Ho ritrovato anche il testo che stavo scrivendo 6 anni fa all'epoca di questa discussione. Non l'ho mai postato ma lo faccio ora, lasciandolo completamente intatto. Ho solo lasciato l'iniziale di qualcuno che magari potrebbe non gradire il nome nella sua interezza. In caso ditemi che li aggiungo con una modifica.
Mi è piaciuta l’idea di F di fare una ricostruzione dell’evento scrivendo molto di getto. Provo a fare altrettanto perché forse mettendo assieme le varie versioni si possono trovare spunti interessanti per il futuro di ognuno.
Saliamo, spero dentro di me che nessuno abbia problemi con il vento, ma in effetti è piuttosto intenso, anche se a raffiche e non continuo. Sento un pelo di responsabilità per aver dirottato qua il gruppo ma tutto sembra andare per il meglio. Anzi, il gruppo è più omogeneo di quanto pensassi (lo dico anche a Giorgio), andiamo su bene. Su questo pendio di accesso vedo qualche lavoro di troppo del vento ma penso che nel canale questo non possa essere successo.
La vista del canale intonso, carico, bello, proprio della pendenza giusta, mi motiva. Forse ci aspetta una grande sciata e sarò molto contento se sarà così.
Il piccolo pezzo a piedi non sembra un problema, anche se testimonia che in fondo il canale non è così coperto di neve. Ma me l’aspettavo, difatti avevo consigliato di avere anche i ramponi.
Sopra Giorgio passa avanti, ma sta facendo un po’ di fatica di troppo con le inversioni, tende a scivolare, allora passo avanti. Tempo 2, forse 3 inversioni. Arrivo in fondo dove c’è il sasso grande (a dx nelle varie foto). Inverto e faccio due metri.
Dentro di me penso “ok, forza queste 2-3 inversioni ancora che poi rispiana”. Mentre lo penso vedo solo le righe delle crepe davanti a me, a 3-4 metri. Il rumore è sordo, molto meno netto di quella volta sul Rosa più di 5 anni fa. Là era woom con assestamento, qui è molto più morbido il rumore.
Tempo 1 secondo e mi infilo l’avalung in bocca, stavolta me lo ricordo (non come quella volta là, sbagliando s’impara). Vedo blocchi belli alti e Giorgio alla mia sinistra, forse fermo, forse no ma comunque vedo che lo supero. Sembra fermarsi. Invece riparte, lenta ma con una pressione notevole per qualche altro metro. Penso che mi devo voltare verso il lato dove c’era Giorgio e grazie alla ripartenza mi do uno strattone e riesco a voltarmi dalla parte giusta. Rallenta ancora ed esco sul lato.
Mi rialzo, 3 secondi (penso) di blackout. *****, speriamo bene. Mi guardo attorno e vedo Giorgio e S attoniti, immobili. Aggancio l’attacco e tiro fuori l’arva e caccio un urlo “FORZAAAA ANDIAMOOO” perché mi pare che siano tutti un po’ fermi e lo abbiano ancora via e in trasmissione mentre io lo metto in ricezione. Magari non era così ma ho avuto questa percezione in quel momento. Allora arriva S con dei bastoncini in mano, gli dico di passarmi il mio che me ne manca uno così posso scendere.
Dannati scarponi penso, non riesco a scendere decentemente perché sono slacciati. Poi ragionerò che era per le pelli montate che non riuscivo, ma in quel momento neanche c’ho pensato. Arrivo poco più sotto e vedo F dall’altra parte. “CONTIAMO!!!” “4 SOTTO… 1 2 3 sopra noi 1 2… totale 9!! 9!!! 9!!! OK FORZA TRANQUILLI”
Scendo cadendo sul fianco più volte il tratto ripido (quello fatto a piedi in salita). Arrivo da Max e A. Parlo con Max, giuro che non so come ***** sia finito in quella posizione. “Stai bene??” “Si si ok, vai da V per favore” “OK, corro giù, adesso arrivano anche gli altri”. Capisco subito che è importante andare da lei perché magari laggiù da sola è un po’ sotto shock e impaurita.
Mentre parto vedo Michela… “Tutto ok??” “SI SI”. La vedo ferma ma mi sembra lucida e forse poco coinvolta dall’evento. Non lo so in quel momento, è in piedi e sembra a posto. Bon corro giù.
Cadendo un altro paio di volte arrivo da V, molto attiva si è già tirata fuori la pala. Scaviamo un bel po’ perché ha deciso di giocare a tetris con gambe e sci. E il dannato laccio della salopette è incastrato, non la lascia uscire. Sarà legato a qualche sci penso. Poi continuando a scavare scopro che era solo bloccato da neve compressa sopra, ma sembrava lo tenesse un bisonte. Forse c’ho messo più tempo a togliere quel laccio che gli sci poi. A un certo punto arriva anche Max, l’hanno già liberato. Bene.
Ok, il peggio sembra passato. Del resto non servono ricostruzioni perché credo eravamo ormai tutti lucidi.
Posso dire che i 10 secondi stile “Matrix” di cui parla F ci sono proprio stati. Io sono stato travolto ma lì dentro ero molto concentrato. Il buio è stato dopo, appena uscito. Ho avuto l’impressione come detto che a qualcuno sia durato qualche secondo in più questo “buio”, perché appena uscito per qualche secondo ho visto proprio delle persone immobili, come sospese nel tempo. Sono effetti che sarebbe incredibilmente interessante poter studiare.
Devo dire che i ripassi di ricerca, scavo etc. fatti in questa stagione sono stati quanto mai provvidenziali soprattutto nel cercare di essere subito lucidi nell’organizzazione della ricerca, che per fortuna è stata solo abbozzata perché vedevamo tutti. Ma credo che sarebbero serviti molto soprattutto se ci fosse stato da ricercare qualche sepolto completamente. Serve farne ancora e ancora per oliare tutti i meccanismi.