c'è bassa cultura e basso rispetto della montagna, sopratutto al sud dove la montagna non è molto familiare, ma col turismo di "massa" è un fattore generalizzato. Prima in montagna ci andava soprattutto gente appassionata e quindi attrezzata, ora ovunque è possibile una "scampagnata".
Al lagazuoi dove si noleggiano caschi con faretto per le trincee la signora mi disse di avere rifiutato il noleggio a spagnoli che si presentarono in crocs, molti potrebbero avere le scarpe tecniche nel van, ma questi pare volessero salire cosi. Ho visto gente salire con i cellulari in mano, senza i caschi, e scendere su passaggi molto esposti con bambini di 3-4 anni in scarpe di ginnastica. Il paradosso erano genitori attrezzati con scarponi o scarpe trail e bambini in sneakers.
La montagna esige rispetto e precauzione, sia con neve che senza, ma la ns cultura del consumismo di massa non prevede rispetto e valutazione, voglio fare una cosa pago e ci vado.
Sto in ciabatte pago il casello, pago la funivia, voglio arrivare in cima alla montagna chi può o deve impedirmelo? Rientriamo nel paradosso del declino del sistema democratico occidentale, dalle libertà fondamentali e la tutela dei diritti primari, si passa alla libertà "di fare come ca..o mi pare" come deformazione del concetto..