..io 55, ho 7 anni in più di statistica personale...
Scherzi a parte
il grido di dolore che arriva non è solo e tanto per la situazione contingente (assenza di neve) ma per il fatto che questa è frutto di una concomitanza di fattori e che si inserisce in una tendenza.
Mi ricordo anche io annate di sci in abruzzo a novembre ed aprile come pure annate magre.
Il punto è che stiamo sperimentando scarsità di precipitazioni insieme con riscaldamento elevato. Il problema non riguarda solo l'abruzzo (la scorsa settimana in svizzera ,a nord delle alpi a 2000 metri c'erano 6 gradi e pioveva) ma in abruzzo e in generale in centro italia diventa ingestibile.
La zona climatica a cui eravamo abituati si è spostata a nord, in centro italia stiamo scivolando in un clima africano.
Di nuovo non vuol dire che non vedremo più la neve, ma statisticamente il numero di giorni con neve al suolo è destinato via via a ridursi.
Come se ne esce non lo so, ma pensare di resistere/risolvere cannoneggiando mi sembra improbabile. Ammesso che sia fattibile (tutto da verificare) per approntare le piste serviranno super impianti di innevamento, grandi bacini, inerbimento (magari anche la famose spazzole delle piste artificiali così che bastano veramente pochi cm di neve) etc.
Dopodichè ci sarebbe da chiedersi cosa rimarrebbe dell' esperienza in montagna cui siamo abituati, si inizierebbe ad avvicinare pericolosamente a quella all
'hangar a dubai con la pista al chiuso?
Avrebbe ancora senso?
Non lo so, so solo che lo
sci è il mio sport preferito e francamente avrei prefeito il problema della
glaciazione a quello del
riscaldamento globale..