Chi ha sempre e solo guidato Mercedes, è probabile che trovandosi per la prima volta al volante di una Fiat possa muovere delle critiche.
Quindi capisco benissimo il tuo stato d'animo, abituato come sei agli alti livelli delle Dolomiti e dell'Austria.
Che Ponte di Legno non sia né Solden né l'Alta Badia è fuor di dubbio, ma purtroppo sotto certi aspetti è distante anche da certi suoi vicini di casa.
Non mi è ancora chiaro se qui non hanno le capacità per migliorarsi o più semplicemente non ne abbiano voglia, ma credo più la seconda. C'è un'approssimazione e un menefreghismo nella gestione turistica (e non solo turistica) di Ponte e dintorni che mi ha sempre dato fastidio.
Frequento la stazione da più di 20 anni in tutti i periodi dell'anno, così come le zone confinanti: Val di Sole, Alta Valtellina e via dicendo.
Ebbene, se sulla carta i 60 km di piste collegate tra Ponte e Tonale costituiscono un'ottima attrattiva (e sicuramente il comprensorio meriterebbe sia come varietà di ambienti che come piste), sotto c'è una qualsiasi località di provincia.
Chi va a Lizzola si aspetta Lizzola e trova Lizzola, chi va a Ponte spesso trova una realtà sotto le aspettative.
Se uno poi viene dalle Dolomiti, va beh, è un trauma.
Ponte non solo non sarà mai le Dolomiti, ma nemmeno Bormio o Livigno, anche se si vende come concorrente di queste ultime ma lo è solo in linea molto teorica.
Piste innevate alla bell'e meglio e battute per dispetto (ci vuole tanto a puntare il cannone verso la pista anziché contro le piante, o ad evitare il gradino tra 2 passate di gatto?), sentieri con segnaletica indecente (in montagna mi sono perso solo qui, e sono i posti che conosco meglio), gestione ridicola della mobilità (ha senso mettere i pullman a 1,50 euro a corsa e i parcheggi gratuiti? Dove la trovi la famiglia di 4 persone che spende 12 euro per andare in paese in bus se in auto ci va gratis?), comunicazione falsa e inefficace con la clientela (guardate i bollettini perennemente sbagliati dell'Adamello Ski o provate a scrivere al CAI di Ponte e vedete se vi rispondono) e tanto altro.
Fate una sciata a Livigno, una camminata in Val Malenco, un giro in mountain bike a Santa Caterina o scrivete un'e-mail agli impianti di Bormio (NB tutte località lombarde, quindi non tiriamo fuori la solita storia del Trentino autonomo) e notate la differenza.
Poi per carità, c'è del buono e del virtuoso anche qui, qualcosa sta migliorando (qualche bel locale o qualche iniziativa interessante negli ultimi tempi sono spuntati; 10 anni fa in un inverno come questo probabilmente avrebbero aperto 4 piste), ma si vede da lontano che i più non sono affatto tagliati per il turismo.
Basterebbe una mentalità un po' diversa e un minimo di volontà e si potrebbe avere tutt'altra situazione. Non parlo di grandi opere ma di piccoli gesti che non richiedono chissà quali sforzi economici.
Saranno dei campioni a costruire impianti nuovi tutti gli anni, ma se il resto non segue di pari passo l'evoluzione tecnologica delle risalite non credo si possa ambire a chissà quale traguardo. Puoi tirare in piedi seggiovie automatiche finché vuoi, ma se le piste sono inadeguate al traffico, se non sei in grado di batterle, o se d'estate non hai idea di come di mandare la gente sui sentieri, rimani una stazione di serie C.
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PS. Sul discorso affollamento, il Tonale è così da quando lo conosco. Ponte, prima che facessero il collegamento, era un paradiso, e la cura non eccelsa delle piste era ampiamente compensata dai 4 gatti che ci sciavano. Adesso con il traffico creato dal collegamento e l'inadeguatezza delle piste rispetto agli impianti (erano strette prima con le biposto, figuriamoci ora con delle automatiche) succede il delirio. Anche le piste di Temù dopo i primi anni in cui erano snobbate dai più stanno diventando sempre più intasate, e il fatto di avere più seggiovie che piste non aiuta.