Passaggino a Nord-Ovest

Ricordi

Vedo solo oggi questa discussione, grazie per le notizie. Penso di fare cosa utile con i miei ricordi. In effetti il passaggio esisteva, ricordo quando avevo circa 10 anni, di averlo fatto accompagnato da un maestro, questo passaggio veniva indicato agli sciatori meno capaci. Forse per l'incoscienza ell'età non mi aveva fatto nessuna impressione, anzi mi era sembrato facile e poco ripido. Chissà se oggi lo farei di nuovo.
 
Grazie di cuore Ugo della tua testimonianza! Se si esclude l'ex-direttore di pista citato nel testo, sei la prima persona con cui dialogo ad avere realmente fatto il mitico passaggino.

Come si può intuire dalle foto qui sotto, il tratto in questione era tutt'altro che pendente. Immagino però che lo strapiombo dovesse essere ben percepibile (?).

È troppo chiederti se hai anche qualche cimelio fotografico?



 
Ciao, purtroppo nessuna foto, il ripido, all'epoca, non mi faceva nessuna effetto, comunque non ricordo la pista o la funivia come qualcosa che mi avessero fatto impressione. :D
 
Ciao, purtroppo nessuna foto, il ripido, all'epoca, non mi faceva nessuna effetto, comunque non ricordo la pista o la funivia come qualcosa che mi avessero fatto impressione. :D

Eh perché eri piccolo [emoji12]. Non che abbia avuto paura ma un certo timore funivia e pista a me l’avevano messo (specie la salita che mi sono fatto solo io e un amico).
 
Mi ero perso il reportage, Kaliningrad sei il numero 1, ti seguo sempre su archeologia sciatoria del forum Abetone. Grazie della condivisione
 

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Anche io mi ero perso questo report! GRAZIE! Spettacolo puro!

Mentre nei tempi moderni l'estremo supera confini impensabili, lo sci organizzato regredisce a passi da gambero dal punto di vista di "osare".
Sciare in pista negli anni 70/80 era sci estremo al confronto di oggi, e questo vale anche per gli Appennini.

Ti mostro qui sotto una foto recentissima di ciò che resta del campo scuola skilift "Le Spigare", abbandonato dagli anni 80, situato a quota 2200 qui sulle nostre montagne nei pressi di "Perugia". Andimao spesso a gironzolarci con le pelli, quei piloni hanno più volte salvato escursionisti persi nella nebbia, permettendo loro di orientarsi, escursionisti che altroimenti avrebbero fatto la fine di W-E-Coyote! :PAAU

206921-spigare.jpg
 
Monte Bove vero?
Conoscevo la foto e la prima cosa che mi dissi quando la vidi fu: in Italia siamo passati nel giro di quarant'anni da una libertà quasi totale di progettare e costruire impianti e piste a essere ostaggi delle lobby delle compagnie d'assicurazione (e del loro indotto) che impongono al legislatore obblighi assurdi come la posa di recinzioni anche dove non c'è il minimo pericolo, pena la mancata concessione all'impianto di risalita.

Ma una via di mezzo, no?

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Ah ecco, trovata la precedente discussione:

http://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=87216
 
Eh perché eri piccolo [emoji12]. Non che abbia avuto paura ma un certo timore funivia e pista a me l’avevano messo (specie la salita che mi sono fatto solo io e un amico).

Certo piccolo e incosciente, ma con gli anni non sono molto migliorato, un estate, come preparazione all'esame di anatomia all'università, sono andato a farmi un KL.
 
Discesa da Furggen via Duca degli Abruzzi

E comunque un impiantino da Pancheron alla cresta del Furggen si dovrebbe fare, le tecnologie ci sono (funitel va e vieni o funifor a campata unica).


mi chiedo se qualche freerider ha fatto la ex pista che passava dal rifugio Duca degli Abruzzi


Ciao a tutti, questo è un forum proprio bello e quindi mi sento di dare anch'io un piccolo contributo, raccontando la mia esperienza (non sono un freerider).
Io c'ero.
All'inizio di aprile del 1984, ero a Cervinia con mia moglie, neo sposi. Un giorno con tempo bellissimo sono andato a sciare da solo e da Plain Maison ho preso la funivia per il Furggen.
In quei tempi, le lunghe code che tutti raccontano per andare su con la funivia non c'erano più. Si prendeva la funivia e si era al massimo in 5 o 6 (da cui capisco anche le considerazioni economiche che hanno poi portato alla dismissione dell'impianto). Tutti erano convinti che la pista fosse veramente pericolosa, ma non era vero.
Allora, sugli impianti della Cervino Spa noi sciavamo con la tessera a punti, che era molto più conveniente del giornaliero (specie se si era amici di qualche ragazzo addetto ai controlli). Ma quando era il momento di "obliterare" la tessera all'ingresso della funivia del Furggen, era una vera mitragliata. Insomma, andare al Furggen era pericoloso e molto caro.
Arrivati in cima, lo spettacolo era commovente: da Cervino a Cervino a 360°, passando per tutte le montagne più belle d'Europa. Non avrei voluto più scendere. In ogni caso, a un certo punto ho preso i gradini della galleria e dopo un bel po' sono uscito sulla stretta piazzola che oggi non esiste più (o si è trasferita almeno 50 metri più in basso causa scomparsa ghiacciaio). Mi stavo mettendo gli sci, per la solita discesa verso quella che oggi è la pista 5 e Cervinia, quando mi accorgo che un signore di una certa età mi stava guardando. A furia di ammirare il paesaggio eravamo rimasti soli. Un saluto e poi mi dice: Non è che vuoi venire con me, che passiamo dal rifugio Duca degli Abruzzi? Di questa pista che passa proprio sotto il Cervino, ma proprio sotto, tanto da sentire distintamente le continue scariche di roccia e ghiaccio, io non ne avevo mai sentito parlare. Ma l'avventura è l'avventura.
Siamo scesi, restando sempre a destra e più in quota possibile. La pista non esisteva e non c'era alcuna traccia di passaggi. I rumori del Cervino erano impressionanti. Abbiamo visto molti gruppi di camosci e dopo una mezz'oretta siamo arrivati al rifugio Duca degli Abruzzi (2.800 m). Allora era una casetta, non come oggi, e non si vedeva neppure perchè era tutto coperto da metri e metri di neve. Quando siamo stati sul piazzale davanti al rifugio, abbiamo visto un ragazzo che aveva appena cominciato le operazioni per l'apertura stagionale.
Sarà stato mezzogiorno. Ci siamo fermati lì almeno due ore, tutti e tre parlando e bevendo thè in quantità offerto dal rifugio (purtroppo non c'era niente da mangiare, ma è il thè più buono che io abbia mai bevuto). Era pomeriggio inoltrato quando siamo ripartiti e scesi per il tracciato della strada fino a Cervinia.
E' una giornata che mi è rimasta nel cuore, perchè oltre alla bellezza dei paesaggi ed alla simpatia delle persone, ho assaporato il senso dell'avventura in posti dove, allora come oggi, non c'è nulla da scoprire, si paga, si seguono le frecce, e si scende restando sempre tutti insieme (a meno di essere un freerider).
Ripensandoci, mi spiace di non aver poi preso più spesso quella piccola funivia che portava in paradiso, rendendomi conto solo a cose fatte che anche il Furggen non era eterno (cosa che, ovvio, vale anche per altre esperienze della vita).
Massimo
 
^ Benvenuto Massimo e grazie del tuo bel ricordo del vecchio Furggen e della mitica variante Oriondè! Va da sé che se hai delle foto della Cervinia di allora e le posti qui, farai contenta più di una persona :D
 
Grazie Massimo! Fatto anch’io come te ma senza fermarmi al rifugio, tanti ma tanti anni fa (almeno 25). Che ricordi, che bello era il Furggen
 
Io oltre al Furggen preso da bambino, da adulto da Pancheron ho fatto il fuoripista oltre le morene del Furggen (a sinistra della pista 13 segnata sulla cartina di Kaliningrad) tagliando tutto a destra oltre l'attuale pista nera. Ricordo la sensazione di precarietà quasi da vertigini provata a guardare il Cervino letteralmente sopra la mia testa non appena oltrepassata la seconda morena. Chi va spesso a Cervinia prima o poi sente i boati delle valanghe che si staccano dal Cervino e poi rimane lí come un pesce lesso a guardarle, per cui a starci sotto non mi sono sentito per nulla tranquillo, anche se poi forse in realtà guardando in quella zona non ricordo di aver mai osservato resti di valanghe.

Ripeto quanto detto precedentemente in questo thread: ci sarebbero le tecnologie per costruire un piccolo impiantino da cima Pancheron alla zona del Furggen, chissà se un giorno vedrà mai la luce. Cervinia avrebbe nuovamente il suo impianto mitico con cui la gente verrebbe anche da oltreoceano per prenderlo
 
Bella la sua "nuvola" fotografica di fiducia:

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Lei è in grado adesso di restaurare una testimonianza (nonché l'intera discussione) così preziosa?
 
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