Wlf 57 - sciovia in curva

Benché l'annessione dei Sudeti, prima, e di Boemia e Moravia, dopo, fosse stata riconosciuta ai sensi del diritto internazionale

Qui ho provocatoriamente tirato per i capelli la realtà. Mi spiego meglio.

a) La Cecoslovacchia subì passivamente il Diktat dell'accordo di Monaco, stipulato il 30 settembre 1938 da Germania, Italia, Francia e Regno Unito. Accettò quindi senza colpo ferire l'annessione dei Sudeti alla Germania, da un lato, e l'annessone di altri territori rispettivamente alla Polonia (Cieszyn e il Zaolsie) e all'Ungheria (Slovacchia meridionale e parte della Rutenia subcarpatica), dall'altro. E qui, forse forse, siamo ancora entro i limiti del diritto internazionale, perlomeno per come veniva percepito ottant'anni fa.

b) L'invasione di Boemia e Moravia (15 marzo 1939) avvenne forse ai sensi del diritto internazionale? Col senno di poi, e con la nostra attuale concezione del diritto internazionale, certamente no. Eppure, eppure val la pena ricordare come la situazione fosse precipitata in quei giorni di marzo:

1) Il 13 marzo il primo ministro slovacco Josef Tiso fu convocato a Berlino dove fu "invitato" a firmare una dichiarazione d'indipendenza della Slovacchia precompilata, pena l'invasione ed annessione del paese ad opera di Polonia ed Ungheria. Tiso consultò il parlamento slovacco, che, l'indomani, gli dette all'unanimità mandato per firmare la dichiarazione d'indipendenza.

2) La sera di quello stesso 14 marzo, il nuovo presidente cecoslovacco Emil Hácha (subentrato nel novembre 1938 a Beneš, dimessosi a seguito dell'Accordo di Monaco) si recò a Berlino col suo ministro degli esteri per incontrare Hitler e Göring e "pregarli" di acconsentire alla sopravvivenza della Cecoslovacchia. Hitler rispose con una lunga tirata al termine della quale dichiarò che l'indomani alle sei le truppe tedesche avrebbero invaso la "Rest-Tschechei" (quel che restava della parte ceca della Cecoslovacchia) sperando di non incontrare resistenza. Hácha disse che sarebbe stato impossibile ordinare, nelle poche ore che restavano, allo Stato maggiore di non opporre resistenza. Cercò freneticamente di attivare una linea telefonica con Praga. Nel frattempo Göring minacciò di far bombardare Praga, al che Hácha ebbe un infarto. L'archiatra di Hitler Theo Morell gli praticò un'iniezione riuscendo a stabilizzarne lo stato di salute. Si riuscì ad avvisare Praga di non opporre resistenza. Alle quattro di mattina Hácha, ripresosi, firmò una dichiarazione con cui stabiliva la cessazione della sovranità della Cecoslovacchia (nel frattempo, punto 1, la Slovacchia si era resa indipendente).

3) Da un punto di vista formale le truppe tedesche entrarono quindi in un paese non più esistente, una terra di nessuno.

4) Né Francia né Regno Unito risposero militarmente, ergo la pace fu preservata fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, il 1° settembre 1939. Tutta un'altra storia.
 
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