Interski 2019

Tutte le dimostrazioni:

Manawa, puoi modificare il primo messaggio inserendo questi video? Così chi entra li vede subito ;)
 
... e sul medio Stefano Belingheri scia da paura anche in quel modo lì :D :shock:

Sul corto mi sembra un pelo più impacciato, ma diamogli tempo un paio di discese HIHIHI

+ + + + + + + + + + + +

P.S. Il neozelandese mi piace sempre parecchio.

Bellissima questa discesa... Grazie alla quale possiamo finalmente mettere la parola "fine" sulle differenze tecniche tra noi e loro.

Mi piacerebbe molto vedere Belingheri imitare la loro tecnica. Non sono così sicuro che basterebbero 2 piste. Io ogni tanto ci provo, e non viene fuori niente di buono. Ma proprio niente: quel tipo di cambio è un movimento che proprio non concepisco, andrebbe allenato un po'... Tuttavia penso che sarebbe controproducente impararlo perché bisognerebbe introdurre degli "errori tecnici" che verrebbero rifiutati da un cervello allenato per anni e anni ad evitarli accuratamente.

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Della scuola svizzera non mi piace il cadere sull'interno nelle curve più ampie, è un vizio che hanno i nostri maestri che sciano tutti con SL.

Ho notato anche io, il primo della fila compensa con una base di appoggio importante (nonché esteticamente un po' grezza).
 
Lezioni con gli istruttori:

Edge, bellissime le dimostrazioni degli istruttori dal minuto 8:35! Bravissima l'istruttrice al minuto 8:48, peccato per il tipo meno bravo che la segue e la copre un po' :D

Da notare prima di tutto che NON sono corti in assorbimento "alla giapponese", qui quando flettono e tirano indietro il vecchio esterno cercano sempre l'appoggio sul nuovo esterno. Molto interessante la discesa al minuto 9:06 con l'istruttore che dimostra alcune "phantom turns" che significano anche, appunto, ricerca di appoggio solido sul nuovo esterno.

Poi al minuto 9:19 il dimostratore giapponese (Takao Maruyama?) è seguito da uno neozelandese (Joshua Duncan Smith?) che invece scia "in assorbimento". Per me non c'è confronto ;)

@Manawa, se vuoi imparare a fare il corto cambiando in flessione, quella dimostrazione delle "phantom turns" è da guardare e riguardare fino allo sfinimento :D

Cosa ne pensate? Fatemi sapere se ho detto qualche cavolata...

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Tuttavia penso che sarebbe controproducente impararlo perché bisognerebbe introdurre degli "errori tecnici" che verrebbero rifiutati da un cervello allenato per anni e anni ad evitarli accuratamente.

Wellness, ma tecnicamente qual è la differenza? Nel corto in assorbimento ritrai entrambe le gambe come sulle gobbe? Mentre normalmente fletti solo il vecchio esterno (vedi dimostrazioni dei giapponesi con tanto di "phantom turns")? Mi viene da dire che se ritrai anche il nuovo esterno ti fai volontariamente mancare il nuovo punto d'appoggio, col risultato che ogni tanto perdi il controllo. Cosa ne dici?
 
Ultima modifica:
Edge, bellissime le dimostrazioni degli istruttori dal minuto 8:35! Bravissima l'istruttrice al minuto 8:48, peccato per il tipo meno bravo che la segue e la copre un po' :D

Da notare prima di tutto che NON sono corti in assorbimento "alla giapponese", qui quando flettono e tirano indietro il vecchio esterno cercano sempre l'appoggio sul nuovo esterno. Interessante la discesa al minuto 9:06 con l'istruttore che dimostra alcune "phantom turns" che significano anche, appunto, ricerca di appoggio solido sul nuovo esterno.

Poi al minuto 9:19 il dimostratore giapponese (Takao Maruyama?) è seguito da uno neozelandese (Joshua Duncan Smith?) che invece scia "in assorbimento". Per me non c'è confronto ;)

Takao Maruyama è uno sciatore e dimostratore eccezionale, e fra l’altro ha sfornato molti DVD istruttivi (ovviamente in giapponese...). Nella lezione all’Interski ha fatto vedere solo una piccola parte della sua tecnica, in realtà sa fare praticamente di tutto, flessione, distensione, base stretta o larga, corto carvato o pilotato... mi ricorda molto Richard Berger da questo punto di vista e non solo. Ha una combinazione di disciplina, velocità ed adattamento al terreno pazzesca.
Se vuoi vederlo in azione nelle curve strette ti consiglio questi due video (considera che sono dimostrazioni mescolate ad esercizi):
Nel video dell’Interski la dimostratrice del minuto 9 è Yui Sunohara, la svizzera che la segue mi sembra Nadine Grunënfelder. Gli ultimi due invece sono proprio Takao e JDS.
 

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Nel video dell’Interski la dimostratrice del minuto 9 è Yui Sunohara, la svizzera che la segue mi sembra Nadine Grunënfelder. Gli ultimi due invece sono proprio Takao e JDS.

Grazie Edge per le precisazioni, effettivamente chi la segue é una lei e ha il completo del demo team Svizzera... beh rivedendo meglio decisamente brava anche lei :D
 
Wellness, ma tecnicamente qual è la differenza?

La sciata in retrazione è farsi passare sotto gli sci mentre vai sostanzialmente dritto. Tipo sbattere gli sci di qua e di là dal tuo baricentro che sostanzialmente non cambia direzione. Come sulle gobbe: dritto per dritto, assorbendo le gobbe, ma non c'è curva vera.

L'errore tecnico (dal "nostro" punto di vista cioè da un punto di vista race) è il seguente: la pressione sull'esterno arriva solo a fine curva. Una sciata race dove l'obiettivo è quello di spostare il baricentro a destra e sinistra, cioè curvare per davvero, si ottiene andando a caricare l'esterno il prima possibile. Per fare questo non puoi cedere alle forze a fine curva, devi resistere, per portare il baricentro verso il nuovo esterno, andarci sopra, e solo dopo iniziare ad inclinarti dentro la nuova curva.

Se andiamo a vedere i segni che lascia in terra il giappo, vediamo due strisce a fine curva, prima il nulla. Io quando mi giro a guardare le strisce che ho lasciato sono contento se la maggior parte dell'incisione è prima della massima, e non dopo. Prima della massima il giappo non lascia nulla: i suoi sci sono completamente scarichi. Si vede benissimo all'inzio del video short turn postato da edge: per 3/4 di curva lo sci galleggia passando sotto il corpo dello sciatore, poi arriva la pressione a fine curva, dura un amen e poi via, nuovo assorbimento e sci che passa dall'altra parte.

Bellissimo esercizio stilistico, ma per me sciare è un'altra cosa. E poi tutti quei rinculi mi piacciono il giusto, meglio il buon Mc G. che è superfluido.

Sulle curve ampie invece se vedi il confronto con Belingheri, lui è sempre ben piazzato col peso sull'esterno, l'altro molto, ma molto meno, tira di spalla e si inclina troppo, ergo deforma meno lo sci. Anche qua l'esercizio è stilistico: piegone estremo sacrificando la performance. Fermo restando che la differenza non è così evidente: tutti gran sciatori, magari avere i loro piedi...
 
La sciata in retrazione è farsi passare sotto gli sci mentre vai sostanzialmente dritto. Tipo sbattere gli sci di qua e di là dal tuo baricentro che sostanzialmente non cambia direzione. Come sulle gobbe: dritto per dritto, assorbendo le gobbe, ma non c'è curva vera.

L'errore tecnico (dal "nostro" punto di vista cioè da un punto di vista race) è il seguente: la pressione sull'esterno arriva solo a fine curva. Una sciata race dove l'obiettivo è quello di spostare il baricentro a destra e sinistra, cioè curvare per davvero, si ottiene andando a caricare l'esterno il prima possibile. Per fare questo non puoi cedere alle forze a fine curva, devi resistere, per portare il baricentro verso il nuovo esterno, andarci sopra, e solo dopo iniziare ad inclinarti dentro la nuova curva.

Se andiamo a vedere i segni che lascia in terra il giappo, vediamo due strisce a fine curva, prima il nulla. Io quando mi giro a guardare le strisce che ho lasciato sono contento se la maggior parte dell'incisione è prima della massima, e non dopo. Prima della massima il giappo non lascia nulla: i suoi sci sono completamente scarichi. Si vede benissimo all'inzio del video short turn postato da edge: per 3/4 di curva lo sci galleggia passando sotto il corpo dello sciatore, poi arriva la pressione a fine curva, dura un amen e poi via, nuovo assorbimento e sci che passa dall'altra parte.

Bellissimo esercizio stilistico, ma per me sciare è un'altra cosa. E poi tutti quei rinculi mi piacciono il giusto, meglio il buon Mc G. che è superfluido.

Sulle curve ampie invece se vedi il confronto con Belingheri, lui è sempre ben piazzato col peso sull'esterno, l'altro molto, ma molto meno, tira di spalla e si inclina troppo, ergo deforma meno lo sci. Anche qua l'esercizio è stilistico: piegone estremo sacrificando la performance. Fermo restando che la differenza non è così evidente: tutti gran sciatori, magari avere i loro piedi...

Infatti questa sciata non crea velocità, sarà per quello che non vengono fuori atleti dai loro vivai? a parte quelli allenati qui in europa?
 
Anche io preferisco MCG che è piu' fluido e conosce anche l'altra sciata, MCG lo godo molto specialmente nel carving. Comunque belli sti video
 
Video postato dagli australiani:


Dal minuto 3:41 rivediamo la svizzera Nadine Grunënfelder dimostrare curve "javelin" molto dinamiche e poi carvare esibendo anche inizi curva sull'interno "alla Magri". Il tutto su pista devastata :shock:
 
Video postato dagli australiani:


Dal minuto 3:41 rivediamo la svizzera Nadine Grunënfelder dimostrare curve "javelin" molto dinamiche e poi carvare esibendo anche inizi curva sull'interno "alla Magri". Il tutto su pista devastata :shock:
Bellissimo!
La ragazza che hai evidenziato tu scia molto bene, per i miei gusti.
Scia anche molto "da uomo"...senza le differenze peculiari che di solito le ragazze hanno rispetto agli uomini.
Proprio brava!
 
Sono arrivati i primi caldi estivi... e i canadesi ci rinfrescano con questi confronti tecnici:




Il mio voto va alla giapponese Yui Sunohara.
 
Ho guardato i due delle short e posso dire una cosa:
- Le donne sciano meglio degli uomini, a parte la svedese (e cmque anche lo svedese fa pena)
- Ho visto video di normali sciatori qua del forum che mostravano sciate migliori
 
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