Una decina di morti scialpinisti in montagna tra chamonix zermatt

..in effetti, non pensavo a imporre un obbligo, sono sempre scettico sull' aggiunta di norme e prescrizioni, pensavo ad incentivarne l' utilizzo.. non so, campagne informative, testimonials, promozioni a sconto, altro, etc...

Pensi veramente che serva a far riflettere? O meglio, quanti pensi riflettano su questo?
Già qui su SKIFORUM, non su Segugi e Cavalli Forum la gente non capisce che scavare una cazzo di truna a 3500 metri, in mezzo ad una bufera, a -15°C, con a disposizione solo neve appena caduta, non è per nulla facile, figuriamoci "far riflettere il grande pubblico".
siamo in Italia, le campagne informative servono ben a poco, infatti stanno creando mille obblighi
Ma se serve a ritrovare gli amici sperduti nel comprensorio bastango Google Family o anche Whatsapp.

Che poi devi comunque scaricare un app, leggo.
Boh... Forse l'articolo non è scritto bene, così sembra la scoperta dell'acqua calda.

Per individuarti sulla pista? Mah, i soccorsi arrivano comunque anche senza colonnina del soccorso Aci...
Boh... Come abbiamo fatto a sopravvivere senza?

ad un convegno della protezione civili qui in fvg parlavano che avrebbero dato in dotazione dei dispositivi per ritrovare persone anche fuori dalle piste e non collegate via app ad minkiam ma ad una centrale del soccorso...per ora non ho visto nulla e non so come funzioni, spero quanto prima li buttoni fuori
 
Forse è già stato scritto (nel caso mi scuso) con iphone dalla versione14 c’è la possibilità tramite SOS emergenze di richiedere assistenza in caso di emergenza quando non hai connessione di rete. Poi veroche in base alle condizioni in cui ti trovi non è facile metterlo in pratica
il sistema di iphone si basa appunto sulla rete satellitare, e' sicuramente un opzione ma dubito che sia facile 'tappare' su uno smartphone ( ammesso che la batteria sia carica, a bassa temperatura vanno tutte a picco) per inviare la richiesta di aiuto in mezzo alla tormenta. Come dicevo serve un device opportunamente Ruggerized e di immediato utilizzo ( un solo grande bottone fisico niente touch)
 
Quando succedono certe tragedie ci si interroga sempre se si fossero potute evitare, fa parte della natura umana. Poi c'è chi ci "specula" giornalisticamente parlando e c'è chi ne parla senza avere cognizione di causa. Anche questo fa parte della società...moderna...
Sia che si parli di montagna che di mare o altro.
Quello però che faccio fatica a capire è perche chi come noi fa sport rischiosi, non si doti di tutto quello che c'è a disposizione per aumentare la propria sicurezza anche se questa attrezzature pesano o sono ingombranti.
Io senza airbag, a meno di condizioni o percorsi supersafe, non faccio ne uscite di freeride ne gite con le pelli (a onor del vero ne faccio veramente poche con le pelli...) cosi come in mtb metto sempre la pettorina in d3o sotto la maglietta e casco integrale sia in dh sia in enduro, nonostante in questo caso abbia anche lo zaino con paraschiena sulle spalle.
Sono una rottura di palle, pesano, fanno caldo e ti rendono meno libero nei movimenti ma se mi danno piu probabilità di tornare a casa sano e salvo in una giornata pericolosa, chissenefrega di 2 o 3 kg in piu.
Sarà che l'airbag mi ha salvato la buccia e la pettorina piu volte le spalle e quindi sono piu sensibile alla cosa ma fatico davvero a capire perche si lascino a casa certe cose in nome della leggerezza e comodità.
ci sono molti modi per andar per monti.
questi sembra si stessero allenando per delle gare di skialp.... con il freeride c'entrano ben poco.
 
il sistema di iphone si basa appunto sulla rete satellitare, e' sicuramente un opzione ma dubito che sia facile 'tappare' su uno smartphone ( ammesso che la batteria sia carica, a bassa temperatura vanno tutte a picco) per inviare la richiesta di aiuto in mezzo alla tormenta. Come dicevo serve un device opportunamente Ruggerized e di immediato utilizzo ( un solo grande bottone fisico niente touch)
Infatti per quello ho scritto che dubito tra lo stress, le condizioni meteo, panico ecc la vedo dura usarlo ma questo può valere con qualsiasi apparecchio
 
ci sono molti modi per andar per monti.
questi sembra si stessero allenando per delle gare di skialp.... con il freeride c'entrano ben poco.
lo so ma il mio discorso voleva essere in generale sugli strumenti di sicurezza e prevenzione casini: ogni disciplina ha i suoi ma tanti ancora rifuggono l'idea di utilizzarli.
Non dimentichiamoci che c'è ancora chi fa robe senza APS o canali senza casco....
Nel caso specifico probabilmente il segnalatore di posizione satellitare non li avrebbe salvati ma in altri casi si. Loro, a prescindere non l'avevano perche evidentemente non lo ritenevano necessario.
Io che a 50 anni suonati sono diventato abbastanza sensibile alle possibili sfighe in montagna (cioè tiro molto piu indietro il culo rispetto a 10-15 anni fa...), se facessi cose del genere lo terrei sempre a portata di mano, soprattutto in giornate border line.
 

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Infatti per quello ho scritto che dubito tra lo stress, le condizioni meteo, panico ecc la vedo dura usarlo ma questo può valere con qualsiasi apparecchio
C'e anche chi in caso di valanga nn è riuscito per vari motivi a tirare il manettino dell'airbag ed è rimasto sotto mentre tanti altri ci sono riusciti e son rimasti sopra.
Una banalità ma di sicuro se non ce l'hai non lo tiri e quindi hai meno probabilità di uscirne bene.
Qualunque cosa mi dia una probabilità il piu di saltarci fuori per me ha ragione di essere portata, per altri invece è piu importante la leggerezza o la comodità.
Questioni di punti di vista, peraltro tutti rispettabili.
 
Io che a 50 anni suonati sono diventato abbastanza sensibile alle possibili sfighe in montagna
dipende un po' anche dallo scopo che ha l'andare in montagna
tu vai per divertirti e portare a casa la pelle per tornare al lavoro, altri lo fanno per lavoro (la bibita che ti mette le ali sarebbe praticamente chiusa), altri per agonismo, altri per il piacere di andare ma senza criterio.
Ognuno ha il suo modo di andare, per alcuni è meglio essere leggeri, per altri, come te o molti altri di noi, essere super attrezzati, l'importante è sapere cosa si va a fare e farlo capire a chi resta a casa ad aspettarti
 
Pensi veramente che serva a far riflettere? O meglio, quanti pensi riflettano su questo?
Già qui su SKIFORUM, non su Segugi e Cavalli Forum la gente non capisce che scavare una cazzo di truna a 3500 metri, in mezzo ad una bufera, a -15°C, con a disposizione solo neve appena caduta, non è per nulla facile, figuriamoci "far riflettere il grande pubblico".

in ogni caso non capisco perche' debba essere sconveniente far vedere foto del luogo interessato, non sono mica primi piani sulle vittime
 
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Intanto è emerso che 5 persone su 6 avevano addosso l'Artva acceso, mentre la 6 persona (la ragazza di 28 anni di Fribourg) che ancora manca all'appello, pare che non ce l'avesse. O ce l'aveva ma spento/non funzionante. Quindi forse non verrà mai più ritrovata.

Di seguito un Commento sull'attrezzatura minimal :

Una cosa è chiara: il gruppo indossava l'attrezzatura minima obbligatoria per le gare di montagna come la Patrouille des Glaciers. Almeno una parte del gruppo probabilmente voleva prepararsi durante il fine settimana per l'imminente pattuglia di aprile.

L'attrezzatura obbligatoria comprende anche una piccola pala per liberare i compagni dalle masse di neve in caso di emergenza. Sabato sera gli alpinisti hanno provato a scavare nella neve, ma il tentativo alla fine non è riuscito a causa della piccola superficie di spalatura e della neve dura.

Secondo Anjan Truffer, anche se il gruppo avesse viaggiato con pale più grandi, piumini e sacche da bivacco, non si può concludere che ciò avrebbe aumentato notevolmente le possibilità di sopravvivenza, dato il tempo tempestoso.
 
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cosa si intende per sacche da bivacco? i sacchi a pelo o semplici fodere antivento?
Qui da me si chiama sacco-bivacco (Biwaksack).
Una specie di sacco a pelo d'emergenza.

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Ci sono anche da 2 persone che secondo me sono anche meglio.
 
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Un altra teoria che ho letto in alcuni commenti sui vari siti è che molti trovano strano il fatto che degli skialper con esperienza si siano bloccati proprio in quel punto. Ok c'era la tempesta e il vento ma essendo il terreno attorno alla Tete Blanche abbastanza facile, potevano decidere di scendere in 3 direzioni diverse.
Quindi il grande dubbio qui è che sia successo qualcosa alla ragazza (caduta in un crepaccio?) ben prima che le cose precipitassero del tutto.
 
Mi chiedo se sia possibile inventare una specie di tenda anti vento, per esempio tipo tepee, dove la funzione dei pali sia fatta da sci e racchette impiantati nella neve. Una cosa leggera da infilare per emergenza nello zaino.
p.s ho visto tende pieghevoli complete a tenuta vento, dal peso di 610g. Dove i pali sono le racchette. Dimensioni pari a quelle di una borraccia.
 
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