Abruzzo: situazione neve, piste, aperture impianti, strade, etc.

Sì mi capito’ uno in infradito alla sella due corni che mi chiese info per la cima.
c'è bassa cultura e basso rispetto della montagna, sopratutto al sud dove la montagna non è molto familiare, ma col turismo di "massa" è un fattore generalizzato. Prima in montagna ci andava soprattutto gente appassionata e quindi attrezzata, ora ovunque è possibile una "scampagnata".
Al lagazuoi dove si noleggiano caschi con faretto per le trincee la signora mi disse di avere rifiutato il noleggio a spagnoli che si presentarono in crocs, molti potrebbero avere le scarpe tecniche nel van, ma questi pare volessero salire cosi. Ho visto gente salire con i cellulari in mano, senza i caschi, e scendere su passaggi molto esposti con bambini di 3-4 anni in scarpe di ginnastica. Il paradosso erano genitori attrezzati con scarponi o scarpe trail e bambini in sneakers.
La montagna esige rispetto e precauzione, sia con neve che senza, ma la ns cultura del consumismo di massa non prevede rispetto e valutazione, voglio fare una cosa pago e ci vado.
Sto in ciabatte pago il casello, pago la funivia, voglio arrivare in cima alla montagna chi può o deve impedirmelo? Rientriamo nel paradosso del declino del sistema democratico occidentale, dalle libertà fondamentali e la tutela dei diritti primari, si passa alla libertà "di fare come ca..o mi pare" come deformazione del concetto..
 

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azzeramento del concetto di rischio + vita come rendita di posizione + spregio di autorevolezza e competenza + ubriacatura economicista = fine delle libertà, ansie varie, perdita della vita come gioia, scoperta ed iniziazione.

Hai perfettamente ragione.
Solo che non riguarda solo la montagna (dove i rischi sono massimizzati) ma la vita di tutti i giorni, vedo continuamente gente che rischia la vita attraversando i binari o anche le strisce pedonali perché non sa che deve guardare la strada invece fissa il cellulare, magari con le orecchie tappate ... né vivi né morti ... esistono, ma mi chiedo quanti vivano veramente.
 
c'è bassa cultura e basso rispetto della montagna, sopratutto al sud dove la montagna non è molto familiare, ma col turismo di "massa" è un fattore generalizzato. Prima in montagna ci andava soprattutto gente appassionata e quindi attrezzata, ora ovunque è possibile una "scampagnata".
Al lagazuoi dove si noleggiano caschi con faretto per le trincee la signora mi disse di avere rifiutato il noleggio a spagnoli che si presentarono in crocs, molti potrebbero avere le scarpe tecniche nel van, ma questi pare volessero salire cosi. Ho visto gente salire con i cellulari in mano, senza i caschi, e scendere su passaggi molto esposti con bambini di 3-4 anni in scarpe di ginnastica. Il paradosso erano genitori attrezzati con scarponi o scarpe trail e bambini in sneakers.
La montagna esige rispetto e precauzione, sia con neve che senza, ma la ns cultura del consumismo di massa non prevede rispetto e valutazione, voglio fare una cosa pago e ci vado.
Sto in ciabatte pago il casello, pago la funivia, voglio arrivare in cima alla montagna chi può o deve impedirmelo? Rientriamo nel paradosso del declino del sistema democratico occidentale, dalle libertà fondamentali e la tutela dei diritti primari, si passa alla libertà "di fare come ca..o mi pare" come deformazione del concetto..
..duro ma giusto..turbo sempre sul pezzo... :)
 
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