Intanto grazie infinite a tutti voi (Irebec, Chuy, Gotamart) che ci avete dato preziosissimi consigli per organizzare questo viaggio fantastico! Perchè a Ymir senza skiforum non ci saremmo mai arrivati, non avremmo mai conosciuto il mitico uomo con il boccaglio Rosco White che insegna "Ski Resort Operation" al college di Nelson, ma soprattutto non avremmo mai speso una notte nelle assurde gallerie di arte polinesiana dell'Hotel Ymir gestito dal burbero ottantenne Hans, quello che da quando ha rilevato la gestione dai motociclisti chiude il bar ogni sera alle nove e fa infelici tutti gli avventori del paese. L'Hotel Ymir possiede, tra parentesi, la più antica licenza per la vendita di alcool di tutta la British Columbia…
Ma forse sapete già tutto, perchè una traccia di Italia, a Ymir, ce l'abbiamo anche trovata
Procedendo con ordine, questo il nostro itinerario:
06.02 Whistler (impianti)
07.02 Sun Peaks (impianti)
08.02 Revelstoke (impianti)
09.02 Mount McPherson (skialp) > Nelson
10.02 Kootenay Pass (skialp)
11.02 Mount Ymir (skialp)
12.02 Wildehorse Catskiing
13.02 Kootenay Pass (skialp)
14.02 rk heliskiing
15.02 Rogers Pass (skialp)
16.02 > 23.02 GAH Sentry Lodge (skialp guidato)
Premettendo che siamo arrivati in un periodo di inusuale siccità e temperature anche piuttosto elevate, abbiamo dovuto adattare i primi giorni del nostro itinerario all'inseguimento di un fronte di precipitazioni che abbiamo incontrato quasi per caso a Whistler (in paese pioveva, volevamo andarcene subito) e che ci ha fortunatamente accompagnati fino a Revelstoke lasciando per strada sempre 20-30 cm di fresca. Su Whistler condivido i commenti di Gotamart: noi siamo stati fortunati, abbiamo trovato neve bella, tanta e polverosa da almeno metà montagna in su, in più la funivia Peak-to-Peak che collega Whistler a Blackcomb è senz'altro un'esperienza, ma parliamo sempre un comprensorio costiero, con meteo infami e neve a dir poco variabile. Non ho foto in azione ma la neve si vede giá qui.
Dopo un giorno la montagna è macinata e decidiamo di seguire la nostra nuvoletta che nella notte ci scarica 30 bei cm a Sun Peaks. La giornata è magnifica, in giro non c'è nessuno, ci mangiamo tutti i pendii uno ad uno. Ho solo una foto panoramica del posto, la neve era stupenda ma i pendii non sono certamente né lunghi né ripidi. Vista la situazione neve in British Columbia però, non possiamo dire ci sia andata male.
Giorno nuovo, nuvoletta sempre prolifica scarica un altra trentina di cm in quota a Revelstoke. Qui purtroppo la neve cade nel pomeriggio più che la notte e quindi la mattina all'apertura troviamo tutti i boschetti più accessibili già ridotti in gobbone. Seguendo un gruppo di snowboarder dall'aria esperta troviamo però subito l'accesso a quella che scopriremo essere la North Bowl (e l'area fuori dalla ski boundary direttamente confinante). Ignorata o forse chiusa il giorno prima, qui ce n'è in abbondanza per tutti. E finalmente posso postare alcune foto e un video in azione:
Michael si diverte anche sulle gobbone:
Finita la scia di precipitazioni inizia un nuovo periodo di alta pressione e temperature miti che promette molto male. Decidiamo di esplorare il backcountry e risaliamo uno dei "fingers" del Mount McPherson a sud di Revelstoke. Il pendio è bello e la neve ancora polverosa. Purtroppo sembra che le guide di Revelstoke usino questa montagna come base per i corsi di alpinismo e valanghe, quindi il terreno è molto tracciato, e con traiettorie di risalita trasversali e lunghissime che rovinano non poco la discesa. Bellissimo comunque, e riusciamo per decine di metri a spolverare…
La sera ci trasferiamo a Nelson e scopriamo purtroppo che qui c'è ancor meno neve. La cittadina è comunque magnifica e ci lasciamo incantare dal supermercato pieno di delizie bio che poi ci cuciniamo la sera in motel. Il giorno dopo decidiamo di esplorare il Kootenay Pass. Al passo c'è ancora molta neve e troviamo un pendio a nord che ha ancora tanta polvere e la stabilità giusta per sciarla in sicurezza. Pellando verso la cima incontriamo anche un personaggio con ciaspole e cuffia peruviana che fa esercizi di Tai Chi nella foresta. Passati da Nelson, l'incontro non ci sorprende… La giornata è bellissima e ci abbandoniamo a foto panoramiche.
In attesa di nova neve che si fa davvero desiderare, e della giornata di catskiing che abbiamo prenotato a Ymir il giorno dopo, decidiamo di provare il comprensorio di Whitewater e da li risalire fino al Mount Ymir. Le seggiovie di Whitewater temo di non averle mai conosciute sulle Alpi perché troppo giovane, in compenso sono piazzate strategicamente per servire numerosi pendii molto interessanti, che a noi si son presentati pero completamente arati. La risalita a Mount Ymir é spettacolare, e anche abbastanza agevole visto l'aiuto della seggiovia per buone centinaia di metri. Scendiamo sotto la cima perché la Ymir bowl é anche quella abbastanza segnata, e a sorpresa troviamo ancora neve polverosa! La discesa non é delle più lunghe ma vada per un giorno "leggero"!
Di nuovo in viaggio ci trasferiamo ad Ymir, e per la prima sera dormiamo all'Ymir Palace, gestito dal leggendario uomo col boccaglio di cui sopra, Ross "Rosco" White, che é anche la casa di tutta la sua famiglia. Scendiamo per una birra post cena all'Hotel Ymir, dove conosciamo il mitico burbero Hans (di cui - di nuovo - sopra) e ci innamoriamo letteralmente di questo posto assurdo, e la seconda notte a Ymir la passeremo qui.
Non abbiamo foto della giornata di catskiing, perché sempre nei boschetti era difficile fermarsi e trovare l'inquadratura giusta. Esperienza fantastica. Nonostante la carenza di nuove nevicate la qualità della neve é assolutamente sorprendente, e le guide si danno molto da fare per trovare pendii non ancora tracciati. Sciamo in polvere discretamente profonda tutto il giorno e la sera siamo "addicted" come un cartello sopra il tavolo all'Ymir Palace ci aveva anticipato.
La sera incontriamo un simpaticissimo British-Columbiano (ho dimenticato il suo nome) che ci invita a fargli compagnia il giorno dopo al Kootenay Pass. Ancora niente neve in vista ma un magnifico sole, ci aggreghiamo volentieri. E incredibilmente troviamo un altro pendio di polverina poco tracciata.
In viaggio verso est, incontriamo anche un piccolo branco di Caribu.
Ormai giunti al termine della parte "non prenotata" della vacanza, decidiamo di concederci una giornata di heliski con rk a Panorama. Nella notte cadono 30 cm di polverina bianca, e la mattina il sole splende e non c'é un alito di vento. Finalmente un po' di fortuna! Sciamo prevalentemente sul ghiacciaio intorno a Cauldron Mountain, se non ricordo male, e poi facciamo un ultima discesa in un bosco rado e ripidissimo sotto Jumbo Mountain, in polvere leggera e profonda che é sicuramente la discesa migliore della giornata (e infatti non ho foto).
Michael in volo verso un morbido atterraggio in una conca...
Io lo seguo ingenuamente e non resta che fotografare le tracce...
Bello lasciare la prima traccia, ma anche l'ultima non é male...
Anche Michael spolvera...
La sera ci trasferiamo a Golden. Qui non é nevicato per niente, e il giorno dopo decidiamo di tentate un pellata a Roger Pass, nonostante le previsioni di un fronte in arrivo dal Pacifico. Unica giornata di brutta neve di tutta la vacanza, risaliamo quasi tutta l'Asulkan Valley quasi fino al ghiacciaio in cerca di polvere, ma tutti i buoni 40 cm caduti il giorno prima sono diventati in poche ore pesantissimi e in discesa, almeno a me, spaccano letteralmente le gambe (Michael se la scia più serenamente, invece). Niente foto.
Il giorno dopo dovrebbe iniziare la nostra ultima settimana di sci alpinismo a Sentry Lodge, con un volo in elicottero che però rimane inchiodato a terra da una nevicata di quelle che abbiamo aspettato per due settimane.
(In attesa dell'elicottero, ci godiamo la nevicata dalla finestra)
Appurata l'impossibilitá a volare, ci uniamo ai nostri futuri compagni d'avventura e a due guide per una pellata last minute a Roger Pass. Risaliamo 1200 m in due ore e mezza o poco più lungo il Connaugh Creek in una bufera di neve. In discesa polvere stupenda, e la settimana davanti a noi si prospetta divertente e stancante quanto lo sarà.
Il mattino dopo riusciamo a decollare e raggiungiamo Sentry, un rifugio nuovissimo aperto nel 2011 (quello vecchio era bruciato completamente nel 2009) che é a 70 km dalla civiltà e ancorati su un piccolo plateau giusto a metá di vari pendii tutti da mangiarsi con gli occhi (e presto con gli sci) anche perché siamo i primi ospiti dopo tre settimane di vuoto !!!!
Sentry. La sauna.
Il simpaticissimo gruppo con cui passeremo questa settimana epica é così composto. Due hut keeper, Even e Hanna, giovane coppia di Golden che si mangia le montagne in salita come mai ho visto fare da nessuno prima. Lui professionalissimo acceditore di camini, lei ottima cuoca. Quattro uomini di Missoula, Montana, definibili solo con parole loro citate testualmente : "Advanced. Both in skiing ability and in age" (tranne uno). Stargli dietro diventerà una sfida vinta solo nello sfinimento comune dell'ultimo giorno. Una guida, Dave, e una guida apprendista, Steve. Entrambi bravissimi.
Questa é una mappa del terreno e delle discese a Sentry.
In una settimana di buona stabilitá e visibilità, si possono fare anche tutte. Grazie ai mostri scalatori del Montana, abbiamo sciato una media di 2000m al giorno. Metto solo un repertorio di foto, che si spiegano da sole. Tranne l'ultimo giorno, che con altri 30 cm scesi nella notte anche le foto erano d'impiccio
Poi, il giorno di partire, a Banff, entrambi zoppicavamo malamente. Ma con un sorriso ebete stampato che non vediamo l'ora di avere di nuovo!!!
Michael spolvera nei boschetti sotto il rifugio
Compagni d'avventura...
Verso la Secret Valley...
E subito ci incantiamo a guardare le tracce appena lasciate...
Vista da una cima di cui non ricordo il nome, quella di 2428 m sulla mappa
Discesa da Midship Peak
La Secret Valley a fine giornata.
Dave la guida, in un'altra gloriosa giornata nella Secret Valley
Michael si gode l'ultima discesa della giornata.
E anche io...
John all'uscita del canale ribattezzato MRF (Montana Rodeo F***) che ha mietuto vittime tra i nostri compagni d'avventura..
MRF nella distanza.
Ma forse sapete già tutto, perchè una traccia di Italia, a Ymir, ce l'abbiamo anche trovata

Procedendo con ordine, questo il nostro itinerario:
06.02 Whistler (impianti)
07.02 Sun Peaks (impianti)
08.02 Revelstoke (impianti)
09.02 Mount McPherson (skialp) > Nelson
10.02 Kootenay Pass (skialp)
11.02 Mount Ymir (skialp)
12.02 Wildehorse Catskiing
13.02 Kootenay Pass (skialp)
14.02 rk heliskiing
15.02 Rogers Pass (skialp)
16.02 > 23.02 GAH Sentry Lodge (skialp guidato)
Premettendo che siamo arrivati in un periodo di inusuale siccità e temperature anche piuttosto elevate, abbiamo dovuto adattare i primi giorni del nostro itinerario all'inseguimento di un fronte di precipitazioni che abbiamo incontrato quasi per caso a Whistler (in paese pioveva, volevamo andarcene subito) e che ci ha fortunatamente accompagnati fino a Revelstoke lasciando per strada sempre 20-30 cm di fresca. Su Whistler condivido i commenti di Gotamart: noi siamo stati fortunati, abbiamo trovato neve bella, tanta e polverosa da almeno metà montagna in su, in più la funivia Peak-to-Peak che collega Whistler a Blackcomb è senz'altro un'esperienza, ma parliamo sempre un comprensorio costiero, con meteo infami e neve a dir poco variabile. Non ho foto in azione ma la neve si vede giá qui.

Dopo un giorno la montagna è macinata e decidiamo di seguire la nostra nuvoletta che nella notte ci scarica 30 bei cm a Sun Peaks. La giornata è magnifica, in giro non c'è nessuno, ci mangiamo tutti i pendii uno ad uno. Ho solo una foto panoramica del posto, la neve era stupenda ma i pendii non sono certamente né lunghi né ripidi. Vista la situazione neve in British Columbia però, non possiamo dire ci sia andata male.

Giorno nuovo, nuvoletta sempre prolifica scarica un altra trentina di cm in quota a Revelstoke. Qui purtroppo la neve cade nel pomeriggio più che la notte e quindi la mattina all'apertura troviamo tutti i boschetti più accessibili già ridotti in gobbone. Seguendo un gruppo di snowboarder dall'aria esperta troviamo però subito l'accesso a quella che scopriremo essere la North Bowl (e l'area fuori dalla ski boundary direttamente confinante). Ignorata o forse chiusa il giorno prima, qui ce n'è in abbondanza per tutti. E finalmente posso postare alcune foto e un video in azione:

Michael si diverte anche sulle gobbone:

Finita la scia di precipitazioni inizia un nuovo periodo di alta pressione e temperature miti che promette molto male. Decidiamo di esplorare il backcountry e risaliamo uno dei "fingers" del Mount McPherson a sud di Revelstoke. Il pendio è bello e la neve ancora polverosa. Purtroppo sembra che le guide di Revelstoke usino questa montagna come base per i corsi di alpinismo e valanghe, quindi il terreno è molto tracciato, e con traiettorie di risalita trasversali e lunghissime che rovinano non poco la discesa. Bellissimo comunque, e riusciamo per decine di metri a spolverare…


La sera ci trasferiamo a Nelson e scopriamo purtroppo che qui c'è ancor meno neve. La cittadina è comunque magnifica e ci lasciamo incantare dal supermercato pieno di delizie bio che poi ci cuciniamo la sera in motel. Il giorno dopo decidiamo di esplorare il Kootenay Pass. Al passo c'è ancora molta neve e troviamo un pendio a nord che ha ancora tanta polvere e la stabilità giusta per sciarla in sicurezza. Pellando verso la cima incontriamo anche un personaggio con ciaspole e cuffia peruviana che fa esercizi di Tai Chi nella foresta. Passati da Nelson, l'incontro non ci sorprende… La giornata è bellissima e ci abbandoniamo a foto panoramiche.

In attesa di nova neve che si fa davvero desiderare, e della giornata di catskiing che abbiamo prenotato a Ymir il giorno dopo, decidiamo di provare il comprensorio di Whitewater e da li risalire fino al Mount Ymir. Le seggiovie di Whitewater temo di non averle mai conosciute sulle Alpi perché troppo giovane, in compenso sono piazzate strategicamente per servire numerosi pendii molto interessanti, che a noi si son presentati pero completamente arati. La risalita a Mount Ymir é spettacolare, e anche abbastanza agevole visto l'aiuto della seggiovia per buone centinaia di metri. Scendiamo sotto la cima perché la Ymir bowl é anche quella abbastanza segnata, e a sorpresa troviamo ancora neve polverosa! La discesa non é delle più lunghe ma vada per un giorno "leggero"!


Di nuovo in viaggio ci trasferiamo ad Ymir, e per la prima sera dormiamo all'Ymir Palace, gestito dal leggendario uomo col boccaglio di cui sopra, Ross "Rosco" White, che é anche la casa di tutta la sua famiglia. Scendiamo per una birra post cena all'Hotel Ymir, dove conosciamo il mitico burbero Hans (di cui - di nuovo - sopra) e ci innamoriamo letteralmente di questo posto assurdo, e la seconda notte a Ymir la passeremo qui.
Non abbiamo foto della giornata di catskiing, perché sempre nei boschetti era difficile fermarsi e trovare l'inquadratura giusta. Esperienza fantastica. Nonostante la carenza di nuove nevicate la qualità della neve é assolutamente sorprendente, e le guide si danno molto da fare per trovare pendii non ancora tracciati. Sciamo in polvere discretamente profonda tutto il giorno e la sera siamo "addicted" come un cartello sopra il tavolo all'Ymir Palace ci aveva anticipato.
La sera incontriamo un simpaticissimo British-Columbiano (ho dimenticato il suo nome) che ci invita a fargli compagnia il giorno dopo al Kootenay Pass. Ancora niente neve in vista ma un magnifico sole, ci aggreghiamo volentieri. E incredibilmente troviamo un altro pendio di polverina poco tracciata.

In viaggio verso est, incontriamo anche un piccolo branco di Caribu.

Ormai giunti al termine della parte "non prenotata" della vacanza, decidiamo di concederci una giornata di heliski con rk a Panorama. Nella notte cadono 30 cm di polverina bianca, e la mattina il sole splende e non c'é un alito di vento. Finalmente un po' di fortuna! Sciamo prevalentemente sul ghiacciaio intorno a Cauldron Mountain, se non ricordo male, e poi facciamo un ultima discesa in un bosco rado e ripidissimo sotto Jumbo Mountain, in polvere leggera e profonda che é sicuramente la discesa migliore della giornata (e infatti non ho foto).
Michael in volo verso un morbido atterraggio in una conca...

Io lo seguo ingenuamente e non resta che fotografare le tracce...

Bello lasciare la prima traccia, ma anche l'ultima non é male...

Anche Michael spolvera...

La sera ci trasferiamo a Golden. Qui non é nevicato per niente, e il giorno dopo decidiamo di tentate un pellata a Roger Pass, nonostante le previsioni di un fronte in arrivo dal Pacifico. Unica giornata di brutta neve di tutta la vacanza, risaliamo quasi tutta l'Asulkan Valley quasi fino al ghiacciaio in cerca di polvere, ma tutti i buoni 40 cm caduti il giorno prima sono diventati in poche ore pesantissimi e in discesa, almeno a me, spaccano letteralmente le gambe (Michael se la scia più serenamente, invece). Niente foto.
Il giorno dopo dovrebbe iniziare la nostra ultima settimana di sci alpinismo a Sentry Lodge, con un volo in elicottero che però rimane inchiodato a terra da una nevicata di quelle che abbiamo aspettato per due settimane.
(In attesa dell'elicottero, ci godiamo la nevicata dalla finestra)

Appurata l'impossibilitá a volare, ci uniamo ai nostri futuri compagni d'avventura e a due guide per una pellata last minute a Roger Pass. Risaliamo 1200 m in due ore e mezza o poco più lungo il Connaugh Creek in una bufera di neve. In discesa polvere stupenda, e la settimana davanti a noi si prospetta divertente e stancante quanto lo sarà.
Il mattino dopo riusciamo a decollare e raggiungiamo Sentry, un rifugio nuovissimo aperto nel 2011 (quello vecchio era bruciato completamente nel 2009) che é a 70 km dalla civiltà e ancorati su un piccolo plateau giusto a metá di vari pendii tutti da mangiarsi con gli occhi (e presto con gli sci) anche perché siamo i primi ospiti dopo tre settimane di vuoto !!!!
Sentry. La sauna.

Il simpaticissimo gruppo con cui passeremo questa settimana epica é così composto. Due hut keeper, Even e Hanna, giovane coppia di Golden che si mangia le montagne in salita come mai ho visto fare da nessuno prima. Lui professionalissimo acceditore di camini, lei ottima cuoca. Quattro uomini di Missoula, Montana, definibili solo con parole loro citate testualmente : "Advanced. Both in skiing ability and in age" (tranne uno). Stargli dietro diventerà una sfida vinta solo nello sfinimento comune dell'ultimo giorno. Una guida, Dave, e una guida apprendista, Steve. Entrambi bravissimi.
Questa é una mappa del terreno e delle discese a Sentry.

In una settimana di buona stabilitá e visibilità, si possono fare anche tutte. Grazie ai mostri scalatori del Montana, abbiamo sciato una media di 2000m al giorno. Metto solo un repertorio di foto, che si spiegano da sole. Tranne l'ultimo giorno, che con altri 30 cm scesi nella notte anche le foto erano d'impiccio
Michael spolvera nei boschetti sotto il rifugio

Compagni d'avventura...

Verso la Secret Valley...

E subito ci incantiamo a guardare le tracce appena lasciate...

Vista da una cima di cui non ricordo il nome, quella di 2428 m sulla mappa

Discesa da Midship Peak

La Secret Valley a fine giornata.

Dave la guida, in un'altra gloriosa giornata nella Secret Valley

Michael si gode l'ultima discesa della giornata.

E anche io...

John all'uscita del canale ribattezzato MRF (Montana Rodeo F***) che ha mietuto vittime tra i nostri compagni d'avventura..

MRF nella distanza.

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