ste1258
Well-known member
A parlar di mare su un forum di montagna si rischia il licenziamento, ma le richieste dei miei fan sono così insistenti e numerose che non posso trattenermi dal pubblicare un piccolo omaggio a questo meraviglioso giro.
Troppo presto per andare sulle alte Alpi ancora infestate da chiazze di neve, l'Appennino al secondo giro stagionale mi va già di traverso, quindi niente di meglio che sperimentare il trekking in versione marittima.
La camminata che vado mostrandovi collega Camogli a Portofino passando per San Rocco e San Fruttuoso, tra vecchie borgate e macchia mediterranea, senza mai perdere di vista il mare.
L'itinerario si svolge su tracciati di vario tipo, dalla stradella lastricata al sentiero facile al tratto per esperti attrezzato con catene. Il tempo di percorrenza è di circa 5 ore con un dislivello complessivo in salita di 700 m e altrettanti in discesa.
Dal parcheggio di Camogli si prende quota su una tipica "creuza de ma" che tra case sparse e orti conduce alla frazione di San Rocco (220 mslm):
Dalla piazzetta del paese lo sguardo spazia già su tutto il golfo Paradiso:
In lontananza, dietro le ciminiere di Vado, le Alpi Marittime con ancora rimasugli di neve:
Da San Rocco si prosegue in quota su una stradicciola pavimentata fino al villaggio di Mortola. Poco oltre appare per la prima volta Camogli con la sua celebre "palazzata":
"Chi guarda Genova sappia che Genova si vede solo dal mare":
Dopo Mortola il sentiero assume caratteri più escursionistici e meno turistici, ma rimane sempre molto agevole e con tanto di protezioni verso valle:
In basso il mare gioca con gli scogli di Punta Chiappa:
Dopo 45 minuti di cammino da San Rocco si raggiungono le Batterie della II^ Guerra Mondiale (244 mslm) costruite a protezione del porto di Genova:
Dall'interno di una postazione, la vista verso ovest con tanto di tabella d'orientamento:
Il basamento di un cannone sul tetto di un'altra postazione, la giornata è eccezionalmente nitida ed è visibile tutto l'arco della Liguria centrale:
Dalle Batterie inizia il tratto più impervio dell'itinerario. Un cartello della serie "lasciate ogni speranza voi ch'entrate" ne consiglia la percorrenza solo a utenti esperti, con adeguate calzature e scorte d'acqua, e ricorda anche che la zona non è coperta dalla rete cellulare. Nonostante tutto si trovano turiste con le ballerine e scolaresche con le All Star accompagnate da insegnanti senza cognizione e amanti del rischio.
Qui uno scorcio sulla rupe soprastante, nel punto in cui il sentiero da "E" si trasforma in "EE":
In località Passo del Bacio (155 mslm) si trova il passaggio più tecnico, da affrontare con attenzione perchè sotto c'è il salto:
In fondo al salto, "u ma":
Le catene danno una mano, ma è sempre bene non distrarsi:
Usciti indenni dal punto più insidioso ci troviamo immersi nella macchia mediterranea più fitta. Fa strano trovare in Liguria un angolo di mare ancora intatto, quando il resto della costa è costruito fino all'ultimo metro quadrato edificabile:
Voltato l'angolo si apre la vista sulla Cala dell'Oro, riserva integrale del parco di Portofino, dov'è proibita la navigazione e dove l'unica traccia dell'uomo è una vecchia torre di guardia appollaiata su uno sperone:
Scesi fin quasi al livello del mare, ci aspetta ora la salita più dura dell'itinerario, che porta al punto più elevato di tutta la traversata, il Valico del Termine, alla ragguardevole quota di 275 mslm.
I tornanti sono ripidi ma per fortuna sono quasi tutti all'ombra, il che fa comodo visto che si sta avvicinando mezzogiorno:
In uscita da una galleria vegetale, lungo la ripida discesa verso San Fruttuoso:
La Torre Doria compare all'improvviso a dirci che gli spaghetti ai frutti di mare sono vicini:
Ed ecco, dopo 3 ore di cammino da Camogli, la solitaria abbazia di San Fruttuoso di Capodimonte.
Qualcuno fa il bagno nonostante il mare non sia ancora dei piu caldi:
Strano trekkare al livello del mare... se quelli non fossero olivi potremmo pensare di essere sulle sponde di qualche limpido lago alpino... o no?
Ripartiti da San Fruttuoso ci attende un'altra salita fino alla Base Zero (ruderi militari anche qui) a quota 220 mslm.
Visti i precedenti mangerecci, è d'obbligo camminare a passo lento. Le spettacolari vedute che si aprono di tanto in tanto tra la boscaglia rendono la salita più piacevole:
Un ultimo sguardo all'abbazia laggiù in fondo, prima di girare l'angolo:
Sole a picco, profumi mediterranei e rumori di motoscafi, mentre dall'alto di una scogliera si domina una distesa blu. L'immagine del mare che preferisco:
Alla Base Zero si trova un eccezionale punto panoramico realizzato su uno spuntone roccioso, oltre 200 m sulla verticale del Mar Ligure. Qui la vista spazia dall'isola Palmaria a Capo Mele. Verso sud, con un po' di fatica, si riesce a vedere (ma non a fotografare) anche la Corsica:
Dalla Base Zero le fatiche sono terminate. Ora il tracciato prosegue comodamente a mezzacosta con qualche leggero saliscendi:
Dopo 1 ora di cammino da San Fruttuoso, improvvisamente torniamo a vedere tracce di civiltà. Siamo alla località Prato, frazione di Portofino, 239 mslm:
Da qui inizia la discesa lungo una piacevole stradina tra gli ulivi:
Il golfo del Tigullio appare improvvisamente con le sue immancabili nuvole, le stesse che poco più a nord formano i quotidiani temporali ben noti agli escursionisti piacentini che frequentano l'Appennino
Lungo la discesa c'è ancora tempo per qualche occhiata verso il mare aperto, chi ha la casa in questi posti davanti al mare dev'essere proprio un poveraccio:
E finalmente, dopo poco meno di 5 ore di strada da Camogli, ecco apparire la nostra meta:
Da Portofino si rientra con i mezzi pubblici. Fino a Santa Margherita si può scegliere tra il bus (ogni mezz'ora) e il battello (ogni ora). La seconda opzione è più costosa, ma sicuramente più piacevole:
E per chiudere l'anello, 4 minuti di treno (di cui 3 in galleria) ci riportano a Camogli:
È tutto, grazie per l'attenzione e per i commenti che vorrete lasciare.
#trekkingmarittimo
#creuzadema
#chiguardagenova
#questipostidavantialmare
Troppo presto per andare sulle alte Alpi ancora infestate da chiazze di neve, l'Appennino al secondo giro stagionale mi va già di traverso, quindi niente di meglio che sperimentare il trekking in versione marittima.
La camminata che vado mostrandovi collega Camogli a Portofino passando per San Rocco e San Fruttuoso, tra vecchie borgate e macchia mediterranea, senza mai perdere di vista il mare.
L'itinerario si svolge su tracciati di vario tipo, dalla stradella lastricata al sentiero facile al tratto per esperti attrezzato con catene. Il tempo di percorrenza è di circa 5 ore con un dislivello complessivo in salita di 700 m e altrettanti in discesa.
Dal parcheggio di Camogli si prende quota su una tipica "creuza de ma" che tra case sparse e orti conduce alla frazione di San Rocco (220 mslm):
Dalla piazzetta del paese lo sguardo spazia già su tutto il golfo Paradiso:
In lontananza, dietro le ciminiere di Vado, le Alpi Marittime con ancora rimasugli di neve:
Da San Rocco si prosegue in quota su una stradicciola pavimentata fino al villaggio di Mortola. Poco oltre appare per la prima volta Camogli con la sua celebre "palazzata":
"Chi guarda Genova sappia che Genova si vede solo dal mare":
Dopo Mortola il sentiero assume caratteri più escursionistici e meno turistici, ma rimane sempre molto agevole e con tanto di protezioni verso valle:
In basso il mare gioca con gli scogli di Punta Chiappa:
Dopo 45 minuti di cammino da San Rocco si raggiungono le Batterie della II^ Guerra Mondiale (244 mslm) costruite a protezione del porto di Genova:
Dall'interno di una postazione, la vista verso ovest con tanto di tabella d'orientamento:
Il basamento di un cannone sul tetto di un'altra postazione, la giornata è eccezionalmente nitida ed è visibile tutto l'arco della Liguria centrale:
Dalle Batterie inizia il tratto più impervio dell'itinerario. Un cartello della serie "lasciate ogni speranza voi ch'entrate" ne consiglia la percorrenza solo a utenti esperti, con adeguate calzature e scorte d'acqua, e ricorda anche che la zona non è coperta dalla rete cellulare. Nonostante tutto si trovano turiste con le ballerine e scolaresche con le All Star accompagnate da insegnanti senza cognizione e amanti del rischio.
Qui uno scorcio sulla rupe soprastante, nel punto in cui il sentiero da "E" si trasforma in "EE":
In località Passo del Bacio (155 mslm) si trova il passaggio più tecnico, da affrontare con attenzione perchè sotto c'è il salto:
In fondo al salto, "u ma":
Le catene danno una mano, ma è sempre bene non distrarsi:
Usciti indenni dal punto più insidioso ci troviamo immersi nella macchia mediterranea più fitta. Fa strano trovare in Liguria un angolo di mare ancora intatto, quando il resto della costa è costruito fino all'ultimo metro quadrato edificabile:
Voltato l'angolo si apre la vista sulla Cala dell'Oro, riserva integrale del parco di Portofino, dov'è proibita la navigazione e dove l'unica traccia dell'uomo è una vecchia torre di guardia appollaiata su uno sperone:
Scesi fin quasi al livello del mare, ci aspetta ora la salita più dura dell'itinerario, che porta al punto più elevato di tutta la traversata, il Valico del Termine, alla ragguardevole quota di 275 mslm.
I tornanti sono ripidi ma per fortuna sono quasi tutti all'ombra, il che fa comodo visto che si sta avvicinando mezzogiorno:
In uscita da una galleria vegetale, lungo la ripida discesa verso San Fruttuoso:
La Torre Doria compare all'improvviso a dirci che gli spaghetti ai frutti di mare sono vicini:
Ed ecco, dopo 3 ore di cammino da Camogli, la solitaria abbazia di San Fruttuoso di Capodimonte.
Qualcuno fa il bagno nonostante il mare non sia ancora dei piu caldi:
Strano trekkare al livello del mare... se quelli non fossero olivi potremmo pensare di essere sulle sponde di qualche limpido lago alpino... o no?
Ripartiti da San Fruttuoso ci attende un'altra salita fino alla Base Zero (ruderi militari anche qui) a quota 220 mslm.
Visti i precedenti mangerecci, è d'obbligo camminare a passo lento. Le spettacolari vedute che si aprono di tanto in tanto tra la boscaglia rendono la salita più piacevole:
Un ultimo sguardo all'abbazia laggiù in fondo, prima di girare l'angolo:
Sole a picco, profumi mediterranei e rumori di motoscafi, mentre dall'alto di una scogliera si domina una distesa blu. L'immagine del mare che preferisco:
Alla Base Zero si trova un eccezionale punto panoramico realizzato su uno spuntone roccioso, oltre 200 m sulla verticale del Mar Ligure. Qui la vista spazia dall'isola Palmaria a Capo Mele. Verso sud, con un po' di fatica, si riesce a vedere (ma non a fotografare) anche la Corsica:
Dalla Base Zero le fatiche sono terminate. Ora il tracciato prosegue comodamente a mezzacosta con qualche leggero saliscendi:
Dopo 1 ora di cammino da San Fruttuoso, improvvisamente torniamo a vedere tracce di civiltà. Siamo alla località Prato, frazione di Portofino, 239 mslm:
Da qui inizia la discesa lungo una piacevole stradina tra gli ulivi:
Il golfo del Tigullio appare improvvisamente con le sue immancabili nuvole, le stesse che poco più a nord formano i quotidiani temporali ben noti agli escursionisti piacentini che frequentano l'Appennino
Lungo la discesa c'è ancora tempo per qualche occhiata verso il mare aperto, chi ha la casa in questi posti davanti al mare dev'essere proprio un poveraccio:
E finalmente, dopo poco meno di 5 ore di strada da Camogli, ecco apparire la nostra meta:
Da Portofino si rientra con i mezzi pubblici. Fino a Santa Margherita si può scegliere tra il bus (ogni mezz'ora) e il battello (ogni ora). La seconda opzione è più costosa, ma sicuramente più piacevole:
E per chiudere l'anello, 4 minuti di treno (di cui 3 in galleria) ci riportano a Camogli:
È tutto, grazie per l'attenzione e per i commenti che vorrete lasciare.
#trekkingmarittimo
#creuzadema
#chiguardagenova
#questipostidavantialmare
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