Bah , secondo me la velocità in uscita curva dipende da quanto li sciatore è bravo a fare la linea migliore, rispetto alla pendenza , alla porta , ...... la risposta elastica direi che riguarda più la sua massa , nel senso che se sa' sfruttarla , questa lo spara verso la prossima curva , sta a lui poi però gestire la giusta traiettoria del suo cdm ...o a conservarla in ogni caso.
Però ... ormai mi sono crollate molte certezze....
A tal proposito , a conferma di quanto scritto sopra e a proposito della questione spatola si o no copio e incollo parte di un articolo su Sciare Mag Campus :
"In conclusione, ecco come si caratterizza oggi la sciata soprattutto nelle discipline veloci dello sci alpino:
1) con una grande attenzione all’impostazione della curva (nel 1° terzo di curva). Si genera una forte pressione sullo sci esterno al fine di deformarlo sul raggio di curvatura desiderato. Se ci si inclina prima della presa dell’appoggio sull’esterno lo sci non si deforma (non viene sviluppata la forza centripeta e di conseguenza la forza centrifuga). Conseguenza di ciò è che per riportare lo sci in traiettoria si compie il classico errore della «schiacciata di bacino» a fine curva, azione purtroppo familiare a molti atleti. Notare come l’entrata in curva sia effettuata mantenendo le gambe flesse entro determinati angoli (posizione «corta»), per i motivi prima evidenziati;
2) con una capacità di generare forza centrifuga nel 2° terzo di curva, laddove è massima l’azione della forza di gravità sullo sciatore, mantenendo sempre una buona centralità sullo sci. Questo viene realizzato con la distensione degli arti inferiori che permette di aumentare il braccio (b1) del momento formato dalla coppia forza peso e carico verticale;
3) con lo sfruttamento della forza centrifuga e della coppia raddrizzante per prepararsi all’inversione di spigolo e ad affrontare con il dovuto anticipo la successiva curva. Viene ridotta al minimo la verticalizzazione ed effettuata la chiusura della curva all’altezza della porta appena affrontata. Grande attenzione è riservata alle traiettorie al fine di sviluppare velocità, così da sfruttare anche la forza elastica di ritorno prodotta dal recupero della deformazione dello sci.