ATTENZIONE ad utilizzare la bici per recarsi al lavoro

INAIL... un'altra tassa che pago e che non mi tutela = rapina.

Punto.

Io voglio essere libero di andare al lavoro come cacchio mi pare e quindi se non mi tuteli... non ti do dei soldi.

Sogno uno stato giusto e non fatto a misura di burocrati.

Io vorrei essere libero di decidere chi debba tutelarmi, in modo da poter scegliere, ma il problema è sempre lo stesso: quanti datori di lavoro tutelerebbero i propri dipendenti in modo opportuno? Lo Stato giusto sarebbe meraviglioso, il problema è che io non credo che i cittadini se lo meriterebbero.
 
Lasciamo decidere ai cittadini se questo e' il caso o meno... una volta tanto non sarebbe male.

Il problema è che i cittadini direbbero di sì, che saprebbero gestirsi perfettamente; poi nessuno pagherebbe un'assicurazione ("c'è la crisi", "con quel che costa") per poi lamentarsi di non essere coperti in caso di infortunio sul lavoro e magari andare in bancarotta in caso di danno permanente.
 
Il problema è che i cittadini direbbero di sì, che saprebbero gestirsi perfettamente; poi nessuno pagherebbe un'assicurazione ("c'è la crisi", "con quel che costa") per poi lamentarsi di non essere coperti in caso di infortunio sul lavoro e magari andare in bancarotta in caso di danno permanente.

Basterebbe mantenere l'assicurazione obbligatoria ma lasciare scegliere al lavoratore le condizioni e da chi farsi assicurare.
Poi ogni uno dev'essere responsabile per se stesso in eta' adulta.

E poi, aggiungendomi allo spirito del post iniziale, quello che mi fa bollire il sangue e come sempre uno stato che ti costringe ad usare mezzi pubblici pietosi e non ti mette in grado di utilizzare il mezzo di trasporto meno inquinante e sano che esiste per la mobilita' cittadina.

Per farmi capire cito il mio esempio.

Abito a circo 5km dal mio posto di lavoro. Se prendo i mezzi, spendo 3 euro di biglietto a/r ogni giorno e ci metto 40 minuti con due mezzi per fare 5 km.
Con la bici spendo zero, brucio calorie, non inquino e da casa al lavoro ci metto al massimo 15 min.

Maledetti burocrati.
 
come hanno già detto la comprensione è importante
ma dove c'è scritto che siamo obbligati ad usare i mezzi pubblici?
e visto che tutti questi rimborsi, coperture, diarie e quant'altro sono pagati con i soldi di tutti sono a favore di regole restrittive
 

.

Ultima modifica:
come hanno già detto la comprensione è importante
ma dove c'è scritto che siamo obbligati ad usare i mezzi pubblici?
e visto che tutti questi rimborsi, coperture, diarie e quant'altro sono pagati con i soldi di tutti sono a favore di regole restrittive

Se voglio la copertura INAIL sono costretto a prendere i mezzi pubblici, altrimenti non sono coperto con questa assicurazione mentre mi reco al lavoro... non mi pare difficile da comprendere.
 
Quindi in parole povere io che mi reco al lavoro con il mezzo privato per fare i 25 km che mi separano da casa, se dovesse capitarmi un incidente l'INAIL non mi rimborsa niente perchè magari c'è una remota possibilità di arrivare con i mezzi pubblici?
 
Se voglio la copertura INAIL sono costretto a prendere i mezzi pubblici, altrimenti non sono coperto con questa assicurazione mentre mi reco al lavoro... non mi pare difficile da comprendere.
non è difficile da comprendere che la copertura non è sempre esclusa ma dipende dalla situazione, ne è difficile comprendere che non esiste un obbligo perchè a lavorare ci puoi andare con quello che vuoi. esattamente come hai sempre fatto
Quindi in parole povere io che mi reco al lavoro con il mezzo privato per fare i 25 km che mi separano da casa, se dovesse capitarmi un incidente l'INAIL non mi rimborsa niente perchè magari c'è una remota possibilità di arrivare con i mezzi pubblici?
dipende
 
non è difficile da comprendere che la copertura non è sempre esclusa ma dipende dalla situazione, ne è difficile comprendere che non esiste un obbligo perchè a lavorare ci puoi andare con quello che vuoi. esattamente come hai sempre fatto

dipende

non secondo quello che ha esposto l'auto di questo thread.

se hai informazioni concrete che lo smentiscono da esporre te ne saremo grati.

p.s. quello che mi arrabiare e che come per tante altre cose, lo stato i soldi li pretende, arbitrarialmente, senza alcun controllo serio, senza darmi in cambio quello che sto pagando.
 
Ciclabili malfatte e automibilisti e pedoni senza la benchè minima conoscenza di cosa sia una ciclabile rendo le ciclabili italiane un pericolo.

Straquoto! Ma l'estate scorsa ho visto una trasmissione sulla tv svizzera italiana dove si vedeva che anche loro sono messi molto male nel Ticino da questo punto di vista.
 
dal sito ufficiale dell' Inail:

"Diritti e quesiti a cura di M. Antonietta Vargiu Infortunio in itinere: l`uso della bicicletta Sul tema dell`infortunio in itinere, in merito al quale si è recentemente pronunciata la Corte di Cassazione, è intervenuta nei giorni scorsi una nota dell`INAIL n. 8476 del 07/11/2011, per rispondere ai numerosi quesiti sul riconoscimento o meno dell`indennizzo quando il mezzo privato utilizzato dal dipendente nel percorso casa-lavoro, o durante gli spostamenti temporanei, sia la bicicletta. Chiarito cioè che il ricorso al mezzo privato (auto o bici) è ammesso purché necessitato, ovvero dimostrando l`assenza o insufficienza dei mezzi pubblici di trasporto e la non percorribilità a piedi del tragitto, è evidente che la libera scelta del dipendente rappresenta proprio la linea di confine tra i tipi di infortunio. Se il lavoratore decide liberamente di percorrere il tragitto in bicicletta su strade trafficate e solitamente congestionate da numerosi veicoli in transito, in questo caso è tendenzialmente escluso l`infortunio in itinere perché il lavoratore ha scelto consapevolmente di esporsi al rischio maggiore su strada, impiegando la bici (o allo stesso modo l`auto) privata piuttosto che i mezzi pubblici, fatta salva la valutazione caso per caso sull`uso necessario della bicicletta. Nella nota infatti l`Istituto, condividendo l`interpretazione dei giudici, ribadisce che, ai fini dell`art.12 del D.lgs. 38/2000 che disciplina l`infortunio in itinere e la sua risarcibilità, non rileva la proprietà del mezzo di trasporto utilizzato, che può essere del lavoratore o di un terzo, quanto piuttosto il controllo che il lavoratore stesso può esercitare sulla guida del mezzo in condizioni di rischio maggiore. È da dire che l`utilizzo della bicicletta viene comunque maggiormente tutelato, anche quando non c`è una reale necessità e quindi anche quando il tragitto è coperto dai mezzi pubblici, purché avvenga su piste ciclabili o su strade protette; in caso contrario, quando ci si immette in strade aperte al traffico bisognerà verificare se l`utilizzo era davvero necessario. [.]"

la fonte:
INAIL - INFORTUNIO IN ITINERE: L'USO DELLA BICICLETTAquindi? :D


riquoto questo, cosi i grandi difensori della attuale logica della finanza pubblica possono leggerlo.
una volta non basta ovviamente.

se lo stato si esprime in questo modo: "in questo caso è tendenzialmente escluso l`infortunio in itinere perché il lavoratore ha scelto consapevolmente di esporsi al rischio maggiore su strada, impiegando la bici (o allo stesso modo l`auto) privata piuttosto che i mezzi pubblici, fatta salva la valutazione caso per caso sull`uso necessario della bicicletta."

...e mi OBBLIGA senza poter scegliere di pagare dei soldi per l'assicurazione contro gli infortuni mentre me reco sul posto di lavoro, posso solo concludere che si tratta di uno stato che NON funziona per il bene dei cittadini ma funziono solo per tutelare se stesso e prendere dei soldi senza alcun obbligo di dare dei servizi.

innutile parlare di cavilli legali o frasi... il pensiero stesso dietro questa decisione e' profondamente sbagliata, ingiusta, arrogante e fa capire che lo stato considera i cittadini degli sudditi e non dei contribuenti.

la logica giusta sarebbe:

dichiarare in maniera trasparente e in lingua semplice ad ogni lavoratore cosa comprende l'assicurazione e cosa non comprende.
far decidere al lavoratore di quale parte non intende avvalersi, escludendo le parti piu' importanti e garantiti se senza se e senza ma dallo stato.
togliere dalla busta paga il costo dei servizi che non verranno usufriuti dal lavoratore.

CHE MI PARE LA COSA PIU' LOGICA DEL MONDO.
 
seh vabbè così poi nessuno si fa la copertura assicurativa perché "tanto a me non succederà mai".
Poi ti fai male, sei invalido e lo stato mica può lasciarti morire.


Poi sono d'accordo che la bicicletta andrebbe incentivata maggiormente per i tragitti brevi, come ad esempio fanno in Olanda. Ma nelle città già qualcosa si muove.
 
dichiarare in maniera trasparente e in lingua semplice ad ogni lavoratore cosa comprende l'assicurazione e cosa non comprende.
far decidere al lavoratore di quale parte non intende avvalersi, escludendo le parti piu' importanti e garantiti se senza se e senza ma dallo stato.
togliere dalla busta paga il costo dei servizi che non verranno usufriuti dal lavoratore.


Condivido il tuo pensiero, ma non pensare che una assicurazione privata sia chiara e trasparente, visto che si attaccano anche loro ad ogni cavillo pur di non rimborsare o farlo parzialmente.
 
Top