vi dico la mia:
la merda arriva sempre da un errore umano... il mio è stato quello di voler far partire una placca ed una volta messo in sicurezza il mio cliente, ho abbassato la guardia e non ho valutato con imperdonabile leggerezza, la direzione del taglio.
Mi sarebbe bastato risalire la cresta per una ventina di metri, in modo da tagliare dall'alto verso il basso e dalla zona di accumulo alla zona sicura con poca neve.
Non avevo l'ABS e credo fortemente che questo sia un attrezzo FONDAMENTALE, non fraintendetemi reputo l'avalung molto utile, ma in quella mia situazione vista la violenza con la quale sono stato sbattuto e cappottato non credo che mi sarebbe rimasto in bocca, allo stesso tempo avrei tirato la leva dell'ABS appena il versante si è rotto.
M. ha semplicemente messo in pratica una procedura standard che si deve attuare in un caso di questo tipo e cioè:
Seguire il travolto con lo sguardo, ma nel mio caso essendo caduto da un gradino, deve essere stato difficile visto che sono stato coperto quasi subito; chiamare il 118; chiamare via cellulare il sepolto e nel mio caso è servito infatti nonostante fossi ovviamente scosso e senza fiato visto lo schiacciamento, gli ho risposto e gli ho solo detto prima di riagganciare e pensare al mio respiro che ero fuori, in modo che lui potesse avvertire di nuovo il 118 che non era necessario l'intervento.
Se non avessi risposto avrebbe dovuto CALMARSI, valutare il pendio ( meglio una vittima che due) e dopodiché mettere il suo Arva in ricezione ed iniziare la ricerca dopo aver effettuato un test visivo ed acustico sulla zona di arresto della valanga.
Questa è una buona procedura in caso di pendii aperti, in uno stretto canale con rocce e strettoie le variabili e le possibilità di impatto violento o caduta dall'alto aumentano, quindi anche senza sapere chi ringraziare si è trattato di una grandissima botta di culo.
Da parte mia ho cercato di lottare per trovare un certo assetto per tutta la corsa, mi sono liberato alle 13.13 ed alle 14.00 sono andato ad allenare i ragazzi dello sci club sebbene zuppo fino alle mutande e con ovvi dolori crescenti.
Attualmente, sebbene non abbia perso un'ora di lezione ( ma un paio di sci , una racchetta, uno zaino con pala e sonda ed il mio portafoglio con tutti i documenti, che ritroverò questa primavera...)ho diverse contusioni, un versamento al ginocchio destro, le tibie nere per la frizione degli scarponi, mal di schiena, all'anca ed alla spalla sinistra che credo sia la parte del mio corpo che ha battuto dopo il lungo volo dalla seconda barra di rocce...
La sera mi sono semplicemente imposto di mettere a fuoco gli eventi e capire cosa avevo sbagliato, per il resto sebbene fissa nella mia mente questa esperienza non ha cambiato la mia voglia di vivere il mio contesto, è passata ed ho reputato opportuno condividerla non certo per creare terrorismo psicologico, io amo il fuoripista esattamente come prima, ma semplicemente perché possa essere utile in modo preventivo e per far capire che la valanga è una bestia davvero feroce oltre ogni immaginazione ed i rari casi in cui uno la vive e la può raccontare diventa un testimone utile.
Sta nevicando di brutto e tira vento dalla Francia e questo vuoldire semplicemente che per un po' certi bei posti rimarranno in silenzio.Quando le condizioni saranno dinuovo buone ritornerò a sciare i miei versanti ed i canali, sicuramente perdendo ancora più tempo nella valutazione e magari nel dubbio tornando indietro come ho fatto altre volte.