tempo di pensare a tenerla ferma il piu' possibile e hai già risolto tutti i discorsi perchè se così fai a fine curva è già nella posizione giusta, le linee sul ripido e la fase di cambio dipendono da come ti muovi con gli scarponi e le gambe altrimenti derapi e basta. Guardate i video di Nicolo' Colombi fa un lavoro di piedi/caviglie/tibie/ginocchia pazzesco ma appena percettibile all'occhio, con la parte alta cosa fa? Sta semplicemente fermo ed è solido altro che azione motoria che parte dall'alto ma non scherziamo.
Vedo sempre piu' gente ai corsi passare ore a tenere il busto fermo e le braccia messe bene, poi guardi sotto e c'è una pochezza imbarazzante leggeri con questi scarponcini che non sanno da che parte andare nella migliore delle ipotesi, o che sono completamente fermi di piede e a metà muro o tirano il dritto o hanno gia' decuplicato la velocità. Ma senza scomodare Colombi guardate il ns. amico qui Andrea nei suoi video quando sica sul ripido non scia col tronco è tutto piedi e gambe la parte alta gli basta cercare di tenerla ferma (cosa che non è facile visto le centrifughe che generano gli sci moderni).
Solidi e fermi in alto altrimenti si vanifica il lavoro sotto almeno in parte, per il resto concentrarsi dai piedi alla cintura.

Vi faccio un altro esempio per capire se uno non se uno non riesce a visualizzare sul ripido, prendiamo un livello argento vero, lo mettiamo su un muretto rosso e vediamo che si sforza di spezzare o anticipare con la parte alta pero' sotto gli sci li sposta ad ogni curva e non li conduce, e magari ha i gambaletti degli scarponi dritti che puntano la luna cosa gli serve..... altro caso soggetto forte fisicamente con ottime tensioni muscolare nella parte alta (tipo da palestra) dici bene questo in alto è solido e fermo pero' sotto sempre gambaletti dritti e sposta gli sci magari meno dell'esempio precedente cosa facciamo lo mettiamo su un muro rosso e a metà o è ditraverso rispetto alla pendenza o ha fatto il drittone perchè ha perso il controllo ed è arrivato giu' a palla di cannone.

Non sono d'accordo, lo sci è uno spostamento continuo, puoi avere i più bei piedi del mondo ma se sei statico (e per non esserlo devi necessariamente coinvolgere la parte alta dal bacino in su) non vai da nessuna parte.
 
vi dico anche la mia, per quel che vale...

Ci sono movimenti di alcune parti del corpo che percepiamo in modo diverso rispetto a quelli di altre parti.
Intendo dire, a titolo di esempio, che l'indipendenza, specialmente laterale, del tronco (quella che qui si definisce come spezzarsi) è un movimento che nella vita di tutti i giorni facciamo pochissimo. Come conseguenza abbiamo che sciando abbiamo magari l'impressione di "spezzarci" tantissimo, ma poi, se vediamo una foto o un video, ci accorgiamo che tutto si è risolto in pochi cm, quasi impercettibili alla vista.
Viceversa un movimento di braccia che ci sembra minimo, poi, alla prova foto o video, vediamo che magari ha ampliezza di qualche decina di cm.

Questo per dire che forse ha un senso cercare di restare il più fermi possibile con braccia, spalle etc, perchè comunque le muoveremo abbastanza, anche se ci sforziamo di tenerle ferme.
Mentre quando vogliamo indipendenza laterale tronco-gambe, probabilmente non faremo quasi mai un movimento esagerato, proprio perchè è movimento poco comune nella vita extra-sci...

queste le mie impressioni...
 
Non sono d'accordo, lo sci è uno spostamento continuo, puoi avere i più bei piedi del mondo ma se sei statico (e per non esserlo devi necessariamente coinvolgere la parte alta dal bacino in su) non vai da nessuna parte.

Non hai capito nulla zero di quello che volevo dire.

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Discorso complicato, sono sicuro che con calma ad un tavolo ne uscirebbero confronti interessanti.
Bisognerebbe provare a cambiare punto di vista, spezzare non è un movimento fine a se stesso ma una conseguenza di tutta un’altra serie di azioni, piegare la caviglia non interessa solo piede tibia, ma è conseguenza di un movimento completo.
il busto solido è si bello a vedersi, ma serve soprattutto a dare una direzione il più precisa possibile al movimento...
mettiamola così, io sciatore con il mio corpo (massa) do la direzione, il piede gestisce la traiettoria. Quando le due cose trovano il punto di contatto abbiamo la cosiddetta “curva perfetta”.

Mi rendo conto che provare a scriverlo e a trasmettere il concetto in poche righe è decisamente complicato:shock:

Esattamente se sotto non c'è una azione motoria corretta avro' sempre uno spezzare fine a se stesso, se mi lancio da un muro in curva agonistica penso a come piantare gli sci nella neve, cerco di non internare, cerco di non mettermi di traverso, cerco di contrastare le inerzie, cerco mantenere costante la velocità con le corrette agnolazioni, se faccio le cose bene come dici tu alla fine dovrei riuscire a trovarmi come conseguenza di precedenti azioni in anticipo motorio per la curva successiva.
 
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