Fascite plantare, consigli?

Io ti posso solo dire che in generale (e dunque senza riferimenti specifici alla fascite plantare) pare che le onde d'urto siano molto più efficaci di laser o tecar (ed anche assai più costose, anche se di solito si fa un numero molto basso di applicazioni).

Io la dovevo fare prox settimna per una epicondilite (da tennis? naaa..... Per aver portato un sacco della spesa troppo pesante per dueminutidue), ma poi ho deciso che aspetto metà novembre perchè finchè vado in bici su salite e sterrati, il gomito non gode e dunque caccerei via soldi.
 
Io ti posso solo dire che in generale (e dunque senza riferimenti specifici alla fascite plantare) pare che le onde d'urto siano molto più efficaci di laser o tecar (ed anche assai più costose, anche se di solito si fa un numero molto basso di applicazioni).

Io la dovevo fare prox settimna per una epicondilite (da tennis? naaa..... Per aver portato un sacco della spesa troppo pesante per dueminutidue), ma poi ho deciso che aspetto metà novembre perchè finchè vado in bici su salite e sterrati, il gomito non gode e dunque caccerei via soldi.

Per l'epicondilite io in realtà le ho provate tutte, ma la cosa che mi è davvero servita è fare un set di esercizi di stretching specifici che mi ha dato il fisio.
Fatti regolarmente 2-3 volte al gg per 15 min mi hanno risolto il problema in circa 20 gg
 
Avuta anche io anni fa, inutile confermare che è una emerita rottura di maroni.
E' molto legata all'età (viene invecchiando), e di norma se ne va dopo un periodo di 6/18 mesi.

Ciao.
Non nego che l'ultima affermazione in merito sia accattivante.
Mi chiedo da quali sorgenti scaturisca,in quanto nei miei tentativi di approfondimento ero quasi giunto alla conclusione che fosse più una situazione tendente al cronicizzarsi,piuttosto che ad essere passeggera. (pur se a lungo temine)

Ovviamente spero tu abbia ragione e,come già scritto, *mi pare* che vada migliorando.
In pratica è la prima volta che lo leggo,e per questo ti chiedo.

grazie.:D

ciao
 
Ciao.
Non nego che l'ultima affermazione in merito sia accattivante.
Mi chiedo da quali sorgenti scaturisca,in quanto nei miei tentativi di approfondimento ero quasi giunto alla conclusione che fosse più una situazione tendente al cronicizzarsi,piuttosto che ad essere passeggera. (pur se a lungo temine)

Ovviamente spero tu abbia ragione e,come già scritto, *mi pare* che vada migliorando.
In pratica è la prima volta che lo leggo,e per questo ti chiedo.

grazie.:D

ciao

Non sono un medico, ma uno sportivo.
Quello che ho scritto lo ho appreso vuoi nelle varie ricerche web, ma molto grazie ad un amico fisioterapista (anche lui la ha avuta, non forte, per qualche mese).
Infine, ne ho parlato con diverse persone che al circolo dove gioco a tennis hanno avuto la sfortuna di provarla.
Su una dozzina di persone, nessuno al momento né soffre ancora, durata max 2 anni abbondanti.
Certo, panel piccolo, però alla fine anche con me le cose hanno funzionato nella stessa maniera...
Il legame con l'età è facilmente spiegato, con la viscosità dei muscoli che aumenta e l'indurimento di tendini/legamenti cui tutti siamo soggetti.
Integratori, magnesio, stretching, ghiaccio, tutto questo assieme aiuta.
Non ne faccio regola assoluta, per carità, ma consiglio amichevole si, eccome!!!
 
Ottimo. :D
In effetti dopo un anno abbondante ed anche una certa 'incuria' mi pare che rientri in questi canoni.
Sono sollevato. Pensavo di doverci convivere ad oltranza.

Arigrazie. :tuttook:
 

.

Era inizio settembre 2017 quando il tallone destro mi fece male per la 1a volta, cominciò il calvario.
Un dolore molto forte a 1 - 2 cm circa sopra al punto dove il tallone tocca terra, era l’entesite cioè l’infiammazione della parte terminale del tendine d’Achille, in pratica la parte dove il tendine si innesta sull’osso.
Appena flettevo la caviglia (come se mi sporgessi in avanti), appena tiravo un po’ il tendine erano dolori da lacrime.
Quello che più mi stupì fu che non ebbi preavvisi, semplicemente un giorno mi svegliai e tutto era precipitato.
La RX fortunatamente non evidenziò calcificazioni.
Andai da un ortopedico a pagamento che mi prescrisse Brufen, da 400 in su; andai avanti 10 - 12 giorni con 2 pastiglie al giorno (la gastrite ringraziò) e la situazione si stabilizzò con un leggero dolore giornaliero ad ogni tentativo di flessione/trazione del tendine, lo stesso dolore era 100 volte maggiore dopo i primi min successivi ad una prolungata inattività: sonno, diverse ore di lavoro seduto in ufficio, un pasto particolarmente lungo (nozze), ecc. Alla ripresa del movimento il dolore gradualmente diminuiva.
Decisi che la questione doveva finire e mi rivolsi al medico di base che passò la palla ad un ortopedico che dopo una visita (a pagamento) mi prescrisse un ciclo di terapie ad onde d’urto.
Se fossi andato tramite l’ULSS avrei avuto una lista d’attesa di 14 mesi, prenotate a pagamento il martedì pomeriggio iniziai a farle il giovedì mattina.
Tengo a precisare che in quel momento io avevo solo una fastidiosa (leggermente dolorosa) entesite.
Dopo la prima terapia (piuttosto dolorosa nonostante l’anestesia locale) ebbi un rapido peggioramento al punto che ripresi a zoppicare molto vistosamente.
La 2a terapia avvenne dopo 2 settimane e la situazione peggiorò ulteriormente, a causa del mio andamento da storpio si fece avanti pure la fascite plantare, ovviamente sul sinistro perchè lo avevo caricato troppo nei periodi precedenti, era marzo 2018.
L’ortopedico, preso dallo sconforto, mi fece 2 infiltrazioni di cortisone senza risultato.
Tutti siamo concordi che il cortisone devasta i tendini ma la situazione era nera e con rammarico si procedette a queste 2 iniezioni.
Ti assicuro che quando il liquido entra è come se entrasse fuoco.
Con il senno di poi dico che, visti i risultati infimi, le avrei potute evitare.
Consultai quindi un 3° ortopedico (sempre a pagamento) in una struttura specializzata, il quale si avvalse in un 1° momento, della collaborazione di un podologo e di un fisioterapista; successivamente entrò in gioco anche un posturologo (medico che io manco sapevo esistesse).
La loro attenzione si focalizzò immediatamente sui piedi, nel senso che mi fecero salire su una specie di pedana che misura la distribuzione del peso alla base del piede.
Ne evidenziarono uno squilibrio che andava corretto con dei plantari, intanto però era già aprile 2018 e dalla loro consegna ad oggi, questi plantari sono stati modificati 4 volte in base alle mie evoluzioni: un plantare costruito in base ad una misurazione effettuata durante la fase acuta del dolore sarà completamente diverso da quello costruito in base ad una misurazione effettuata in condizioni normali.
Dopo la consegna dei plantari iniziai subito la fisioterapia: principalmente allungamento, scarico, stretching; quindi panca, elastico a muro, croce con palla, rullo plantare, cuscino e allungamento su scalino. La panca consiste in una specie di sdraio rigido con uno snodo centrale dove va appoggiato il sedere e la possibilità di alzare a piacimento sia la parte che sorregge il busto che quella che sorregge le gambe. L’elastico a muro si svolge appoggiando la schiena a terra e le gambe verticali a muro (in modo da formare una angolo di 90° tra femore e spina dorsale) incrociandole l’una sull’altra più o meno all’altezza del ginocchio … non proprio ginocchio, più verso la caviglia, mettendo un elastico circa sulla fascia plantare e tirando con le braccia; questo esercizio lo faccio tutt’ora raramente perché sento spesso dolore da entesite. La croce con palla consiste nello stendersi pancia all’aria e appoggiare una palla ginnica (la mia misura 75 cm di diametro) a fianco di una gamba all’altezza circa della metà della tibia, l’altra gamba va messa sopra alla palla; teorizzando che la palla sia una semplice circonferenza piatta come un orologio, la 2a gamba va appoggiata circa tra l’una e le due per poi far ruotare la palla verso la 1a gamba trascinandosi sopra la 2a. Il rullo plantare te l’ha già spiegato thefabius, quando sono in palestra me lo fanno fare anche sulla panca, quando sono a casa lo faccio pure io con la bottiglietta da ½ l surgelata. Anche l’allungamento su scalino lo faccio raramente perché sento dolore; consiste nell’appoggiare circa 1/3 del piede sul bordo di uno scalino, lasciando libero il tallone e i rimanenti 2/3 di piede, da questa posizione si fa oscillare in alto e in basso il tallone sia con il ginocchio dritto che con il ginocchio flesso a formare un angolo di circa 150 - 160° tra femore e tibia. Per il cuscino si usa un pad simile a quello che sta dentro alle tavolette proprioaccettive, ci si mette sopra (circa al centro) con entrambi i piedi, si appoggiano le braccia su un punto per tenersi in equilibrio e si oscilla sulle caviglie.
Visti i risultati insoddisfacenti, il dottore tentò anche delle Tecar (mi pare 3) ma desistì subito per mancanza di riscontri, parole testuali del dottore: - E’ come cercare di spegnere un incendio con una bottiglia! Quindi chiese l’intervento del posturologo il quale diagnosticò che tutti i miei problemi sono da imputare a 17 anni di postura sbagliata, nel 2001 infatti subii un grave infortunio alla caviglia: frattura malleolo (la scheggia recise un’arteria che causò un’emorragia), rottura legamenti, danneggiamento tendine d’Achille, ecc. Dovetti saltare le ferie: 1 settimana a Ibiza + 1 settimana a Maiorca + 1 settimana a Formentera + 1 in Versilia e misi la parola fine alla mia carriera cestistica, di sicuro non avrei sfondato ma giocare mi piaceva e mi manca ancor oggi. Purtroppo fui mal curato ma questo non lo scoprì lui, già lo sapevo io e lo potevo dimostrare con un semplice esercizio: seduto a letto con le gambe distese e i piedi dritti con gli alluci puntati al soffitto (90° tra asse del piede e piano letto) distanziati di circa 30 – 40 cm; se cercavo di avvicinare gli alluci, il piede sinistro si piega di tra i 50 e i 60°, il destro non arrivava neppure a metà, oggi dopo diversi mesi, svariate centinaia di €, molti sacrifici, tanti dolori e troppa tristezza riesco a fare quasi le stesse inclinazioni, differenza di pochi gradi.
Il posturologo ha comunque imposto della fisioterapia diversa, partendo più dall’alto per migliorare la mia postura, d’altronde mica lo chiamano posturologo per niente, figlia di 17 anni di posizione sbagliata.
Attualmente sono ancora in alto mare nel senso che pur avendo fatto tutto quello che mi hanno imposto la fascite non molla (tieni presente che guarirla in soli 6 – 8 mesi è un successo) e l’entesite se ne sta buona ma appena sforzo torna a mordere: lo scorso sabato sono andato con la famiglia all’Orto Botanico di Padova, partendo a piedi dalla zona Ospedale, non ho guardato quanto è ma sarà circa 1 – 1.2 km tutto pianeggiante; il risultato è stato Brufen e un paio di giorni di dolori lancinanti (intendo da non dormirci la notte) al tallone proprio come quando l’entesite era incaxxata nera. I plantari funzionano bene perché se non li porto mi sento male tuttavia la postura diversa che sto prendendo adesso grazie a questi nuovi esercizi dovrebbe giovare alla lunga sia all’entesite che alla fascite ma per il momento sono KO visto che vivere da alcune settimane con una postura diversa (ovviamente non ho ancora raggiunto la postura corretta) rispetto a molti anni passati mi causa dolori, fortunatamente sopportabili, anche alla schiena e alle ginocchia.
Comunque i soldi spesi (ormai oltre 2000 €) e i dolori fisici patiti sono nulli rispetto al dolore morale che provo da 1 anno 1 mese 12 giorni e 22 ore cioè da quando non faccio un’escursione (26/08/2017 Alpe di Siusi ore 16 fine della passeggiata al Molignon). Per me che vorrei essere sepolto sotto al Cristo del capitello del Passo del Monte Passo sugli Alpeggi di Villandro, è un castigo che non riesco a sopportare, mi strappa l’anima; senza le mie montagne mi sento perso.

Sono consapevole di aver scritto molto (troppo) e, probabilmente, di non giovare al morale di chi legge ed ha i miei stessi problemi ma è una testimonianza accorata e triste, un invito a correre (magari) ai ripari prima che la situazioni degeneri.
Bene il magnesio (lo prendo pure io) sempre su eccellente segnalazione di thefabius, bene i plantari, bene la fisioterapia, le Tecar, le onde d’urto, bene tutto ma vai a farti vedere da uno bravo per evitarti un calvario come il mio.

Ciao

Oramai convivo da anni con questo problema. Consiglio comprati subito delle scarpe con tacco alto, in modo da non tirare il tendine di Achille, che poi tira la fascia. Ho appena scoperto le Chamaripa, che servirebbero per farti sembrare più alto ( ma a me non serve ), però quel tacco interno da 6 cm mi ha cambiato la vita.
Puoi usare anche le hogan interactive e sostituire la soletta interna con una ortopedica. Ho fatto anche quello. Ma ora che ho le chamaropa mi sento meglio. Le compri su Amazon. Calzano stretto, ho dovuto prendere un 45 quando in realtà son9 un un 43 e 1/2
 
Purtroppo al 1º accenno di sollevamento tallone (modifica ai plantari) sono stato messo ko con dalle ginocchia perchè se alzi il tallone è sulle ginocchia che vai a forzare.

Ciao
 
Ho provato anche le onde d’urto, con qualche effetto positivo. Ma devi trovare un centro che usi le onde focali con ecografia , e la macchina sia nuova, perché ( me lo ha spiegato quello che li produce ) gli elettrodi che creano l’onda si consumano e l’onda da focale diventa più diffusa, creando non poco dolore perché va a colpire anche l’osso.
 
Il progetto dell'impianto trasmissione dati dell'ambulatorio per il litotritore che usarono con me l'ho fatto io.
Ovviamente, avendo vinto la gara d'appalto, la ditta per la quale lavoro mi nominò capo cantiere per quella parte.

Ciao
 
Grazie a tutti coloro che hanno contribuito con la loro esperienza personale!

Fino ad oggi tre sedute dal kinesiterapista di cui due con onde d'urto. Esercizi a casa più volte al giorno (sostanzialmente quelli che molti di voi hanno già citato). Ahimè, per ora nessun risultato apprezzabile.
 
Ciao, cerco di dirti qualcosa anche se resto generico.
La prima cosa è ovviamente fare diagnosi, in quanto il dolore al tallone-arco mediale del piede non sempre è fascite plantare (ci sono dei test clinici, la storia classica del dolore acuto ai primi passi che migliora a caldo, ecc; la risonanza e l’eco (quest’ultima ahimè molto operatore-dipendente).
Se è fascite il trattamento è: mobilizzazione, massaggio profondo, correzione dello squilibrio biomeccanico (limitazioni della tibio-tarsica o lassità dell’articolazione sottoastragalica e/o Chopart; iperpronazione (frequente), ecc). In questi casi un tutore (soletta) può essere utile. Spesso è ancora più importante per i runners, ma onestamente ci sono pochi veri esperti di piede e calzatura, anche tra i medici dello sport e fisiatri.
Le onde d’urto possono essere utili (ma anch’esse sono operatore-dipendente). Le infiltrazioni di cortisone possono essere utili per diminuire la fase dolorosa ma vanno usate davvero cum grano salis...specie nello sportivo. Il taping anti-pronazione è utile se fatto bene. Purtroppo oggi va di moda il kinesiotaping che non serve a una mazza ma fa tanto figo....da non confondere col taping vero, che è rigido.
 
Io ho risolto tutto con le onde d'urto però attento, perchè il loro effetto è a scoppio ritardato anche di tre-quattro mesi per cui devi avere pazienza.
L'importante è trovare un buon centro con bravi operatori.
Un ultimo consiglio: stai lontano dal crotisone perchè indebolisce i tendini e con quello d'achille è meglio non scherzare.
Auguri

andrea
 
Grazie ancora a tutti dei consigli dispensati finora! Sto facendo onde d'urto e sedute di allungamento-estensione, per ora senza risultati tangibili. Se l'effetto delle onde d'urto è a scoppio ritardato, allora posso ancora sperare. Per ora però mi dispero, in quanto non corro e mi fa male anche a camminare .... oggi anche nello scarpone sciucchiando :(
 
Credo che poche persone al mondo riescano a capire lo sconforto, la sensazione di smarrimento e il vuoto che ti affligge; io sono tra quelle pertanto hai la mia (inutile) solidarietà.

Ciao
 
Fascite e dolore al tallone.....

Allora porto pure io la mia esperienza da fascitico di vecchia data.
Prima di tutto mi associo al coro: trattasi di una rottura di palle colossale. Certo non si muore ma andare zoppo quando vorresti macinare Km e farti solo i tuoi non è un toccasana di sicuro per nessuno.

Porto ora le soluzioni e le disfatte che ho attuato e con cui mi sono confrontato negli anni (si anni) della fascite.

Primo la fascite in se nasce da una scorretta postura nel camminare che essendo automatica e inconscia una volta assunta, porta a cronicizzare il problema e a renderlo "apparentemente" insormontabile e mooooolto fastidio. Io quando mi prendeva male ho fatto anni da semi-zoppo altro che correre.

Capita l'origine del problema si può iniziare ad agire. Io avevo provato prima di trovare la mia strada di tutto: Tecar (solletico), medicine varie che nemmeno cito (na pippa), massaggi (sollievo limitato e soprattutto momentaneo), tutore per la notte (na strunzada) e infine tens e programmi di elettrostimolazione varia arrivando dopo aver capito che il fisio da cui andavo voleva solo ciullarmi dei soldi perfino a comprarmi un medi compex per i fatti miei. Risultato di tutto ciò.........bravo capito bene 0 meno.

Poi mi sono fatto fare un esame barometrico da un podologo che ha evidenziato come il mio modo non di correre ma addirittura di camminare concentrasse il peso appunto nella parte interna del tallone destro che andava in sofferenza infiammando appunto il tendine fino a farmi contrarre il polpaccio. La cosa si era evidenziata anche negli anni della giovinezza (ho 44 anni non sono vecchio ma manco di primo pelo) in quanto il tacco delle scarpe veniva sempre ad essere più consumato nella parte interna zona tallone appunto in entrambi i piedi.

Capito questo mi sono fatto fare due plantari ortopedici che in 6 mesi (mesi non ore o giorni capiamoci) mi hanno corretto la camminata e finalmente risolto il dolore del tutto.


Ora l'amaro finale che però non deve essere considerato una sconfitta. La fascite NON si risolve mai del tutto o meglio si risolve ma chi è portato a svilupparla deve sempre e dico sempre portare i plantari. Io dopo 4 anni da che l'avevo avuta gli ho tolti e badabomm di nuovo dentro.

Quindi nulla di grave, fastidioso e molto di sicuro e per quella che è stata (è) la mia esperienza di anni solo un plantare ortopedico mi ha tolto dall'impiccio.

Guarisci presto e auguronissimissimi.
 
Top