Inverno e primavera di là e di qua dal Foscagno - Livigno & Bormio 23/24.03.19

Bello ed interessante!! Posso anche confermare quanto detto di Bormio la domenica!!:D:HIP
Sulle piste direi che la penso un po' al contrario ma sostanzialmente mi piacciono entrambi i posti,
sui paesaggi e paesi concordo.



P.s. [OT noto che i "ValmalencoBoys" hanno sempre sto tarlo di Madesimo, in parte avrete anche ragione, ve la sognate di notte? avrete mica infiltrato qualche amico tra i gattisti?? OT]
 
noto che la nuova seggiovia a trepalle
è stata fatta senza cupola...:shock:

ma lo skilift è stato dismesso?

io salgo su questo weekend,
domenica con tessera fisi sconto 50% sul giornaliero a livigno.
 
La ex sciovia dell'Eira è stata spostata in cima al Mottolino, parte davanti al rifugio e termina all'arrivo della Trepalle. Serve un campetto scuola d'altura ma è anche comoda per chi sale dal paese con la cabinovia e vuole subito andare verso Sponda/Valfin senza passare da Trepalle.

Le seggiole scoperte credo siano sempre materiale ex Vallaccia. Ormai le avevano e le hanno usate.
 
La ex sciovia dell'Eira è stata spostata in cima al Mottolino, parte davanti al rifugio e termina all'arrivo della Trepalle. Serve un campetto scuola d'altura ma è anche comoda per chi sale dal paese con la cabinovia e vuole subito andare verso Sponda/Valfin senza passare da Trepalle.
insomma il mottolino vuole "rubare" i clienti principianti alla carosello, visto che la maggior parte rimangono sul carosello.
 
La ex sciovia dell'Eira è stata spostata in cima al Mottolino, parte davanti al rifugio e termina all'arrivo della Trepalle. Serve un campetto scuola d'altura ma è anche comoda per chi sale dal paese con la cabinovia e vuole subito andare verso Sponda/Valfin senza passare da Trepalle.

Le seggiole scoperte credo siano sempre materiale ex Vallaccia. Ormai le avevano e le hanno usate.

L'idea di "saltare" Trepalle non è male, anche perchè quella pista si sfascia presto essendo esposta ad est. Fino a pochi anni fa c'era la biposto che saliva in 30 minuti di orologio, un'emozione con quelle temperature HIHIHI
 

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L'idea di "saltare" Trepalle non è male

Trepalle, per essere l'accesso che riceve il grosso dei giornalieri, ha il difetto di avere una sola cassa e il parcheggio messo per il lungo, se arrivi appena tardi lasci l'auto a 300 metri dalla seggiovia e fai mezz'ora di coda per il biglietto. Ad Eira hanno fatto un nuovo piazzale (ancora allo stato grezzo, spero lo asfaltino) proprio sotto la seggiovia, poi c'è sempre quello di là dalla strada che permette di scendere direttamente in paese e bigliettare al Mottolino nel caso in cui all'unica cassa della seggiovia nuova ci fosse la fila.
 
Per qualità immagini, dettagli, accompagnamento musicale, riferimenti estivi il report è da 10.

Saluti,
 
L'idea di "saltare" Trepalle non è male, anche perchè quella pista si sfascia presto essendo esposta ad est. Fino a pochi anni fa c'era la biposto che saliva in 30 minuti di orologio, un'emozione con quelle temperature HIHIHI

la ghiacciovia monte della neve, lentissima, lunghissima e vecchissima biposto che se si faceva al mattino era tutta in ombra e in quasi mezz'ora di salita congelava ogni parte penzolante del corpo XD
 
Valdidentro è uno dei pochi posti (nel N. Italia) dove non ho skiato, ma la guardavo da Bormio giusto Domenica e mi sembra un posticino interessante, di quelli un po snobbati che in genere a me piacciono(impianti vecchi e messi a caso non li vedo come un grosso limite)

ci andavo un po da piccolo. Poi non sono piu andato (piu o meno da quando hanno messo le seggiovie nuove a Bormio), ma negli ultimi anni ci sono tornato spesso. . Sarà magari che sciare qui ha un aria... quasi malinconica direi, uno sciare spensierato di tempi andati. non so se è dato dalle piste abbastanza facili o dallo zigzagare tra i boschi. Magari aiuta anche la totale calma che c'è sempre(se non desolazione, anche nei giorni in cui i 3 parcheggi di le motte sono pieni nel comprensorio quasi si ha difficoltà ad incontrare altri sciatori). Anche perchè se si scia guardando l'orologio qua si impazzisce, per andare da le motte fino in cima al le pone si passa un buon 30min sugli impiantiHIHIHI
Alcune piste sono veramente bellissime. Innanzitutto la pista da gigante a le motte è una figata colossale rispetto al canalino (giustamente definito halfpipe in questo report). La Palancana è divertimento puro e dal le pone, osservati dagli sguardi incrociati del gran zebru e della piazzi, si scia in un ambiente che sembra dimenticato da dio nonostante la conca bormina immediatamente sotto ai piedi.
Anche il discorso foripista non viene mai considerato, tutti fissati col vallone a Bormio, ma scendere in Val Lia dal Boron direi che vale tanto quanto se non di piu
 
Livigno ancora manca, la mia esplorazione valtellinese si è arrestata a Bormio.
Comunque riflettevo che, con l'eccezione parziale proprio di Livigno, la Valtellina non attira che merita. Almeno tra gli italiani spesso non viene neanche presa in considerazione a svantaggio di altre zone alpine. Chiaramente le forze in gioco sono ben diverse rispetto ad altre note province alpine (sia Bolzano che Trento, da sole, hanno una superficie territoriale più che doppia rispetto alla provincia di Sondrio, insieme sono quattro volte più vaste), ma nonostante ciò mi sembra "snobbata".

Nel piccolo microcosmo valtellinese c'è un campionario ricco di molte esperienze turistiche alpine diverse.

Livigno ha un vasto comprensorio (sempre innevato), ed è adatta alla MTB. Bormio ha lo sci, le terme, un bel centro storico, e grandi possibilità escursionistiche. Valmalenco e Valfurva si offrono ad alpinisti ed escursionisti in cerca di ambienti tipici d'alta quota. La Valmasino è regno del granito, dei massi e delle pareti.
Le Orobie Valtellinesi sono una Wilderness spinta, per cui se uno è in cerca di luoghi selvaggi, senza bolli CAI né segni di civiltà, basterà risalire le vallate sotto al Coca.

Il tutto condito da una delle migliori e più particolari cucine alpine, ottimi vini rossi, ciclo escursionismo di fondovalle e attraverso il particolare versante retico terrazzato per i vigneti e bei centri da visitare (come Morbegno, Tirano, la stessa Bormio)

Allora perché la Valtellina è così poco considerata?

Sarà anche per la viabilità (la Valle d'Aosta, la Val di Susa, hanno l'autostrada, anche il TAA. ma come detto in questo caso le dimensioni sono troppo diverse), l'accessibilità in generale (il treno si ferma a Tirano, quando dovrebbe arrivare almeno fino a Bormio), e per le non eccellenti doti lombarde nella promozione turistica.

Comunque devo completare col tempo la mia esplorazione.
 
^ Anche come prezzi Bormio e compagnia sono piuttosto competitive.

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Ma se ci va tre quarti di Milano & Brianza!

Negli anni '70 e '80 Bormio d'inverno era piena anche di tedeschi, sostituiti, a partire dagli anni '90 da est-europei ed inglesi.

Però è vero che, anche qui sul forum, quando vengono elargiti consigli si va sempre a finire sul DS o sulla VdA ... (come per gli sci sugli Head, quando esistono anche altre signore marche ... come carpani per esempio ...)
 
Personalmente non amo la Valtellina, sopratutto se si parla propriamente dell’asse dell’Adda.
Clima prettamente continentale da zona endalpica con venti dominanti piuttosto persistenti; scomodità dei collegamenti e pesante traffico con conseguente inquinamento (Che spesso ha poco da invidiare a Milano e Brianza), eccessivo impatto antropico, non solo urbanistico (terrificante) ma anche agricolo. Belli i terrazzamenti, ma se da patch diventano matrice del paesaggio, viene meno l’effetto mosaico e quindi (a mio parere) anche il pregio paesaggistico e infine ecologico.
L’essere circondati da meleti e vigneti non mi fa proprio gioire in epoca di trattamenti.

La tipologia di comprensori non mi entusiasma particolarmente, a parte Bormio, ma come detto da Ste, a mezzogiorno hai già fatto 4 volte le piste.

Che turisticamente non tiri però ho dei dubbi, per i miei gusti è già fin troppo presa d’assalto.

Una menzione ai vini, di mio particolare gusto; e al Bitto, notevole realtà economica per il settore, forse un po’ snaturato in virtù di un disciplinare lasso in fatto di integrazione con mangimi.
La bresaola buon prodotto di trasformazione, ma di ben ridotto impatto a livello territoriale visto il massiccio acquisto di capi da “fuori”
 
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