Incidente sulla pista da sci...

Troppi avvocati nel forum. ..io da buon paesano mi sarei regolato con la sempre buona e ottima giustizia personale. Gli avvocati sono peggio delle Milf che becco in discoteca....portano solo guai.

Dipende dalle Milf. Se fosse, chessò, Monica Bellucci sarebbero guai molto benvenuti.... HIHIHIHIHIHIHIHIHI

Eppoi qui gli avvocati siamo solo irebec ed io. Kirama al massimo è un avvocapodoglio. :DDD
 
Troppi avvocati nel forum. ..io da buon paesano mi sarei regolato con la sempre buona e ottima giustizia personale. Gli avvocati sono peggio delle Milf che becco in discoteca....portano solo guai.

quindi ti saresti preso la donna che riprendeva l'ingiusta scena concausata dalla mista colorazione del pendio? cioè l'avresti invitata dentro un'accogliente baita e colà avresti provveduto ad abbaitarla? giusto? :PPINK

ottimi gusti il colore rosa HIHIHI
 
Non ho capito bene... Ma secondo voi la colpa è di Giallo o di Rosso???
Ahhahahaha quanto mi manca questo post.... Per favore ricominciamo a dibattere, di il buon esempio, secondo me la colpa è della donna che riprendeva perché distraeva gli sciatori ed era ferma dove non poteva stare!!!!
 
aspe, ma è Londra. Quelli guidano a sinistra... aspetta, quindi superano a destra. Ohcaz.zo qui si complica.
Beh ovvio, se supera a sinistra sei in torto. In più rosso ha messo la freccia prima di svoltare... anche se avrebbe dovuto guardare lo specchietto.

Ha ragione rosso. :HIP
 

Quì però i ruoli di rosso e giallo sono invertiti!
Adesso è giallo che va a diritto sena curarsi di rosso che ha segnalato con largo anticipo la svolta... certo in macchina ci sono gli specchietti, al contrario che sugli sci, dunque direi che anche rosso ha la sua parte di colpa xD
Secondo me rosso ha ragione per il 73.806% :CICCIO

Ilm
 
Una sentenza che potrebbe fare "legge"?

http://www.ladige.it/territori/giud...ta-pinzolo-chiede-55-mila-euro-giudice-niente

Uno scontro sulla pista da sci può costare caro. Sia in termini fisici, quando i postumi dell'impatto richiedono una lunga convalescenza, sia per il «portafoglio». Ne sanno qualcosa i protagonisti di questa vicenda, definita davanti al giudice di pace di Tione: uno snowboarder 45enne di Pesaro e lo sciatore bresciano 67enne che lo ha querelato per i gravi traumi riportati (due vertebre rotte).

Lesioni per le quali ha presentato un conto salato: 55mila euro. Ma per il turista lombardo, al termine di una lunga battaglia giudiziaria, mercoledì è arrivata la doccia fredda: snowboarder assolto, niente risarcimento e condanna a rimborsare le spese legali della controparte.
Può invece tirare un sospiro di sollievo, almeno per ora, il pesarese, che peraltro a sua volta aveva riportato la frattura del perone e varie lesioni: in caso di condanna, non essendo assicurato, avrebbe dovuto affrontare un salasso.
Ma la vicenda, ferma restando la possibilità di un appello, non è chiusa: è infatti pendente la causa civile promossa proprio dal denunciato, che chiede a sua volta 33mila euro di danni. All'origine del contenzioso uno scontro avvenuto sulla pista Ciocca 1, a Pinzolo, nel 2009. Lo snowboarder scendeva, «disegnando» diagonali sulla neve. In quel momento, da monte, arrivava lo sciatore bresciano. L'impatto tra i due sarebbe successo mentre quest'ultimo cercava di superare l'altro sportivo. La presenza di un muro di neve di oltre mezzo metro avrebbe però impedito allo sciatore di completare la manovra.
Per lo snowboarder era stato subito chiaro che la stagione era finita: perone rotto, spalla da operare e ginocchio lussato. Soccorso dal personale in servizio sulle piste, era stato portato in ambulanza in ospedale. Il 67enne, invece, sembrava essersela cavata solo con una forte botta alla schiena, tanto che, pure sofferente, era rientrato a casa in macchina. Ma dopo qualche ora il dolore si era fatto insopportabile e l'uomo non riusciva più a stare in piedi. In ospedale il responso era stato pesante: vertebre L1 e L2 rotte e lunga convalescenza.
Capitolo chiuso? Niente affatto. Nel 2012 lo sciatore ha querelato lo snowboarder per lesioni, chiedendo ben 55 mila euro di danni e una provvisionale di 30mila euro.
Sotto accusa la velocità del 45enne e il fatto che avrebbe «tagliato» la pista proprio mentre lui scendeva, senza dargli la precedenza e «chiudendolo» contro il muro di neve. Accuse che il marchigiano, attraverso l'avvocato Francesco Moser, ha però respinto, replicando che la precedenza spetta a chi si trova già a valle e sostenendo di essere stato travolto dallo sciatore.

Ma l'infortunato, fatto singolare, non è stato l'unico a presentare il conto al 45enne: al processo si è infatti costituito pure il datore di lavoro del bresciano, che per sei mesi è stato in malattia e per questo chiedeva 1.200 euro. Mercoledì, dopo una combattuta battaglia, è arrivata la sentenza: snowboarder assolto «perché il fatto non sussiste», respinta al mittente la richiesta di risarcimento e condanna a pagare pure le spese legali della controparte.
 
Bah, bisognerebbe leggere la sentenza e non la sintesi giornalistica , però da come è stato descritto il fatto mi sembra abbiano unicamente applicato le regole dettate dal codice di comportamento dello sciatore (cioè esattamente la contro deduzione dello snowboarder). Nulla di che.
 
Una sentenza che potrebbe fare "legge"?

http://www.ladige.it/territori/giud...ta-pinzolo-chiede-55-mila-euro-giudice-niente

Uno scontro sulla pista da sci può costare caro. Sia in termini fisici, quando i postumi dell'impatto richiedono una lunga convalescenza, sia per il «portafoglio». Ne sanno qualcosa i protagonisti di questa vicenda, definita davanti al giudice di pace di Tione: uno snowboarder 45enne di Pesaro e lo sciatore bresciano 67enne che lo ha querelato per i gravi traumi riportati (due vertebre rotte).

Lesioni per le quali ha presentato un conto salato: 55mila euro. Ma per il turista lombardo, al termine di una lunga battaglia giudiziaria, mercoledì è arrivata la doccia fredda: snowboarder assolto, niente risarcimento e condanna a rimborsare le spese legali della controparte.
Può invece tirare un sospiro di sollievo, almeno per ora, il pesarese, che peraltro a sua volta aveva riportato la frattura del perone e varie lesioni: in caso di condanna, non essendo assicurato, avrebbe dovuto affrontare un salasso.
Ma la vicenda, ferma restando la possibilità di un appello, non è chiusa: è infatti pendente la causa civile promossa proprio dal denunciato, che chiede a sua volta 33mila euro di danni. All'origine del contenzioso uno scontro avvenuto sulla pista Ciocca 1, a Pinzolo, nel 2009. Lo snowboarder scendeva, «disegnando» diagonali sulla neve. In quel momento, da monte, arrivava lo sciatore bresciano. L'impatto tra i due sarebbe successo mentre quest'ultimo cercava di superare l'altro sportivo. La presenza di un muro di neve di oltre mezzo metro avrebbe però impedito allo sciatore di completare la manovra.
Per lo snowboarder era stato subito chiaro che la stagione era finita: perone rotto, spalla da operare e ginocchio lussato. Soccorso dal personale in servizio sulle piste, era stato portato in ambulanza in ospedale. Il 67enne, invece, sembrava essersela cavata solo con una forte botta alla schiena, tanto che, pure sofferente, era rientrato a casa in macchina. Ma dopo qualche ora il dolore si era fatto insopportabile e l'uomo non riusciva più a stare in piedi. In ospedale il responso era stato pesante: vertebre L1 e L2 rotte e lunga convalescenza.
Capitolo chiuso? Niente affatto. Nel 2012 lo sciatore ha querelato lo snowboarder per lesioni, chiedendo ben 55 mila euro di danni e una provvisionale di 30mila euro.
Sotto accusa la velocità del 45enne e il fatto che avrebbe «tagliato» la pista proprio mentre lui scendeva, senza dargli la precedenza e «chiudendolo» contro il muro di neve. Accuse che il marchigiano, attraverso l'avvocato Francesco Moser, ha però respinto, replicando che la precedenza spetta a chi si trova già a valle e sostenendo di essere stato travolto dallo sciatore.

Ma l'infortunato, fatto singolare, non è stato l'unico a presentare il conto al 45enne: al processo si è infatti costituito pure il datore di lavoro del bresciano, che per sei mesi è stato in malattia e per questo chiedeva 1.200 euro. Mercoledì, dopo una combattuta battaglia, è arrivata la sentenza: snowboarder assolto «perché il fatto non sussiste», respinta al mittente la richiesta di risarcimento e condanna a pagare pure le spese legali della controparte.

Bisognerebbe leggere il dispositivo per dire se "fa legge" o non la fa, anche perchè mi pare di capire sia solo un giudizio in primo grado, non è una sentenza della Cassazione che può "far legge", ma con "non la fa" intendo bisognerebbe capire le ragioni per cui la sentenza è stata di assoluzione perchè il fatto non sussiste, potrebbe benissimo essere solo che è impossibile realmente determinare come si sono svolti i fatti.
La cosa certa è che le poche ed elementari leggi di condotta sulle piste già ci sono ed esistono : velocità, precedenza, sorpasso, incrocio, stazionamento. Il problema è che le rispettano pochi, dicendo cosi per non dire che praticamente non le rispetta praticamente nessuno, in particolare la prima e l'ultima, quelle centrali sono affidate dai più alla sorte ed il caso.

P.S. ops scusa @terios ti ho "scritto sopra" mentre postavi
 
io ho dato ragione allo sciatore in rosso (vecchio bresciano) però da qui a dargli vinta una causa contro giallo (giovane pesarese) ce ne correrebbe.

Mi arrabbierei molto se giallo avesse vinto causa e risarcimento contro rosso, quello si
 
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