Agosto in Dolomiti con Ferrate

Prima di arrampicare ho fatto tutta la gavetta, ferrate comprese, coi miei genitori.

E no, non odio le ferrate, anzi, alcune hanno un valore storico irrinunciabile e mi piace percorrerle.

Ti avevano consigliato Cortina e ti avevano consigliato MOLTO bene. Tra le ferrate più belle senz'altro c'è la Lipella alla Rozes, Punta Anna alla Tofana di Mezzo, la Punta Fiames sul Pomagagnon, la Dibona sul Cristallo.


Però, c'è un però. Sono tutti percorsi in ambiente abbastanza severo. Non è raro percorrerle dopo magari una settimana burrascosa e trovare cavi "fusi" da fulmini o ancoraggi danneggiati da frane.

Non dico di portare due mezze da 60m, ma io ho uno spezzone da 25m di una mezza, un paio di kevlar e un paio di moschettoni sempre sul fondo dello zaino quando sono per ferrate. Basta un kit per gruppo.

Si arriva in un tratto esposto danneggiato ed ecco che hai il materiale per fare una sicura veloce usando gli ancoraggi sopravissuti.

Uno del gruppo va in crisi, va in panico, e udando la corda e gli ancoraggi puoi dargli quel sostegno (e quella sicurezza) per venir fuori dai casini.

Le ferrate sono belle e di soddisfazione se affrontate con lo spirito giusto. Non centrano nulla coi parchi avventura.

E comunque le Pale, per chi ha spirito di esplorazione e avventura, son una figata.
 
Prima di arrampicare ho fatto tutta la gavetta, ferrate comprese, coi miei genitori.

E no, non odio le ferrate, anzi, alcune hanno un valore storico irrinunciabile e mi piace percorrerle.

Ti avevano consigliato Cortina e ti avevano consigliato MOLTO bene. Tra le ferrate più belle senz'altro c'è la Lipella alla Rozes, Punta Anna alla Tofana di Mezzo, la Punta Fiames sul Pomagagnon, la Dibona sul Cristallo.


Però, c'è un però. Sono tutti percorsi in ambiente abbastanza severo. Non è raro percorrerle dopo magari una settimana burrascosa e trovare cavi "fusi" da fulmini o ancoraggi danneggiati da frane.

Non dico di portare due mezze da 60m, ma io ho uno spezzone da 25m di una mezza, un paio di kevlar e un paio di moschettoni sempre sul fondo dello zaino quando sono per ferrate. Basta un kit per gruppo.

Si arriva in un tratto esposto danneggiato ed ecco che hai il materiale per fare una sicura veloce usando gli ancoraggi sopravissuti.

Uno del gruppo va in crisi, va in panico, e udando la corda e gli ancoraggi puoi dargli quel sostegno (e quella sicurezza) per venir fuori dai casini.

Le ferrate sono belle e di soddisfazione se affrontate con lo spirito giusto. Non centrano nulla coi parchi avventura.

E comunque le Pale, per chi ha spirito di esplorazione e avventura, son una figata.

Ecco questo è un post intelligente.
Dal momento che ho poca esperienza in ferrate (ne avrò una decina alle spalle), e nessuna esperienza in ambiente dolomitico, eventuali consigli sono super accettati.
 
Non so se rientra nella tua idea di vacanza, però il mio sogno (purtroppo non ancora realizzato) è la strada degli alpini (sentiero 101) dal rifugio Carducci ad Auronzo di Cadore al rifugio Comici a Sesto. Presuppone due notti in rifugio, perché la traversata dura circa 6/8 ore, però per i paesaggi e le postazioni della 1 guerra mondiale rappresenta una delle più belle ferrate delle Dolomiti.

Troverai una bella descrizione su vieferrate.it
 
Premetto che siamo entrambi ben allenati (due sportivi veri), appassionati di sport estremi e parchi avventura, per cui non abbiamo problemi a gestire panico da altezze, o situazioni adrenaliniche.
Però la nostra esperienza di vie ferrate è basta su percorsi moderatamente difficili/poco difficili ,nel lecchese e sul monginevro.
Non siamo esperti di arrampicata, non siamo mai andati in cordata, e vorremmo evitare situazioni molto tecniche.
Non ci spaventano però situazioni molto esposte o verticali, a patto che siano fattibili anche da chi non ha esperienza per l’appunto, con arrampicate vere e proprie.

Vorrei capire cosa unisce i parchi avventura con le ferrate, capire quale sia uno sport estremo che abbia attinenza con le ferrate. Vorrei capire come possa esistere e come uno possa volere una ferrata esposta, verticale ma non tecnica. Vorrei capire come uno possa voler fare una settimana di vie ferrate ma non essere attrezzato ed in grado di fare un avvicinamento che non sia il semplice sentierino di 2km dal parcheggio auto all’attacco. Vorrei capire perché si confonde ancora arrampicata con ferrata.
Vorrei tanto capire questa moda di voler tutto in maniera veloce, di abbassare la montagna ad un enorme parco giochi.
Vorrei anche capire cosa spinge quelli del Soccorso Alpino a mettere a repentaglio la loro incolumità per salvare la maggior parte delle volte persone deficienti ( in senso etimologico).
Io questo messaggio che è veicolato anche dagli operatori turistici faccio fatica a capirlo.
Questo 3D è esempio fulgido e lampante di come non si va in montagna.
 
Vorrei capire cosa unisce i parchi avventura con le ferrate, capire quale sia uno sport estremo che abbia attinenza con le ferrate. Vorrei capire come possa esistere e come uno possa volere una ferrata esposta, verticale ma non tecnica. Vorrei capire come uno possa voler fare una settimana di vie ferrate ma non essere attrezzato ed in grado di fare un avvicinamento che non sia il semplice sentierino di 2km dal parcheggio auto all’attacco. Vorrei capire perché si confonde ancora arrampicata con ferrata.
Vorrei tanto capire questa moda di voler tutto in maniera veloce, di abbassare la montagna ad un enorme parco giochi.
Vorrei anche capire cosa spinge quelli del Soccorso Alpino a mettere a repentaglio la loro incolumità per salvare la maggior parte delle volte persone deficienti ( in senso etimologico).
Io questo messaggio che è veicolato anche dagli operatori turistici faccio fatica a capirlo.
Questo 3D è esempio fulgido e lampante di come non si va in montagna.

Mamma mia ci siamo alzati con la luna storta oggi eh...
Io non sono un esperto alpinista.
Infatti non sono interessato a scalare chissà quale montagna.
Sono interessato a fare cose mediamente difficili o difficili. Che sono le cose che attualmente sto già facendo.
Non sono interessato a fare cose troppo difficili o addirittura che sfocino nell’arrampicata vera e propria, di cui non ho nozioni.
Ed e scritto bello chiaro.
Forse ti è sfuggito.

Tornando all’introduzione, in questi mesi ho sempre sentito parlare di componente di difficoltà, l’altezza, la paura di vertigini ecc.
se sei abituato a lanciarti col paracadute o con il parapendio, o se sei abituato a percorrere un ponte di triangolini appesi a un filo metallico, a 15 metri di altezza, tra due alberi, che oscillano in continuazione, direi che la componente “paura del vuoto” o “avere forza fisica” è già una parte piuttosto superata.
Poi dove hai letto che voglio il sentierino da 2 km? Io ho detto che mi piacerebbe non spostare l’auto. Non che non voglia camminare 7 ore. Mi pare scritto in un italiano corretto.
Dove hai letto che si confonde arrampicata con ferrata? Anzi c’è scritto proprio il contrario.
Dove hai letto che voglio fare ferrate esposte ma non tecniche?
Io ho detto che ho già fatto ferrate esposte.
È pieno di ferrate esposte che sono poco impegnative. Nel cuneese è pieno.
Ho specificato che non voglio addentrarmi in qualcosa di molto tecnico. In quanto non ho nozioni di arrampicata. Non saprei usare corde e altro.
Il mio post dovrebbe essere d’esempio proprio perché io conosco i miei limiti e non Voglio invadere campi diversi e più difficili.
Mi sa che hai qualche problemino di comprensione del testo.
Non commento neppure oltre perché la tua è la classica risposta di chi non Capisce un *****.
 
Ultima modifica:
in ambiente gardenese mi piace la Oskar Schuster al Sassopiatto, che credo sia stata dimenticata, bella soprattutto per gli ambienti e i panorami, ma anche complessa il giusto.

credo che diversi di noi, caro I.scremin, cercassero di farti rilevare non tanto la differenza tra l'arrampicata e le ferrate, quanto tra le stesse e i percorsi avventura (di cui fanno parte anche certe ferrate dolomitiche tipo M4 e Sciclub18 (fatta, comunque bella per il percorso attrezzato vero e proprio, deprimente per l'essere così avulsa dal contesto alpino), almeno in ambiente dolomitico.
Infatti le ferrate dolomitiche hanno quasi tutte dei punti in comune di cui è giusto tenere conto, come la presenza di lunghi tratti di avvicinamento o di ritorno, da non dare assolutamente per scontati, soprattutto per le difficoltà intrinseche (ghiaioni in salita o discesa, tratti di ghiaccio o neve, tratti franosi o proprio franati, difficoltà orientative etc) ed estrinseche (variabilità meteo, stanchezza, possibili crisi di ansia o panico che non ti avvisano prima della loro venuta).
Detto questo, però sia chiaro che non ci sono preclusioni e ciascuno può andare dove vuole, l'importante è, secondo me, sapere cosa si affronta, di volta in volta, servendosi di guide e video o l'esperienza di chi c'è già stato.
Personalmente ho salito diverse vie alpinistiche ma soprattutto gran parte delle ferrate sui gruppi tre cime-popera, cristallo popena, pomagagnon, tofane, averau/nuvolau, sella, sassolungo/sassopiatto, cir, marmolada, oltre a diverse altre e credo che le ferrate siano una cosa, e le arrampicate alpinistiche una cosa diversa e son convinto che ti abbiano tutti consigliato molto bene.
Da alcuni anni sono in zona val gardena e quest'anno dal 27 luglio al 17 agosto mi farò una scorpacciata di trekking e ferrate quindi forse capiterà di incontrarsi...
buona vacanza !!! vedrai che sarà memorabile per quello che potrai apprezzare !
 
Grazie per la risposta.
Mi incuriosiva di più la parte dolomitica dell’alta Badia/val Gardena.
Ma potrebbe essere un idea anche quella.
Cosa intendi per il “punto di vista ambientale” ?

ti rispondo solo ora, ma matteo harlock ti ha già ottimamente spiegato cosa intendevo per difficoltà ambientali... scusandomi per l'autoreferenzialità, questa è una mia foto del 19 luglio 2016 sulla ferrata bianchi al cristallo di mezzo:

171210-cristallo-ferrate-bianchi-dibona-img3665.jpg



oltre quelle ghiaie sulla sinistra c'è un salto di qualche centinaio di metri... la ferrata in sè è probabilmente molto più facile (ma non per questo meno bella) di alcune di quelle da te percorse finora, ma le condizioni ambientali possono renderla parecchio impegnativa... per questo bisgona essere ben consapevoli di quello che si va a fare e avere un minimo di dimestichezza nel muoversi ad alta quota...

questo ovviamente non vale solo per cortina ma anche per alcune altre ferrate che ti sono state nominate, come appunto le mesules o la shuster... percorsi bellissimi e altamente remunerativi ma assai diversi dalle ferrate di bassa quota cui sei probabilmente abituato (tralasciando i parchi avventura che sono altra cosa)... poi in dolomiti esistono anche percorsi più "moderni" (le già citate magnifici4, sci club 18, ecc.) ma sono poche e sparse qua e là...
 
in ambiente gardenese mi piace la Oskar Schuster al Sassopiatto, che credo sia stata dimenticata, bella soprattutto per gli ambienti e i panorami, ma anche complessa il giusto.

credo che diversi di noi, caro I.scremin, cercassero di farti rilevare non tanto la differenza tra l'arrampicata e le ferrate, quanto tra le stesse e i percorsi avventura (di cui fanno parte anche certe ferrate dolomitiche tipo M4 e Sciclub18 (fatta, comunque bella per il percorso attrezzato vero e proprio, deprimente per l'essere così avulsa dal contesto alpino), almeno in ambiente dolomitico.
Infatti le ferrate dolomitiche hanno quasi tutte dei punti in comune di cui è giusto tenere conto, come la presenza di lunghi tratti di avvicinamento o di ritorno, da non dare assolutamente per scontati, soprattutto per le difficoltà intrinseche (ghiaioni in salita o discesa, tratti di ghiaccio o neve, tratti franosi o proprio franati, difficoltà orientative etc) ed estrinseche (variabilità meteo, stanchezza, possibili crisi di ansia o panico che non ti avvisano prima della loro venuta).
Detto questo, però sia chiaro che non ci sono preclusioni e ciascuno può andare dove vuole, l'importante è, secondo me, sapere cosa si affronta, di volta in volta, servendosi di guide e video o l'esperienza di chi c'è già stato.
Personalmente ho salito diverse vie alpinistiche ma soprattutto gran parte delle ferrate sui gruppi tre cime-popera, cristallo popena, pomagagnon, tofane, averau/nuvolau, sella, sassolungo/sassopiatto, cir, marmolada, oltre a diverse altre e credo che le ferrate siano una cosa, e le arrampicate alpinistiche una cosa diversa e son convinto che ti abbiano tutti consigliato molto bene.
Da alcuni anni sono in zona val gardena e quest'anno dal 27 luglio al 17 agosto mi farò una scorpacciata di trekking e ferrate quindi forse capiterà di incontrarsi...
buona vacanza !!! vedrai che sarà memorabile per quello che potrai apprezzare !

Capisco.
Ma io non conosco questi posto che citi come M4 ecc. non ho idea di come funzioni dalle vostre parti.
Ma nel resto d’Italia ci possono essere situazioni e ambientazioni diverse.
Il tuo commento sui tempi di avvicinamento, ambientali, climatici ecc sono pertinenti e istruttivi.
Perché uno può arrivare da situazioni in cui, una ferrata è a 800 metri di altezza slm.
Bisognerebbe essere costruttivi e aiutare chi non conosce la zona.
Invece sembra che si faccia di tutto per mandare via la gente. Assurdo.
La passione per la montagna dovrebbe avvicinare non allontanare.
Comunque grazie per l’intervento. [emoji4]
 
Non è questione di protagonismo, di essere dinosauri o altro.


Per come la vedo io, andare in montagna, a fare qualunque cosa, serve (in ordine sparso)

- consapevolezza (dei propri mezzi e capacità)
- umiltà (capacità di ammettere e riconoscere, possibilmente in anticipo i propri limiti)
- conoscenza (di ciò che si fa)
- cultura (dell'ambiente montano, di chi lo frequenta e chi assiste chi è in difficoltà)


Il tuo primo messaggio non ha nulla di tutto questo, scusami, ma una persona come te è adatta a fare quelle 3 ferrate quick, fast, social (!) che ti hanno elencato... Sci Club 18, Les Cordes etc... oppure a rimanere su percorsi di valle come la Che Guevara, che hanno finalità molto più sportive che di ambiente.
Non pensare di essere pronto a qualunque ferrata "facile" o "media", perché nel 90% dei casi ti troveresti in percorsi rognosi (già fotografati da qualcuno), con diversi (anche lunghi) tratti senza cavo, ma molto esposti...

E nonostante tutto, potresti comunque avere serie difficoltà o creare serie difficoltà a chi è con te/dopo di te.
Banalmente, scarico di pietre, affollamento sullo stesso tratto di cavo etc... sono cose che, è NATURALE, un novizio che mette il naso per la prima volta in Dolomiti può non farci caso. Ne scaturiscono conseguenze non piacevoli per tutti.

Te lo dice uno che ha odiato per anni le ferrate perché nelle prime esperienze di ferrate (dopo 18 anni di montagna in lungo e in largo con esposizioni a volte superiori), si è trovato scariche di pietre per colpa di gente poco accorta...


E non sono sicuramente come matteo_harlock che ti dice di prenderti dietro 30m, 2 kevlar e 2 moschi (ma 1 cordino d'emergenza dinamico di 4m, 2 HMS e 1 rinvio da arrampicata sì!), ti dico solo di informarti bene sui percorsi che vuoi fare, sul pensare a chi ti porti dietro, sul pensare a quanta gente potrai aver davanti...
 
ti rispondo solo ora, ma matteo harlock ti ha già ottimamente spiegato cosa intendevo per difficoltà ambientali... scusandomi per l'autoreferenzialità, questa è una mia foto del 19 luglio 2016 sulla ferrata bianchi al cristallo di mezzo:

171210-cristallo-ferrate-bianchi-dibona-img3665.jpg



oltre quelle ghiaie sulla sinistra c'è un salto di qualche centinaio di metri... la ferrata in sè è probabilmente molto più facile (ma non per questo meno bella) di alcune di quelle da te percorse finora, ma le condizioni ambientali possono renderla parecchio impegnativa... per questo bisgona essere ben consapevoli di quello che si va a fare e avere un minimo di dimestichezza nel muoversi ad alta quota...

questo ovviamente non vale solo per cortina ma anche per alcune altre ferrate che ti sono state nominate, come appunto le mesules o la shuster... percorsi bellissimi e altamente remunerativi ma assai diversi dalle ferrate di bassa quota cui sei probabilmente abituato (tralasciando i parchi avventura che sono altra cosa)... poi in dolomiti esistono anche percorsi più "moderni" (le già citate magnifici4, sci club 18, ecc.) ma sono poche e sparse qua e là...

Ecco questo post è perfetto. E ti ringrazio.
Non conosco la zona dolomitica. Soprattutto in chiave estiva. Quest’anno sarà il primo.
Ho sviluppato da un paio d’anni la passione per le ferrate in zone paesaggistiche totalmente diverse.
Per capirci questa ferrata, nelle mie zone, è data per difficile e molto tecnica.

https://www.ferrate365.it/vie-ferrate/ferrata-della-sfinge-rocca-corvi/

In realtà io non ho avuto problemi a farla.
Ma perché è pienissima di staffe su cui salire.
Senza per forza dover essere esperti scalatori con nozioni di arrampicata.
Ora, non ne sono certo, ma pensò che il fatto di affrontare parchi avventura, con situazioni anche difficoltose, a svariati metri di altezza, mi abbia in qualche modo aiutato a superare momenti di tensione o adrenalinici.
Alcuni passaggi di certi percorsi, sono decisamente complessi, molto più complessi della maggior parte delle ferrate che io abbia mai fatto.
Ecco perché li ho sottolineati nella presentazione.
Poi magari da voi ci son parchi avventura per bambini che nulla hanno a che vedere con ste cose.
Io penso che certi percorsi, siano di aiuto e propedeutici per imparare a gestire l’ansia, l’altezza, il senso di vuoto che c’è sotto.
Per esempio, ho patito di più un tibetano tra due alberi a 12 metri che un orrido sotto La Thuile a 300 metri di altezza.
Ecco il perché di una certa introduzione.
Al contempo ignoravo una situazione ambientale così estrema e ti ringrazio per avermi aperto gli occhi su questa caratteristica.
Significa che porterò molti più cambi [emoji2]

Mi piacerebbe fare anche il giro della grande guerra.
Dalla val di Fassa sarebbe fattibile?
 
Non è questione di protagonismo, di essere dinosauri o altro.


Per come la vedo io, andare in montagna, a fare qualunque cosa, serve (in ordine sparso)

- consapevolezza (dei propri mezzi e capacità)
- umiltà (capacità di ammettere e riconoscere, possibilmente in anticipo i propri limiti)
- conoscenza (di ciò che si fa)
- cultura (dell'ambiente montano, di chi lo frequenta e chi assiste chi è in difficoltà)


Il tuo primo messaggio non ha nulla di tutto questo, scusami, ma una persona come te è adatta a fare quelle 3 ferrate quick, fast, social (!) che ti hanno elencato... Sci Club 18, Les Cordes etc... oppure a rimanere su percorsi di valle come la Che Guevara, che hanno finalità molto più sportive che di ambiente.
Non pensare di essere pronto a qualunque ferrata "facile" o "media", perché nel 90% dei casi ti troveresti in percorsi rognosi (già fotografati da qualcuno), con diversi (anche lunghi) tratti senza cavo, ma molto esposti...

E nonostante tutto, potresti comunque avere serie difficoltà o creare serie difficoltà a chi è con te/dopo di te.
Banalmente, scarico di pietre, affollamento sullo stesso tratto di cavo etc... sono cose che, è NATURALE, un novizio che mette il naso per la prima volta in Dolomiti può non farci caso. Ne scaturiscono conseguenze non piacevoli per tutti.

Te lo dice uno che ha odiato per anni le ferrate perché nelle prime esperienze di ferrate (dopo 18 anni di montagna in lungo e in largo con esposizioni a volte superiori), si è trovato scariche di pietre per colpa di gente poco accorta...


E non sono sicuramente come matteo_harlock che ti dice di prenderti dietro 30m, 2 kevlar e 2 moschi (ma 1 cordino d'emergenza dinamico di 4m, 2 HMS e 1 rinvio da arrampicata sì!), ti dico solo di informarti bene sui percorsi che vuoi fare, sul pensare a chi ti porti dietro, sul pensare a quanta gente potrai aver davanti...

Concordo su tutto.
Ma il mio messaggio non diceva “sono un fenomeno ditemi cosa fare”.
Anzi, ho chiesto cose che non fossero troppi difficili.
Ma ignorando le condizioni ambientali dolomitiche, e integrando quanto mi hai scritto ora te, mi rendo conto che è un ambiente diverso da quanto affrontato fin’ora.
Il che non significa però dare del deficiente a chi fa una domanda, ignaro dei pericoli della zona.
Perché nessuno nasce “imparato”.
Soprattutto se non local.
Alcuni interventi son stati proprio inutili e stupidi.
Altri come il tuo, molto costruttivo e sicuramente mi possono aiutare.

Ora alla luce di quanto esposto sopra, ovvero, faccio senza problemi ferrate come questa,
https://www.ferrate365.it/vie-ferrate/ferrata-della-sfinge-rocca-corvi/
Ma non conosco l’ambiente dolomitico, cosa potrei fare?
Hai detto bene, sono iper sportivo, e non ho problemi a fare percorsi di ore intere zaino in spalla.
Ovviamente la sicurezza prima di tutto.
Non ho intenzione di correre pericoli e di farne correre agli altri.
Quindi percorsi senza cavo, con situazioni particolari di frane o neve, o dove saper fare un nodo, le eviterei volentieri.
Al tempo stesso, su YouTube è pieno di video di guide che portano gente a fare la loro prima ferrata in percorsi davvero emozionanti come la grande guerra.
E mi piacerebbe farli.
 
Ultima modifica:
Tornando alla domanda iniziale, secondo me che tu vada in val gardena, val di fassa, cortina o val badia non sbagli di sicuro. Ovunque avrai di che sbizzarrirti per una settimana. Secondo me scegli in base alla comodità/costi che trovi. Tieni comunque presente che quei luoghi in agosto sono un formicaio! Metti quindi in conto di trovare qualche coda soprattutto sulle ferrate più famose ;)

Magari poi quando avrai individuato la zona, potremo consigliarti meglio quealche ferrata più meritevole di altre.
 
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