Caricare le spatole: vero o falso ?

Ma forse nella prima immagine si può intuire.....il punto era che non possiamo sapere che cosa sta facendo lui con il piede destro nella prima immagine...sta premendo con l'alluce e intraruotando la tibia ? Sta chiudendo l'angolo tra piede e tibia sollevando le dita dentro lo scarpone?
Quando Wellness dice cosa fare , ci racconta la sua esperienza motoria che per lui funziona, ...per lo stesso gesto , nella stessa parte di curva altri descrivono sensazioni diverse.
Non ci resta che provare......
 
Ma forse nella prima immagine si può intuire.....il punto era che non possiamo sapere che cosa sta facendo lui con il piede destro nella prima immagine...sta premendo con l'alluce e intraruotando la tibia ? Sta chiudendo l'angolo tra piede e tibia sollevando le dita dentro lo scarpone?
Quando Wellness dice cosa fare , ci racconta la sua esperienza motoria che per lui funziona, ...per lo stesso gesto , nella stessa parte di curva altri descrivono sensazioni diverse.
Non ci resta che provare......

Faccio il punto della situazione, questi sono dati di fatto abbastanza assodati direi:

1) nella fase "sci piatto" tutti mostrano un arretramento più o meno marcato che poi va recuperato, immaginare di farlo in un decimo di secondo pare irrealistico
2) molti sciatori (coppa, istruttori... insomma quelli bravi) mostrano che questa fase di arretramento continua anche dopo, per tutta o quasi la fase di float / profondità
3) nessuno sciatore dà chiaramente l'impressione visiva di essere avanti prima della massima pendenza (o almeno fino a poco prima della massima)
4) dal libro dei Cotelli: un sensore ci dice che in questa fase lo sciatore è "arretrato"
5) dal libro dei Cotelli: un sensore (e la banale visione dei video di qualunque sciatore) ci dice che in questa fase le gambe si estendono e le caviglie si aprono. Come si fa a caricare la spatola facendo questi movimenti? Mi pare impossibile, a meno di non sbilanciarsi in avanti in modo innaturale e inefficace. Il modo più efficace per caricare le spatole è piegare le caviglie facendo pressione sul gambetto dello scarpone. Cosa che lo sciatore fa dalla massima in poi.
6) in tutti i video si nota che i primi spruzzi di neve quando lo sci inizia ad incidere provengono dalle code degli sci. Le punte vengono coinvolte solo dalla massima in poi e spesso è evidente come siano abbastanza sollevate, non deformate e poco coinvolte nell'azione nelle prime fasi di curva.

Ulteriore considerazione mia: l'assunto "devi caricare la spatola perché lo sci così entra in curva facilmente" è smentito dalla banale constatazione che lo sci, dopo il cambio degli spigoli e per tutta la fase di "profondità", NON DEVE GIRARE ma solo essere messo sul nuovo spigolo. Il difficile è proprio NON INDIRIZZARLO ma dare profondità ed essere pazienti, lasciare che lo sci si allontani dal CM mentre il corpo si inclina dentro la nuova curva. Caricare la spatola "per far girare lo sci" in questa fase, anche ammesso di riuscirci, sarebbe la RISPOSTA A UN PROBLEMA CHE NON ESISTE. Quello che riescono a fare gli sciatori evoluti è inclinare lo sci in contropendenza, cioè metterlo sullo spigolo SENZA FARLO GIRARE. Quindi tutta questa esigenza di far girare lo sci in questa fase, io proprio non la vedo.

Concludo dicendo che non bisogna confondere il "portarsi avanti", cosa che in effetti avviene nella prima fase di curva, con l'"essere avanti".
Però le due cose sono ben diverse. Un conto è dire "devi portarti avanti ed esserlo il prima possibile", un conto è "[...] ed esserlo quando serve, cioè quando la curva andrà chiusa effettivamente". Cioè alla fine della fase che Cotelli chiama "estensione-angolazione".

Buona, spero che almeno voi siate a sciare. Io purtroppo no.

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Bene, a questo punto chiedo:
A fine curva per tornare avanti mi alzo sul vecchio esterno , su quello nuovo o su entrambi ?

ps scusate se sono un po’ assente , ma tra lavoro , organizzazione stagione , nascita del bimbo , lavoro , sono leggermente preso di tempo e di testa ...
 
Cesso di resistere alle forze (piegamento-angolazione), non faccio leva su nessun piede, quindi direi entrambi....

se cessi di resistere finisci schiacciato dalle forze .... arriva un punto che devi decidere attivamente di venir via dalla curva ...
quindi devi aprire gli angoli raddrizzando le gambe ..... per forza di cose dovrò premere .... ma più esterno o interno ....
o insieme .....

ve lo chiedo perché ci ho discusso, allenatori federali che dicono cose diverse .... boh boh poi ognuno trova il suo assetto personale che è quello che ti fa far bene .... ma poi non lo dici a nessuno ...
 

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ve lo chiedo perché ci ho discusso, allenatori federali che dicono cose diverse ....

Ecco un altro Fausto, che ha interpellato i 5 continenti con mail, telefono, piccioni viaggiatori....HIHIHI

C'è una sola fonte sicura, questa:


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se cessi di resistere finisci schiacciato dalle forze .... arriva un punto che devi decidere attivamente di venir via dalla curva ...
quindi devi aprire gli angoli raddrizzando le gambe ..... per forza di cose dovrò premere .... ma più esterno o interno ....
o insieme .....

ve lo chiedo perché ci ho discusso, allenatori federali che dicono cose diverse .... boh boh poi ognuno trova il suo assetto personale che è quello che ti fa far bene .... ma poi non lo dici a nessuno ...

La risposta arriva da Phil Mcnichol , allenatore di Bode Miller nei suoi anni d'oro...traduco:
"Non me ne frega una mazza se spingi con la gamba a monte o quella a valle o tutte e due , l'importante è che se il traguardo della gara tra piedi e corpo è l'inizio curva , sul filo di lana non dico di arrivare prima dei piedi ma almeno provarci..". .
 
Ulteriore considerazione mia: l'assunto "devi caricare la spatola perché lo sci così entra in curva facilmente" è smentito dalla banale constatazione che lo sci, dopo il cambio degli spigoli e per tutta la fase di "profondità", NON DEVE GIRARE ma solo essere messo sul nuovo spigolo. Il difficile è proprio NON INDIRIZZARLO ma dare profondità ed essere pazienti, lasciare che lo sci si allontani dal CM mentre il corpo si inclina dentro la nuova curva. Caricare la spatola "per far girare lo sci" in questa fase, anche ammesso di riuscirci, sarebbe la RISPOSTA A UN PROBLEMA CHE NON ESISTE. Quello che riescono a fare gli sciatori evoluti è inclinare lo sci in contropendenza, cioè metterlo sullo spigolo SENZA FARLO GIRARE. Quindi tutta questa esigenza di far girare lo sci in questa fase, io proprio non la vedo.


Ecco, finalmente siamo d'accordo: per fare girare lo sci occorre caricare la spatola; lo si fa appoggiandosi sulle tibie (o "chiudendo le caviglie", come preferite), cioè portandosi avanti.

Il mio problema è stato non aver capito che non volevi girare: volevi andare diritto. :D

Battute a parte, tra il cambio di spigoli e la massima pendenza gli sci girano (o se preferisci devono venire indirizzati). Comunque li si faccia girare (drift, skid, dolphin-like, o quant'altro) questa fase è caratterizzata da un avanzamento (quindi da un carico crescente sulla parte anteriore dello sci), che può essere più o meno marcato, più o meno rapido, a seconda di cosa si vuol fare. L'avanzamento può essere molto rapido se si sfrutta la risposta elastica dello sci.
 
Ecco, finalmente siamo d'accordo: per fare girare lo sci occorre caricare la spatola; lo si fa appoggiandosi sulle tibie (o "chiudendo le caviglie", come preferite), cioè portandosi avanti.

Secondo me non ci si appoggia da nessuna parte. Che le mie tibie nella ricerca della centralità tocchino a un certo punto il linguettone è secondario, è un effetto, non la causa della curva. Questa è la messa sullo spigolo dello sci, che reagisce con la neve, si deforma e curva. Per ottenere questa deformazione devo essere centrato (centrale) rispetto allo sci, quindi nè arretrato nè avanzato come sarei se avessi la preoccupazione di appoggiarmi sulle tibie.

Questa la mia opinione naturalmente, si discute.

Ciò detto, vado ad allestire l'auto. Fausto preparati.
 
Se davvero si dovesse solo restare centrali, si potrebbe sciare anche senza gambetto.

Fai così, apri tutto (ganci sul gambetto e anche lo strap, mi raccomando) e fai una discesa così; poi mi dici che differenza c'è.

L'effetto leva del gambetto è fondamentale per gestire in maniera dinamica la deformazione dello sci. Più lo scarpone è rigido, più la deformazione può essere gestita da movimenti fini e quindi più rapidi.
 
Per la cronaca scio col gambetto praticamente slacciato proprio perchè le tibie devono essere libere di andare avanti e indietro: prima tacca del gancio sopra e sotto.
 
Ok, dall’inversione alla massima gli sci hanno ruotato di 60 gradi (poniamo). Come li hanno fatti questi 60 gradi senza sbandare?
 
L'effetto leva del gambetto è fondamentale per gestire in maniera dinamica la deformazione dello sci. Più lo scarpone è rigido, più la deformazione può essere gestita da movimenti fini e quindi più rapidi.

La rigidità dello scarpone non la valuti sul gambetto ma sulla scarpa, perchè è la scarpa che incide sull'impulso, più o meno fine, più o meno accurato, che dai allo sci col piede. Poi ci son quelli che girano coi gambetti serrati alla morte, e allora sì che devo ricercare l'effetto leva di cui parli !
 
Non è così.

(Tra l'altro, non per niente si chiama flex... e su alcuni modelli si può ridurre rimuovendo le due viti posteriori che rendono meno solido il sistema gambero/scarpa permettendo una maggiore flex-ione in avanti).
 
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