WellnessGourmet
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Io riassumerei la differenza tra fuoripista e pista con tridimensionalità e eterogeneità. (Sottoscrivo anche le analisi di gPasca e JMS-1).
Fuoripista occorre molta sensibilità per adattarsi alle condizioni della neve che variano in continuazione (sia "orizzontalmente" che con la profondità). C'è inoltre molta più libertà nel variare l'assetto sugli sci, perché, su neve morbida, la posizione che dobbiamo assumere per rimanere "centrali" dipende dall'angolo tra gli sci e la superficie, che non è fisso (anzi, soprattutto in neve profonda, deve essere modificato continuamente durante le fasi di curva, per esempio per facilitare lo svincolo e l'inversione). Per me sono queste le caratteristiche che rendono lo sci fuoripista così interessante.
Venendo al video postato da Wellness, non mi sembra di vedere una gran polvere, ma una neve piuttosto trasformata dalla radiazione solare, sulla quale una sciata più aggressiva aiuta.
Devo dire però che a me la sciata del video non piace (il secondo spezzone meglio del primo): troppo movimento nella parte alta e troppa foga, che non mi sembrano necessari per tenere quelle linee (ma dal divano resta il beneficio del dubbio...); e troppa poca sensibilità che è, secondo me, la caratteristica che distingue un'ottimo sciatore fuoripista.
Nel secondo mi sono imposto di stare più fermo con le braccia, la neve era più pesante e il pendio più dolce (il primo era una bella picchiata, lunga e pendenza costante).
La poca sensibilità non capisco bene cosa sia ma ci sta, non sono di certo un ottimo sciatore fuoripista, con quegli sci avrò fatto 10 uscite su polvere, forse; ed è da due anni che faccio freeride con continuità. Insomma sono ancora un novellino. Non ho capito bene ancora quale sia la sciata che mi piace fuoripista, per il momento trovo soddisfazione nel fare le cose che so fare, ma mi guardo sempre in giro per trovare spunti interessanti.
Per esempio quel giorno ero con un ragazzo, ottimo sciatore, che sciava fuori come in pista... Confermando sostanzialmente le mie idee. Ma magari un giorno vedrò qualcuno che le disattende...
Comunque io non so dove l'andate a trovare voi tutta questa polvere fonda... Io in due anni dove ha nevicato anche parecchio tanto meglio non ho mai trovato, anzi quando è veramente fonda non mi piace perché non si prende mai velocità e lo sci (il mio) non risponde. Insomma bisogna andare sostanzialmente dritti, capisco che per alcuni possa essere una goduria, ma per me lo sci è fare curva, sentire la centrifuga.
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La cosa interessante è che propongano lo stesso identico approccio, con movimento-base tipo "dolphin turn" (Klaus Mair nel suo video parla di "dolphin move") e conseguente cambio in assorbimento.
Cosa ne pensate?
1) Che è giusto: su neve fresca devi esasperare i movimenti alto/basso per alleggerire gli sci nella fase di cambio. In pista non occorre. Tuttavia nessuno di loro fa il cambio con assorbimento esasperato, ma solo qb.
2) Che in tutte le sequenze nessuno degli sciatori mostra una sciata che potremmo definire "da freerider". Sono tutti impostati come se fossero in pista. Soprattutto, non danno mai l'impressione di non aver l'esterno non coperto.