Purtroppo la moda non è "troppo nuova" ma si sta diffondendo sempre più. Quando 35 anni fa ho iniziato a sciare io, a lezione ti facevano zuppa tanta su come ci si comporta, dove ci si ferma, che bisogna sempre fermarsi a chiedere se c'è bisogno di aiuto e via dicendo. Ora non so se sia ancora così, e molto spesso ci si aggrappa al fatto che sulle piste c'è sempre più gente dell'est, ma credetemi che anche tanti connazionali non sono da meno. Per fortuna non ho mai asfaltato nessuno, mi hanno preso su due volte, la prima a Carezza in fondo dove si prende la seggiovia al Paolina. Coda piuttosto lunga, arriva bimboccio allegro che non frena e mi prende in pieno. Seconda volta, sto accompagnando un mio amico a fare il sellaronda, visto che non era molto esperto mi ha chiesto questa cortesia, sulla prima pista che scende verso arabba (quella larga come 2 campi da calcio) mi fermo tutto a lato per aspettarlo, ma a lato vuol dire dove c'è la fresata del gatto. Sono lì che lo guardo e mi vedo piombare addosso una ragazza (italiana) che mi ha letteralmente fatto volare. Fatto il check che tutte le mie ossa erano a posto vado da lei ancora a terra e questa ride assieme agli amici che nel frattempo erano arrivati, i quali hanno iniziato a dirmi non vorrai mica insultarla è una ragazza, o peggio ancora mettergli le mani addosso. Era evidente che il loro atteggiamento fosse provocatorio e che fossero in preda ai fumi dell'alcool. Così invece che insultare solo la ragazza ho insultato tutti.
Capitolo soccorsi mancati. Io adoro e cerco di sciare quando c'è meno gente possibile, un giorno scendo dalla Piavac e subito sotto al muro scorgo in lontananza una sagoma riconducibile ad umanoide a terra. Davanti a me c'erano almeno 3/4 sciatori e nessuno di questi ha fatto cenno a fermarsi. Arrivo io, l'uomo è ancora a terra, non è italiano e non parla inglese (credo polacco o giù di lì). Capisco che la situazione è seria e chiamo il soccorso. Nell'attesa, saranno passati almeno altri 10 sciatori che se ne sono bellamente fregati.
Caso simile ma meno grave sulla Pra di Tori al costalunga, proprio alla fine del primo muretto dove la pista è tagliata in diagonale da una variante. Vedo una ragazza a terra che si tiene il ginocchio, sci sganciati uno da una parte e uno dall'altra. Mi fermo, chiedo se ha bisogno e mi fa cenno di sì. Mi fermo del tutto, nulla di drammatico ma non se la sentiva di scendere anche perché ho scoperto poi, essere principiante portata li da un gruppo di amici che vista poi in difficoltà l'hanno piantata li.
In quel momento si ferma un'altra persona che poi scenderà a chiamare i soccorsi. Nell'attesa della motoslitta, quattro chiacchiere per consolarla un po' e tranquillizzarla, ci scambiamo i numeri e... Lascio immaginare voi come sia finita.
Capitolo soccorsi mancati. Io adoro e cerco di sciare quando c'è meno gente possibile, un giorno scendo dalla Piavac e subito sotto al muro scorgo in lontananza una sagoma riconducibile ad umanoide a terra. Davanti a me c'erano almeno 3/4 sciatori e nessuno di questi ha fatto cenno a fermarsi. Arrivo io, l'uomo è ancora a terra, non è italiano e non parla inglese (credo polacco o giù di lì). Capisco che la situazione è seria e chiamo il soccorso. Nell'attesa, saranno passati almeno altri 10 sciatori che se ne sono bellamente fregati.
Caso simile ma meno grave sulla Pra di Tori al costalunga, proprio alla fine del primo muretto dove la pista è tagliata in diagonale da una variante. Vedo una ragazza a terra che si tiene il ginocchio, sci sganciati uno da una parte e uno dall'altra. Mi fermo, chiedo se ha bisogno e mi fa cenno di sì. Mi fermo del tutto, nulla di drammatico ma non se la sentiva di scendere anche perché ho scoperto poi, essere principiante portata li da un gruppo di amici che vista poi in difficoltà l'hanno piantata li.
In quel momento si ferma un'altra persona che poi scenderà a chiamare i soccorsi. Nell'attesa della motoslitta, quattro chiacchiere per consolarla un po' e tranquillizzarla, ci scambiamo i numeri e... Lascio immaginare voi come sia finita.