Per le seconde case c’è anche il problema del quanto ci mette il sistema a portarti in temperatura la casa. Con caldaia e caloriferi in un giorno vai da 7 a 22 gradi. Con la pompa di calore?
Come sarebbe il consumo in tal frangente?
A casa mia, col riscaldamento a pavimento e pompa di calore, ci metto meno di 24 ore affinché ci sia caldo e il sistema vada a regime. Addirittura dopo 8/10 ore la temperatura delle stanze inizia a salire.
Nel caso del riscaldamento a pavimento, la velocità per raggiungere la temperatura non è dovuta ad una questione di pompa di calore o caldaia.
Il tempo per andare a regime è dovuto al massetto che deve andare in temperatura, si deve scaldare.
Dopodiché con la domotica è tutto automatizzato.
La mia pompa di calore è connessa ad Internet (dove scarica i dati meteo) ed ha un sensore di temperatura che è posizionato in giardino.
Incrociando i dati meteo e quelli del sensore, riesce a modulare la temperatura dell’acqua di riscaldamento all’interno di una curva climatica impostata (da + 25 gradi a +35 gradi). Così riesce a garantire confort assoluto e consumi ridotti.
Volendo potrebbe essere impostata per decidere autonomamente quando passare da modalità estiva a invernale.
Ovviamente tramite app si può controllare tutto a distanza (accensione, temperature delle stanze ecc), anche fare una diagnosi del sistema (anche l’assistenza tecnica può intervenire da remoto per verificare anomalie e parametri).
Questo per dire che, è vero che le nuove case in classe A4 sono ipercostose, ma è anche vero che le nuove tecnologie garantiscono un confort eccezionale e un livello di automazione assoluto.
Ci sono anche in montagna delle seconde case in classe A4; a San Martino ne ho viste diverse in costruzione.
Chiaramente sono super isolate e hanno i migliori accorgimenti, quindi si sposano perfettamente per usare sistemi in pompa di calore.